Serie TV > Dr. House - Medical Division
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Autore: LADY ROSIEL    28/03/2008    8 recensioni
James Wilson nascondeva qualcosa dentro di se, nelle profondità del suo animo.Il suo comportamento era inconsueto.
Erano giorni che quel suo comportamento destava sorpresa ad House.
Qualcosa martellava la mente del dottore.
Qualcosa che neppure il suo migliore amico conosceva.
Cosa succederebbe se Wilson si accorgesse di provare qualcosa di davvero speciale per House? E se finissero con il litigare?
Tintinnio incessante.
Assordante.
Lacrime di Cielo cadevano come frammenti di vetro sull’asfalto.
Investivano il suo corpo,
la sua pelle diafana,
quasi bruciandola.
Una one-shot sulle dolci e malinconiche note di "Kiss the Rain".
Genere: Drammatico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Greg House, James Wilson | Coppie: Greg House/James Wilson
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Adorando questo Telefilm, non potevo di certo sottrarmi dallo scrivere una fan fiction….House è un personaggio davvero ben costruito e con il carattere che si ritrova, l’unica donna che mai potrebbe stargli accanto a mio avviso è Lisa Cuddy. Tuttavia, adorando il Dr.Wilson ed essendo una dei membri delle truppe Yaoi/Yuri, di certo non potevo non scrivere una storia su i miei due medici preferiti, no???

Disclaimer: I personaggi adoperati in questa storia non mi appartengono, e non vengono usati con scopo di lucro.

CONFINE


Il Sole sorride ancora, ogni giorno, inesauribile fonte di luce.
Quando è stanco di splendere, cala la notte, ed il nero Cielo prende il suo posto.
Forse, però, non tutti sono consapevoli che c’è un momento, quando cala la notte che, lo splendore iridescente di quella calda luce, brilla solo nell’immensità di quel buio cielo, che in realtà non è altri che il suo amante.

“Mens sana in corpore sano!…” – Esclamò a gran voce Greg House entrando all’ingresso dell’Princeton-Plainsboro Teaching Hospital.
“Oh, sei arrivato?!” – Domandò irriverente il Dott. James Wilson camminando frettolosamente nel lungo corridoio.
“Certo che si! Altrimenti come facevi a farmi questa domanda cretina?”
“House, sei in ritardo!” - Affermò irritata Lisa Cuddy.
“Ah, la dolce voce di un pericolo imminente..” – Ironizzò il diretto interessato
“Piuttosto, visto che ora sei qui, occupati del paziente nella stanza n°106” – Infierì lei porgendogli la cartella clinica del paziente.
“Non mi chiedi nemmeno perché sono arrivato in ritardo? O quello che ho mangiato stamattina?”
“House, sono sincera: Non m’interessa! Occupati del paziente!” – Puntualizzò la bella dottoressa e Greg non potè fare altro che assecondare la sua richiesta anche se con mala voglia.

"I medici più pericolosi sono quelli che, da attori nati, imitano con
perfetta arte di illusione il medico nato."


“Così abbiamo spiegato l’anafilassi” – Affermò lo specializzando che aveva prestato attenzione alla spiegazione del Dr. House.
“Come abbiamo? Sono stato io! Almeno credevo…”
Il trillo del telefono dell’ufficio zitti i presenti e House prese in mano la cornetta.

Hello ...
Can you hear me
Am I getting through to you
[Pronto
riesci a sentirmi?
sto parlando con te?]

“House servizio lamentele, chi parla?”
“Ti sarei grato se la prossima volta non mi rifili più i tuoi pazienti isterici e bercianti”
“Wilson, il nostro oncologo delle meraviglie!  Da questa chiamata devo dedurre che ne sei uscito indenne!”
“House!”
“Si, sono io! Ma questo lo sapevi già!”
“E’ impossibile fare una conversazione seria con te!”
“E te ne sei accorto solo ora, dopo ben dieci anni che ci conosciamo?!”
“Finiscila di fare dell’ironia, non è giornata!”
“Oh, mi perdoni, dottor Wilson. Non volevo in nessun modo rovinarle la giornata!” – Canzonò House imperterrito.
“Lasciamo stare, non potrai mai comprendere!”
“Accidenti che risolutezza…mi fai quasi paura!”

