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Autore: Merigold    27/09/2013    2 recensioni
Il vuoto di una perdita difficilmente può essere riempito se non dalla malinconia. Ma Danny ha la musica con sè. E una ragazza che nasconde un'anima lacerata nei suoi occhi troppo azzurri.
Si tratta solo di una sconosciuta, una ragazza qualsiasi incontrata in un pub, ma che per qualche strana ragione lo affascina in maniera quasi ossessiva.
Per lei inizierà a mettere in dubbio l'importanza di tutto quello che è riuscito faticosamente a conquistare, perchè quella ragazza sta per andare in mille pezzi e lui non può permettersi di perdere l'unica persona in grado di riempire il vuoto che si porta dentro.
Ma dovrà lottare contro il tempo per riuscire ad afferrarla prima che lei decida di averne avuto abbastanza e si schianti al suolo.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 3
Nothing
 
Londra, 6 novembre.
 
La radio trasmette una vecchia canzone di Cyndi Lauper mentre sfrecciamo fra le ampie strade londinesi prive, stranamente, del solito caos mattutino.
Melanie accanto a me è silenziosa, persa nei suoi pensieri; guarda fuori dal finestrino con aria malinconica. Non so cosa significhi per lei questo incontro. Non le faccio domande, non voglio intromettermi in un momento così delicato. Se avrà bisogno ci sarò, deve avere qualcuno su cui contare. E quel qualcuno voglio essere io.
Mi sto affezionando troppo, e non ne capisco il motivo.
Sono andato a prenderla come promesso, ma sembrava interdetta. Non la biasimo, probabilmente non si aspettava nulla. Eppure deve sapere che su di me può contare. Non lascio nelle difficoltà chi ha bisogno di aiuto. È solo una ragazza. Non merita di affrontare tutto quanto da sola.
Amber si è subito fidata e ha convinto anche Melanie a farlo. Lei non è venuta, è rimasta in studio così da poter eventualmente coprire Melanie con William. Mi rendo sempre più conto delle terribili situazioni che è costretta a vivere.
Al Southwark Bridge non c’è nessuno, la strada è quasi deserta. Poco male, ci sarà meno probabilità di incontrare qualcuno che la riconosca.
Sul ponte ci sono solo tre persone. Una signora anziana con dei lunghi capelli bianchi e un cagnolino al suo seguito, un uomo al telefono che stringe in mano una valigetta di pelle mentre di fretta sta raggiungendo l’altro capo della strada, e infine un ragazzo dai capelli ebano intento a osservare il fiume.
Ha la stessa aria malinconica di Melanie…
- È lui? –
Lei fa un solo unico cenno di assenso senza alzare lo sguardo. È del tutto presa da quel ragazzo.
Lo ama. Anche se tentasse di negarlo non riuscirebbe a nasconderlo. I suoi occhi non mentono. Sono il diretto accesso ai segreti del suo cuore. E della sua anima.
- Per qualsiasi cosa sono qui. – E lentamente si volta.
Sarò qui. Non farò finta di niente come gli altri. Le tenderò sempre una mano.
Le sorrido sperando che così possa farsi forza ma non accenna a muoversi.
Ha deciso di fare la cosa giusta. Non permetterò che cambi idea. Non le farò accumulare l’ennesimo rimpianto. Non diventerà come me…
- Va da lui. –
E a questo punto, finalmente, scende di corsa dalla macchina allontanandosi senza dire una parola. Troppo scossa, o forse semplicemente incredula.
Si affretta a raggiungerlo mettendo con attenzione un piede davanti l’altro, un passo alla volta. Temo possa cadere, ma ciò nonostante arriva da lui senza problemi pur continuando a mantenere una certa distanza.
Rimangono freddi, distaccati, come se tutti i loro sentimenti fossero spariti improvvisamente. L’unica cosa tangibile nell’aria è la tensione, che riesco a cogliere in piccoli dettagli facilmente trascurabili, ma che ho imparato a riconoscere a mie spese.
I pugni chiusi di Melanie, i piedi piantati a terra. Lo sguardo del ragazzo volto verso il fiume, quello di lei fisso sulla punta delle scarpe.
Uno di fronte all’altro si scrutano come se stessero iniziando una guerra di cui non ci sarà nessun vincitore.
Sguardi enigmatici, lunghi silenzi, nemmeno l’ombra di un sorriso, nemmeno la gioia di essersi ritrovati dopo tanto tempo.
Esco dalla macchina mentre frugo in tasca alla ricerca dell’accendino. Ogni tanto fumare mi aiuta ad allentare la tensione. L’odore di tabacco misto a quello dell’aria umida viene portato lontano da una leggera brezza. Le nuvole minacciano pioggia. Presto dovremo andare.
“I need to know now, know now 
can you love me again?”**
Dai finestrini abbassati riesco a sentire la radio trasmettere le ultime note di “Love me again” che lentamente sfuma in un’altra canzone: “Nothing”. Mi fa sempre uno strano effetto sentirla alla radio…
“Am I better off dead?
Am I better off a quitter?
They say I’m better off now
then I ever was with her.”*
Colgo solo per un attimo lo sguardo del ragazzo rivolto nella mia direzione. Dubbio? Gelosia? Non faccio in tempo a capirne le sfumature che torna già a ignorarmi.
“They all think I'm crazy but to me it's perfect sense.”*
Non continuano a parlare per molto, sembra abbiano esaurito le parole da dirsi.
“I dialed her number and confessed to her
I'm still in love but all I heard
was nothing.”*
Lui le porge qualcosa, forse un pezzo di carta, ma Melanie rifiuta senza aggiungere molto. Quando si volta per tornare indietro non vedo più la ragazza che era scesa dalla macchina. Al suo posto c’è una bambina in lacrime. È a pezzi, piccola e fragile.
Muovo un passo per andarle in contro ma dietro di lei noto che il ragazzo si sta avvicinando alla balaustra.
In pochissimi secondi è sopra.
È lì, fermo con lo sguardo fisso davanti a se. Non ho il tempo di fare nulla. Vorrei prendere Melanie e lasciarla in macchina mentre cerco di far ragionare il ragazzo, ma avviene tutto troppo in fretta.
Melanie si volta. E vede tutto.
Posso solo cogliere un lieve sorriso sul volto del giovane prima che si butti in acqua.
Superato lo shock corro verso Melanie che intanto è già quasi arrivata al parapetto. Fortunatamente riesco a tirarla giù prima che ci salga sopra anche lei.
La tengo stretta mentre lei si dimena, disperata.
Fra le lacrime urla un nome. “Mattia”. Quello del ragazzo. Dell’uomo che ama.
Si è gettato. L’ha fatta finita. È andato per sempre. Non ha pensato forse che Melanie potesse avere ancora bisogno di lui. Non è riuscito a guardarle dentro. L’ha lasciata sola.
Non posso permettere che lei lo segua. Deve vivere.
Così la stringo, anche se so che di lei sono rimaste solo delle piccole schegge.
- Melanie… Melanie calmati. -
Ma non mi ascolta.
Tu lo faresti?
La mia presa cede e lei riesce a sgusciare via, ma con mia grande sorpresa anziché andare verso il parapetto scende le scalette che portano al prato.
La riva…
La seguo, ma non riesco a raggiungerla. La chiamo, ma non si gira. Tento di salvarla, ma non me ne dà l’opportunità.
Quando vedo il corpo di Mattia raggiungere la sponda capisco cosa vuole fare e non appena l’affianco la aiuto a trascinare il cadavere a riva. Gli prende qualcosa dalla tasca e poi si accascia sul suo petto. Decido di lasciarla sola con il suo dolore. Merita un ultimo addio.
Possibile che lo abbia fatto davvero? Che sia questa la soluzione?
Ma Melanie continuerà a lottare. Ci sarò io con lei. Ho preso la mia decisione. Non la abbandonerò.
Chiamo la polizia sperando pensino loro a tutto. Denuncio il suicidio e mi dichiaro l’unico testimone. Melanie non troverà mai la forza di testimoniare. Inoltre Addnell scoprirebbe tutto, e finirebbe per peggiorare solo la situazione.
Improvvisamente inizio a capire la logica delle scelte di Melanie, il modo in cui Addnell condizioni inesorabilmente ogni sua più piccola scelta.
Questo gioco deve finire.
Quando mi volto la vedo distesa sul corpo di Mattia. È svenuta.
Non voglio separarla da lui, mi sentirei un mosto, ma non posso fare altrimenti. La prendo fra le braccia e mi dirigo verso la macchina. Dal ponte vedo una piccola folla che si sta radunando intorno al cadavere ma non le presto attenzione. Tornerò quando arriverà la polizia. Ora chiamo Amber e aspetto semplicemente che venga a prendere Melanie. Io mi occuperò del resto.
Ha bisogno di tempo per metabolizzare e accettare tutto. Non sarà facile. Ma cercherò di renderlo meno difficile.
La guardo seduta sul sedile con il viso totalmente bagnato.
 
