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Autore: Samurai Riku    26/09/2013    6 recensioni
Si era fatto pomeriggio nei giardini della Gressenheller University, irradiati dal caldo sole primaverile, e accarezzati dalla fresca brezza che accompagnava lungo le strade, o all’ombra sicura degli alberi il vociare di studenti e professori, i quali, dopo aver consumato un fugace pasto in compagnia si godevano una piccola sosta dagli impegni scolastici, o al contrario, si preparavano all’ennesima lezione.
Un giovane studente era troppo immerso nei suoi studi per badare a tutto questo; seduto su di un basso muretto, al sole, con il capo chino su un voluminoso testo poggiato sopra la gamba destra, intento a trascrivere con meticolosità gli appunti su un quaderno che reggeva con la mano sinistra, sembrava essersi completamente estraniato da ciò che lo circondava, tanto che il suo pranzo era ancora intatto nello zaino.
Era talmente rapito dal suo studio che la ragazza che gli si avvicinò incerta dovette chiamarlo più volte per farsi notare.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Claire, Hershel Layton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si era fatto pomeriggio nei  giardini della Gressenheller University, irradiati dal caldo sole primaverile, e accarezzati dalla fresca brezza che accompagnava lungo le strade, o all’ombra sicura degli alberi il vociare di studenti e professori, i quali, dopo aver consumato un fugace pasto in compagnia si godevano una piccola sosta dagli impegni scolastici, o al contrario, si preparavano all’ennesima lezione.
Un giovane studente era troppo immerso nei suoi studi per badare a tutto questo; seduto su di un basso muretto, al sole, con il capo chino su un voluminoso testo poggiato sopra la gamba destra, intento a trascrivere con meticolosità gli appunti su un quaderno che reggeva con la mano sinistra, sembrava essersi completamente estraniato da ciò che lo circondava, tanto che il suo pranzo era ancora intatto nello zaino.
Era talmente rapito dal suo studio che la ragazza che gli si avvicinò incerta dovette chiamarlo più volte per farsi notare.
-Scusa…? Ehm, scusami…?-
Finalmente staccò la matita dal foglio -Sì?- sollevò lo sguardo, schermandosi dalla forte luce solare con la visiera del berretto rosso che indossava sempre, perché si sa… un vero gentiluomo non si toglie mai il cappello.
Si ritrovò di fronte una ragazza dai lunghi capelli castani, raccolti in una coda bassa, che timidamente si sistemava gli occhiali sul naso e stringeva una busta contro il petto incorniciato da un lungo camice da laboratorio.
Senza rendersene conto rimase ad osservarla senza spiccicare parola.
-Non volevo disturbarti, ma…- riprese la giovane -avrei bisogno di un’indicazione, forse puoi aiutarmi.-
Lo studente si destò -Oh, certamente.- rispose con i suoi modi cortesi -Di cosa hai bisogno?-
-Dovrei lasciare questa relazione al rettore Stone, ma non so dove sia il suo ufficio, l’università è così grande!- sorrise in imbarazzo.
Lui sorrise di rimando, quasi a non volere farla sentire a disagio -Sì, hai ragione. Posso accompagnarti, dammi solo un minuto.- rispose chiudendo libro e quaderno, rimettendo tutto nella sacca che si mise in spalla una volta alzatosi.
-Grazie, sei molto gentile!-
-Figurati, non è niente.- con un semplice gesto della mano la invitò a camminare nella giusta direzione
-Andiamo!-
-Che gentilezza! Io sono Claire!-
-Hershel… Hershel Layton.-
 
Le ampie vetrate del corridoio permettevano alla luce del giorno di entrare e diffondersi, conferendo calore e accoglienza all’architettura elegante ed imponente della Gressenheller, creando un ambiente allo stesso tempo classico e stimolante per le giovani menti.
Fu Claire a rompere il silenzio -Allora, signor Layton… che cosa studi?-
-Archeologia.-
-Oh, interessante!-
-Sì, molto. Tu invece sei nella facoltà di fisica, giusto?-
Claire si fermò un istante, guardandolo sorpresa -… come fai a…-
-Indossi un camice da laboratorio, ma non è macchiato da sostanze chimiche, e nemmeno le tue mani presentano macchie simili, quindi deduco che non hai a che fare con sperimentazioni chimiche o biologiche, e per esclusione rimane solo la fisica, anche se è una branca molto ampia.- parlò con una tale risolutezza e semplicità che non si poteva fare altro se non ammirarlo.
-Hai fatto una deduzione brillante!- esclamò Claire.
Ai complimenti e al sorriso della ragazza Hershel rispose imbarazzato, grattandosi una guancia -Non è nulla di eccezionale.-
-Sono tutti come te gli studenti di archeologia?- scherzò lei.
-Oh, non saprei… forse! Eheheh… ah, ecco l’ufficio del rettore.-
Claire bussò ed entrò. Hershel attese fuori, sistemando la confusione che regnava nel suo zaino. Per qualche motivo trovava quella ragazza interessante, sembrava simpatica e senz’altro era carina. Oh  Hershel, cosa vai a pensare?  si disse, proprio mentre Claire uscì dall’ufficio.
-Ecco fatto, peccato che il rettore Stone non ci sia al momento, ma poco importa, ho lasciato tutto sulla sua scrivania.-
-Bene.-
Stirò per bene le pieghe del camice passandoci sopra le mani -Be’… ora è meglio che torni in laboratorio, grazie ancora Hershel Layton.-
Assentì con un cenno del capo, tenendo la visiera del berretto e rispose solerte -Ti accompagno! Ah, ehm… se vuoi.-
-Sì, mi farebbe piacere.- disse, sorridendo con gli occhi.
-Questa volta sarai tu a farmi strada.-
 