Hello ...
Is it late there
there's a laugher around the line,
are you sure you're there alone?
[Ciao…
é tardi li?
ci sono risate in linea?
sei sicuro di essere solo li?]

 “La bellezza è sempre irregolare.
Due occhi, quando sono belli,non sono mai interamente simili.
Regolarità,ordine, desiderio di perfezione…distruggono l’armonia d’intreccio dei sentimenti”
“Anche tu qui?!” – Domandò Wilson non appena vide l’amico sopraggiungere nel piazzale dell’ospedale.
“No, questo con cui parli è il mio ologramma, io mi trovo a Papete!”

Era sera.
Faceva Freddo.
Il grigiore attanagliava la città.
Che quel Cielo minaccioso avesse intenzione di comunicare qualcosa?

“Quando la smetterai con questa tua ironia?”
“Non ti piace?”
“House…”
“Dimmi” – House squadrò distrattamente James.
Il suo comportamento era inconsueto.
Erano giorni che quel suo comportamento destava sorpresa ad House.
Qualcosa martellava la mente del dottore.
Qualcosa che neppure il suo migliore amico conosceva.
“Si preannuncia a gran voce un torrenziale acquazzone – Affermò Wilson alzando gli occhi al cielo – Non mi piace la pioggia” – Aggiunse poi.
“Non è vero. Ti è sempre piaciuta”
“Non più”
“Cosa è cambiato da allora?”
“Sono cambiate molte cose da allora”

Cuz I'm trying to explain
something's wrong
Ya just don't sound the same
Why don't you
Why don’t you
[Perché sto cercando di spiegare
Qualcosa di sbagliato
Non mi sembri più lo stesso
Perché, perché….]

Lo scintillio gridò al vento ormai freddo.
Le risate lontane si macchiarono di bianco
Gli occhi brucianti percepirono quel cambiamento.
Forse era solo colpa dell’inverno.

“Qual è il problema, Jimmy?!” – Domandò House continuando ad osservarlo.
“Di cosa stai parlando?!”
“Comprensibile, certo. Negare a sé stessi è un chiaro meccanismo di autodifesa, ma non funziona per molto”
“Non ho nessun problema. E anche se fosse non ho voglia di parlartene”
“Allora lo ammetti, c’è qualcosa che ti tormenta”
“No, non c’è!”
“Si che c’è, solo che non me ne vuoi parlare”
“Non tutto ciò che faccio e ciò che penso sono automaticamente affari tuoi!” – Rispose un poco alterato Wilson.
“E’ questa la gratitudine che si spetta un povero zoppo che si preoccupa per il suo migliore amico?!” – Ironizzò ancora una volta.
 “Tu non ti stai minimamente preoccupando per me, sei solo curioso, dannatamente curioso!”
“Hai, ragione, la curiosità mi sta logorando l’anima!”
“Non ho bisogno dei tuoi consigli”
“Non ho detto che te ne avrei dati”
“Per favore, smettiamola con questa inutile conversazione!”
“Hai ragione, era meglio se me ne restavo zitto, mentre tu continuavi a rimirare il cielo con lo sguardo la pesce lesso!”
“Quand’è che cambierai? Quand’è che crescerai un po’, Greg? Continui sempre per la tua strada sicuro di aver ragione anche quando hai torto. Sei freddo, opportunista e menefreghista”
“Per favore, non mettermi su un piedistallo!”

Go outside Go outside
Kiss the rain
[Esci fuori, esci fuori…
Bacia la Pioggia]

Un leggero ticchettio sull’asfalto.
Piccole goccioline d’acqua cristallina cadevano dall’alto.
Una dopo l’altra. Inesorabilmente.

“Anche adesso continui”
“Ah, ora mi è tutto più chiaro! Il problema sarei io. Come ho fatto a non arrivarci prima!”
“Fingi di opporti al sistema, fingi di essere un ribelle, fingi di essere diverso dagli altri….Vuoi apparire, vuoi farlo con tutto te stesso, ma vuoi al con tempo che nessuno ti giudichi.
 Perché ci tieni tanto a non sembrare umano, Greg?”
“Credo di non aver afferrato a pieno l’oggetto di questa animata conversazione….E cosa che ancor più mi coglie di sorpresa, è il non sapere cosa aver fatto da genere in te queste tue paranoie mentali…”
“Non sono paranoie, come dici tu!”
“Non facciamo prima ad arrivare al concreto invece che continuare a girarci intorno?!”
“ok, come meglio desideri: Sono stufo!”
“Ah, sapessi io…”

Whenever you need me
Kiss the rain
[Ogni volta che hai bisogno di me
Bacia la Pioggia]

Non erano più solo piccole gocce, erano tante.
Erano fredde.
Erano taglienti.
Scendevano giù a gran velocità investendo tutto ciò che nel loro viaggio incontravano.
Odore di salsedine.

