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Autore: ilmaredentrogliocchi    26/09/2013    4 recensioni
"Loro due possono funzionare solo insieme."
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si ritrova alle due e trentuno di notte tenendo tra l'indice e il medio una delle tante -forse troppe- sigarette che è solita fumare durante il giorno, e ne fuma davvero troppe, ignorando le continue imprecazioni da parte di sua madre -devi smetterla di fumare così tanto, hai solo 20 anni e tutta una vita d'avanti- e le continue litigate con Harry a causa di quest'ultime -basta mi hai rotto il cazzo, non fai altro che fumare, fumare e fumare, possibile? In ogni cosa che fai devi sempre avere in mano una fottuta sigaretta- e parla proprio lui, lui che ha il vizio del fumo tanto quanto lei. Si ritrova alle due e trentasette ormai con la sigaretta quasi finita, appoggiata con la schiena allo schienale del letto, i capelli lunghi, mossi e sempre un pò spettinati -"possibile che sei una parrucchiera e non hai mai i capelli in ordine?" le diceva sempre sua madre- fino al seno mori e con le punte bionde, che all'inizio tanto amava ma che adesso iniziava a detestare, e con la riga in mezzo "perchè mi piacciono così" aveva spiegato lei senza troppi giri di parole, senza un accenno di trucco, gli occhi - uno azzuro e uno verde e quando le gente se ne accorgeva lei rispondeva semplicemente con "più che una malattia è una rarità e si chiama eterocromia"- stanchi ma che non riusciva a chiudere, e questo la faceva parecchio innervosire, le labbra costantemente rosee e screpolate, socchiuse e secche - causa delle troppe sigarette-, la coperta tirata su fino alla vita -troppo stretta rispetto ai fianchi e alle spalle- lasciava libero metà busto, tirò in giu la maglietta dei Pink Floyd che aveva prontamente rubato dall'armadio di Harry anche se lei invece che"rubato" preferiva "presa in prestito" -" quello che è tuo è anche mio, e quello che è mio è solo mio" diceva sempre, in modo sarcastico ma con un pò di verità, e Harry non poteva fare a meno di ridere dopo questa affermazione da parte di lei-. Si girò con il viso dalla parte destra del letto, di fianco a lei aveva un metro e ottanta - e forse più-, capelli ricci -ma che in verità ricci non erano -, occhi verdi -adesso chiusi- e labbra piene e rosee semiaperte, respiro pesante, dormiva beatamente -cosa che anche lei avrebbe voluto fare, ma non ci riusciva- a pancia in giù e con la testa girata verso di lei, le coperte che gli arrivavano fino al sedere e il petto asciutto e muscoloso -non troppo- e ricoperto da tatuaggi -quelli invece si, erano troppi- tanti, troppi tatuaggi che alla fine a lei non dispiaceva vederli ogni volta che girava a petto nudo per casa, o ogni volta che facevano l'amore, gli trovava belli, anche se non riusciva a capirne il significato di almeno metà di loro "se lo vuoi proprio sapere, no, non c'è un vero a proprio significato, gli ho fatti perchè mi andava di farlo e perchè mi piacevano" gli avevo risposto Harry, quando lei -dopo aver fatto l'amore- gli chiese se avevano un significato. Lei lo guarda e sorride, perchè davvero, dannazzione, non puo fare altro che sorridere nel vederlo, perchè da quando c'è lui la sua vita è un po migliorata, e andata verso l'alto, è ritornata a sorridere e a fare colazione la domenica mattina in santa pace e come Dio comanda, è ritornata ad amare i cupcakes e le torte di mele di sua nonna, da quando c'è lui è ritornata ad amare anche se stessa. E lei non è l'unica che è ritornata di nuovo felice, anche Harry -dal canto suo- e ritornato felice, è ritornato a chiamare sua madre almeno due volte al giorno per chiederle come sta, è ritornato ad andare a trovare sua sorella una volta al mese all'università, è ritornato ad amare la neve perchè " oh andiamo, a chi non piace la neve"? aveva detto lei ed Harry, in quel preciso instante tornò ad amare la neve come quando aveva 7 anni e passava giornate intere fuori casa a tirare pugni di neve a sua sorella, e a fare - e disfare per poi rifare- pupazzi di neve, ed grazie a lei era ritornato a vivere. Un metro e sessantatre centimetri di insicurezze, e mille - e forse più- sigarette fumate,capelli