-Fai da cicerone ad ogni ragazza dell’università, per caso?- gli chiese ironicamente la ricercatrice, dopo aver attraversato un cortile ed essere entrati nel padiglione che ospitava le facoltà scientifiche.
-Accompagnare una fanciulla in difficoltà mi sembra il minimo che si possa fare. Non credi?-
Claire si ritrovò nuovamente ad osservarlo colpita -… fanciulla…?- chi ormai si esprimeva ancora in quel modo? Era proprio un ragazzo particolare, e più sveglio di quel che si poteva pensare.
-Credo che tu abbia ragione. Sei proprio un gentiluomo, Hershel Layton!-
-Ci provo!- sorrise lui.
Arrivati al termine di un lungo corridoio Claire aprì le pesanti porte del laboratorio, entrando seguita da Layton.
Lo spazio era ampio, illuminato al neon, con numerosi banconi disposti ordinatamente, per non intralciare il passaggio di studenti ed insegnanti, anche se in quel momento v’era solo un’altra persona oltre a loro.
-Sei tornata, Claire? Sei riuscita a non perderti?- chiese con simpatia l’altro studente, aggirando il bancone e andando in contro ai nuovi arrivati.
-Sì, Dimitri, ho chiesto indicazioni! Questo è Hershel Layton, si è gentilmente offerto di accompagnarmi.-
Il ricercatore si sistemò il ciuffo ribelle che gli copriva parte del volto, poi porse la mano ad Hershel –Dimitri Allen, piacere.-
-Piacere mio.- rispose stringendogliela.
-Non sei di questo settore, dico bene?-
-Hershel studia archeologia!- disse Claire.
-Oh, mpf!-
-Non è una facoltà così noiosa come si pensa, anzi permette di conoscere e capire molte cose.- disse solerte, notando l’espressione scettica e superficiale assunta da Allen.
-Immagino. Ognuno ha il suo campo d’azione, dopotutto.-
-Esatto.-
Claire si spostò al banco di lavoro -Bill non è ancora arrivato?-
-Eh no.- Allen sospirò, inforcando le mani nelle tasche del camice.
Hershel Layton si guardò attorno, in quel piccolo mondo a lui sconosciuto, in cui si sentiva spaesato ed estraneo, ma anche curioso, come se stesse esplorando un nuovo pianeta. Poi contro una parete vide la nera lavagna di ardesia ricoperta di scritte bianche.
-Oh… cos’è?-
Dimitri si voltò a guardarlo -Ah, quello? Un algoritmo che ci ha lasciato il professore. È da settimane che è lì e nessuno è ancora riuscito a risolverlo.-
Hershel si mise davanti alla lavagna, osservando quell’insieme di formule con fare assorto -Mmmh…-
Claire e Dimitri si scambiarono un sguardo confuso.
-Sembra proprio…- si voltò verso di loro, prendendo un gessetto -Vi dispiace se…-
Dimitri Allen allargò le braccia -Fai pure!-
Layton impugnò anche il cancellino, modificando parte del procedimento già scritto e si mise poi a proseguire di buona lena. Silenzioso e assorto, rapito da quel nuovo problema.
-Incredibile… ma studia veramente archeologia?-
Claire non badò al commento del collega e si avvicinò alla lavagna -Sì, ha senso… cambiando quei parametri torna tutto.- prese un altro gessetto.
Hershel fu liete di vedere che anche lei aveva compreso il meccanismo corretto di quel ragionamento, e che si mise a risolvere quell’enigma matematico con lui.
Il tutto sotto lo sguardo sbalordito di Dimitri.
-Ecco fatto!- Layton si spolverò le mani -Non era poi così difficile!-
-Hai ragione!- sorrise Claire.
-Mpf, complimenti Layton. Hai la mente dello scienziato.-
-Grazie Allen, ma a dire il vero mi ricordava un enigma che risolsi qualche giorno fa.-
-Hai detto… enigma?-
Annuì –Il mondo è pieno di rompicapo da risolvere, ed è un ottimo esercizio per la mente! In più mi divertono, eheh…- sorrise imbarazzato.
Claire aveva visto giusto, era proprio un ragazzo particolare, anzi forse il termine più corretto era speciale.
-Ora è meglio che vada, è stato un piacere conoscervi.- il giovane archeologo salutò con un cenno del capo, riprendendosi poi lo zaino.
-Il piacere è stato mio, Layton.-
-Ah, sì… ciao Hershel.-
Uscì dal laboratorio, lasciandosi alle spalle quell’insolito mondo meccanico e Claire… quasi gli dispiaceva doversene separare così presto. Era sempre un’emozione risolvere un problema, ma risolverlo insieme a lei gli aveva dato qualcosa di più, di diverso, che non gli era mai capitato di provare prima.
Provò un tuffo al cuore sentendo chiamare il proprio nome.
-Hershel! Hershel, aspetta!- era Claire che gli era corsa incontro.
Lui si voltò -Cosa c’è?-
-Ah, ecco… ci vedremo ancora?- chiese lei, distogliendo lo sguardo, sistemandosi gli occhiali.
Hershel fu piacevolmente sorpreso da quella richiesta -… sì, sen’altro.- rispose cortese e felice.
Claire gli rivolse un bellissimo sorriso -Bene!! Allora… alla prossima, gentleman!- tornò indietro a passo svelto, voltandosi di tanto in tanto, come ad assicurarsi che il ragazzo fosse ancora lì.
Anche Hershel sorrise -Alla prossima, Claire.-
  
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