Per Harry, Tuo Sirius.
«Hey, Harry, sono io, Sirius, ti ricordi di me? Certo che si, hai dato il mio nome a tuo figlio. Non ho molto da scriverti, devo solo dirti che amo il Paradiso. Non devo fuggire da niente e da nessuno e sono liberò di fare ciò che preferisco. Ma anche tu mi manchi, mi manchi davvero. Mi pento di essere morto, avrei dovuto stare vicino a te, scusa. Hey!! Complimenti! Sei un Auror, Harry.
Stai attento però. Non sai quanto desideri vederti, davvero, ma i tuoi figli hanno bisogno di te, e non sarò mai così egoista da rubarti a loro, perchè so cosa si prova a sentirsi soli.
Devi andare avanti insomma.
Vorrei riuscire a fare qualche battuta nella lettera, giusto per non buttarti giù completamente, ma davvero, non ci riesco.
Ho paura di vederti presto e paura di non poterti vedere mai più.
Ma in fondo non si sta tanto male qui, anche se può non sembrare dalla pergamena bagnata di lacrime, davvero.
Tu sei felice laggiù? Ginny Weasley, eh? Bel colpo ragazzo, bel colpo! E come stanno Fierobecco, Grattastinchi, Quell' Elfo Domestico bastardo di Kreacher e tutti gli altri? Bene, spero. I tuoi genitori, li ho incontrati di nuovo. Non sai che colpo è stato, quando li ho visti. Tua madre è la stessa: rompiscatole, intelligente e bellissima.
Tuo padre è un idiota.
No, non è vero, sono mitici.
Sono delle persone fantastiche, devi essere onorato di poter essere chiamato 'Potter'.
Ora che ti ho raccontato più o meno (più meno che più) la sitazione, sappi che ti voglio un mondo di bene, che mi manchi troppo e che sei diventato esattamente ciò che i tuoi genitori, io, Silente e tutti gli altri avrebbero voluto che tu diventassi.
-Grazie di essermi stato vicino,
Sirius.»


Le lacrime di Sirius fecero in modo che la lettera arrivasse al destinatario, che guardò in cielo e sussurrò 'Mi manchi anche tu'. Una goccia salata cadde sul viso di Harry. Lacrime.