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Autore: Aryuna    26/03/2008    7 recensioni
Kagome e Inuyasha, odiati compagni di classe e di banco da tre lunghissimi anni. Kagome, stanca di venir presa di mira dal mezzodemone, organizza una vendetta con sua cugina Kikyo, ex-fidanzata del ragazzo. L'ho scritta assieme ad Emiko92. La storia, il progetto e l'ambientazione sono mie, gli sviluppi e i dialoghi li abbiamo scritti assieme! E' la mia prima fanfict, speriamo bene! (siate indulgenti, è pure abbastanza lunga)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La vendetta

Ecco il penultimo capitolo! ^^ Ci ho messo un po’ per scriverlo perché mi sono incriccata nei dialoghi (grazie Emiko, sei la mia salvezza! XD), ma alla fine eccolo qui! Il prossimo è l’epilogo, “Due anni dopo”!

Sigh, sob, è già finita la ficci ç.ç

Spero vi piaccia questo capitolo, ci ho messo dentro l’anima! (il ragionamento è contorto, lo so, opera delle mie notti insonni ù.ù)

Un bacione, la vostra Aryuna.

Profumo




Kagome si lanciò sul letto, sfinita. Anche quel giorno, non era riuscita a rimanere da sola con Inuyasha. Sbuffò infastidita, abbracciando il cuscino.

<< Stupido! Se solo non si facesse sempre seguire da qualcuno >> si lamentò accoccolandosi sul letto << dovrebbe essere più discreto >>

<< Più di così? >> fece una voce dalla finestra. Kagome scattò in piedi, spaventata. Inuyasha era accucciato sul davanzale, con un dito davanti alle labbra per farle cenno di rimanere in silenzio.

<< Sei pazzo? >> sussurrò lei sedendosi nuovamente sul letto. Lui scavalcò il davanzale, e le si sedette accanto.

<< Ti ho spaventata? >>

<< Spaventata? Potevi mandarmi all’ospedale con il colpo che mi sono presa >>

<< Esagerata >> commentò lui divertito. Anche Kagome sorrise. In effetti era stata una buona idea entrare dalla finestra.

<< Jakotsu ancora ti insegue? >> domandò sarcastica. Inuyasha sbuffò, alzando gli occhi al cielo.

<< Divertente! >>. Kagome rise. Adorava stuzzicarlo. Anche lui accennò un sorriso vedendola ridere. Poi le cinse la vita, tirandola verso di lui. Kagome allacciò le braccia attorno al suo collo, e lo baciò. Lui rimase un attimo sorpreso da quella Kagome intraprendente, ma decise in pochi secondi che la preferiva così. Lei approfondì il bacio, sfiorando la sua lingua, gustando il suo sapore unico. Inuyasha rispose al bacio con passione, e il respiro della ragazza cominciò a farsi affannoso. Quando lui se ne accorse, la lasciò. Kagome lo guardò interdetta, dispiaciuta. Lui rise.

<< Cos’è tutta questa intraprendenza >> domandò malizioso. Kagome sbuffò, posando il capo sul suo petto marmoreo.

<< Ero in astinenza. Averti davanti tutto il giorno, per sei giorni, senza poterti nemmeno baciare! E’ stata una tortura >>

<< Sapessi per me >> commentò lui. Kagome alzò gli occhi per osservarlo. Non era un commento tanto per fare, era tremendamente serio. Troppo serio. Sembrava quasi tormentato.

<< Che c’è? >> domandò osservandolo in quei profondi occhi d’ambra. Lui distolse lo sguardo, in difficoltà. Era difficile parlare quando era perso nei suoi occhi color cioccolato. Prese un respiro profondo, prima di voltarsi a fronteggiarla.

<< Dobbiamo parlare >> disse con voce seria. Kagome si allarmò. Aveva fatto qualcosa di sbagliato? Si allontanò da lui per guardarlo meglio, e attese.

<< Sto per rivelarti una cosa importante, e ho bisogno di sapere veramente da te cosa provi >>

<< Non capisco >> ammise la ragazza confusa. Inuyasha sospirò, in difficoltà.

<< Tu cosa provi? >> domandò nuovamente, fissandola.

<< Per te? >>

<< Per me >>. Kagome lo fissò spaesata. Non capiva bene cosa voleva sentirsi rispondere.