“Sono stufo di te, Greg! – House, interdetto e sorpreso lo guardò dritto negli occhi – Sono stufo dei tuoi ridicoli comportamenti da adolescente! Non siamo più bambini, House!”
“E io che credevo di avere ancora 15 anni! – scherzò lui.
“Sono serio, Greg. Non ho più voglia di condividere la mia vita con un’egoista come te! Dannazione, è mai possibile che per te sia così importante la tua reputazione?...Più importante delle nostra amicizia!”
“E’ vero. – Sentenziò House – per me è importante”
“Lo vedi come sei? Spiattelli la cruda e pura verità senza nemmeno preoccuparti dei sentimenti degli altri!”
“Ho detto che importante la mia reputazione, ma non mi sembra di aver detto più della nostra amicizia”
“Ah, bel modo di dimostrarlo! Se la nostra amicizia fosse così importante per te, allora non verresti da me solo ed esclusivamente per domandarmi dei favori sfregandotene di tutto il resto. Sono arrivato al limite Greg, basta!.”

Puoi anche gridare
dimmelo finché non capirò

“Basta?” – Ripeté Lui ancora sorpreso dal comportamento dell’amico.
“Si basta! Sono stufo di accollarmi i tuoi problemi e di preoccuparmi per te! Sono stufo di dover essere il solo a voler portare avanti quest’amicizia e di lottare giornalmente per questa. Non voglio più essere il solo”
“Cosa vuoi che faccia?”
“E’ troppo tardi, Greg. Sono arrivato al limite.” – E con questa sua ultima fredda affermazione, bagnato da capo a piedi, salì sulla sua autovettura e se ne andò, lasciando House da solo sotto quella torrenziale pioggia invernale.
 

Whenever I'm gone too long
If your lips feel lonely and thirsty
Kiss the rain
[Ogni volta che vado troppo lontano
se le tue labbra
si sentono sole e assetate
Bacia la pioggia]

Un volto scosso, turbato e perplesso si rifletteva nello specchietto retrovisore dell’auto di Wilson.
Un volto che secondo dopo secondo diventava sempre più sfocato e lontano.
Una lacrima solcava il viso.
Rabbia e disperazione.
Affetto e risentimento.
Incomprensione.

A volte non basta una vita per cancellare un attimo.
Ma basta un attimo per cancellare una vita.

Tintinnio incessante.
Assordante.
Lacrime di Cielo cadevano come frammenti di vetro sull’asfalto.
Investivano il suo corpo,
la sua pelle diafana,
quasi bruciandola.

And wait for the dawn
Keep in mind
We're under the same sky
[E aspetta l’alba
tieni in mente che
noi siamo sotto lo stesso cielo]

“Quando non c'é luce da accendere mi perdo nella mia mente dove i miei pensieri iniziano a correre selvaggi.
Quando il nostro cuore è turbato, il cielo si rannuvola.
Quando siamo tristi la pioggia si mette subito a scendere. Implacabile.
Per me è straziante. –Affermò Wilson, con la voce spezzata da un pianto bloccato in gola, sorseggiando un bicchiere di birra.

Quanto è terrificante venire colpiti dalla pioggia in un
 mondo solitario come il nostro.


“Ho avuto fiducia in te, Greg. In quel tuo sorriso dietro tutto quell’astio, dietro a quella tua falsa maschera di totale freddezza. Mi sono sbagliato.
Hai ragione tu, siamo soli in un mondo che non regala niente. Eppure…Eppure, mi ritrovo in questa stanza ad osservare questa copiosa pioggia, invocando il tuo nome. Disperatamente, mentre mi sento debole, ti sto chiamando per venirmi a salvare…So che non lo farai mai, ma inutilmente ci spero. – Sospirò profondamente come se potesse mandar via tutto quel dolore – Greg, se solo tu sapessi…Bacia questa fredda pioggia, baciala per favore”

And the night's
As empty for me as for you
If you feel
You can't wait till morning
Kiss the rain, Kiss the rain
Kiss the rain
[E la notte è vuota per me come per te
se senti che non riesci ad aspettare
fino all’arrivo del giorno
bacia la pioggia….]

