Un calcetto.
Piccolo, debole.
Quasi impercettibile.
Vorrebbe restare calmo, attingere a tutte le cose che ha studiato al corso di recitazione, ricorrere ad uno dei suoi momenti in cui è sulla scena.
Ma non ce la fa. Proprio non ce la fa ad essere un buon attore anche in quel momento.
Allora scoppia a piangere, prendendo la mano del suo Harry e poggiandola sul pancione.
Tira su col naso e, finalmente, ha un’idea ben precisa di cosa voglia dire essere padre.