Capitolo
nr 3: L’ isola
Che
gran mal di testa… Elli pensava di aver dormito per ore, senza aprire gli occhi
cercò di ricordarsi l’ultima cosa che le era successa, ma non ci riusciva… la
gente… un’onda… le grida… e poi il buio. Cercò di sentire se era tutta intera…
il braccio le faceva male, ma riusciva ancora a muoverlo, stranamente aveva la
sensazione di essere stesa su qualcosa di granuloso e fine tipo sabbia, era
caldo e morbido, sentiva anche un rumore di onde alte che si infrangevano contro
gli scogli. Eleni sentiva i tiepidi raggi del sole che le accarezzavano
piacevolmente il viso, era stanca, stanchissima, ma che cosa era successo?
Decise
di farsi coraggio e di aprire gli occhi… Fu improvvisamente accecata dal sole,
cercò di mettere a fuoco l’immagine. Eleni non riuscì a credere all’immagine
che le si parò davanti. Una meravigliosa spiaggia con tanto di sabbia bianca e
acque cristalline. La spiaggia non era molto ampia, ma parecchio lunga, l’isola
non doveva essere troppo grande, verso l’interno dell’ isola
spiccava una fitta e fiorente vegetazione con tanto di palme e fiori colorati.
Eleni
si guardò intorno notò alcuni resti di un’imbarcazione, si avvicinò per
osservarli più da vicino… Eleni quasi perse i sensi alla vista di una scialuppa distrutta,
ma che conosceva bene, si rese conto allora che quei pezzi erano della nave su
cui si erano imbarcate lei e Gabri… Un brivido le percorse la schiena. Gabri!!
Ora si
ricordava tutto: la festa, l’allarme, la scialuppa e quell’onda enorme che le
aveva scaraventate in mare e segnato per sempre le loro vite…
Ma
dov’era Gabri?? La sua amica più fidata, con cui aveva
condiviso gioia e lacrime. Lei non poteva essere… Eleni si rifiutò anche di
solo pensare a quell’ipotesi, si alzò in piedi e si guardò intorno con
smarrimento.
-Gabri!!- chiamò Eleni impaurita.
Nessuna
risposta.
-Gabri!!- urlò Eleni stanca-Ti prego rispondimi!!-
Le
lacrime le cominciarono a scendere dagli occhi, la sua amica scomparsa? Ma
perché le stava succedendo questo? Eleni decise di non darsi pervinta, avrebbe
percorso ogni centimetro di quella spiaggia e se Gabri fosse stata lì l’avrebbe
trovata.
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Poco
lontano da lì, un ragazzo era svenuto sulla spiaggia. Aveva i capelli scuri,
lunghi e una maglietta nera aderente e bagnata con dei jeans altrettanto
stretti e stappati. Era bello, anche se la sua espressione era disturbata e
infelice. Stava sognando di essere nell’oceano e la sua nave stava affondando e
lui e suo fratello si erano persi di vista per colpa della tempesta e da quel
momento tutto era buio e confuso.
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Intanto
Eleni percorreva preoccupata la spiaggia, assorta nei suoi pensieri.
-Ma
dove sarà Gabri?- si domandava Eleni preoccupata,
ormai era tardi e il sole stava calando e da lì a poche ore sarebbe scesa la
sera- Ci eravamo imbarcate insieme, dovrà essere per forza qui da qualche
parte!- Una voce si insinuò nei suoi pensieri- …E se la corrente l’avesse
trasportata via?...Non la troveresti qui, magari sarebbe in mare…-
-NO!-
disse Eleni ad alta voce, come se volesse convincere se stessa più che darsi
coraggio.
Continuando
a sperare che la sua amica fosse sana e salva, Eleni
proseguì lungo la spiaggia, era stanca e
abbastanza sudata, i suoi vestiti si erano rovinati, la maglietta era piena di
buchi e la gonna si era strappata diventando un abbigliamento che sarebbe
piaciuto solo a dei maschi…
Eleni,
pensava che l’isola fosse abitata, e ogni cinquecento metri sperava di trovare
qualche bagnante a cui potesse chiedere indicazioni.
-Magari
hanno tolto le sedie sdraio per via della tempesta?- si chiese Eleni, mentre
proseguiva a camminare –I complessi alberghieri saranno senza dubbio
all’interno dell’isola, ma è strano che…- s’interruppe alla vista di una
persona, dall’aria stranamente familiare, sdraiata sulla spiaggia, era chiaro
che fosse svenuta magari per un’insolazione dovuta al forte calore del sole che
era ?
Eleni
corse verso la figura sdraiata sul bagnasciuga, si buttò a terra davanti al
giovane, e rimase a bloccata a bocc’aperta era un ragazzo, con lunghi capelli
neri e le meches bionde, con un pircing sul sopracciglio destro…
Eleni
non credeva ai suoi occhi: l’autentico Bill Kaulitz era sdraiato davanti a lei
ed era svenuto!! Che fosse anche lui una vittima del naufragio?
Ma la stampa e i giornali lo avrebbero detto..? No,
certo che no! Era in incognito, altrimenti non avrebbe potuto fare una vacanza
normale e tranquilla.
Eleni
lo osservò attentamente; aveva la maglietta tutta rotta e in fondo potevi
vedere il suo tatuaggio a stella che aveva fatto a sedici anni sul bacino a
destra, lei come ogni fan ben informata, lo sapeva. Eleni osservò più da vicino
il tatuaggio, non resistette alla tentazione e lo sfiorò accarezzandolo piano
con le dita… Non ci credeva ancora, Bill Kaulitz, il famosissimo cantante dei Tokio Hotel, era li sdraiato di fronte a lei.
-Mmm…-
mugolò il ragazzo.
Il
verso del giovane riportò Eleni alla realtà, facendole notare, che la sua mano
era ferita e che stava sudando come un matto.
Eleni
gli passò una mano sulla fronte e capì che il poverino aveva la febbre alta,
probabilmente a causa dell’insolazione.
-Lo
dovrò portare via dalla spiaggia- pensò Eleni –Di certo non lo posso
abbandonare così- La ragazza cercò di trascinarlo e portarlo verso l’interno dell’isola,
fortunatamente, non lontano da lì c’era una caverna, con un ruscello d’acqua
dolce che scorreva all’interno.
Eleni
fece sdraiare il ragazzo sul pavimento della caverna e gli appoggiò la testa
sulle ginocchia, mentre cercava di bagnargli la testa con l’acqua che scorreva,
tenendola in mano.
-Mmmm…
così non funziona- rifletté Eleni –Dovrei avere qualcosa per rinfrescargli la
fronte tipo una pezza…- La ragazza si guardò intorno cercando qualche cosa da
usare come straccio. Poi le venne un’idea –Potrei usare la mia maglietta- pensò
Eleni –Intanto è svenuto… Non lo saprebbe- La giovane si levò la maglietta e la
bagnò nel ruscello, poi la piegò e l’adagiò sulla fronte del ragazzo… Era
davvero bello anche lui , pensò Eleni.
Senza
maglietta restò in reggiseno, infreddolita. Si immaginò la faccia di Gabri se
li avesse trovati così… A pensarci le venne una stretta al cuore e una lacrima
le rigò il suo bel viso.
-Chissà
ora dove sei?- Eleni pianse per la sua amica che ormai aveva perso la speranza
di trovare, chiuse gli occhi e piangendo si addormentò…