Londra, 6 novembre.
Può una ragazza essere così sola?

 

Nothing
http://www.youtube.com/watch?v=3zZWwNk_7-Y
 
Citazioni
*Nothing – The Script
“Sarei migliore se fossi morto?
Sarei migliore se fossi uno che molla?
Dicono che sto meglio ora
rispetto a quando stavo con lei.”

“Tutti loro pensano che io sia pazzo, ma per me tutto ha senso.”

“Comporrei il suo numero e le confesserei
sono ancora innamorato, ma tutto quello che ho sentito
è stato niente”
 
**Love Me Again - John Newman
“Ho bisogno di sapere adesso, di sapere adesso 
puoi amarmi di nuovo?”

Melanie’s POV ----->http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2185727
 
Merigold’s corner
Salve anche qui :D
 
Ovviamente mi scuso di nuovo per il ritardo. Appena controllo il nuovo orario decido un nuovo giorno in cui poter pubblicare, intanto il capitolo 4 è previsto per il 7 ottobre, sperando di finirlo in tempo.
 
Lo so che sono una persona crudele… ma tanto c’è Danny che mette a posto tutto u.u Ormai abbiamo tutti capito che sarà difficile per Melanie sbarazzarsi di lui… staremo a vedere cosa succederà ;)
 
Anche qui le mie beta reader sono state di prezioso aiuto, anche se le ho “costrette” a leggere e correggere in tempi record u.u
Grazie a tutti quelli che continuano a leggere e recensire. Significa tanto per me  (:
 
Un saluto a tutti e ci vediamo presto (promesso ;) )
 
Sayonara
-Mer
  
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