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Autore: Jane_sfairytales    27/09/2013    2 recensioni
"Occhi, guardatela un'ultima volta, braccia, stringetela nell'ultimo abbraccio, o labbra, voi, porta del respiro, con un bacio puro suggellate un patto senza tempo con la morte che porta via ogni cosa."
William Shakespeare , Romeo in "Romeo e Giulietta".
Genere: Drammatico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ogni gesto conta.

Guardò circospetta a destra e sinistra.
« Pronti? Bisbigliò ai bambini, che strinsero più forte le mani intorno ai braccioli delle loro sedie a rotelle per tenerle unite ed annuirono. Prese un profondo respiro e poi spinse forte, sfrecciando verso la sala riunioni al massimo della velocità consentita dal peso e dalla prudenza. In realtà era solo una grande stanza asettica, ma lì si faceva l’albero di Natale, o gli spettacoli dei volontari e c’erano alcuni giochi.
« Elizabeth! » Fu il rimprovero di una voce tonante; i due bimbi fecero delle smorfie sussurrando «Oh-oh…»
Cavolo erano quasi arrivati!
« Lo so Andrew ma sto bene, volevo solo aiutare: non voglio che qualcuno si perda l’inizio! » Due infermieri portarono i piccini in fondo al corridoio mentre lei seguiva l’altro, indietro, verso l’ingresso.
« Va anche tu, sono arrivati quasi tutti e gli altri stanno scendendo: se continui a stancarti ti sentirai male di nuovo; questa potrebbe essere la tua ultima occasione. » Aveva il cipiglio severo, ma gli occhi erano tristi: era così bella… così giovane…
« Ok… vado. » Ma appena lui si fu girato, sfrecciò verso le scale per andare a prende James, lo scatto però fu troppo per il suo corpo martoriato ed una fitta di dolore lancinante la attraversò tutta, sconvolgendole i lineamenti: cominciò a tremare violentemente perdendo controllo sul suo corpo, mentre quelle scariche lancinanti si susseguivano sempre più intense. Ad un certo punto, quando le forze ormai la abbandonavano, le ginocchia cedettero e si rassegnò al duro impatto col pavimento, che avrebbe significato altri lividi ed ossa rotte. Ma atterrò sul morbido: due braccia forti la presero un istante prima che toccasse terra e ora la stringevano piano. Una voce dolce le chiedeva come stava: le sembrava di conoscerla ma il dolore le annebbiava i pensieri.
« Portiamola su quella sedia. » Disse un’altra voce però più profonda e altre mani la afferrarono trasportandola, finché non capì d’esser seduta però non su una sedia, sempre su qualcosa di morbido.
« Vado a chiamare qualcuno. » Disse una voce più acuta e si sentirono dei passi allontanarsi di corsa. Qualcuno le prese la mano. « Hey piccola, ti prego, svegliati. » Voce roca.
« Apri gli occhi su, va tutto bene ora. » Disse un altro con la voce melodiosa e leggermente più “metallica”. Avvertì una carezza sulla fronte e poi un dolce bacio.
« Elizabeth! » Oh… questo è Andrew sicuro…
« Elizabeth puoi sentirmi? Fammi un cenno ti prego. Anne va a prenderle le medicine. »
« NO! » Urlò aprendo gli occhi di scatto nonostante il dolore non fosse ancora svanito del tutto. Ci furono delle esclamazioni di gioia e lei si guardò finalmente intorno.
Ecco perché mi sembrava di conoscere quelle voci: sono i ragazzi!
Arrossì di colpo capendo di esser tra le braccia di Niall e il cuore prese a batterle forte.
« Perché non vuoi prendere le medicine…ti faranno stare meglio. » La implorò Hazza, ma lei si limitò a scuotere il capo.
« Ti prego piccola, perché non vuoi guarire? Fallo per me. » Ritentò Zayn. Questa volta non poté trattenere le lacrime.
« Perché… non posso guarire… » sentì il corpo di Niall irrigidirsi sotto di sé e  la mano con cui la accarezzava rimase ferma a mezz’aria; guardò le espressioni degli altri quattro: sembrava li avessero appena schiaffeggiati in pieno viso. Allora si alzò veloce, diede un bacio ad ognuno di loro ringraziandoli, e scappò via: gli aveva dato già fin troppo dolore e lei li amava… voleva solo che fossero felici… erano troppo sensibili per sopportarlo.
Restò nel letto a piangere per tutta la durata dell’incontro, intontita dalla pillola che era stata costretta a prendere, poi sentì bussare alla porta e mise su un bel sorriso, preparandosi alla quotidiana visita dei genitori; ma fu una massa di capelli ricci quella che fece capolino da dietro la porta, poi seguita dagli altri quattro. Si avvicinarono tutti timidamente, sedendosi sul letto intorno a lei.
« Ti aspettavamo… perché non sei venuta Lizzy? » Le chiese piano Zayn, avevano tutti gli occhi lucidi anche se tentavano di farsi forza: era così pallida, così mingherlina. Niall non resisté e la abbracciò affondando la testa nel suo collo, tremando leggermente. Gli accarezzò i capelli biondi e sussurrò: « Per questo… »
« E per questo avresti voluto impedirci di avere un’amica così straordinaria? » Chiese incredulo Liam.
« Non mi conosc… »
« Sì invece. Gli infermieri ci hanno detto che per te è troppo tardi… che non ci sono cure… che vivi nel dolore ma rifiuti la maggior parte delle medicine per restare lucida ed andare in giro a consolare gli altri… doni speranza e fiducia alle altre persone, quando per te non ce n’è… Se non sei tu una persona straordinaria, allora dimmi chi lo è. »
Arrossì: « Grazie. »
La abbracciarono forte.
 
