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Autore: CamyDenDirectioners    24/09/2013    1 recensioni
Emily é una ragazza con grandi occhi color nocciola, lunghi capelli castani; é una studentessa 19enne molto solare e allegra e sopratutto dolce, in un pomeriggio a inizio estate con le sue amiche incontra il ragazzo che cambierà la sua vita, Louis Tomlinson, un ragazzo duro e seducente con un passato niente rosa e fiori. In quel giorno tutto cambia per Emily, e Louis continuerà a cercarla...
Genere: Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: Lime | Avvertimenti: Bondage
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"Be allora ci possiamo vedere ancora domani!!" Jane mi afferro la mano, mentre annuivo contenta, davanti alla porta di casa sua. Era stato un bellissimo pomeriggio in sua compagnia, mi sentivo protetta. Anche se avevo paura di incontrare Louis, con lei avevo cercato di evitare l'argomento, volevo che non lo sapesse nessuno... Malgrado fosse una mia grande amica, non ce la facevo, era stato un avvenimento troppo caotico per me, non volevo ricordarlo più che altro. "Peccato che non abbiamo visto il figo!" Se la rise contenta, i suoi occhi azzurri brillarono per un momento all'eccitazione di poterlo rivedere, si passo una mano tra i corti capelli biondi, mentre i miei occhi si incupirono e il cuore martellava nel petto, cercai di stare calma tenendo il suo gioco "Eh sisi, gran peccato." Risposi schiarendo la voce, abbassando, anche se per poco, lo sguardo sulle mie converse. "Magari domani ahaha!" Rise, l'idea di rivederlo mi dava la nausea, le sorrisi timidamente mentre cercavo disperatamente di non arrossire. "Be, ci si vede domani eh?" Le chiesi, le sorrisi prima di stringerla dolcemente a me, ricambio l'abbraccio. La salutai un ultima volta prima di voltarmi e incominciare a percorrere la strada di casa che distava due isolati. Presi il cellulare controllando i messaggi, lo rimisi in borsa annoiata. Il sole stava lentamente tramontando all'orizzonte, la cena con lei era stata fantastica, sua madre era bravissima a cucinare! Mi sistemai una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Senti una macchina dietro di me che parcheggiava, era un'auto nera... Continuai a camminare tranquillamente, quando notai che la macchina continuava a muoversi vicino al marciapiede, mi stava seguendo. La paura si impossesso di me, la guardai con la coda dell'occhio ma i finestrini erano totalmente oscurati. Inghiotti rumorosamente la saliva, perché doveva succedere sempre tutto a me?! "Hey bellezza!" Mi arrestai all'improvviso, era lui, dietro di me. Mi costrinsi a girarmi, era sceso dall'auto, e ora se ne stava li i piedi con un sorrisino sfacciato sul viso. Si , Louis Tomlinson era il tipo di ragazzo da cui bisognava stare alla larga, non mi piaceva proprio per niente e questo era quello che pensavo di lui. A riportarmi alla realtà dei miei pensieri ci pensarono i suoi passi verso di me. Louis indossava un giubbotto di pelle nero sopra la maglietta bianca, berretto a coprirgli i capelli castano scuro e jeans strappati.  Si mise di fronte a me e , dopo avermi messo due dita sotto il mento , mi chiuse la bocca aperta. "Esatto. Questo è l'effetto che ho sulle ragazze. "Mi sussurrò all'orecchio mentre sorrideva malizioso.  Mi venne la pelle d'oca nel sentire il suo respiro sul mio collo. Deglutì alzando lo sguardo verso i suoi occhi. Un azzurro freddo come il ghiaccio mi investì costringendomi ad abbassare lo sguardo. Louis sorrise compiaciuto. Voleva mettermi in difficoltà e c'era riuscito in pieno. "Allora tesoro, che ne dici se ti accompagno a casa?" Sorrise sfacciatamente, lo uccisi con lo sguardo... Forzandomi a sorreggero quel azzurro ghiaccio, se mi portava a casa avrebbe saputo il mio indirizzo, non poteva averlo. "No, ci vado da sola. Grazie." Risposi acida, maledizione a lui! "Avanti, il sole sta tramontando, non vorrai andare a casa sola soletta nel buio." Il suo discorso non faceva una piega, sbuffai arrendendomi. Abbassai lo sguardo sconfitto mentre lo senti ridere, afferro il mio polso duramente. Sobbalzai alla stretta fredda cercando di liberarmi, si volto all'improvviso con aria minacciosa. "Non costringermi a farti del male non fare troppe storie e sali in auto." La sua voce era dura, priva di sentimenti, i miei occhi divennero lucidi mentre mi trasportava verso l'auto contro la mia volontà, mi aprì la portiera spingendomi dentro con non molta dolcezza. Guardai l'interno dell'auto, era decisamente sporca, piena di carte e addirittura una bottiglia di birra vuota, rabbrividì irrigidendomi sul sedile. Lo guardai salire, in auto e sorridermi "Calma bellissima, non essere così tesa." Le sue parole non erano per niente rassicuranti. Mise in moto stringendo il volante, il modo in cui parti mi fece sobbalzare, andava a una velocità assurda verso la via che gli avevo indicato. Non ci potevo credere.

