Erano seduti sul tetto del palazzo del kazekage, come facevano dopo ogni allenamento.

A Gaara piaceva tanto quel posto perchè si sentiva libero. Quando il vento scorreva sulla faccia e tra i capelli era come se si liberasse di ogni peso, e per un po’ non fosse più il nobile Kasekage di Suna, ma un normalissimo ragazzo.

A lei invece piaceva quel posto, perchè quel posto piaceva a Gaara.

-Gaara?- Matsuri aveva deciso che era il momento di fargli quella domanda .Il ragazzo si girò verso di lei con i capelli al vento e il viso rilassato.

-Dimmi Matsuri-

La ragazza aspettò un po’ per poi domandargli – E’ duro il lavoro del Kasekage?- .

In teoria la domanda era un’altra ma non aveva avuto il coraggio di fargliela.

-Un po’ Matsuri, ma è bello proteggere la gente a cui vuoi bene- rispose tornando a girare la testa.

Tornò il silenzio tra i due.

-Gaara cosa sono io per te?- chiese improvvisamente lei tutto d’un fiato.

-Matsuri, tu sei la mia allieva- rispose tranquillamente lui.

Sospettava che sarebbe stata quella la risposta, ma le fece male comunque.

-Scusa Gaara, ma ora devo andare a casa, ci vediamo al prossimo allenamento- lo salutò prima di andarsene.

Quella sera Gaara non riuscì a dormire. Non riuscì a dormire perché gli tornava continuamente in mente quella domanda e l’espressione con cui gliel’aveva chiesta, quasi imbarazzata. Eppure con lui matsuri non si era mai imbarazzata. E perchè appena le aveva risposto alla domanda lei se ne era subito andata?Solitamente restava anche a cena con lui e i suoi fratelli.

E Lui, lui cosa era per lei? Un semplice maestro facilmente rimpiazzabile?

Forse era quello che gli rodeva più di tutto.

Era finito un altro allenamento ed erano tornati sul tetto del palazzo.

Matsuri quel giorno era strana, non gli aveva rivolto neanche un sorriso come era suo solito fare durante i loro allenamenti.

Erano seduti vicini, ma non si toccavano;sembravano quasi distanti uno dall’altra.

-Masturi?- chiamò la ragazza che si voltò verso di lui

-Dimmi Gaara- stavolta era lui a farle una domanda.

-Cosa sono io per te?- chiese con una faccia quasi innocente. Era strano sentire le sue parole in bocca a quel ragazzo che tanto stimava.

-Gaara, tu sei il mio maestro- gli sorrise. Dicendolo a Gaara voleva convincere anche se stessa che lui era solo il suo maestro.

-Il migliore maestro che possa avere- riprese vedendo l’espressione delusa di lui.

Gaara sentendo quelle parole fece quasi un sorriso.

Ci fu una lunga pausa di silenzio.

-Matsuri cosa significa amare una persona?- chiese fissando i suoi occhi nocciola.

Lei sorrise teneramente, si era quasi scordata che lui non conosceva l’amore.

-Quando ami una persona le vuoi bene, vuoi stare sempre con lei e vuoi proteggerla dalle cose che potrebbero ferirla- rispose la ragazza .

-Capisco …Grazie Matsuri – concluse il ragazzo tornando a godersi il vento forte che soffiava.

Passò una settimana prima dell’allenamento di Matsuri, perchè Gaara era troppo indaffarato nel lavoro.

Si trovarono per l’allenamento nel solito posto.

Matsuri stava aspettando da cinque minuti, stranamente il kasekage era in ritardo.

Poi arrivò e si avvicinò lentamente alla ragazza.

-Matsuri, io penso di amarti- disse spontaneamente lui.

La ragazza quasi svenne. Quelle poche parole dette con così tanta naturalezza le avevano riempito il cuore di felicità. Ma il ragazzo non aveva finito.

-E poi penso che tu possa essere la sola e unica donna adatta a me, essendo l’unica che mi conosce e mi comprende realmente- in quelle parole non c’era menzogna, ma solo verità.

Matsuri scoppiò a piangere,lasciandosi cadere sulle ginocchia.

-Matsuri dimmi,si piange quando ci si ama?- chiese il ragazzo spaventato dalla sua reazione.

In quel momento Gaara le sembrava un piccolo bambino ingenuo, e a lei piaceva anche per quello.

-No Gaara, piango perchè sono felice ….- lo abbracciò

Il ragazzo s’irrigidì all’abbraccio.

-Ma quando si è felici si piange?- chiese in tono più freddo di prima

-Sì Gaara, quando si è troppo felici si piange, e io sono troppo felice!- rispose stretta a lui

-E perché sei troppo felice?- chiese

-Perché anche io credo di amarti.

Quello forse fu il primo sorriso tenero del kasekage.

Un bacio, una carezza e il loro amore fu chiaro ad entrambi.

Ecco la mia prima Matsu/Gaara. Cosa ne dite? Avverto che è la prima volta che mi distacco dalle Shika/Tema quindi fate voi. Cos’altro dire … dedicata chiaramente a tutti i fan di questa coppia, specialmente a lilithkyubi che mi segue in un’altra ff (hai visto che ho mantenuto la parola data ^^)

Un bacione Tem_93

P.S.:La prossima dovrebbe essere una Neji/Ten^.^