Fu così che la vennero a trovare ogni volta che potevano, facendo gli stupidi per farla ridere, come facevano sempre con le loro fans, e lei arricchì i loro cuori insegnandogli ciò che si era in grado di fare con la forza di volontà. Anche quando partirono per il tour, facevano videochiamate ogni giorno, e appena potevano rientravano per vederla. Ma nonostante tutto il loro amore, unito a quello della sua famiglia e delle persone dell’ospedale che aiutava, deperì sempre più ed il dolore la rese sempre meno lucida, costringendola ad un dosaggio maggiore di farmaci: dormiva quasi sempre ormai, e non aveva quasi più la forza di alzarsi se non che rare volte.
 
 
 
Morì tra le braccia di Harry…
non perché gli altri non ci fossero, ma perché era l’unico che riusciva a controllare meglio le scosse che gli davano i singhiozzi e non volevano farle del male con quei movimenti. Era sera, sapeva che stava per andare via e aveva salutato i genitori dicendogli di voler riposare perché non desiderava che assistessero, ma i ragazzi erano appena tornati dall’Australia e non li vedeva da tanto tempo, quindi non gli aveva potuto impedire di entrare.
« Devi per forza andare via? » Chiese Niall tra i singhiozzi, gli occhi così rossi che il blu sembrava ormai quasi nero.
« Sì tesoro mio… »
« Perché? » Chiese Zayn disperato: proprio non riusciva a capacitarsene. Fece spallucce, sentendo la pesantezza calarle sugli occhi e lottò per guardare ancora una volta quei volti che tanto amava.
« Ma… n-non… è giusto! » Riuscì a stento a dire Liam mentre i singhiozzi lo soffocavano.
« Non è vero Daddy, ho vissuto il tempo che mi è stato dato, stava a me scegliere di viverlo al meglio poiché ho avuto la fortuna che non ci fosse nessuno ad impedirmi di farlo: tutta la mia vita è stata solo una mia scelta. È ingiusto invece, che per l’egoismo e la cupidigia degli altri, tanti bambini debbano morir di fame e malattie nei Paesi più poveri del mondo: questo è veramente ingiusto. » Il ragazzo annuì tirando su col naso.
« Se prego per farti diventare il nostro angelo custode… ti varrà come raccomandazione? » Louis riuscì come sempre a far scappare una piccola risatina a tutti.
« Giuro che non vi abbandonerò mai… » si fermò un istante per riprendere le forze, poi riaprì gli occhi e proseguì guardando ognuno di loro con immensa dolcezza. « Ma voi promettetemi una cosa: che resterete sempre voi stessi, che sarete sempre spontanei, sinceri e soprattutto gentili… perché ogni gesto conta... donate un sorriso sempre, anche a chi sembra non averne bisogno, perché un po’ d’amore può cambiare una vita. » Li guardò negli occhi uno ad uno.
« Giuriamo… » risposero in coro. « Sarai fiera di noi. » La rassicurò Niall accarezzandole il viso e lei donò loro uno dei suoi magnifici e puri sorrisi.
« Lo sono già… grazie… grazie d’avermi amata… » la voce le mancò e le salirono le lacrime agli occhi per lo sforzo, ma continuò a sorridere. « Vi voglio bene… e ve ne vorrò per sempre. » Abbandonò il capo sul petto di Harry e chiuse gli occhi poiché ormai non vedeva già più; una sensazione di pace profonda la avvolse e l’ultimo spiraglio di vita volò via.
 
***
 
Ed ora eccomi qui, sdraiata a pancia in giù su una nuvoletta, a dondolare le gambe eccitata, mentre mi sporgo a vedere ciò che accadrà tra breve. Sono stupidi di loro, ma questa volta lo stanno facendo per le fans quindi sarà ancora più grandioso: ci sono le telecamere a riprenderli per il nuovo film. Osservo Louis fermo dietro la porta e sghignazzo insieme a lui: gli altri non sanno cosa li aspetta. Li vedo aprire la porta della sala e fremo di eccitazione: sarà lo scherzo migliore del secolo!
 
Ah… tanto per la cronaca… non sono mai cambiati.




Spazio d'autrice.
Spero solo vi piaccia, un bacione. Fatemi sapere con le vostre recensioni :) P.S. se vi va ho scritto anche un'altra OS molto dolce, su Liam, non triste ;)
Jane.




 
  
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