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Autore: The Lady of His Heart 23    26/09/2013    1 recensioni
Siamo tutti un po' diversi al mondo, basta trovare il coraggio di mettere a nudo ciò che siamo.
Scoprire che non c'è niente di male nell'essere diversi, e di fare delle nostre diversità un motivo in più per essere amati.
Spesso l'egocentrismo umano disprezza certe qualità, solo l'amore saprà superare ogni ostacolo ed è grazie ad esso che essere diversi in due, non apparirà poi così tanto male.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gaius, Gwen, Merlino, Morgana, Principe Artù | Coppie: Merlino/Morgana
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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                                                                                                               1. L'arrivo a Camelot
 

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Era notte fonda, un giovane ragazzo dall’aria misteriosa e pacifica allo stesso tempo, si avvicinava alle porte di Camelot, grande era il suo destino e ciò che avrebbe fatto. Si preparava a un futuro più grande di lui stesso…se aveva paura? Molta. Ma lo spirito d’avventura vinceva su tutto, persino sulla paura stessa, e la voglia di mettersi in gioco era troppo grande per lui. Il giovane ragazzo dai capelli scuri, nascondeva un segreto, qualcosa che era parte di lui, che lo rendeva grande e potente, forse il più grande di tutti, compresi i suoi simili. Il giovane ragazzo era infatti un Mago e la sua paura più grande era proprio che ciò si sapesse. La magia infatti non era ben accetta in molti regni e specialmente a Camelot , dove re Uther in persona l’aveva proibita. Il giovane ragazzo provava un sacco d’odio e di risentimento nei confronti di quel re malvagio e spietato, che aveva seminato così tanta distruzione e sparso così tanto sangue nel suo regno e persino altrove. Tanto fu titubante che nelle vicinanze del regno cominciò a domandarsi se ne valeva davvero la pena, ma ormai era arrivato fin li e non poteva mica tirarsi indietro, perché, seppur il giovane ragazzo non fosse un cavaliere, aveva pur sempre dei doveri verso il suo onore, cosa che rispettava maggiormente. Una volta davanti le porte di Camelot si trovò d’innanzi due guardie reali che con sguardo severo gli domandarono: “Chi va la? Chi sei?”                                                                                                                   
“Vengo in pace” disse il ragazzo.                                                                                                               
“Qual’ è il tuo nome”disse una delle due guardie con sguardo cupo.                                             
“Mi chiamo Merlino” disse il giovane con uno sguardo che pareva di sfida.                                
“Da dove vieni ragazzo?”domandò l’altra guardia                                                                             
“Albion, sono qui in cerca di rifugio e lavoro” disse in tutta onestà. Al sol pronunciare il nome del suo popolo, ebbe un leggero tremolio negli occhi e quasi volle piangere. Era difficile per lui dire addio al suo popolo, a sua madre, a tutto ciò che c’era di più caro per lui, alla sua amica Freya e tutti gli altri suoi amici ed era ancora più difficile entrare a far parte di un regno che proibiva e disprezzava la magia.                                                                                               
“Mago o non mago?” gli domandò improvvisamente una guardia. Merlino fu quasi titubante, restando teso e in silenzio per qualche istante.                                                     
“Coraggio ragazzo, non c’è nessun problema se pratichi magia al nostro re farebbe piacere conoscere un giovane mago” disse una guardia reale ridendo e prendendosi beffe del ragazzo.                                                                                                                        
Al nostro re farebbe piacere tagliarti la testa…. Pensò tra se Merlino, correggendo nella propria mente le parole della guardia. Mica era scemo, sapeva perfettamente che in quel regno la magia era proibita.                                                     
“Non mago” disse Merlino a testa alta, guardando la guardia reale dritta negli occhi, facendo in modo che non dubitasse delle sue parole. Per Merlino era davvero difficile negare la propria identità, fingere di essere un banale umano, per paura che re Uther potesse scoprirlo e fargli tagliare la testa. Appena dentro Camelot, il giovane procedeva scortato  dalle guardie in sella al suo cavallo. Sollevò appena lo sguardo per ammirare meglio quel castello e notò che da una finestre fuoriusciva una luce d’orata. Osservando meglio intravide un ombra. Inclinò la testa per osservare meglio. I raggi bianco latte della candida luna che ora posava in celo, illuminarono il volto di una giovane ragazza, che posata sul muro di quella finestra osservava la luna sognante. Merlino si perse in quella scena tanto perfetta, la giovane pareva infatti uscita da un quadro. Ad un tratto la ragazza si accorse dello sguardo del giovane su di lei e subito, spense con un soffio la candela e rientrò chiudendo la finestra alle sua spalle. Una volta a palazzo venne condotto da re Uther in persona che, vista l’ora, si era lamentato per l’inadeguatezza. Attese il  ragazzo seduto comodamente sul suo trono e dopo un infinita sfilza di domande fattegli , decise di affidargli il lavoro di servo a cospetto di suo figlio Artù. Poi, il giovane ragazzo venne scortato da due guardie nelle stanze di Gaius ormai fidato medico di corte.                                                                                                
“E tu chi saresti?”domandò l’anziano signore.                                                                       
“Mi chiamo Merlino, vengo da Albion in cerca di lavoro, mi hanno affidato il compito di servo e valletto del re Artù” disse Merlino.                                                                  “Be, allora buona fortuna ragazzo”disse Gaius sorridendo.                                                                                                             
“Penso che riuscirò a cavarmela”disse Merlino con un sorriso.                                                              
“Chiunque sia a servizio di Artù merita più di un semplice augurio di buona fortuna, ti dico solo che i suoi due servi sono spariti per la disperazione” disse con un sorriso. Poi Gaius rammentò le parole di Merlin riguardo la sua provenienza.                                                                                             
“Aspetta un attimo hai detto di provenire da Albion … tu sei il figlio di Hunit!”   disse all’improvviso Gaius.                                                              
 “Conoscevate mia madre?”chiese Merlino.                                                                                                                       
“Come sarebbe a dire conoscevate, la conosco tutt’ora” disse Gaius, ma successivamente si soffermò ad osservare lo sguardo triste di Merlino e solo all’ora capì “No, non dirmi che …”cercò di parlare, ma le parole gli rimasero ferme in gola per la tristezza.                                                                                                                   
 “Mia madre è morta qualche settimana fa, quindi adesso sono orfano sia di madre che di padre.” Disse in conclusione Merlino.                                                         
 “O ragazzo mi dispiace tanto, tieni …” disse porgendogli delle coperte calde. “Ora accendo il fuoco, dovrai essere stremato per tutto il viaggio che hai dovuto affrontare. Posso offriti sono un po’ di zuppa preparata dalla dolce Gwen” disse porgendogli una ciotola di zuppa calda.                                    
“E’ sufficiente grazie, chi è Gwen?” domandò curioso Merlino.                                    
“La serva di Lady Morgana, la sorella di Artù” disse Gaius.                                                                                         
“Capisco.” Si limitò a dire Melrino. Finì in silenzio la sua zuppa e poi andò a dormire.                                                                                                                 
 “Buona notte Merlino”                                                                                                                 
  “Buona notte Gaius”
 







Mi scuso per la pessima grafica del testo, non so perchè me lo imposta tutto laterale.... spero che sorvoliate e vi soffermiate sul contenuto della mia sotria. 
 
 
 
                                                                     
   
 
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