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Autore: L Change the World    24/09/2013    2 recensioni
[OzxGil] [GilxBreak] [Triangolo!]
Dopo aver nascosto troppo a lungo la loro tormentata storia d’amore, Gilbert e Oz sono ora una coppia di fatto, la cui unione ha gettato nell’indignazione gran parte della città, nonché le rispettive Casate Ducali, ora nemiche più che mai.
L’amore che l’uno prova per l’altro è un sentimento talmente forte e potente che niente potrebbe più ostacolare il loro vivere felici e liberi da ogni pensiero.
Ma c’è qualcuno che getterà un’ombra forse troppo grande su di loro, qualcuno che costringerà i due sfortunati amanti a fare i conti con il passato.
Gli antichi sentimenti possono rinascere, possono affievolirsi, possono lasciare ferite a volte profonde, ma non potranno mai scomparire del tutto...
Genere: Comico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Alice, Gilbert Nightray, Oz Vessalius, Un po' tutti, Xerxes Break
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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“Gil, è ora di alzarsi.” Una mano  gli scosse il braccio attraverso le coperte nel tentativo di riesumarlo dal mondo dei sogni.

“Oz...” mormorò Gilbert appena aprì gli occhi “Tesoro...”

“Tesoro?! Cosa...?” Gilbert mise pian piano a fuoco. Un occhio rosso lo fissava attraverso una catasta di capelli bianchi, mentre un sorriso parecchio inquietante lasciava mostrare una dentatura perfetta.

“Aaaaaaah!” gridò Gilbert raccogliendosi di scatto su sé stesso e alzandosi le coperte fino al mento. Non era Oz, ma quel buffone di Xerxes Break.

“So di fare paura, Gilbert caro, ma questo rifiuto nei miei confronti mi lascia basito!” disse Break fingendosi offeso e infilandosi in bocca un lecca-lecca alla fragola.

“Ehm, no... Cioè, Break, ma che ci fai qui esattamente?”

“Ma non lo vedi, zuccone?! Sono venuto a svegliarti, è mezzogiorno!”

Mezzogiorno? Gilbert si era decisamente perso qualcosa. Si strofinò gli occhi, sbadigliò e biascicò un “Ora vengo.” mentre Break si avviava verso la porta.

“Ah, a proposito, ma cosa ti ha fatto Oz?”

A quel nome, Gilbert si irrigidì. Cosa intendeva Break con quella domanda?! Assunse un’aria noncurante sperando di risultare credibile, e disse:”In che senso, scusa?”

“Quando sono entrato stavi parlando nel sonno. Dicevi qualcosa riguardo al tuo signorino, ma non sono riuscito a capire cosa di preciso.” Break gironzolava per la stanza di Gilbert con estrema tranquillità, ma il ragazzo aveva capito che l’albino aspirava ad approfondire la questione più di quanto volesse far vedere. “E’ successo qualcosa, per caso?”

“No, nulla.” tossicchiò il ragazzo facendo a Break cenno di togliersi dalle scatole. Evidentemente uno dei suoi sguardi truci riuscì a cacciarlo via, perché un attimo dopo l’uomo era scomparso.

Con fretta, Gilbert si vestì, si mise in testa il suo amato cappello nero e raggiunse il soggiorno.

Appena entrò, ebbe un tuffo al cuore: Oz e Alice erano seduti uno accanto all’altra, e chiacchieravano ridendo di gusto.

Si dette dello stupido, perché in quel momento provò una fitta di gelosia tale da doversi contenere per non scatenare una strage. Sì, era geloso di quello stupido coniglio, e se ne vergognava. Dal più profondo del cuore, Gilbert sapeva che Oz lo amava come forse non aveva mai amato nessun altro, eppure al solo pensiero di rivedere Alice baciarlo per stipulare il contratto si sentiva sprofondare.

“Buongiorno.” borbottò, attirando su di sé gli sguardi stupiti dei presenti. Riuscì a malapena a sentire un “Ma guarda chi si vede!”, dopodiché tutto il resto svanì.

I suoi occhi erano piantati su quelli verdi smeraldo di Oz, i quali brillavano di luce propria e sembravano illuminare la stanza con un bagliore accecante.

Chinò debolmente la testa come al suo solito, mentre il sorriso di Oz si allargò e pronunciò raggiante:”Ben svegliato, Gil! Bello dormire fino a mezzogiorno, eh?!”

Non era passato nemmeno mezzo secondo e già stava impazzendo. Avrebbe voluto correre da lui, saltargli con le braccia al collo e baciarlo, carezzandogli i morbidi capelli dorati.

‘No, non devi farlo, o rovinerai tutto. Svegliati, Gilbert!’ Alzò gli occhi al cielo e si sedette sul divano mentre alle sue spalle tintinnavano tazzine e cucchiaini.