<< Ti amo >> disse confusa. Lui scosse il capo, e cercò di essere più chiaro.

<< Lo so, ma in che senso? >>

<< In che senso? Correre sotto alla pioggia perché non mi parlavi da ventitre giorni che senso ha per te? >> chiese lei scocciata?

<< Oh, si! E mettermi un rosario al collo che senso ha? >> rispose lui scocciato. Kagome rimase a fissarlo paralizzata, e distolse lo sguardo dispiaciuta. Il ragazzo sospirò.

<< Scusa… ho perso un attimo il controllo… non volevo >> le disse abbassando le orecchie. Sapeva che non era carino rinfacciarglielo. Lei si morse il labbro, cercando di calmarsi. Per reagire così, per lui quella domanda doveva essere importante. E lei doveva trovare un modo per rispondergli. Prese un respiro profondo, mettendo in ordine le idee.

<< Io… quando ti vidi, per la prima volta >> cominciò, incrociando i suoi occhi d’ambra << pensai che eri molto carino. Ma poi, quando cominciasti a trattarmi male, prendermi in giro davanti a tutti… in poco tempo, conquistasti il mio odio >>

Inuyasha abbassò subito le orecchie. Kagome sorrise impercettibilmente, vedendolo così pentito. Possibile che non si fosse mai accorto di quanto esagerasse?

<< Quando Kikyo mi chiese se volevo vendicarmi, non avevo alcun dubbio in proposito. Eppure… quando ti vidi cambiare, proprio davanti ai miei occhi… capì che in realtà non avevo mai conosciuto il vero Inuyasha. Tutte le volte che stavo con te, mi dimenticavo del piano. Quando mi hai baciato al distributore, tutte le notti che hai passato da me, mentre cercavamo di non farci notare dal nonno, San Valentino… ormai, il rosario era diventato una scusa per giustificare a me stessa il mio comportamento >> continuò, sorridendo tristemente. Inuyasha continuò ad osservarla in silenzio, senza interromperla.

<< Poi, grazie a Sango, capii molte cose: di come fossi sempre stata distante da te, senza darti alcuna possibilità di comunicare, di come tu mi dedicassi molte più attenzioni di quanto credessi… anche se rudi, certo. Mi rendevo conto del fatto che qualcosa stava cambiando. Ma ero così confusa, sentivo su di me le aspettative che in realtà Kikyo non aveva, e avevo paura di essere ingannata: ero così convinta che tu mi odiassi… >> ammise Kagome, distogliendo lo sguardo. Inuyasha scosse impercettibilmente il capo, chiudendo gli occhi. Alla ragazza, l’assenza di quello sguardo fisso sul suo, bruciò.

<< Eppure… il giorno dopo San Valentino, finalmente capì. E mi sentì così in colpa per averti mentito, dopo aver preteso da te il massimo della sincerità. Volevo dirti tutto, anche a costo di perderti, ma poi… bè, lo sai. Ero sempre stata innamorata di te, ma avevo paura di ammetterlo… paura di soffrire. Ma le mie menzogne hanno solo peggiorato la situazione >>

<< Kagome… >> disse lui prendendole le mani << …per me è importante sentirtelo dire >>

<< Ti amo più della mia vita. E non mi importa se Koga mi odierà, o mio nonno mi caccerà via di casa. Non voglio più soffrire come quei ventitre giorni >> terminò la ragazza, sorridendogli dolcemente. Lui sospirò, distogliendo nuovamente lo sguardo.

<< Ora… devo dirti una cosa difficile da spiegare. E’ una cosa che noi demoni non riveliamo agli umani, quindi dovevo essere sicuro di ciò che provavi >> cominciò, molto lentamente. Kagome capì che era insicuro.

<< Riguarda l’odore? >> domandò, cercando di incoraggiarlo. Lui la guardò sorpreso.

<< Come lo sai? >> chiese, confuso.

<< Bè, tu e Koga ne parlavate spesso. E anche Sango lo sapeva. Ho cercato di estorcerlo con l’inganno, ma ha detto che era meglio che non lo sapessi. Aveva un’espressione scandalizzata >> ricordò Kagome, perplessa.

<< Oh, la capisco >> disse l’hanyou annuendo.

<< Quindi riguarda l’odore? >>

<< Si… il profumo >> ammise lui. Poi si concentrò nuovamente sulla ragazza.

