Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Laylath    25/09/2013    3 recensioni
La mente di Zoe Hanji non si fermava mai, tanto che alcuni soldati della Legione Esplorativa, scherzando, dicevano che persino quando dormiva pensava ai suoi “adorati” titani...
Passando davanti ad una porta socchiusa si fermò e la sua mente smise di pensare.
(eventuali spoiler per chi non ha visto l'episodio 24)
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hanji, Zoe
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Fermare la mente



La mente di Zoe Hanji non si fermava mai, tanto che alcuni soldati della Legione Esplorativa, scherzando, dicevano che persino quando dormiva pensava ai suoi “adorati” titani. La sua esaltazione per qualsiasi nuova scoperta era ormai leggendaria e tutti, almeno una volta, erano stati catturati e costretti a sopportare qualcuno dei suoi interminabili discorsi sugli ultimi test condotti sugli esemplari catturati.
Nonostante queste sue bizzarrie, tutti riconoscevano alla donna occhialuta una grande intelligenza e conoscenza dei nemici, oltre ad un’indubbia abilità nel combattimento. Non era proprio la tipologia di “saggio” che si erano immaginati, ma si erano dovuti adattare alla situazione.
Una volta qualcuno le aveva chiesto perché fosse così appassionata di titani, dato che era chiaro che il suo interesse andava oltre ogni limite: c’era quasi una perversione nell’amare così tanto quelle creature che mangiavano gli uomini e che, sicuramente, avevano fatto fuori molti compagni di quella donna.
Hanji non lo sapeva spiegare con chiarezza: forse era l’unica domanda in cui era a corto di argomenti.
Era vero che erano creature che avevano come chiaro intento quello di mangiare tutti gli uomini possibili, senza nemmeno averne un reale bisogno fisico, tuttavia… quando li vedeva imprigionati, come goffi bambini che non capiscono quello che dicono gli adulti, si sentiva quasi intenerita da loro. Gli dava un nome, cercava di creare una loro personalità ed identità, desiderava comunicare.
Si sentiva quasi una mamma nei loro confronti, nonostante i suoi pargoli dimostrassero ogni volta il desiderio di mangiarla, con sommo terrore della sua squadra che non faceva altro che rimproverarle di andare troppo vicina a quelle creature.
 
In ogni caso, in quelle ultime settimane la mente di Hanji aveva avuto modo di correre più del solito.
Da quando era comparso Eren le sue ricerche avevano subito una svolta decisiva: un umano che si può trasformare in titano. La cosa era così eccitante che per diverse notti non era riuscita a prendere sonno: un’evoluzione? Una nuova razza? Che tratti genetici poteva avere? E la sua persona… era totalmente umana oppure aveva tratti titaneschi anche quando non era trasformato?
Ma soprattutto Eren poteva parlare, comunicare! Non c’erano più grandi occhi perennemente fissi su di lei senza alcun briciolo di intelligenza, ma solo con lo sguardo di chi ha visto una preda.
Le sue ricerche erano decisamente ad una svolta…
E poi, qualche giorno fa, il disastro della spedizione fuori dalle mura.
La comparsa del titano femmina e tutte le conseguenze che ne erano derivate avevano gettato la Legione Esplorativa nel caos totale. Adesso tutti i loro sforzi erano tesi a catturare Annie Leonhartd e cercare di scoprire cosa ci fosse dietro tutta questa storia… Zoe Hanji era certa che la storia dell’umanità e dei titani fosse arrivata ad un punto cruciale: dovevano solo giocare bene le loro carte e non fallire come l’ultima volta.
Questa volta no! Non possiamo farlo… e scoprirò tutto su di loro, lo giuro!
Erano questi i pensieri che la assillavano mentre percorreva a grandi passi i corridoi del loro rifugio provvisorio, prima che iniziasse il loro piano all’interno delle mura.
Avevano già stabilito un piano anche con Eren ed i suoi compagni e c’erano tutte le possibilità che…
 
