Salve a tutti. Sono una fan delle Dramione da molto tempo, ma non ho mai avuto la possibilità di pubblicarne una. Ora è arrivato quel momento.
Buona lettura a tutti,
Leesh

LOST IN REMEMBRANCES

La guerra aveva distrutto tutto, comprese le famiglie e i cuori di coloro che avevano combattuto, sia dalla parte dei vinti sia dalla parte dei vincitori.

Draco Lucius Malfoy faceva parte dei vinti.
Lui e i suoi genitori erano scappati prima dello scontro fra il Prescelto e il Signore Oscuro, ma quando era stato il primo ad alzare il calice della vittoria e a mettere la parola fine a quello scontro che durava da troppo tempo, il Ministero della Magia aveva dato ordine di catturare tutti i Mangiamorte che erano fuggiti, loro compresi.

Hermione Jean Granger era tornata ad Hogwarts per conseguire i M.A.G.O., mentre i suoi migliori amici avevano iniziato la carriera di Auror.

La ragazza era stanca di morte e persone distrutte dalle loro scomparse, così aveva scartato l'idea di lavorare in qualsiasi ambito legato alle cure mediche e aveva intrapreso la carriera di magiavvocato.

Al processo si erano presentati madre e figlio.

Malfoy sr. aveva preferito ribellarsi alla carcerazione forzata ed era deceduto durante lo scontro per la sua libertà.

Narcissa Black, nonostante avesse un volto stanco dalla continua fuga e straziato dalla recente morte del marito, avanzava lungo il corridoio poco illuminato sempre e comunque con quel portamento regale che le era stato imposto fin da bambina.

In ufficio era arrivato un nuovo caso: “Mangiamorte, Narcissa Black e Draco Lucius Malfoy, difesa”.

Nessuno accettava mai casi simili perchè nessuno voleva difendere chi durante la guerra si era schierato tra le file di Voldemort.
Così il caso finiva sempre ai nuovi arrivati anche se la novellina in questione era la Granger. Lei, non con poca riluttanza, non aveva rifiutato.

La maggior parte si chiedeva perchè l'avesse fatto, non era un segreto l'astio che scorreva tra lei e il rampollo di casa Malfoy. Era stato Harry a convincerla.

<< Pensaci, Hermione. So che tra noi e lui non scorre buon sangue – incredibile come anche il discorso di convincimento finisse su quell'argomento, sul sangue – e non credo cambierà mai la situazione e so anche che ha scelto di restare dalla parte sbagliata, ma se non avesse deciso di non riconoscermi quel giorno al Manor e se sua madre non avesse confermato la mia morte, ora non saremmo qui.

Forse sarei morto e la stessa fine potevate farla tu e Ron>> concluse il ragazzo.

Harry sapeva che la repulsione che provava per Malfoy era naturale quanto lo era respirare, ma sperava che il buon cuore dell'amica prevalesse sull'odio reciproco che provava per lui.

Hermione soppesò con cura le parole pronunciate dal ragazzo, no, dall'uomo davanti ai suoi occhi. Era cresciuto Harry.

Aveva trovato quella maturità che in quegli anni era stata affidata sulle sue spalle.

Capiva la richiesta del suo migliore amico e sapeva anche qual'era la cosa giusta da fare. La mattina seguente aveva lasciato una lettera sulla scrivania del suo capo, ma tra tutte quella parole, solo una era davvero importante: “accetto”.