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Autore: benedettx    27/09/2013    5 recensioni
Justin e Valerie si conoscono su un pullman,e trovano dei punti in comune sulla quale si basa la loro vita: la musica e lo skate.
I due si avvicinano sempre di più,fino al momento in cui scoprono di essere in due gruppi di skaters rivali, che si dovranno sfidare per riuscire a vincere il premio della grande gara di skate di New York, il Big Trick.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                    01.   My heart knew it.


Camminavo avanti e indietro per il punto in cui il pullman sarebbe dovuto arrivare mezz'ora un ora fa.

Continuavo a torturare l'orlo della camicetta azzurra con le borchie, che oramai era in condizioni pietose.

'Questa mamma non me la perdona ' pensai,dando un calcio alla ghiaia per terra con tutta la forza che avevo.

“Stai sempre a fare skate.” “ Valerie Brooks quella baracca a rotelle non ti porterà al college.”

“Valerie non fare il maschiaccio”

 

Si mamma,Ok mamma,Va bene mamma,Scusa mamma.

Era tutto un ripetersi della stessa routine ogni giorno, e io dovevo essere chi volevano che fossi.

 

Certo però a tutto c'era un limite.Lo skate non me lo avrebbe tolto mai nessuno.

E le rampe ovviamente,il mio piccolo angolo di paradiso.

 

A risvegliarmi bruscamente dai miei pensieri fù la gente che mi sfrecciava affianco per raggiungere l'entrata del pullman.

Mi inchinai velocemente per recuperare la mia roba,e mi mossi con una certe urgaenza per riuscire ad entrare.

L''ingorgo di persone all'ingresso del bus mi faceva sempre venire una certa ansia a causa della mia schifosa claustrofobia.

 

 

Cercando di farmi forte camminai per tutto il corridoio del pullman stando attenta a non cadere addosso a nessuno e a non stringere forte ogni persona a cui fosse possibile aggrapparsi.

Più infondo notai un ragazzo che aveva occupato un posto libero con la sua borsa.

« Maleducato.. » sussurrai talmente piano che quasi non sentii nulla neanch'io.

Era pieno di gente sul pullman e lui se ne stava tranquillamente seduto insieme al suo zaino, neanche fosse un suo amico, che avrebbe benissimo potuto stare a terra.

 

 

« Ti vorresti sedere? » Il ragazzo mi sorrise amichevole.

« Oh.. grazie. » Sussurrai ancora. Sentii di voler sparire come mai in vita mia.

Non dissi nulla,non volevo sembrare maleducata ma non... no in realtà non me ne poteva fregar di meno.

 

Sollevai la mia borsa da terra,agguantai l'Ipod insieme alle sue cuffie mezze distrutte e le infilai nelle orecchie.

Feci scorrere il dito sul display e selezionai la riproduzione casuale.

' Boulevard of broken dreams – Green Day ' bene,sarebbe stato un viaggio rilassante.

 

 

Per curiosità mi girai e il mio sguardo si concentrò sul ragazzo.

Infondo non sembrava una  cattiva persona.
 

Aveva una piccola e adorabile cicatrice sulla guancia,dei capelli di un biondo intenso,che finivano per trasformarsi in un marroncino all'attaccatura.

A dirla tutta non era niente male.

Un gran pezzo di ragaz-

 

Improvvisamente si girò facendomi sussultare,colta in flagrante.

Al 99% fui sicura di aver arrossito violentemente.

Abbasso lo sguardo dolcemente, verso di me e afferrò con disinvoltura una delle mie cuffiette.

Mi fece un segno con il capo come dire 'Posso?'

Alzai le spalle in modo da recuperare almeno un po' la mia aria da dura,pur sapendo che fosse una missione impossibile.

E come previsto fù totalmente indifferente al mio atteggiamento e si affrettò a infilare la cuffietta nell'orecchio.

 

 

« I walk this empty street
On the Boulevard of Broken Dreams
When the city sleeps
And I'm the only one and I walk alone » Ilragazzosenzanome prese a battere ritmicamente i piedi per terra,cercando comunque di non fare troppo caos.

 

Mi sorrise come se ci conoscessimo da una vita, e credo che in quel momento io abbia fatto lo stesso.

 

Lo seguii e diedi colpi sulle mie cosce,seguendo il ritmo della canzone.

Mi sembrava così strano quel momento che risi, prima piano, poi un po' più forte, fino a che non lo coinvolsi in quella sana risata che non aveva sinceramente, ne capo ne coda.