“Gilbert, ti dispiacerebbe accompagnarmi in missione a recuperare un Contraente Illegale tra più o meno...” Break alzò il suo orologio da taschino all’altezza del viso “... dieci minuti?”

Gilbert reclinò la testa, sbuffando.

“Oh, ti prego, non ti entusiasmare troppo, così mi metti in imbarazzo!”

“Cos’è l’imbarazzo? Si mangia?” esclamò Alice, alzandosi di scatto.

“Vieni Alice, te lo spiega la tua sorellona cos’è l’imbarazzo!” esclamò raggiante Sharon afferrando per il colletto la Chain e trascinandola verso uno scaffale pieno di volumi di un rosa sfumato.

Suo malgrado, Gilbert dovette constatare che sapere Alice lontana da Oz lo sollevava parecchio. Eppure una cosa era certa, ovvero che Oz e Alice erano ormai legati indissolubilmente, e a lui restava solo che accettare la dura verità e abituarsi al loro rapporto padrona-schiavo istituito a  chiare lettere dalla Chain, anche se questo gli richiedeva un’enorme fatica.

“Posso venire anche io?” chiese Oz, rompendo il silenzio.

“Temo di no, Oz caro.” D’un tratto, il viso di Break assunse un’espressione dura “ Vedi, questo caso particolare potrebbe essere pericoloso,  soprattutto per te.”

“Ma...”

“Niente ma. Se  i Baskerville dovessero trovarti, non voglio incappare in scomodi inconvenienti. Tu lo capisci, vero Oz caro?”

Gilbert e Oz si guardarono di sottecchi per un secondo, e il ragazzo gli fece un cenno d’assenso con la testa. Non poteva permettere che Oz rischiasse la vita per l’ennesima volta. Non avrebbe sopportato la vista del ragazzo in difficoltà senza che lui potesse fare niente, come già era capitato in passato, e se c’era una cosa alla quale Gilbert teneva di più era innanzitutto proteggere colui che amava, anche se ciò avrebbe significato dividersi.

Represse la sua frustrazione con molta fatica, respirando a fondo mentre vedeva le labbra di Oz arricciarsi in segno di disappunto.

“Va bene, ho capito.” Con un’alzata di spalle, Oz ritornò al suo modo di fare sprizzante “Bhe, allora buona fortuna, Break! Gil, ti accompagno a preparare i bagagli?”

Gilbert annuì debolmente e si incamminò verso il corridoio con Oz che gli parlava a fianco.

Quando entrarono in camera, Gil tirò fuori una cenciosa borsa di pelle nera e cominciò a rovistare nel suo armadio per decidere cosa portarsi mentre Oz si buttava sul letto ancora sfatto con un tonfo sordo.

“Starai via per molto?” chiese il quindicenne con aria preoccupata.

“Non lo so. Spero di no.” mormorò Gilbert, girandosi verso di lui. Si guardarono intensamente per alcuni secondi, cercando di decifrare l’uno i pensieri dell’altro. Poi, con uno scatto repentino, Oz lo abbracciò forte e alzò la testa. Si baciarono a lungo, tentando di non generare alcun rumore mentre le loro bocche si esploravano. Sentì il calore delle mani del ragazzo sulle sue guance ardenti, e lui affondò le sue dita tra i suoi capelli dorati, passandole tra le ciocche mentre sulla sua lingua sentì un delicato aroma di tè al limone.

Le loro labbra di divisero, e entrambi sorrisero dolcemente.

“Dai, ti aiuto, sennò arriverai in ritardo. E dopo Break chi lo sente?” disse piano Oz. Con una straordinaria velocità, gli sfilò il tanto beneamato cappello nero dalla testa e se lo mise, raccogliendo un cumulo di vestiti tutti uguali e inzeppandoli dentro la borsa con energia.

“No, Oz, ridammi quel cappello!” disse Gilbert con un tono a metà tra il preoccupato e il divertito, mentre cercava invano di rivendicare l’amatissimo copricapo. Oz gli scoccò un grosso bacio sulla guancia non curandosi delle persone che potevano passare fuori dalla stanza e sentirli, e gli aggiustò con cura il cappello.

Insieme uscirono dall’imponente portone, dove uno Xerxes Break già accomodato sul sedile di velluto rosso stava scartando una caramella color prugna.

“Su,su! Scattare!” esclamò facendo cenno a Gilbert di sedersi vicino a lui. Oz lo salutò con la sua solita risata, e lui lo ricambiò con una smorfia che doveva somigliare ad un sorriso. Gilbert salì, e, quando la carrozza incominciò a muoversi, scostò la tendina e tenne gli occhi fissi su Oz finché non scomparve completamente dalla sua vista.
Sperava solo che quella missione non sarebbe durata tanto a lungo, perché stavano in viaggio da soli cinque minuti, e di Oz già ne sentiva la mancanza.
  
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