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Autore: Lilian90    26/03/2008    2 recensioni
Ogni 1000 anni 100 vampiri scendono sulla terra il primo giorno di luna piena del mese per combattere tra loro, il vincitore sarà il nuovo re dei vampiri e rimarrà in carica 1000 anni finché non arriverà il momento di una nuova guerra...per combattere un vampiro a bisogno di un umano al suo fianco, che grazie al suo sangue dona forza e poteri al vampiro...
Genere: Romantico, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vampires’s war

 

Capitolo 1: Una notte di luna piena tutto ebbe inizio…

 

Quella sera il ristorante “Le chat noir” era colmo di gente, i camerieri si spostavano in continuazione tra un tavolo all’altro servendo e prendendo ordinazioni. Per la festa di S. Valentino il ristorante era stato decorato con palloncini a forma di cuore che pendevano dal soffitto, le tovaglie rigorosamente rosse cosi come le imbottiture delle sedie, al centro dei tavoli candele profumate rendevano l’atmosfera più romantica.

Appoggiata al bancone dei dolci una ragazza vestita da cameriera osservava le coppie sedute ai tavoli scambiarsi regali ed effusioni. Non capiva come per la gente potesse essere importante festeggiare S. Valentino, a lei non era ancora mai capitato e nemmeno se ne preoccupava stava bene da single. Ad un tratto il campanello avvisò che la porta si era aperta, vide entrare una donna e un uomo a braccetto seguiti da una ragazza che pensò doveva avere la sua età. I tre erano vestiti in modo molto elegante e raffinato. Si erano appena seduti in un tavolo al centro della sala che un altro cameriere le si avvicinò agitato - Sara non stare ferma qui, vai a servire quei signori che sono appena entrati, mi raccomando sono clienti importanti trattali come si deve-. Sara prese il taccuino e la penna e si avvicinò al tavolo -I signori desiderano?- quante volte aveva detto quella frase, -come antipasto volevamo un Rissoles ai funghi- rispose l’uomo -per dopo?- -per me Costolette di maiale alla Normanna- -la signora prende?- -Faraona all’arancia -. Sara aveva trascritto ciò che avevano ordinato con precisione, infine si voltò verso la ragazza seduta a capotavola, che doveva essere ancora indecisa su cosa prendere perché continuava a sfogliare il menù. Approfittò di ciò per osservarla meglio, doveva avere non più di 17 forse 18 anni, il viso ovale era circondato da boccoli biondi che le ricadevano ordinatamente sopra le spalle, gli occhi di un blu profondo brillavano sotto le lunghe ciglia. Indossava un vestito color lavanda senza maniche con la gonna a balze. Sara aspettò con pazienza che la ragazza scegliesse cosa ordinare, alla fine richiuse il menù –pour moi une Bouillabaisse marseillaise, merci-, era andato tutto bene fino a quel momento, ma quella ragazza aveva appena parlato francese, e Sara era da appena tre giorni che lavorava in quel ristorante francese, l’uomo dovette accorgersi della difficoltà in cui si trovava la ragazza ed intervenì -mia figlia vuole una zuppa di pesce e verdure- Sara si affrettò a scrivere poi con un inchino si allontanò dal tavolo e portò l’ordinazione in cucina.

 

Verso la mezzanotte poté finalmente togliere la divisa da cameriera a indossare i suoi adorati e comodi jeans. –Buon S. Valentino! A domani!- salutò i suoi colleghi ed usci dal ristorante. Fuori l’aria era fresca, cosi si strinse nel suo giaccone imbottito e si avviò verso casa.

Quella serata l’aveva stancata molto e ora non vedeva l’ora di infilarsi sotto le coperte. Aprì la porta ed entrò in casa, trovò l’interruttore ed accese la luce. Abitava in un grande appartamento all’ultimo piano di un moderno palazzo. L’appartamento era formato da un vasto salone e una piccola cucina, le camere da letto erano due, la sua e quella della zia, venuta a mancare da poco. Le camere erano separate da un bagno con doccia. Lungo tutto l’appartamento correva un terrazzo nel quale l’estate amava prendere il sole.

Lanciò la borsa sul divano e andò in camera sua. Si infilò il pigiama e si fiondò letteralmente nel letto.

Erano circa le 2 di notte, e lei stava tranquillamente dormendo quando dei rumori sospetti la destarono dal suo sonno.