 

« Tesoro,ti piacciono i green day? » Disse lentamente,mentre seguiva il ritmo,non più con i piedi ma con il capo.

« Come ti chiami? » Continuò.

« Piacere, Valerie. » Gli allungai la mano amichevolmente.

« Mi chiamo Justin. »

 

 

Annuii velocemente. Probabilmente avevo fatto la figura della stronza.

Mi sistemai il beanie imbarazzata. Ma io che avevo da dire?Nulla..

Assolutamente nulla. Il silenzio calò tra di noi ancora una volta.

Nessuno dei due aveva fatto qualcosa per dividere quell'unico collegamento tra noi : le canzoni che continuavamo a condividere.

Nel mentre era partite una serie di canzoni, ma nessuno dei due aveva intenzione di cambiare nulla di quel momento così unico e raro,che aveva strappato un'infantile risata ad entrambi.

 

Inaspettatamente si tolse la cuffietta all'orecchio,e rimasi quasi delusa, fino a quando..

« Oddio ma questa tavola è fatta con acero canadese » Alzò la mia tavola e la poggiò sulle sue cosce come se fosse la cosa più bella che avesse visto da tanto tempo. « Dio e le rifiniture... » Si girò verso di me con gli occhi che scintillavano « Come fai a tenerla in queste condizioni?E' un sogno! »

Sembrava un esperto con il pezzo migliore sul mercato, e credetemi, lo riconosco uno skater quando parla.

 

 

« E' la mia Debby. » Dissi sorridente, con il capo inclinato « E ogni notte prima di andare a letto rimango ore a sistemarla e a controllarla. Ci tengo alle sue condizioni. »

Aspettò un momento,prima di riniziare a parlare,come se volesse essere sicuro di non interrompermi.

« Ti capiscono benissimo,i miei amici se la ricomprano quando vogliono e hanno le migliori in assoluto.Nessun valore affettivo con la loro tavola. Io invece ..» Si girò verso di me per stare più comodo,e poi riprese « ..con la mia ci lavoro. La tengo in forma,isomma. »

 

 

Sembrava parlassimo la stessa lingua,sembrava quasi potesse leggermi nel pensiero.

« Poi,detto tra noi,marche come element, chocolate, strange, enjoi e flip secondo me valgono molto più di zero.Bisogna saperle trattare. »

« Esattamente,è tutta questione di fare un po' di attenzione. » Risposi prontamente.

« Giusto!Per esempio,devi sap-» Justin venne interrotto da un rumore, o meglio dire, la voce che indicava il punto in cui io avrei dovuto scendere.

 

 

« D-devo andare, Justin.Alla prossima! » Lo guardai per un ultima volta in tutto il suo splendore, raccolsi il mio zaino e sfrecciai velocemente fra le persone che impedivano il passaggio in modo fluido al centro del pullman.

Mi affiancai al conducente in modo che potesse sentirmi,visto il casino che c'era da qualche minuto sul pullman e che io non avevo notato prima di ora..

« Scusi,potrebbe aprire perfavore? »

 

 

Le portiere si aprirono e io feci per uscire quando una voce mi richiamò.

Dio si.

« Valerie!Valerie! » Urlò Justin dalla metà del pullman.

Mi girai verso di lui raggiante, ebbi paura che mi venisse un colpo al cuore.

Speravo che mi dicesse qualcosa, si, il mio cuore ci sperava davvero.

Era tutto così strano, non era per niente da me.. Che mi prendeva?

« Riverside Skate Park ,domani alle 18.30.

Ti aspetto. »

Detto questo,scesi a flash dall' autobus per paura che le portiere si chiudessero d'improvviso.

Non gli avevo dato nessuna risposta purtroppo, ma sapevo che lui sarebbe venuto comunque, ne ero sicura, il mio cuore ne era sicuro.


NOTE DELL'AUTRICE.

Hi girls.
Ecco il primo capitolo di questa ff sugli skaters riguardo Justin.
Premetto dicendo che io mi immagino Valerie come Barbara Palvin, ma questa volta ho deciso di non metterla nel banner perchè preferisco che ognuno la immagini come vuole.
Non ho molto da dire, se non che mi piacerebbe che voi recensiste.Ci tengo molto.
Alla prossima (spero) 
- Benedetta .
( @illholdrew su twitter )

 

 

  
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