<< Vediamo, Kagome… tu sai, a grandi linee, come funzionano i matrimoni tra demoni? >> domandò, arrossendo. Lei scosse il capo.

<< Questo complica le cose >> mormorò lui, portandosi una mano alla testa. Lei lo guardò, sempre più confusa.

<< Allora, cominciamo a spiegare la differenza tra odore e profumo. L’odore è quello che i demoni percepiscono su ogni cosa, e ogni cosa o persona ha un odore diverso. Il profumo, invece, è un particolare odore, che fa individuare a noi youkai, o hanyou, la nostra compagna per la vita. E’ un odore inebriante, che ci colpisce e ci attrae verso quella persona. Due demoni solitamente percepiscono vicendevolmente il profumo, ma certe volte questo non è reciproco. Succede spesso nei matrimoni combinati. Ora… il matrimonio, consiste nello scambiarsi il profumo: i due sposi si scambiano gli odori, e in questo modo entrambi aquisiscono parte del profumo dell’altro. Questo avviene solo con il primo matrimonio, perché difficilmente il compagno sopravvive alla morte dell’altro >> spiegò Inuyasha, guardando fisso Kagome, come per assicurarsi che capisse. Lei lo ascoltò in silenzio, pensierosa. Tutta quella storia finalmente veniva svelata. Ed ora, era a conoscenza della verità sulla comunità degli youkai. Eppure, se ne sentiva ancora fuori. Continuava a venirle in mente le povera Izayoi, l’umana che scelse un demone come compagno.

<< Ma… allora tuo padre aveva l’odore di tua madre? >> domandò, leggermente confusa.

<< No. Lei aveva l’odore di papà, ma lui aveva l’odore della madre di Sesshomaru. E’ stata lei la sua prima moglie. Ma essendo un matrimonio combinato, quando mio padre sentì il profumo di Izayoi, non poté fare a meno di legarsi a lei >> disse Inuyasha, in difficoltà. Era come se stesse evitando di toccare un argomento.

<< Ma se tuo padre non amava la madre di Sesshomaru, perché si erano scambiati il profumo? Non potevano evitarlo? >>

<< Non è una cosa che si può evitare… In effetti, capisco perché la madre di Sesshomaru odiasse Izayoi. Per lei era una creatura venuta a strapparle suo marito >> rispose il ragazzo, pensieroso. Sapeva che presto avrebbe chiesto chiarimenti… molto presto.

<< Ma come si scambiano i profumi? >>. Ecco, era arrivato.

<< Bè… questa è la parte complicata >> fece lui arrossendo. Kagome divenne perplessa. Stava evitando l’argomento. Doveva essere questo che Sango le teneva nascosto.

<< Allora, cercherò di spiegartelo così >> cominciò, raddrizzando la schiena << Mio padre ha spostato la madre di Sesshomaru… è nato Sesshomaru… poi ha sposato Izayoi, e sono nato io >>

Calò il silenzio. I due ragazzi si fissavano, senza dire una parola.

<< Scusa, ma non capisco >> disse Kagome, confusa. Inuyasha sbuffò.

<< Come sei lenta, Kagome! >>

<< Io sarei lenta? >> protestò lei incredula.

<< Si, e ottusa anche >> aggiunse l’hanyou, senza pietà. Lei storse il naso, infastidita.

<< Perché non cerchi di essere più chiaro? >>

<< Perché ti terrorizzerei >> rispose in un ringhio. Si avvicinò nuovamente alla ragazza, gesticolando per sottolineare le sue parole.

<< Allora. MIO padre ha sposato la madre di Sesshomaru. E’ NATO Sesshomaru >> disse sottolineando le parole giuste << poi, ho sposato MIA madre, e sono nato IO! >>

Kagome aprì la bocca per ribattere, ma si bloccò improvvisamente, rimanendo con la bocca aperta. Inuyasha la guardò con uno sguardo che diceva “Si, hai capito”.

<< Cioè… non è…. >> balbettò, fissandolo incredula.

<< O si. Ora capisci perché Sango era scandalizzata, eh? >> disse arrossendo. Kagome si sforzò di chiudere la bocca. Non ci riuscì, quindi si decise a parlare.

<< E tu e Koga ne parlavate con tanta leggerezza? >> disse, con voce tremendamente acuta.