Un uomo crede di essere nel giusto e si sente più sicuro
Un altro invece sa che sta sbagliando, ma segue il suo cammino
Tra i due non c’è nessun contatto…potranno mai incontrarsi?

Più di una settimana era già velocemente trascorsa da quel loro litigio, dalla fine di tutto.
I loro rapporti non erano migliorati, anzi, erano bruscamente peggiorati giorno dopo giorno.
Freddezza.
Distacco.
Attenuanti.
Contraddizioni.
Cardiopalmo.
Rammarico.

House e Wilson erano amici.
House e Wilson erano inseparabili…
Erano.
Ora non più.

I loro sguardi freddi, distanti e vagamente distratti s’incrociarono per qualche frazione di secondo, consapevoli di essere a loro volta osservati.

Hello ...
Do you miss me
I heard you say you do
but not the way I'm missing you
[Ciao…
ti manco?
ho sentito dire di sì
ma non nel modo come tu manchi a me]

Avanzarono l’uno verso l’altro.
Si sorpassarono.
Non una parola,
Non un sorriso,
Non una lacrima,
Ma solo la più totale indifferenza.
Maledizione!
Faceva più male quella di qualsiasi altra cosa al mondo.

Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,quelle che fanno
di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.

Un sordo silenzio rotto soltanto dal costante ticchettio, scandito dal battito di una penna contro il tavolo.
House era solo, nel suo ufficio.
Le gambe accavallate sopra la scrivania,
Gli occhi cristallini fissi su quella lavagna bianca,
Il fastidioso ronzio di un pensiero.
Un pensiero che cercava una continua motivazione,
Una causa,
Una soluzione.
La sua mente stava lavorando freneticamente: Analizzando, catalogando e ricercando una nozione, un’idea, una certezza, una soluzione che lo avrebbe aiutato a districarsi da quella fitta matassa di fili.

What's new?
How's the weather?
Is it stormy where you are
Cause I'm so close but it feels like you're so far
oh wouldn't mean anything
[Che c’è di nuovo?
Com’è il tempo?
C’è la tempesta da quelle parti?
Sembri vicino ma si sente che sei lontano
Oh questo non vuol dire niente]

“Sono cinico, menefreghista e associale per natura. Scelgo solo le cose che mi piacciono, così come le persone. Non è irresponsabile. Se non riesco a trovare nulla che mi piaccia non accetto alcuna responsabilità. Se è una cosa di cui non ho bisogno, la compassione mi è totalmente inutile.
Se è una cosa importante, senza dubbio porterà con sé del dolore.
La solitudine che si prova da soli è ben diversa dalla solitudine che si prova pur essendo in due. Quest’ultima, infatti, è molto più dolorosa.” – Confabulò tra sé l’indomabile diagnosta.

Qualcuno bussò alla porta destandolo dai suoi pensieri.
“ Uhm…Amicizia, gentilezza, risolutezza, sfogo emotivo, rabbia, disperazione, indifferenza… - Lesse ad alta voce la Dott.ssa Lisa Cuddy – Più che una con conseguenza di effetti clinici, sembra che tu stia analizzando la sfera emotiva di una certa persona, ho forse ragione?!”
“Può darsi!”
“Stai cercando di analizzare il comportamento di Wilson?” – Domandò a brucia pelo.
“E chi di dice che lo stia facendo? Potrebbe anche essere che, in una fase di narcisismo acuto, io mi stia solamente compiacendo di me stesso e delle mie qualità!” – Ironizzò difendendosi.
“Uhm, non penso proprio che quella lavagna esprima le tue cosiddette, qualità!” – Precisò.
“E perché no?!”
“Se si stesse parlando di te, il modo più efficace di descriversi sarebbe: Cinico, freddo, distaccato, sarcastico, menefreghista, razionale… e aggiungerei anche con una dose eccessiva nel sangue del gene della bastardaggine acuta!” – Affermò con un leggero sorriso sulle labbra, come se con quelle parole stesse cercando in qualche modo di vendicarsi di tutte quelle sfrecciatine subite dallo stesso House.
“Hai una bella opinione di me!”
“House, House House...Non faresti prima a parlargli?!”
“Parlare a chi?!” – Rispose vago.
“Wilson!”
“Perché credi che io sia così ossessionato da quell’oncologo?!”
“Perché se non sbaglio siete amici! Ed è piuttosto evidente che fra voi deve esserci stato qualche battibecco!”
“Non ti facevo tanto perspicace, raggio di Sole!”
“Mai sottovalutare una donna!” – Esclamò andandosene.