-che succede…- mormorò strofinandosi gli occhi. Ad un tratto un ombra le passò davanti gli occhi, spaventata si mise a sedere di scatto, guardandosi attorno. Le sembrò tutto tranquillo, quando un movimento vicino alla finestra catturò la sua attenzione, qualcosa si muoveva dietro la tenda. Si alzò e prese il cuscino tenendolo dietro la schiena, si avvicinò alla finestra e con una mossa veloce scansò la tenda -chi sei??- urlò pronta a colpire con il cuscino, ma si bloccò quando vide che quello che aveva di fronte era un pipistrello -…che ci fa un pipistrello in camera mia…- disse più stupita che spaventata. Ad un tratto il piccolo animale, probabilmente spaventato gli si lanciò contro. -ehi no! brutto animalaccio!- esclamò agitando le braccia per allontanarlo, cosi facendo lo colpi con il cuscino scaraventandolo sul letto. All’improvviso una nube di fumo invase la stanza, Sara si coprì gli occhi, e quando li riaprì sul letto, sdraiato a testa in giù, c’era un ragazzo. -ahi…- gemette rialzandosi -ehi mi hai fatto male…- disse una volta in piedi. Sara rimase a fissarlo a bocca aperta, -mi…dispiace…- mormorò poi svenne.

-che sogno…- disse riaprendo gli occhi, era nel suo letto, fuori è già giorno. Si mise a sedere e si guardò intorno, nessuna traccia di pipistrelli e soprattutto ragazzi sbucati dal nulla. Si ributtò sul letto fissando il soffitto “era sicuramente un sogno…” pensò chiudendo gli occhi.

Sentì qualcosa simile a un gorgoglio provenire dal suo stomaco, e si ricordò che il giorno prima non aveva mangiato nulla. -sarà meglio che vada a mettere qualcosa sotto i denti- disse alzandosi e infilandosi le ciabatte. Si diresse in cucina e andò dritta al frigo.

Quando però lo apri, lo trovo più vuoto del solito -eppure avevo fatto la spesa due giorni fa…- disse confusa, -Buon giorno! Spero non ti dispiaccia che abbia preparato la colazione- quella voce la fece trasalire. Richiuse il frigo e lentamente si voltò. –avrai fame, siediti- disse il ragazzo dietro di lei. –tu…tu…sei vero…- mormorò indicandolo con un dito tremante -certo che sono vero!, ma ora mangia poi ti spiegherò tutto!- disse indicandogli una sedia. Sara si sedette e fissò la tavola imbandita di leccornie: c’erano croissant semplici, con la nutella, con la crema, alla marmellata. Torte di frutta, Succhi, tè e quant’altro. “giusto negli Hotel di lusso fanno una colazione cosi” pensò stupita -dai assaggia! È buono!- esclamò impaziente il ragazzo. Sara prese un croissant alla crema e se lo rigirò tra le mani “dovrò fidarmi?...e se volesse avvelenarmi!...ma no figurati!...però…” -ehi! Devo imboccarti io?- -eh?...no no!- Sara addentò il croissant. -ma…ma è buonissimo!- esclamò con gli occhi che brillavano. Qualche secondo dopo aveva divorato tutto. -bene, mi fa piacere che ti sia piaciuto- disse felice il ragazzo -si era tutto squisito, non facevo una colazione cosi da anni…ma ora, tornando a noi…tu chi sei?- chiese Sara -il mio nome è Nicero e sono un vampiro- disse sorridendo -...piacere sono la regina Cleopatra…- -davvero?? Oh! Ma è un onore conoscerla!- disse stringendole la mano -ma che dici!! Io non sono Cleopatra! E soprattutto tu non sei un vampiro!- esclamò allentandolo -certo che sono un vampiro!- esclamò offeso Nicero, Sara sospirò rassegnata -io mi chiamo Sara…- -piacere di conoscerti Sara!- -ma tu…sei veramente un vampiro?- -certo! Non hai visto prima che ero un pipistrello??- -credevo…anzi speravo fosse un sogno…- -la vedi cosi tragica?- -non puoi immaginare quanto…comunque che sei venuto a fare qui?- -sono venuto qui sulla terra per una guerra che deciderà il nuovo sovrano del mio mondo. A breve dovranno arrivare gli altri 100 vampiri…- -aspetta…guerra?...100 vampiri??- -si arriveranno questa sera, con la luna piena- spiegò Nicero -ah…- -se vuoi posso portarti con me, assisterai ad un evento che avviene ogni 1000 anni!- -prima spiegami meglio questo fatto della guerra- disse seria, -certo, allora devi sapere che il mondo da cui provengo è popolato interamente da vampiri. Ogni 1000 anni 100 vampiri scendono sulla terra il primo giorno di luna piena del mese per combattere tra loro, il vincitore sarà il nuovo re dei vampiri e rimarrà in carica 1000 anni finché non arriverà il momento di una nuova guerra- -fin qui è abbastanza chiaro, assurdo, ma chiaro…toglimi una curiosità…come mai venuti a combattere proprio sulla terra?- -perché è popolata da umani- -grazie, mi hai illuminato…- -aspetta mi spiego meglio, per combattere un vampiro ha bisogno di un umano al suo fianco, che noi chiamiamo prescelti, bevendo il sangue di quest’umano aumenta la nostra forza e i nostri poteri- -capisco, ma vale con qualsiasi umano?- -no, ogni vampiro ha un proprio prescelto che è solo lui e di nessun altro. O forze dovrei dire prescelta perché solo il sangue di una ragazza può aumentare i nostri poteri- -e quando alla fine di un combattimento un vampiro perde che succede?- -il vincitore deve levargli questo ciondolo, cosi il vampiro ritornerò nel suo mondo, ma non potrà più combattere per la prossima guerra, ogni vampiro ha un ciondolo diverso o anche un bracciale- disse mostrandogli un ciondolo a forma di triangolo capovolto. Tutta quella storia cominciava a incuriosirla -e tu hai già trovato la tua prescelta?- -no, la sto cercando- -come fai a capire che sarà lei?- -mordendola, i vampiri puri lo sentono solo dall’odore, i semi-vampiri come me invece hanno bisogno di assaggiare il sangue per capirlo- -semi-vampiri?- -si, coloro che per metà sono umani. Perché probabilmente durante una di queste guerre i vampiri finiscono per innamorarsi della loro prescelta e dalla loro unione nasce un semi-vampiro- -ecco…pensavo che magari, se vuoi potrei aiutarti a trovare la tua prescelta- -e chi ti dice che non sia proprio tu?- disse con un sorrisetto malizioso -che???.....no è assurdo! Impossibile!- -e dai...fammi dare un morsetto…solo un assaggino…- disse prendendola per le spalle, mentre i canini emettevano uno strano bagliore -tieni i tuoi denti lontano dal mio collo!- esclamò spingendolo via e poi colpendolo con un cuscino della sedia -ahia! Ma come siamo manesche! Sei una ragazza dovresti essere più gentile!- -te riprova a fare quello che stavi per fare e vedi questa ragazza che ti combina!- esclamò con il fuoco negli occhi.