***

"Deduco che tua madre non sia in casa." Rise sfacciatamente, continuai a suonare pregando che qualcuno aprisse... Non volevo ancora stare troppo con lui. "Mmh.. Be, a questo punto ti devo portare a casa mia." Sollevai lo sguardo, preoccupata. Sul suo viso era stampato un sorrisetto malizioso, feci una smorfia all'idea "No, ho le chiavi." Aprì la mia borsa, cercandole. Esultai quando le trovai, ma il mio buon umore si dissolve alle sue parole. "Bene, voglio proprio vedere come e la tua casa." Allungo una mano verso di me, accarezzandomi la guancia, scacciai le scintille che avevano iniziato a percorrere tutto il mio corpo, allontanandomi. Aprì velocemente la porta, infilandomi dentro, cercai inutilmente di chiuderlo fuori ma la sua mano afferro la porta, aprendola violentemente, era molto forte. "Non farlo mai più!" Mi mise in guardia, afferro nuovamente il mio polso stringendola con più forza, mentre aspettava che salissi le scale, cosa che vuoi costretta a fare. 
Arrivai all'appartamento, e aprì anche quest'ultima porta, la figura imponente di Louis era dietro di me. Lo sentivo respirare profondamente. Aprì la porta, ed entrai nel salotto, mia madre non c'era... Forse era ancora fuori a fare compere. Richiusi la porta con un calcio mentre Louis si guardava intorno, si diresse verso la prima porta che si trovo davanti, entrò in cucina, lo segui titubante attenta ai suoi movimenti... Era davanti a me, ma capì quello che stava facendo solo dopo che vidi del fumo alzarsi dalla sua bocca. "Ma che stai facendo, sei pazzo per caso?! Come ti permetti di fumare in casa mia!" Premetti le mie mani sulla sua schiena spingendolo in avanti sul balcone. Si tolse la sigaretta dalla bocca, spegnendola contro il muro e gettandola per terra. Ma che stronzo! Louis arriccio le labbra e socchiuse gli occhi. Era furioso, si vedeva. Ma cosa avrebbe mai potuto farmi ? Con un gesto veloce e inaspettato mi liberò la spalla sinistra dalla maglietta rosa. Con l'altra mano stappò letteralmente tre bottoni di essa lasciando scoperto il seno coperto dal reggiseno. Cerai di bloccarlo ma Louis continuava ad essere imprevedibile nei suoi moventi. Avendo più spazio mi lasciò completante scoperta la spalla sinistra. Lo guardai letteralmente spaventa. I suoi occhi erano ancora più imprevedibili. Cosa aveva in mente? Iniziai a tremare. Louis si chinò e posò le labbra sulla spalla nuda. Iniziò a baciare la pelle chiara ma poi sobbalzai quando affondò i denti. Iniziò a succhiare la carne mentre serravo gli occhi dal dolore. " Louis! Cazzo mi fai male!" Gli urlai mettendogli una mano sulla nuca per allontanarlo. Ma mi circondò la schiena con un braccio mentre fece scendere l'altra mano per palparmi il fondoschiena. Mi inarcai sotto il suo corpo. "Non devi mai più opporti a me, capito? Quello che detta le regole qua sono io!" Disse staccandosi per un momento dalla mia spalla. Poi torno a baciare la pelle inumidificandola con le labbra morbide. Provai un leggerlo sollievo quando i denti non incisero più la tua pelle, ma una smorfia si posò sul mio viso quando tornò a mordere, lo maledissi mentalmente."V-va b-bene Louis." balbettai presa dal panico ancora una volta. Il ragazzo si staccò finalmente dalla mia pelle e puntò i sui occhi azzurri nei miei. Sorrise in maniera soddisfatta e questo fece montare ancora di più la rabbia che stava crescendo dentro di me. Non potevo crederci che aveva fatto una cosa simile, era un pazzo!! "Bene ora devo proprio andare. Ci si vede Emily." Mi accarezzo la guancia ma anche questa volta mi ritrassi, lo senti andarsene e chiudere la porta.
Andai in bagno, e una lacrima scivolo giù sulla guancia che prima aveva accarezzato, notando il livido violaceo sulla spalla. 'Ben fatto Louis, ben fatto maledetto stronzo!' Mi dissi, ora non potevo più scappare da lui, era come se con quel gesto mi avesse reso sua schiava, e anche se non volevo ammetterlo. L'avrei rincontrato. 

Bene ragazze questo era il terzo capitolo, spero vi sia piaciuto, scusate per gli errori :)
Ps: non vi metto un immagine di Emily perché voglio che ve la immaginate voi, come preferite ❤️ 
  
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