Lentamente muore chi  e' infelice,
chi non si permette almeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli sensati e dalla razionalità,
lasciandosi guidare solamente dai sentimenti.

If you knew
What I'm left imagining
In my mind
My mind
[Se tu sapessi
Cosa sto immaginando
nella mia testa, nella mia testa..]

Avrebbe voluto che fosse House a prendere l’iniziativa.
Avrebbe voluto che fosse lui a compiere il primo passo.
Lo avrebbe tanto voluto, però, sapeva bene che con il carattere che si ritrovava era davvero improbabile che quello scorbutico di un uomo lo avvicinasse per primo.
Così finalmente si decise.
Prese tutta la forza che aveva dentro di sé ed andò da lui.
Sotto casa sua.

Lui era lì a pochi passi.
Stava scendendo dalla sua adorata moto.
Wilson sospirò e scese dalla sua auto.
“House, dobbiamo parlare”
“Non possiamo rimandare? Magari a domani?  Sta per piovere!”
“No, domani sarebbe troppo tardi”
“Come siamo melodrammatici! Il mondo mica finirà fra ventiquattro ore!”
Si incontrarono.
I loro occhi s’incontrarono dopo un lungo periodo di astinenza l’uno dall’altro.
Occhi azzurri come i cristalli d’acqua marina.
Occhi color nocciola come le calde tonalità dell’autunno.

Se quando guarderai i miei occhi vi vedrai solo dolore, non meravigliarti.
Mi hai usato, hai usato la mia mente, i miei pensieri, ogni mio respiro,
te li ho donati tutti.

"Ho sempre pensato di sapere tenere a bada le emozioni. Ho sempre creduto di essere capace di tener nascosto quel pensiero che mi uccideva ogni giorno che passava....Mi sono riempito di bugie, ho riempito gli altri di bugie...Come stai? Bene, grazie, non preoccuparti! - fece, ironico - Quando no, non sto bene."
House lo scrutò attento.
“Ho avuto tre matrimoni alle spalle…”
“E se continuerai a pagare gli alimenti a tutte loro finirai sul lastrico!” – Lo interruppe House, cercando di diminuire quella tensione creatasi.
Wilson sorrise.
“Hai ragione! – Poi riprese da dove si era fermato - Non mi ero accorto di nulla. Non capivo cosa non funzionasse nella mia vita. Credevo di dare loro troppa poca attenzione, troppo poco amore. Credevo che, forse, erano loro a pretendere l’impossibile. Credevo che forse fosse stato proprio il destino a giocarmi questo brutto scherzo….Poi, qualche tempo fa ci arrivai. Mi sentii come trafitto da una lama così tagliente da farmi sanguinare di dolore.” – Sospirò prendendo fiato.

Would you go, Would you go
Kiss the rain
As you fall Over me
Think of me, Think of me, Think of me
Kiss the rain
[andresti, andresti
a baciare la pioggia?
Come se cadessi su di me
e tu penseresti solo a me
pensa solo a me, pensa solo a me
Bacia la Pioggia]