<< Bè, per noi demoni è normale >> si difese lui, abbassando le orecchie. Lei scosse il capo, sempre più incredula.

<< Era giusto che tu lo sapessi. Devi sapere che conseguenze comporta essere fidanzata con un’hanyou >> spiegò Inuyasha, fissando il suo sguardo sul pavimento. Lei ci mise un po’ a mettere insieme il concetto. In effetti, gli youkai vivevano in base all’istinto. Per loro era normale.

<< Allora… il mio profumo ti ha colpito fin dall’inizio? E allora Kikyo? >> domandò quando riuscì ad adattarsi a quel modo di pensare.

<< La percezione del profumo può cambiare, con il tempo e con i sentimenti. Quando ho conosciuto Kikyo, sentivo il suo profumo. Ma, quando abbiamo litigato, lentamente cominciai ad essere… indifferente nei suoi confronti. Poi, ho conosciuto te. E il tuo profumo mi ha colpito forte come mai prima di allora. Era diventato aria per me. Quando abbiamo litigato, mi aspettavo di sentirlo scemare come con Kikyo. Ma invece, la lontananza mi fece solo soffrire tremendamente. E capì che eri tu quella che dovevo scegliere >> rispose il ragazzo, imbarazzato. Lei cominciò a giocare con le ciocche di capelli, nervosa. Era giovane per sposarsi, quindi per adesso non c’erano problemi… giusto?

<< Ma… finché non ci scambieremo il profumo, io non sarò riconosciuta come la tua compagna? >> domandò, timorosa. Lui prese un respiro profondo, mantenendo un’espressione neutra.

<< No >> ammise, evitando il suo sguardo << ma tu sei umana. Per voi è molto diverso. Non devi sentirti obbligata, io posso aspettare… e nel frattempo picchiare chiunque ti si avvicini >>

Kagome rise, osservandolo divertita. Il tentativo di alleggerire la situazione aveva funzionato. Però…

<< Senti… tu mi hai detto di Kikyo, ma la donna che hai avuto prima? >> chiese lei, nascondendo una punta di gelosia. Lui la guardò confuso.

<< Quale donna? >>

<< Sveglia! Mi hai detto che c’erano due donne importanti per te. Una era Kikyo, l’altra? >>

Inuyasha continuò a guardarla spaesato, senza capire. Poi, quando quella conversazione gli tornò in mente, sorrise. Kagome era decisamente ottusa. Guardò da un’altra parte, con fare indifferente.

<< Ah, parli di quella! Bè, è >> disse, sottolineando il verbo al presente, << una ragazza orgogliosa, gelosa, violenta e sadica, ma è anche molto dolce e bella, e… >>

Kagome impallidiva sempre di più. “È”? “È”, come il verbo essere al presente? Il pallore divenne rosso, di gelosia.

<< Ah, è così? >> ringhiò, assottigliando gli occhi in uno sguardo da serpente. Lui la guardò divertito, ma continuò come se non l’avesse interrotto.

<< …e la cosa più bella è il suo sorriso >>

Kagome fece per urlargli tutti gli insulti che conosceva, ma quell’ultima frase la fece immobilizzare. Lui la stava fissando con lo sguardo di uno che si sta trattenendo dal rotolarsi sul pavimento per le risate. Arrossì improvvisamente, abbassando lo sguardo.

<< L’avevo detto che eri gelosa… e anche che eri tonta >> fece notare Inuyasha abbracciandola. Lei non riuscì a trattenere un sorriso, anche se voleva tenere il broncio per un altro po’.

<< Sei crudele. Mi hai fatto prendere un colpo >> si lamentò, ancora evitando di incrociare il suo sguardo d’ambra liquida.

<< Grazie per la fiducia. Sei proprio una credulona >> rispose lui, alzandole la testa con una mano sotto al mento. Kagome gli fece una linguaccia, ma poi scoppiò a ridere. Era davvero tonta, lenta, ottusa e credulona, ma non lo avrebbe mai ammesso davanti a lui.

Il ragazzo la baciò, e lei perse il filo dei suoi pensieri. Voleva rimanere così per sempre, abbracciata all’hanyou che tanto amava, come se il tempo si fosse fermato. E un giorno si, l’avrebbe anche sposato. E, anche senza sentirlo, avrebbe finalmente condiviso il suo profumo, e sarebbe stato suo.

  
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