Passando davanti ad una porta socchiusa si fermò e la sua mente smise di pensare.
Ci fu quasi un cambiamento fisico nella sua persona: la sua coda castana e scarmigliata sembrò afflosciarsi leggermente ed anche i suoi occhi castani, dietro le lenti degli occhiali, parvero incupirsi e farsi remoti. Il viso si acquietò, diventando placido e calmo come un lago… un lago che ormai era anche raro trovare nei territori che ancora erano in possesso dell’umanità… e nei loro stessi cuori.
Le sue labbra si incresparono in un lieve sorriso, ma non un sorriso felice o esaltato, come quello che tutti conoscevano; era un sorriso dolce, profondamente consolatore… un sorriso che lei non concedeva a nessuno, a volte nemmeno a se stessa.
Perché a volte certe cose è meglio tenerle dentro per non apparire deboli.
Ma in questo specifico caso…
 
Avanzando silenziosamente nella stanza, arrivò sino al tavolo dove, poco prima, si era svolta la riunione con gli altri.
Ovvio che lui era lì, Hanji lo sapeva che sarebbe rimasto in quella sedia per tanto tempo ancora.
Sicuramente l’aveva sentita sin da quando era nel corridoio e l’aveva vista entrare, ma i suoi occhi scavati non avevano fatto alcun movimento. Il viso pallido dai lineamenti sottili non tradiva alcuna emozione, perché Levi teneva tutto dentro di sé. L’impassibilità era la sua esternazione… un po’ contradditorio come concetto, Hanji lo sapeva benissimo, ma su di Levi aveva senso.
Li aveva persi, tutti e quattro… le uniche persone con cui avesse deciso di avere un legame tale da farne una squadra. Nell’arco di nemmeno mezz’ora erano morti, uccisi da quel titano femmina nel tentativo di  salvare Eren. Oltre duecento titani uccisi… la squadra più elitaria di tutta la legione esplorativa.
Erd, Petra, Auruo, Gunther… oh, Levi, quante volte hai pronunciato i loro nomi in questi giorni… e per quanto ancora lo farai?
Perché formare una squadra per Levi era stato più un rischio che un onore.
Con una squadra devi obbligatoriamente instaurare un legame più profondo. Devi esporti emotivamente, anche se il mondo esterno non lo vedrà mai.
Nei prossimi giorni, Levi avrebbe fatto il suo ruolo nel piano progettato per la cattura del titano femmina: sarebbe stato perfetto, come sempre, anche se aveva la gamba dolorante.
Ma solo io vedo che i tuoi occhi si sono fatti più scuri…
Hanji si sedette accanto a lui, fissando la tazza di the ormai fredda che stava davanti all’uomo. Levi non fece nessun movimento, non disse niente, rimase seduto come una bellissima statua, totalmente inespressiva eccetto un briciolo di malinconia che solo un osservatore particolarmente attento avrebbe colto.
Solo dopo diverso tempo, la voce pacata parlò… senza il sarcasmo che spesso le riservava, prendendola in giro per la sua passione per i titani.
“Posso aiutarti, Hanji?” le parole caddero piatte, l’intonazione interrogativa appena accennata
No, Levi, non puoi…
“Ti disturba molto se sto qui?” chiese lei, con gentilezza, concedendogli il suo sorriso più segreto e profondo.
Perché anche per me è rischioso espormi… io e te ci nascondiamo entrambi, solo in modo diverso.
“Fai pure…” disse lui, abbassando lo sguardo sulla tazza di the
Nessuno disse niente, rimasero in silenzio, senza sfiorarsi… con solo quella tazzina bianca a fungere da punto di contatto tra di loro. Il liquido marrone calmo e placido come un lago di montagna, come gli occhi di Hanji… e Levi poteva vedere il riflesso di quella tranquillità, di quella pace segreta di cui l’animo umano necessita.
Non fece alcun commento, non c’era bisogno.
Perché in certi momenti bisognava saper fermare la mente.




___________________________
Salve a tutti, è la mia prima fan fiction su Attack on Titan.
Ovviamente si tratta di un missing moment tra Levi ed Hanji: mi sono piaciuti da subito questi due personaggi; nonostante siano così diversi caratterialmente li trovo in qualche modo complementari e con un legame molto forte. 
Spero che vi sia piaciuta. ^_^

 
  
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