“Allora, qual è stata la vera ragione?!”
“Ognuna delle mie ex moglie, il giorno che prendemmo la decisione di divorziare, affermò che la colpa di tutto era tua, Greg”
“Mia? Ho sempre saputo che le tue ex mogli non mi vedevano di buon occhio, ma da qui a dire che la colpa del vostro divorzio era mia, ne passa di acqua sotto i ponti!”
“Avevano ragione.”
“Eh? Ora anche tu mi incolpi dei tuoi insuccessi matrimoniali?”
“E’ la verità, Greg, La colpa di tutto fosti tu. Per te ho sempre sacrificato tutto. Se tu eri nei guai o avevi bisogno del mio aiuto, del mio sostegno, io c’ero. Sono sempre stato disponibile per te, più di quanto non lo fossi stato con loro”
“Hai ragione – House corrugò la fronte – Anche quando non ti chiedevo niente tu mi eri affianco. Ho sempre creduto che fosse questa la forza della nostra amicizia”
“Uh.. Chi diamine poteva rimanerti accanto, se non io? Chi altri poteva riportarmi alla spietata realtà, se non tu?!”
“Non so di preciso quale sia stata la causa principale di quel nostro litigio, più di una settimana fa, però se ho fatto qualcosa che inavvertitamente ha urtato la tua sensibilità, ti chiedo scusa. – Wilson lo guardò esterrefatto.
Aveva davvero sentito davvero quello che le sue orecchie avevano udito?
Greg gli aveva chiesto “scusa”?
Lui, l’uomo più freddo e disfattista al mondo, si era per la prima volta chinato, mandando a quel Paese i suoi principi e la sua reputazione di “non umano” solo per James Wilson?
“Quasi non ci credo! E’la prima volta che ti sento chiedermi scusa”
“Non sono poi così di ghiaccio come tutti credono. Perdonami se ti ho ferito, Jimmy. E’ insopportabile questo muro che si è venuto a creare fra noi”

Mi sfuggono i tuoi occhi
E i tuoi pensieri
Mi sfuggono le tue labbra
E i tuoi gesti

“Sono io quello che dovrebbe scusarsi. Mi sono comportato come un’idiota! Non volevo rinfacciarti tutte quelle cose…Non le pensavo. Però vedi, non ce la facevo più a restarmene in silenzio. Scusami se quella sera sono stato troppo fragile e non ho avuto la forza di trattenere quella rabbia. Scusami per essermene fregato di come l’avresti presa. – Sospirò ancora una volta – Non sto facendo altro che confonderti…Ma vorrei far di tutto per non perderti”
Sul volto di House si disegnò un flebile sorriso.
"La tua rabbia nei miei confronti è totalmente priva di senso. Non credo che tu, dopo anni che mi conosci, te la sia presa con me perché sono una persona cinica e fredda che non da la giusta importanza alla nostra amicizia. La verità è che sei tu ad essere cambiato, sono i tuoi sentimenti ad essere diversi. Ti sei innamorato di me, non è cosi?"
Quell’ultima frase arrivò tanto inaspettatamente che James non potè fare altro che sorprendersi a tal punto da fermare quasi il suo cuore.
Subdola, adorabile affermazione, accompagnata dal suo sorriso più compiaciuto.
Wilson si ritrovò alle strette e le parole faticavano ad uscire dalle sue labbra.
Forse per inerzia, o forse semplicemente per lo stupore misto a gagliardo imbarazzo.
“Greg…”
“Oh, andiamo, Jimmy! Non era esattamente questo il motivo?!”

Se è un sogno vi prego, lasciatemi dormire in eterno…

House si avvicinò ed inchinando il capo, potè sentire il suo respiro così caldo abbandonandosi al suo profumo così afrodisiaco.
Inconfondibile.
“Che ti costa ammetterlo?” – Gli sussurrò con quella sua voce roca.
“Mi sono innamorato? Di te?”

Whenever you need me
Kiss the rain
Whenever I'm gone too long
[ogni volta che hai bisogno di me
bacia la pioggia
ogni volta che vado troppo lontano]

