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Autore: hemmoseyes    24/09/2013    0 recensioni
Questa storia non è realmente una storia. E' una piccola lettera che ho scritto, indirizzata ad una mia amica, in questo periodo molto difficile per me. Non so perchè la pubblico qui, forse perchè credo ci siano tante ragazze che si sentono come me in questo momento e quindi vorrei condividere con voi i miei pensieri.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Stai bene? Ti vedo un po’ strana in questi giorno. Io ci sono davvero per qualsiasi cosa, ricordatelo”
 
“Io sto bene. Non capisco come mai tutti in questi giorni mi dicono che sono strana, sono solo un po’ stanca. Tutto qui.”
 
Che altro avrei potuto dire?
Che sto male?
Che mi sento morire dentro?
Che la mia vita fa schifo?
Sarebbe stato troppo complicato. Se avessi risposto “Sto male” dopo sarebbero arrivate le domande, i conforti, non ho bisogno che qualcuno abbia pietà di me. Davvero. Voglio solo fingere; fingere che vada tutto bene e per una volta poter rispondere “Sto bene” ad un “Come va?”
 
Che poi alla fine un po’ di verità l’ho detta.
“Sono stanca”
Bastava solo leggere tra le righe e capire che quella frase era un tentativo di chiedere aiuto.
Perché alla fine è vero che sono stanca: stanca di me.
 
 
E comunque l’altro giorno ti ho mentito, sono mesi che mento a te, a voi, a me stessa. Sto diventando brava sai? A fingere intendo. Fingo un sorriso e vado avanti, anche se in realtà sto morendo dentro.

È iniziato tutto quest’estate, è partito tutto con i problemi col mio corpo. Mi faccio schifo, sai? Mi faccio davvero schifo. I problemi con l’aspetto fisico li hai avuti anche tu, ricordi? L’estate scorsa hai deciso che non ti piacevi più e sei cambiata. Sei quasi arrivata all’anoressia, te ne rendi conto? Io questo non sarei mai capace di farlo; non sarei mai capace di cambiare me stessa per quanto lo voglia. E mi odio per questo.

Sai meglio di me quanto sono pigra  ed è proprio per questo che non ho voglia di cambiare. Strano no? Non ho voglia di diventare una persona migliore. Anche se tu mi hai sempre detto che sono già perfetta di mio. Non ti sei mai resa conto che qui, l’unica perfetta, sei tu.
I problemi con il mio corpo mi hanno fatto chiudere in me stessa, quest’estate sono andata poche volte al mare solo perché avevo paura. Paura del mio corpo. E così ho cominciato la mia discesa verso l’abisso.

Per un’intera estate mi sono confrontata agli altri, semplicemente perché non mi sentivo abbastanza per me stessa, non mi sento abbastanza per nessuno. Tutte le ragazze che ho intorno a me sono belle, magre, spigliate, simpatiche, estroverse … e io? Io sono tutto il contrario.

Continuavo a confrontarmi con le altre ragazze e stilavo una lista di tutti i loro pregi, per rendermi conto che io di quello che loro hanno non avevo un bel niente. E poi pensavo, pensavo che forse era proprio per la mancanza di tutti quei pregi che non ho ancora un ragazzo. Forse è proprio perché mi manca qualcosa che, a 16 anni , non ho ancora mai baciato, non ho ancora mai incontrato un ragazzo che ricambiasse i miei sentimenti.

Ho passato molto tempo a pensare  a tutto questo e dopo essere arrivata alla conclusione che non ho un ragazzo solo e soltanto per colpa mia, ho cominciato a farmi delle domande sul perché i miei amici sono realmente miei amici. Perché infondo, se mi mancano tutti quei pregi, perché ho voi?

Ed è pensando a questo che ho continuato la mia discesa verso l’abisso.

È stata tutta colpa vostra, perché siete andate a feste senza invitarmi, vi siete incontrare senza chiamarmi, avete passato l’estate senza di me e perché? Perché io non sono abbastanza … o almeno questa è stata la mia conclusione.

Avevo cominciato ad odiarvi sai? Avevo cominciato ad odiare gli amici migliori che io abbia mai trovato in tutta la mia vita; avevo cominciato ad odiarvi semplicemente per il fatto che mi sembravate voi i primi ad odiarmi; e mi odiavo per questo.

A fine estate mi sono ripromessa di una cosa: fingere. Perché, se non sono capace di cambiare me stessa, allora proverò a fingere; proverò a fingere di stare bene, a fingere di essere migliore, a fingere che non mi importi, ma alla fine a me importa di tutto.

Appena ci siamo rincontrati, il giorno prima di scuola, mi sono sentita bene, come se voi foste la cura a tutti i miei mali. Strano no? Capita solo a me?
Pensavo, quindi, che con l’inizio della scuola, rivedendovi, le cose sarebbero cambiate e magari sarei stata davvero meglio; ma la verità è che continuo a confrontarmi a voi ragazze perché siete migliori di me, perché con voi io mi sento nessuno, mi fate sentire nessuno.

Le cose non sono cambiate con l’inizio della scuola, ma almeno fingo che vada tutto bene. Sarà la mia nuova filosofia di vita, come se un giorno mi potessi rendere conto che le cose stanno davvero andando bene e che io ho smesso di fingere tempo fa.



Heilà c:
Questa "storia" non è una storia e non ha nessun senso logico, è solo una mia riflessione che ho fatto dopo che una mia amica mi ha chiesto come stavo. Non farò mai leggere a questa mia amica questa lettera, ma mi faceva piacere condividerla con chi non mi conosce per niente. L'ho scritta tutto d'un fiato. Spero vi piaccia. Se avete commenti o cosigli recensite pure, accetto anche critiche :)

 
  
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