PROLOGUE

-Diana sbrigati! Oppure vuoi fare tardi e rinunciare alla prima fila?-
Mia madre mi chiamava dall'ingresso di casa nostra.
Ero una ragazza ritardataria: molto anche. Ma stavolta non sarei arrivata un minuto in ritardo. Si prospettava la serata più bella della mia vita. da li a sole 7 ore avrei visto il mio idolo, la mia ragione di vita: Justin Biber.
Finii di truccarmi e scesi al piano di sotto dove mia madre esordì con
-AAALLELUJA!!
Esagerata -.-
Entrammo in macchina e mise in moto.
-allora, sei emozionata?-
Credo che tutte le ragazze, o perlomeno la maggior parte che stanno leggendo questa storia siano d'accordo con me sul rispondere:
-CHE CAZZO DI DOMANDA È?? NO, NON SONO EMOZIONATA, HO I BRIVIDI PERCHÈ FA FREDDO ANCHE SE CI SONO 40 GRADI ALL'OMBRA E HO LE PALPITAZIONI PERCHÈ PER SBAGLIO HO INGOIATO UNA MOSCA CHE MI SI È FERMATA NEL PETTO E CERCA DI USCIRE COME SE STESSE SBATTENDO CONTRO UNA FINESTRA CHIUSA!!-
Ma ovviamente:
-s-sì u-un po'-
-immagino-
Rispose mia madre sorridendo.
"Sto per vedere il mio idolo dal vivo, finalmente. Dubito che tu possa anche solo PENSARE di immaginare come mi sento"
Pensai. Ero nervosissima e non molto educata, però: BITCH PLEASE stavo per andare al concerto della mia vita!
L'ho già ripetuto troppe volte, vero?? Ok, torniamo alla storia.
Arrivammo all'arena. Trovai la mia migliore amica che mi aspettava nel parcheggio.
-ciao sissi!
dissi correndole in contro e soffocandola in un abbraccio
-vedi di uccidermi didì!
disse lei scherzosamente. Lei si chiama Cecilia (letto "sesilia") però la chiamo sissi e lei mi chiama didì. Sì, lo so che sono i soprannomi più bimbominchieschi che potevamo trovare, ma, che volete, ci chiamiamo così dal primo anno di asilo ed è proprio vero che certe cose non cambiano mai. 
C'era già una fila infinita, ma mai paragonabile a quella che si formò a 5 minuti dall'apertura dei cancelli.
E finalmente quelle barre di metallo si levarono dal nostro cammino ed entrammo tutti quanti come degli assatanati in cerca della prima fila. Peggio delle mosche sul miele, ma MOOLTO peggio. Direi che eravamo paragonabili a.... Delle mucche affamate urlanti con davanti del fieno fresco? Forse...
Fatto sta che tra spintoni e gomitate e eccetera arrivai alla barriera: proprio davanti al palco.
Le urla delle altre belibers mi stavano assordando, ma anch'io facevo parte della folla e non ci feci caso.
Dopo un oretta però, non ce la facevo più, inoltre le ragazze dietro di me spingevano che manco fossimo state in un campo di wrestling(?).
C'era poi gente che fumava, intorno a me. Niente da dire, io ho appena smesso di farmi 2 pacchetti al giorno, ora sono solo con uno; però era davvero asfissiante, con tutte le persone che ci si ammassavano attorno.
Justin era dall'altra parte del palco, ma si stava avvicinando. Stava venendo nella nostra direzione.
Si abbassò e protese la mano verso di noi. Prontamente mi avvicinai e allungai la mano a mia volta. Eravamo ad un soffio di distanza, stavo per tenergli la mano.
Il mio cuore batteva come un pazzo. Finalmente lo raggiunsi, gli strinsi la mano. Lui la strinse a sua volta e sorrise.
Buio. Il buio più totale comparve d'avanti a me. Sentii solo il grido lacerante di mia madre
-DIANA!-
E poi il vuoto.

ANGOLO AUTRICE
salve salvino! *feels like ned flanders"
Eccoci qui con una nuova fan fiction. Piace?? Lasciate tante tante recensioni, mi raccomando! Fate un favorino alla vostra Lux :3