“Si, è così. Non posso più continuare a mentire” – House sorrise. Era riuscito nel suo intento – Ora che ne sei consapevole, cosa farai? Mi deriderai? Ti prenderai gioco di me?”
“Credi che arriverei a tanto? Sei un’idiota se lo pensi!”
“Cosa credi che io possa pensare? Siamo amici, Greg! Lo siamo sempre stati! – Enfatizzò Wilson un po’ spaurito – Ma è anche vero che io sono sempre stato innamorato di te, anche se non ne ero consapevole”
“Doppiamente Idiota, allora!”
“Non sono venuto qui per farmi insultare proprio da te!”
“E allora per che cosa sei venuto? – Dannato sarcasmo – Per decantarmi il tuo amore?!”
“Greg come puoi…” – Lo interruppe.
“Lo sentivo”
“Cosa?!”
“Il tuo sguardo su di me. L’ho sempre sentito”
“Ma allora perché…”
“Cosa avrei dovuto fare? Aprirti gli occhi rischiando di perdere la tua amicizia?”
“La mia amicizia – Ripeté James sconfortato – E’ solo questo. E’ un modo meno brusco per rifiutarmi?!”
“E’ un modo per dirti che sei davvero un’idiota con i controfiocchi!”
“Greg sm…” – Non riuscì neanche a terminare la frase che House gli prese il volto fra le mani.
“Vuoi che ti dica quello che tu sei per me?”
“Lo vorrei, ma ho paura di ciò che potrebbe succedere. Ho paura di ciò che non posso controllare”
“Non dovresti aver paura, non è da uomini!” – Lo canzonò.
“Allora sono un fifone”
“Non ho detto questo.”

Lo stava tenendo in bilico su un filo.
Lo faceva maledettamente apposta!
Voleva capire qual era la soglia della sua sopportazione.
Voleva stremarlo.
Ci riusciva.
Era così semplice per lui.
Quelle sue mani lo tenevano miracolosamente in piedi.
Mani dall’ossatura pronunciata e al tempo stesso affusolate.
Mani grandi.
Mani maschili.
Le sue mani.

“Greg…”
“Voglio viverti” – Gli sussurrò all’orecchio.
Wilson spalancò gli occhi senza riuscire a muoversi.
Era immobile sotto il suo più totale controllo.
Era la prima volta che si sentiva così debole e impotente.
Come la più meccanica delle marionette.
Solo lui riusciva a farlo stare così.

Non posso paragonare questa storia con nessun'altra,
Non c'è davvero confronto.
Nessuno mi ha mai fatto sentire in questo modo,
Con nessuno ho mai percepito questa attrazione,
quest’empatia

“Greg….Greg io…Io”
“Non posso crederci, addirittura balbetti? Guarda che sono sempre io, quel cinico amico dottore che conosci da più di un decennio!”
“E’ davvero così Greg?!”
“Credi per caso che ti racconti balle? Hai sentito bene, invece! Non farmelo ripetere!”

Wilson gli alzò lentamente il mento con la mano perdendosi poi nei suoi occhi, leggendo in quegli abissi di ghiaccio una verità che le parole non riusciva esprimere, perché il sentimento che c’era dietro era troppo forte.

Gocce di diamante caddero al suolo.
Gocce di speranza.
Gocce di birbante felicità.
Gocce fredde ma che stranamente riuscivano a scaldare i loro cuori.

If your lips
Feel hungry and tempted
Kiss the rain
[Se le tue labbra
si sentono affamate e tentate
Bacia la pioggia]

Una timida richiesta.
Lo sfiorasi di due labbra.
Pioggia abbagliante.
Un bacio.
Il loro primo bacio.
Tenero e dolce.

“Stai tremando” – Constatò House come se nel dirlo avesse potuto impedirlo.
“Ti Amo, Greg” – Furono le uniche parole che riuscì a dire.
House sorrise complice osservando l’amico ancora meravigliato di quanto successo.
“Hai paura, Jimmy? Hai paura di questo sentimento? Paura di intraprendere una relazione con un altro uomo?!”
“Se ho paura? Come potrei aver timore di vivere questo amore? Come potrei aver timore di baciare la persona che amo?!”
“Era proprio quello che avrei voluto sentirti dire.”
House lo attirò nuovamente a se premendo il suo corpo con quello dell’amico, impedendogli così di sfuggirgli.
Morbide labbra fameliche si impossessavano a vicenda.
Sfiorandosi e cercandosi.
Nessuna tregua.
Non era concessa.
Dolce nettare bramato.
Follia di un istante.
Libidine di piacere.

“Non amare che ti dice: Ti Amo;
Ama chi con le lacrime di un cuore solo ti dice: Amami.”

Lacrime cristalline si confondevano con quelle sprigionate dal Cielo.
Lacrime di gioia.
Lacrime d’immenso.

“Restami vicino. Amami, per favore” – Sussurrò debolmente Wilson stringendosi tra le forti braccia di House.

