L’ironia della sorte
Titolo: L'ironia della sorte
Autore: Chloe R Pendragon
Prompt: 20 - Tradimento
Fandom: Merlin
Rating: Verde
Avvertimenti:Spoiler! (ai tempi in cui l'ho pubblicata, ormai non più XD)
Eventuali note dell’autore: Nessuna
È
così che doveva finire, vero Emrys? Condannati a combatterci senza lasciare
spazio al nostro amore, intrappolati come eravamo nella gabbia del destino.
In
fin dei conti, non riesco a immaginare un altro epilogo: uno dei due prima o
poi avrebbe dovuto soccombere ai colpi dell’altro, altrimenti sarebbe stata una
guerra eterna. Ora capisco che fin dal principio ero io quella che sarebbe
caduta, d’altronde entrambi sappiamo che questa non è certo la prima volta che
mi trafiggi il cuore…
Ricordo
ancora la prima volta in cui centrasti il bersaglio: quel giorno ero nelle mie
stanze con Gwen, quando improvvisamente apristi la porta tutto trafelato e mi
implorasti di nascondere il piccolo Mordred. Io non potei fare a meno di
divenire tua complice e insieme ci prodigammo per farlo fuggire da Camelot; in
quell’occasione potei conoscerti davvero e non riuscii a impedirmi di
innamorarmi di te.
Non
sono mai stata il tipo di persona che s’infatuava facilmente e tutti nella
corte lo sapevano bene: più volte Uther mi aveva fatto conoscere principi di altri
regni, nella speranza di farmi prendere marito e nel contempo contribuire alla pace del regno, ma tutte le
volte fallì.
Tu
invece, un semplice servo, sei riuscito laddove tutti desistevano: mi hai fatto
perdere la testa e non passava giorno in cui il mio amore non crescesse, tanto
da farmi valutare l'idea di osare. Talvolta ero tentata di dichiararmi, altre volte
addirittura pianificavo una nostra fuga; quando mi aiutasti a trovare i druidi
avrei voluto chiederti di venire via con me, di vivere la nostra favola d’amore
lasciandoci tutto alle spalle.
Ero
pronta a tutto per te, non potevo prevedere il tuo secondo affondo, quello che
mi avrebbe cambiata per sempre; Camelot era ormai indifesa, il piano di
Morgause aveva funzionato e nessuno pareva poter impedire l’inevitabile. Poi tu
e Arthur siete tornati e avete cercato di trovare un rimedio: io ero
infinitamente felice di rivederti, per non parlare di quando mi avevi coperta,
sentivo il mio amore crescere ancor di più.
Fu
allora che tutto mutò; mi hai fatto credere di tenere alla mia incolumità,
invece mi hai avvelenata approfittando della mia incondizionata fiducia. Provo
più dolore nel rivivere quegli istanti piuttosto che ora: mi hai spezzato il
cuore, hai lasciato che la mia anima venisse infettata del tutto dall’odio e
dalla vendetta e hai gettato la mia vita nell’oscurità.
Da
quel giorno per me non c’è stata più pace, nemmeno mia sorella riuscì a placare
la mia agonia: tutto ciò che mi rimaneva era la spasmodica voglia di vedere
tutti voi soffrire e piangere, la sola cosa che mi importava era riprendermi
ciò che mi spettava.
Ho
trascorso tutti questi anni a pianificare un modo per mettervi in ginocchio, a
cercare di diffondere la mia furia nel mondo così da non sentirmi più sola, ma
tu eri sempre lì a fermarmi: ero stata avvisata dalla stessa Cailleach, tu eri
il mio destino e la mia maledizione…
Allora
non ero a conoscenza della tua vera identità, credevo fossi solo un verme
traditore a cui importava unicamente di Arthur e della sua riuscita; avrei
dovuto immaginarlo, nessuno era capace di farmi impazzire tanto quanto te…
Così
siamo arrivati alla fine, mi hai dato il colpo di grazia e non mi restano altro
che pochi attimi: l’ultima cosa che sei riuscito a dirmi è stato “Addio, Morgana!” e io vorrei
ribattere, vorrei gridarti contro tutto il dolore che mi hai causato, vorrei
sputare tutto il veleno che hai riversato nella mia anima, ma non ci riesco.
Tutto
ciò che posso fare è gemere un’ultima volta, mentre la vita mi abbandona: mi
hai colpita al cuore in tre modi totalmente diversi, mi hai fatto innamorare
per poi spingermi nell’oblio della sofferenza, eppure alla fine avrei solo
voluto risponderti “Addio, amore mio!” …
Ironia della sorte!