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Autore: FallenAngel1990    25/09/2013    3 recensioni
Un anno dopo i fatti di New York, Asagard è in guerra e Thor, ormai prossimo re, cerca di difenderla. Loki è ancora prigioniero, ma il fato muterà il suo destino e quello di una bellissima bambina...
Genere: Angst | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jane Foster, Loki, Nuovo personaggio, Thor, Un po' tutti
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incest, Mpreg, Triangolo
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- CAPITOLO 2 -


Pochi minuti dopo Thor raggiunse le sue stanza, aveva bisogno di stare solo. Sua madre era fuori per la consueta passeggiata pomeridiana con Jane e la bambina.
Un nodo gli si formò in gola, aveva negato a Loki il permesso di vedere sua figlia in ogni modo possibile, come poteva essere così crudele verso chi l'aveva portata in grembo?
Era fuori dalla porta quando il minore la stava dando alla luce e ricordava ancora, in quel momento, le urla provenienti da quella camera e probabilmente non le avrebbe mai scordate.
**
Frigga camminava in compagnia di Jane per i corridori del palazzo, la piccola Leda addormentata fra le sue braccia, più si fermava a fissargli il piccolo volto più notava somiglianze con Loki. Era così bella che non avrebbe mai voluto allontanarsene.
Le guardie aprirono le porte davanti a loro, Jane non si era ancora abituata a tutte quelle reverenze, ma cercava di rimanere impassibile. La sala comune si aprì, immensa e luminosa, ai loro occhi, in un lucente pomeriggio primaverile, il sole che baciava i chiari interni sfarzosi.
Thor era seduto vicino al tavolo, lo sguardo serio e pensante.
“Buon pomeriggio.” disse la madre.
Jane sorrise.
“Madre vi devo parlare...” disse il ragazzo, inquieto.
Frigga percepiva nell'aria che qualcosa turbava il suo ragazzo.
Jane prese la bambina dalle braccia della donna.
“E' ora del riposino...” disse con un flebile sorriso sulle labbra prima di allontanarsi diretta alle loro stanze private.
“Cosa ti turba, figlio mio?” disse Frigga avvicinandosi al ragazzo fino a posargli le mani sulle spalle possenti.
Thor sospirò e guardò di fronte a se prima di parlare.
“Ho appena parlato con Loki...”
Frigga s'irrigidì.
“Ha accettato ad aiutarci...”
“A patto che?” conosceva fin troppo bene il suo secondogenito, non avrebbe accettato per la libertà, quella non gli interessava.
“Vuole vedere la bambina...”
Frigga abbassò lo sguardo,
“Dimmi che gli hai concesso almeno questo?...”
“No...”
La madre si allontanò da lui.
“Cosa?”
“Glielo ho negato madre, gli ho negato di vedere nostra figlia fino a quando non avremo vinto la guerra.”
“Come?” Frigga era allibita, non poteva essere suo figlio la persona che aveva davanti in quel momento.
“Ti rendi conto del dolore che gli hai fatto e gli stai facendo? Come ti saresti sentito se ti fosse stato vietato il permesso di vedere tua figlia pur sapendo di averla cresciuta nove mesi, come mi sarei sentita io se tuo padre ti avesse portato via da me impedendomi di vederti?”
“Madre...”
“E' mesi che ti supplico di fargli conoscere sua figlia...”
Thor si alzò di scatto dalla sedia, visibilmente arrabbiato.
“E' mesi che voi due vi incontrate alle mia spalle e a quelle del padre degli dei, è mesi che voi entrate nella sua cella a tenergli conforto, non mi risultano altri trattamenti simili per un traditore...” gli urlò contro a denti stretti.
“Thor...”
“So che Loki è sempre stato il vostro favorito...”
“Lo siete tutti e due...”
“Tacete...”
Frigga s'immobilizzò, una mano appoggiata ad una delle sedie. Il respiro corto, lei amava tutti e due i suoi figli, incondizionatamente.
“Thor, ascoltami, figlio mio...io vi amo, entrambi, anche se non siete sangue dello stesso sangue, questo non conta. Ti prego non farlo soffrire ancora...”
Thor si sedette.
“Quando torneremo dalla guerra e Loki avrà ritrovato quella lealtà che ha perduto non sarà più considerato un traditore, gli sarà permesso di vivere ad Asgard e solo a quel punto potrà incontrare la bambina...”
“Thor, ragiona...potrebbero passare anni, potrebbe morire in battaglia e a te rimarrebbe solo il rimorso di non aver permesso a Loki di conoscere vostra figlia.”
“No, ho preso la mia decisione e la comunicherò a padre oggi stesso.”
Frigga sospirò e si alzò.
“Col tuo permesso io mi ritiro nelle mie stanze...” fece per allontanarsi verso la porta, anche se la mossa era stata studiata precedentemente “...se mi è permesso, posso chiederti che ne sarà di Loki ora?...”
Thor non si fece problemi a rispondere non realizzando il vero motivo della madre nel chiedere queste informazioni.
“Sarà trasferito oggi stesso nelle sue stanze per permettergli di rimettersi prima ti tornare sui campi di battaglia.” spiegò il dio del tuono.
Frigga annuì guardando negli occhi il figlio, poi si voltò e scomparve dietro la pesante porta.
Nel lungo corridoio che conduceva alle sue camere un flebile sorriso le lambì le labbra.
   
 
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