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Autore: Nakurisch    28/09/2013    1 recensioni
Ansante respiro di notte che sceglie,
di esser fedele all’alba e alla pelle,
non perde di vista il secolo andato,
ma lascia fluire il suo gesto passato.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dov’è?
 
 
Ansante respiro di notte che sceglie,
di esser fedele all’alba e alla pelle,
non perde di vista il secolo andato,
ma lascia fluire il suo gesto passato.
 
Non chiede di meglio che restar ignoto,
a chi di nascosto è viaggio remoto,
fuggendo ricordi di miti trascorsi,
di gioie e dolori, a piccoli sorsi.
 
E’ meglio che ad oggi mi perda nel sogno,
che di viver con gli altri non mi sento degno.
Meglio lasciare che il ritmo si accorci.
Meglio gustare dei giorni le morti.
 
Ho solo paura di perdere il senno,
dietro a fugaci soggiorni nel regno.
Il regno di vita che muove la gente,
ma chi lì ci abita spesso si pente.
 
Qual è dunque il senso, in vero, di quello
che di volta in volta si specchia nel Bello,
diverso per ogni creatura del mondo,
ma simile al punto da non rendersi conto.


Nakurisch
   
 
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