 

Quel giorno non doveva lavorare, e la giornata passò veloce, finché non arrivò la sera. -tra quanto arriveranno?- domandò mentre seduta sul divano guardava l’ora ogni 5 secondi -dovrebbero essere qui a momenti, possiamo anche andare- disse Nicero guardando fuori dalla finestra. Sara ebbe giusto il tempo di infilarsi la giacca. -Sali sulle mie spalle- disse Nicero -ma peso…- -non dire sciocchezze e sali-. Sara si aggrappò a lui stringendogli le braccia intorno a collo. -e ora, tieniti forte!- esclamò un attimo prima di saltare giù dalla finestra, a Sara quasi venne un infarto e chiuse gli occhi stringendo ancora di più la presa delle braccia. -apri gli occhi- disse Nicero, Sara li aprì, stavano volando a parecchi metri da terra, sotto di loro brillavano le luci della città. -è bellissimo…- disse Sara.  Poco dopo si fermarono sul tetto di un palazzo vicino il porto di Ostia. -siamo arrivati?- chiese Sara scendendo dalla schiena di Nicero -si, e ora preparatati all’evento del secolo!- disse indicando il mare. Sara rimase a guardarlo, ma non successe niente. -io non vedo niente…- -porta pazienza…ecco ci siamo!-. Il mare un attimo prima calmo, aveva cominciato ad agitarsi, piccole onde si abbattevano sulla sabbia, tutto senza che tirasse un filo di vento. Le onde si fecero via via più grandi, nel mare apparve un mulinello gigante. E quello che accadde dopo lasciò senza parole Sara. Un raggio di luce partito dalla luna colpi il centro del mulinello, e lentamente da esso cominciò ad innalzarsi un enorme colonna bianca. Quando fu completamente fuoriuscita si divise a metà rivelando un cancello, che aprendosi fece uscire tante piccole luci che volarono lontano in posti diversi. Poco dopo la colonna tornò normale ma cambiò colore diventando d’oro. -sta per arrivare il re- disse Nicero -il re?-, in cima alla colonna si stagliava una figura dal lungo mantello. Restò immobile per qualche secondo poi scomparve come tutti gli altri -combatte anche lui?- -si, ma solo nello scontro finale, allora Sara non è stato un evento fantastico? È la prima guerra a cui partecipo e sono davvero emozionato…ehi Sara, ma mi stai ascoltando?- Nicero si voltò verso la ragazza e la trovò seduta a terra addormentata -ma guarda…dorme- disse sorridendo. La prese in braccio e fece ritorno verso casa.

N.B.: L’idea di questa storia nasce dalla mente di una mia amica. Io mi appresto solo a postarla e dare qualche consiglio.

  
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