Fanfic su artisti musicali > Lady Gaga
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Autore: Raydor    23/09/2013    1 recensioni
«fa parte del copione?» sorrido. Annuisce lentamente:
«ti mostro quello che devi fare.» dice timidamente. Si porta la mia mano alle labbra, sfiorandola con quest'ultime. Sento il calore emanato dal suo respiro, finché finalmente si toccano. Il cuore mi batte all'impazzata e sono sicuro che anche il suo fa lo stesso.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sono passati quattro giorni e nessuno dei due ha accennato più a quella discussione. Abbiamo continuato a girare ed a comportarci come facevamo prima della lite. Abbiamo scopato più volte, sempre da lei. Il sesso con lei è fantastico ma ogni singola volta avevo voglia di chiederle di più, di chiederle di amarmi e di poterla amare come volevo. Finalmente oggi metterò in pratica il mio piano e, se tutto andrà come previsto, qualcosa cambierà.
«ok questa è l'ultima scena quindi, per favore, chiudiamo in bellezza ok?» dice Laurieann seccata. Devo dire che un po' la capisco questa stronzetta: non ha smesso di correre di qua e di là per un attimo in questi ultimi giorni, deve essere sfinita.
«ok.» diciamo io e Gaga all'unisono. Lei sorride e mi fa spazio nella vasca da bagno in cui e' immersa per metà. Ha una lunga coda da sirena e i capelli raccolti in una chignon. Aspetta che mi immerga anche io, come prevede la scena, quindi lo faccio. Si sta così stretti là dentro, il che è un ottima scusa per stringerla contro il mio petto, ma sarà lei a doverlo fare secondo il copione.
«stai comodo?» ride spingendo il mio viso contro i suoi seni, sul suo petto.
«sì, molto.» sorrido. In realtà non dobbiamo fare altro che questo in questa scena; solo stare stretti e sorriderci, e lei deve coccolarmi come se fossi il suo bambino. Piuttosto strano visto che di solito, in privato, succede il contrario. Infila le dita tra i miei capelli e li accarezza dolcemente, mentre struscia il viso contro il mio. La sento sorridere, è così piccola...
«e stop!» dice Laurieann interrompendo il tutto ancora una volta, l'ultima. «ottimo lavoro.» per la prima volta so che lo sta pensando davvero, quindi sorrido e le stringo la mano cordialmente, mentre Stef le da un abbraccio.
Quando si allontana, noi due rimaniamo soli e lei mi butta le braccia al collo:
«andiamo da me?» sorride contro il mio collo mentre fa scivolare la sua mano sott'acqua contro il mio petto, contro i boxer...
"si, andiamo, Cristo!" 
Sono già eccitato, è incredibile...
«veramente...» vengo interrotto da una voce stridula e assordante:
«Taylor! Oh Taylor, amore!» cazzo, è già qui! Tempismo perfetto. La sua chioma bionda ballonzola di qua e di là, secondo i suoi movimenti, come il suo seno -palesemente, esageratamente rifatto- che si alza e si abbassa ritmicamente, pesantemente a ritmo dei clop clop dei suoi tacchi.
«oh amore, sono venuta prima che ho potuto.» mentre dice queste parole Gaga si allontana, finché non ci unisce più nessun contatto. Le sue braccia piccole vengono sostituite da quelle lunghe e sottili della bionda che mi abbraccia, sbattendomi contro il suo seno più volte.
«ciao... Ehm... Come hai detto che ti chiami?» biascico distrattamente
«Samantha. Ma i clienti mi chiamano Sussurro.» dice cercando di apparire maliziosa. Ma si rende conto di quanto è ridicola?! Mi viene da ridere ma devo attenermi al mio piano.
«scusa Taylor» finalmente la voce che volevo sentire «chi è questa?» chiede Stef, ancora sotto shock.
«non hai sentito? È Samantha!» rido, dopodiché attiro la bionda cotonata contro di me «anzi... Sussurro.» dico maliziosamente guardando gli occhi marroni della tipa. Vedo Stef alzarsi dalla vasca, io faccio lo stesso.
«scusa, posso parlarti un momento?» dice evidentemente seccata
«certo. Aspetta qui, torno subito.» dico a Samantha. Tutto soddisfatto seguo Gaga nel suo camerino gongolando come non mai.
«chi è quella?» dice seria dopo essersi tolta completamente il costume da sirena e aver indossato una maglietta bianca semplice. Sotto ha solo un paio di mutande, nemmeno il reggiseno. Non urla, non impreca. È calma. Anche se visto il modo in cui si tortura le unghie non si direbbe proprio.
