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Autore: Flavie    24/09/2013    0 recensioni
Scritta per una sfida con Anonymi.
Dal testo "Poi mi sgretolo diventando anch’io un tutt’uno con la sabbia. "
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il sole di mezzogiorno se n’è andato,comincia a calare ed alcune ombre appaiono nei punti accanto le dune.
Piccoli tornadi di sabbia dorata volteggiano per pochi secondi nell’aria creando magnifiche coreografie. Un tempo mi sarei soffermata ad immaginarvici figure astratte o grandiose riproduzioni del mondo reale.
Come quando mi portasti qui. Passavamo le giornate a passeggiare giocando con la sabbia. Una volta fingemmo di essere due bambine la notte di Natale,il vento era la carola e la sabbia che si librava nel cielo era il nostro albero con tutte le palle colorate gialle e rosse.
Ora non c’è niente qui. Il nulla.
Nessuno tranne uno donna ferma in mezzo al nulla con in mano una piccola urna: io.
Solo sabbia e tanto vento,il cui fischio sembra quasi portare la tua voce.
Dieci anni fa ballavi in costume esattamente qui davanti a me.
Il tuo corpo abbronzato si muoveva al ritmo della musica nella tua testa,mentre sensualmente mi guardavi masticando lentamente la tua gomma e poi buttavi la testa indietro. Ti osservavo rapita continuando a spostare i capelli scompigliati dal vento dal mio volto,per non perdermi nemmeno un secondo di te.
Il dorato del bikini sulla tua pelle ambrata creava un effetto così sbalorditivo ed attraente che dovevo fare appello a tutta la mia forza di volontà per non saltarti addosso.
Tu danzavi e ridevi,lasciando cadere il pareo che il vento spostava mentre ti guardavo e Dio solo sa la voglia matta che avevo di baciarti.
Di sentire le tue labbra,i tuoi lunghi capelli scuri sul mio volto,di toccare la tua pelle e fonderci per sempre diventando un tutt’uno col paesaggio.
Di toccarti.
E poi lo feci.
Lo ricordavo istante per istante,come in uno slow motion. Le tue carezze sul volto,il tuo sapore ed il mio cuore. Sobbalzare,poi fermarsi. O forse iniziare a battere davvero per la prima volta. Il sangue pulsare nelle vene come non mai e mi sentivo così bene. Così felice. Così okay. Per la prima volta sapevo di essere. Nulla in particolare,solo essere. Vivere per davvero.
Ora davanti a me non c’è nessuno ed il vento non scompiglia più i miei capelli nascosti sotto un velo scuro. È rimasta solo la sabbia. Fu la sabbia ad unirci,molto tempo fa,ed ora ci dividerà per sempre. Saremo libere da e di tutto. Come vorrei fosse stato possibile prima,come vorrei averti potuta amare meglio.
Sabbia. L’emblema della libertà. La prendi in mano e ti scivola tra le dita,non puoi trattenerla. Non è tua. Non è di nessuno,appartiene solo a se stessa.
Sabbia.
Tanti granellini caldi. Ogni singolo granellino è unico,differente da tutti gli altri,eppure sembrano tutti così uguali. Ma è proprio questo il bello,la loro estrema diversità – di provenienza,materiale,grandezza,consistenza … - rende questi paesaggi così suggestivi. Incredibile pensare come questi piccoli granellini possano formare dune e distese del genere. Dovunque guardi c’è solo sabbia.
Noi eravamo due piccoli e deboli granellini di sabbia che avrebbero potuto fare la differenza. Hanno provato a trattenerci,ma si sa,la sabbia è così camaleontica ed indipendente. Può essere calda e soffice o dura e bagnata. Può passare senza lasciare apparenti tracce o lasciarti le mani sporche. Ti lascerà comunque qualcosa che tu te ne accorga o meno. Magari anche in piccolo granellino sotto l’unghia. E poi volerà via,perché è libera. Libera di andare,di essere.
Mi guardo un po’ intorno,poi credo di riconoscere il punto preciso dove facemmo l’amore,ma chi può esserne davvero certo? Si somiglia tutto qui.
Sospirando mi decido ed apro il contenitore e voli via.
Prima di volare via per sempre mi poggi un delicato bacio sulle labbra e poi sparisci,polvere alla polvere. Mischiando la tua essenza alla sabbia che calpesto.
Poi  mi sgretolo diventando anch’io un tutt’uno con la sabbia.
  
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