mori con le punte bionde, occhi uno diverso dall'altro, labbra rosee e non eccessivamente fine, vita troppo stretta rispetto ai fianchi e alle spalle, e una quarantaquattro come taglia di jeans e trentasei come piede, un anello sulla prima falange del medio destro e un anello sul pollice , e infine una fedina di argento sull'anulare del sinitro, un H tatuata sulla seconda falange dell'anulare sinitro, e un cuore sulla terza falange del destro, e tanta ma tanta timidezza -tanta da vendere- ma anche tanta spigliatezza, tanto umorismo -ce n'era fin troppo- tanta riservatezza, ostilità, e poi " sei fredda" aveva detto harry la prima volta che si erano parlati, "non mi fido tanto delle persone" aveva detto lei, "di me puoi fidarti" aveva risposto lui di rimando, e fui lei ad avere la ultima contro di lui e aveva detto "vedremo". Un metro e sessantatre contro un metro e ottanta - e qualche centimetro di più- di capelli ricci -non erano tanto ricci alla fine- e castani, occhi verdi -quelli si, oh si se erano verdi-, labbra rosee e piene e costantamente bagnate della sua saliva, -"hai il vizio di leccarti troppo le labbra" avevo detto lei, "lo so" rispose lui ridendo e ripetendo il gesto fatto tre secondi fa-, fisico statuario e muscoloso -non troppo- e tanti, troppi tatuaggi che lei adorava, ma anche odiava, tatuaggi su tutto il corpo, e forse senza neache un filo logico e un significato preciso, troppa poca timidezza e troppo poco umorismo -era convinto che solo le sue battute erano migliori-, riservato e a volta sembrava che ce l'avesse con il mondo intero, nessuno escluso "sono solo fatto così, forse ce l'ho con tutti o forse non ce l'ho con nessuno" rispondeva lui, diretto, schietto, senza peli sulla lingua. Un metro e sessantatre centimetri di insicurezze e occhi uno azzurro e uno verde e capelli mori, contro un metro e ottanta - e qualche centimetro in più- di occhi verdi, capelli ricci -ricci indefiniti- e insicurezze zero, e con troppo poco umorismo. Ma a loro va bene così, a loro va bene di litigare per le troppe sigarette fumate di lei e poi fare pace nel letto, va bene di urlarsi contro "coglione" e "testa di cazzo" e poi ridere come dei cretini, va bene di essere così diversi e pure così uguali, " siamo cosi stupidi" aveva detto lei un giorno , e Harry rise " lo so, me ne sono accorto, insomma, non facciamo altro che dirci di tutto, e tirarci cose adosso, litigare ogni due per tre, e poi siamo gelosi pure di una mosca che gira intorno all'altro", " bhè ma almeno noi ci amiano vero?" chiese lei con troppa -sicuro- troppa insicurezza , e paura nella risposta dell'altro "certo, io ti amo e ti ami me, semplice" rispose Harry, e lei in quell'istante fu la persona piu felice del mondo, lo poteva giurare su se stessa. Si ritrova alle tre e quattro minuti di notte, con l'ennesima sigaretta tra le dita, sbuffa, aspira e un pò di fumo e poi lo butta fuori, harry apre gli occhi e la vede, seduta nel letto con la sua maglia dei Pink Floyd e i capelli disordinati buttati all'indietro sulla spalle, si avvicina a lei e " scusa se ti ho svegliato" dice lei, "tranquilla" risponde lui, Harry osserva bene la maglia "carina quella maglia" lo dice con sarcasmo,umorismo -una delle poche volte che lo usa- lei ride " quello che è tuo e anche mio, e quello che è mio è solo mio" risponde lei, calma ,placata ma subito dopo sorride, seguita da Harry, e lei in questo momento ha bisogno di dirglielo, di dirgli che lo ama, perchè in un anno e mezzo che stanno insieme, glielo avrà detto si e no tre volte, e allora dedico di farlo, "Harry" lo chiama lei, lui alza o sguardo "dimmi" risponde a voce bassa, prende un respiro profondo e "ti amo" Harry sorride, gli bacia la spalla e "anch'io ti amo", e lei è felice, perchè sa che Harry la ama veramente. Si accende un altra -l'ennesima- sigaretta "l'ultima e poi dormo" dice a se stessa, e lei sa che non sarà l'ultima e che dovrà arrivare all'ultima sigaretta di quel fottuto pacchetto per far si che quella frase di avveri, ma intanto è felice così, con Harry nel letto con lei, alle tre e un quarto di mattina e con il suo pacchetto di sigarette che sta per finire.

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