«la mia ragazza.»
«non ci credo neanche un pochino. è un... Un po' troietta.» 
«è una prostituta. Se non fosse troietta farebbe male il suo mestiere. E lasciami dire che lo fa davvero bene.» mento, lasciandomi sfuggire un gemito alla fine, per rendere il più credibile possibile il tutto.
«ci vai a letto?» ok, ora è incredula; sgrana gli occhi.
«oh sì.» sorrido maliziosamente avvicinandomi a lei «è piena di talenti sai?» ormai i nostri visi sono a pochi centimetri di distanza l'uno dall'altro.
«ah... Quindi... La frequentavi anche quando stavamo insieme.» abbassa lo sguardo
«insieme?! Non mi risulta che noi siamo mai stati insieme. Come hai voluto tu: niente relazioni, niente amore.» 
Sì, sta funzionando.
«Taylor... Lo sai che non posso.» dice mestamente
«lo so. È per questo che sto con Samantha. Lei mi da tutto l'amore di cui ho bisogno.» rido allontanandomi. Faccio per uscire dal camerino quando lei mi blocca:
«Taylor...» 
«si?» 
«non mi piace che tu stia con lei.» storce il naso in una smorfia. Per l'ennesima volta sembra così piccola... Una bimba.
«oh, davvero?» mi avvicino di nuovo, con estrema lentezza sfioro il suo corpo con il mio, facendomi desiderare. Si morde il labbro:
«sì, davvero.» 
Esito per un secondo poi la sbatto contro la parete con violenza, bloccandola contro il mio corpo:
«e questo ti piace?» mi guarda confusa, non capisce più niente, ha paura forse? Deglutisce, poi annuisce.
«e questo...» infilo le mani sotto la sua maglietta, accarezzandole la schiena in tutta la sua lunghezza fino ad arrivare al fondoschiena che poi palpo con forza «questo ti piace?»
Chiude gli occhi per il piacere evidente, cerca di annuire.
«dimmelo, voglio sentirtelo dire.» le tiro un leggero schiaffo lì, sul sedere. So che le piace, le piace da morire durante il sesso.
«sì, mi piace.» geme. Sorrido soddisfatto.
«e questo?» le prendo il viso tra le mani con una dolcezza estrema, le bacio le labbra delicatamente, poi la guardo negli occhi «questo ti piace.» non è una domanda questa volta.
«sì, mi piace.» conferma e sorride cercando le mie labbra di nuovo. Ci baciamo per svariati secondi.
«sai cosa non piace a me? Il fatto che non posso dimostrarti e dirti quanto tengo a te. Voglio amarti, Stefani. E sai cos'altro non mi piace?! Il fatto che dai per scontato che la nostra storia finisca male. Io non potrei mai, mai ferirti.» sorridiamo entrambi, ma lei più timidamente. Prendo un lungo respiro prima di pronunciare le due parole che avrei voluto dirle dal primo istante in cui le nostre labbra si sono incontrate. È tutto racchiuso lì, ciò che sento, ciò che è vero: 
«ti amo.» le sussurro quando le nostre labbra sono separate da insignificanti millimetri e i nostri occhi sono fusi in una sola cosa. «ti prego, dimmi che mi ami anche tu.» 
Sospira, sorride, esita:
«sì, Taylor.» mi accarezza le labbra poi me le bacia «ti amo.» 
La gioia che provo in quell'istante non è paragonabile a niente che abbia mai provato prima. È come se avessero fatto esplodere un fuoco d'artificio nel mio cuore, che ora si contorce, salta, balla la samba e si ribalta.
«ripetimelo.» sorrido, la prendo in braccio e la poggio sul tavolo. Ormai è la nostra posizione preferita.
«ti amo.» sorride, mentre alza le braccia per permettermi di sfilarle la maglietta. I seni nudi mi mostrano quanto è già eccitata.
«ancora.» la bacio ovunque, partendo dal lobo dell'orecchio, scendendo per il collo.
«ti amo.» ride per il solletico.
«ancora.» la spalla.
«ti amo.» il petto, i capezzoli.
Riporto il viso alla pari del suo, le sfilo lentamente quel pezzo di stoffa rosa pallido che ci divide e, prima di unirci in una sola cosa glielo richiedo:
«dimmelo ancora, ti prego.» 
«ti amo.» geme e sono già in lei.
   
 
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