Fandom: Star Trek (Reboot
cinematografico)
Genere: fantascienza
Tipo: flash-fic
Personaggi: James T. Kirk, Spock
Rating: PG, verde, K
Avvertimenti: movieverse, missing moment
PoV: terza persona
Spoiler: sì, su “Star Trek - Il futuro ha
inizio”
Disclaimers: i personaggi non sono miei, ma di Gene Roddenberry (J.J. Abrams). I personaggi e gli eventi in questo racconto
sono utilizzati senza scopo di lucro.
Amicizia
di Bombay
Si
fermò davanti alla porta chiusa, titubante sul da farsi. Alla fine si decise e
suonò.
La
voce del primo ufficiale gli giunse chiara attraverso l’interfono.
“Sono
Kirk!” rispose e prima che potesse aggiungere altro la porta, si aprì con un
sibilo.
Jim
fece qualche passo attendendo che i pannelli si chiudessero alle sue spalle.
Spock
sedeva alla scrivania e stava sicuramente stilando il rapporto, una lavoro che doveva fare anche lui. Quanto odiava la
burocrazia.
“Ha
bisogno di qualcosa, Kirk?” domandò fissando i suoi occhi scuri in quelli
chiari dell’altro.
“Sono
venuto a scusarmi” esordì avvicinandosi.
Spock
sollevò un sopracciglio attendendo che l’altro proseguisse.
“L’ho
provocata intenzionalmente… per farla reagire ed assumere
il comando della nave. Volevo dirle che mi dispiace, ma non ho avuto scelta.”
Spock
si alzò e lo fronteggiò, quell’umano era veramente complesso da capire.
“Ha
imbrogliato; come con il test della Kobayashi Maru.”
Sul
viso di Kirk si allargò un grande, sincero e divertito sorriso “Le rode ancora,
eh?”
Il
vulcaniano lo fissò intensamente per alcuni istanti.
“Accetto
le sue scuse, se questo le è di conforto.”
“Siamo
partiti con il piede sbagliato entrambi” ammise Kirk tendendo la mano, ma il
comandante rimase immobile dinnanzi a lui, osservò il
gesto reclinando la testa di lato.
Kirk
abbassò la mano senza smettere di sorridere.
“Dimenticavo:
i vulcaniani non danno calorose strette di mano o pacche sulle spalle.”
“Anch’io
devo farle le mie scuse, Kirk” iniziò dopo un lungo silenzio di riflessione.
“Se
mio padre non mi avesse fermato…”
“Mi
avrebbe ucciso… non è stato un bel momento” terminò Kirk portandosi la mano
alla gola, dove spiccavano ancora i segni violacei.
“Il
mio comportamento è stato illogico… dettato solo dalla rabbia che provavo per
la distruzione del mio pianeta e per la morte di mia madre.”
“Ho
imparato una bella lezione, oggi.”
“Sarebbe?”
“Mai
fare incavolare un vulcaniano” sostenne sorridendo e intendeva essere una battuta
ma Spock non colse l’ironia delle sue parole.
“Ora la lascio, devo fare quello che stava facendo lei
poco fa: stilare un rapporto di quanto è accaduto oggi: sarà una serata noiosa”
protestò, avviandosi verso la porta che si aprì quando fu in prossimità del
sensore.
“Kirk…”
lo richiamò Spock e il giovane si volse.
“Quando
ha finito con le incombenze burocratiche, se le va, potremmo disputare una
partita a scacchi.”
Gli
occhi del giovane s’illuminarono: adorava giocare a scacchi, ma era raro
trovare qualcuno appassionato.
“Volentieri.”
Kirk
percorse i corridoi, fino al proprio alloggio, si sentiva contento e nella sua
mente riecheggiavano le parole dell’anziano Spock.
“Sono da sempre suo amico.”
Forse,
dopo tutto, il loro rapporto aveva iniziato ad
ingranare nella direzione giusta.
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Note dell’Autrice: ok sta cosetta mi è venuta fuori così senza pretese,
poiché nel film ci sono parecchi buchi che possono essere colmati ^_^.
Ambientata alla fine del primo film.
Una flash fic senza pretese, non linciatemi se
ci sono delle incongruenze, non è stata una buona giornata ^^’
Un kiss.
Alla prossima.
Bombay