And wait for the dawn
Keep in mind
We're under the same sky
[e aspetta l’alba
tieni in mente che
noi siamo sotto lo stesso cielo]
Desiderio gridato al Cielo in una notte di poggia.
Turbinio di sensazioni.
Luce abbagliante.
Scintilla d’amore.
Impeto e passione.

“Ne sei sicuro, Jimmy?”
“Mai stato più sicuro in tutta la mia vita”

Mani bollenti come il fuoco scivolavano sui loro corpi.
Si insinuavano nelle più celate zone d’ombra.
Sussurri languidi.
Labbra vorticosamente alla ricerca del piacere.
Per una notte,
La prima di tante altre,
Le loro bocche si posarono su quelle dell’altro.
Un fremito.

Una notte soltanto, inconsci che la nostra amicizia sarebbe volata via…
Lasciando il posto a quella frenetica passione che tutto poteva,
Lasciando il posto a quel dolce e caro sentimento che stringevamo nel cuore.

Corpi spogli legati saldamente insieme.
Corpi forti e virili.
Occhi contro occhi in un duello all’ultimo battito.
All’ultimo sussurro.
Un solo obiettivo: Raggiungere le porte del Paradiso.
Fremiti.
Folgorante esaltazione.
Ancora fremiti.
Tanti.
Il desiderio raggiunse il culmine.

And the night's
As empty for me as for you
If you feel you can't wait till morning
Kiss the rain
Kiss the rain….
[e la notte è vuota per me come per te
se senti che non riesci ad aspettare
fino all’arrivo del giorno
bacia la pioggia….
Bacia la pioggia…]

Il tuo sguardo ancora assonnato riflette il mio
La mia figura scorge la tua
E la mia anima
Avvolge candidamente la tua
In un tenero abbraccio cullato dalla luce del tiepido mattino.
Un leggero brontolio incomprensibile.
Wilson si ranicchiò contro quel forte corpo maschile, immergendosi nel suo calore e nel suo profumo.
Si strinse ancor di più, come se non volesse lasciarlo andar via.
Una mano scivolò lungo la sua schiena e l’altra raggiunse la sua nuca per poi giocare divertito con le ciocche dei suoi capelli.
Restarono così per un tempo interminabile…
Poi, un bacio.
Un altro ancora.
“Buongiorno…”
“Buongiorno Greg”

Hello ...
Can you hear me
Can you hear me
Can you hear me
[Ciao….
Riesci a sentirmi?
Riesci a sentirmi?]

Si abbracciano ancora.
I loro corpi si sfiorarono più profondamente.
“Ah!”
“Che c’è?”
“Hai i piedi freddi, Greg”
A quell’affermazione House si lasciò andare ad una sonora risata divertita.
“Sorridi ancora” – Gli supplicò Wilson. – Sai, non ti avevo mai visto sorridere con così tanta naturalezza”
“Non potrei lasciarmi andare a questi sorrisi in ospedale, non davanti agli occhi curiosi degli altri medici.”
“Non ti chiedo di farlo. Riserva questi tuoi sorrisi solo per me”
“Solo a te, dici? E se non ubbidisco?”
“Ti farò morire di un lento ed insopportabile piacere…”
“Ma veramente sono io a condurre i giochi…”
“Solo perché io te lo lascio fare”
Wilson prese dominio su House e lo baciò con tutto l’amore che aveva in corpo.
Un bacio d’amore.
Un bacio ricco di passione.
 
Non camminare davanti a me,
potrei non seguirti;
Non camminare dietro di me,
Non saprei dove condurti;
cammina sempre al mio fianco
e restami vicino.



- The End -



Come Vi è Sembrata?
Questa è stata la mia prima House/Wilson, siate clementi^^
Un Bacione e grazie a tutti per aver letto questa fan-fiction.
P.S. (L'ultima frase, quella: "Non camminare davanti a me potrei non seguirti...." Me la scrisse una mia amica (All'epoca la mia migliore amica) che era più grande di me.  Devo dire che mi colpì parecchio ed è da allora che ce l'ho sempre nella testa.

*JA NE!*


P.S. Mi raccomando, lasciate un vostro commento! Almeno così saprò se la storia vi è piaciuta oppure no e saprò migliorarmi!
Un bacione!
   
 
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