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Autore: Shellyng    24/09/2013    5 recensioni
'La prima sensazione è quella di una secchiata d’acqua gelida sulla schiena in pieno inverno. Quella che ti fa stringere i denti, chiudere gli occhi e a bocca chiusa, insultare chiunque nel raggio di chilometri. Quella che ti blocca sul posto col fiato mozzato, le gambe che tremano e le labbra viola.
Gelida come le mani di un fantasma.'
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Quinn Fabray, Santana Lopez | Coppie: Quinn/Santana
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Titolo : Ghosts that we knew.
Fandom: Glee
Personaggi/Pairing(s):  
Quinn Fabray/Santana Lopez
Avvertimenti:  
oneshot, what if post 3x14, angst (a pacchi)
Note: i personaggi hanno la sfortuna di non essere miei. Nessuno mi paga per scrivere questa roba, molti lo farebbero per farmi smettere

 

La prima sensazione è quella di una secchiata d’acqua gelida sulla schiena in pieno inverno. Quella che ti fa stringere i denti, chiudere gli occhi e a bocca chiusa, insultare chiunque nel raggio di chilometri. Quella che ti blocca sul posto col fiato mozzato, le gambe che tremano e le labbra viola.

Gelida come le mani di un fantasma.

La seconda sensazione è totalmente opposta. E’ calda e accogliente. E’ una sensazione che riscopri nella pancia. Una sensazione che pensavi di aver dimenticato. Di aver lasciato in quella sala d’aspetto in ospedale, qualche anno prima.

E’ la sensazione delle lacrime che ti scivolano sulle guance. Lacrime rimaste sepolte, sotto lo stoico profilo da stronza che ti sei creata in tutti questi anni.

Le unghie si infilano di prepotenza nella carne del braccio. Vorresti scappare, eppure è lì che rimani. Inchiodata a qualche passo da quella ragazza.

‘Non può essere lei Santana’.

Te lo ripeti centinaia di volte, eppure non puoi sopprimere quel barlume di speranza che ti stringe il petto.

Quando ti muovi, incapace di fermarti e di comandare il tuo stesso corpo, le gambe barcollano sotto il peso dell’incertezza. Allunghi un braccio, la mano si apre, lentamente e dolcemente ma prima che possa toccare qualsiasi cosa, la ragazza si gira e quegli occhi verdi ti trafiggono carichi di curiosità.

“Ciao”

Muovi la bocca, tenti di parlare.

I palmi delle mani che scivolano sulla pelle della borsa.

“I-Io.. Quinn?”

Quel nome ti esce spontaneo dalle labbra.

E preghi.

Preghi perché ti dica ‘e chi vuoi che sia?’.

Preghi perché ti riconosca..

Preghi persino che quel sopracciglio si alzi e ti guardi come ha fatto tante volte, prima.

Ma non succede.

La ragazza scuote la testa e sorride. In una maniera dolce, troppo dolce.

E allora realizzi.

“Devi avermi scambiata per qualcun altro. Io sono Belle”

Davanti ai tuoi occhi le persone cominciano a svanire. I contorni che sbiadiscono diventando solo ombre sfumate. E poi un urlo e il silenzio.

 

Quando ti risvegli, davanti a te è tutto bianco. Sbatti le palpebre un paio di volte per abituarti alla luce nella stanza e l’odore di medicinali ti colpisce il naso come un pugno.

Mormori qualcosa, ma la bocca è impastata e ha un sapore orribile.

“Santana?”

Tuo padre entra nella stanza con il suo completo grigio, quello che mille volte gli hai detto di non indossare perché gli rivela la pancia. Ha lo sguardo preoccupato, quando si mette accanto a te e ti scosta i capelli.

“Tesoro stai bene?”

Annuisci impercettibilmente. La testa ti pulsa ancora. Ma lui capisce e ti sistema meglio l’ago nel braccio.

“E’ la terza volta questo mese..”

Deglutisci a vuoto. Una, due, tre volte.

Poi chiudi gli occhi e provi a parlare.

“Ho pensato di – “

“Lo so.”

Lo guardi. I suoi occhi, neri come i tuoi che ti fissano lucidi.

“Ti ha accompagnato lei qui. So quanto le somiglia”

Sospiri.

“Santana dovresti ringraziarla”

Dovresti, davvero. Ma in realtà non vuoi rivederla. Non vuoi risentirla. Tuo padre ti accarezza la mano, sorridendoti appena e lascia la stanza.

‘E’ solo qualche secondo’ ti dici ‘poi non la vedrai più’.

Ma quando la vedi, di nuovo, le parole abbandonano le tue labbra prima che tu possa fare qualcosa per evitarlo.
“Era la mia migliore amica. E’ morta due anni fa in un incidente d’auto”

Lei ti guarda, un velo di tristezza che le appanna gli occhi verdi. Abbassa la testa e si accarezza il braccio.

Non sai cosa dire. Non sai come dirlo.

“Mi dispiace, non avrei dovuto dirtelo. Penserai che sia pazza”

La vedi sorridere e scuotere la testa. Un piccolo nodo allo stomaco che ti fa boccheggiare.

“Ho visto tante cose nella mia vita, credimi. Non è per questo che ti considero pazza. Tuo padre mi ha detto che le somiglio molto”

Rispondi con un ‘si’ sospirato. Poi lei si avvicina e ti tende una mano.

Non la conosci. Non hai idea di chi sia, quella ragazza. Ma la tua mano si stringe alla sua in un riflesso incondizionato.

“Deve essere stata importante per te.”

Ridi.

“Dubito che lei ci crederebbe, visto tutte le volte in cui ci siamo prese a schiaffi ma, sì. E’ stata una delle persone più importanti della mia vita”

Lei storce il naso e sorride.

“Grazie Belle..”

“Non c’è di che, Santana”

 

Quella sera stessa, stretta nel tuo cappotto, fuori dall’ospedale e in giro per Lima, fai l’unica cosa che ti sembra logico fare. Torni nella sua camera..

Quando sua madre ti vede ti abbraccia, gli occhi lucidi e le mani che tremano. E’ tutto ancora come te lo ricordavi, nella sua stanza. I suoi vestiti, i suoi libri, il suo ordine maniacale.

Ti siedi sul letto e alzi la testa verso il soffitto sentendo nitidamente la sua voce infastidita dalle pieghe che stai facendo alle coperte.

Sorridi e sospiri.

“Mi manchi, Q.”

 

Angolo degli alcolisti anonimi.

Io questa cosa NON la volevo pubblicare.
Poi è arrivata la serensnixpity dicendo che sono una brutta persona perché non voglio pubblicare.
Ora, se avete finito di leggere, capite perché non volevo farlo.
Detto questo, honey, la shot è all for you XD anche perché Belle l’hai tirata fuori tu io non ho colpe.
So che dovrei aggiornare altro ma, gente non ho palesemente modo/ispirazione. Perdonatemi ;_;

  
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