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Autore: FedericaWilde    28/09/2013    0 recensioni
Manuel giovane Milanese da poco trasferito a Napoli, in una sera d’ estate incontra Sofia, un’ americana con genitori italiani, che è in vacanza insieme alle sue amiche. Tra i due si crea il solito amore estivo che finisce dal momento in cui lei deve ritornare a casa.. Solo una serie di ricordi riesce a tenere uniti i due amanti così lontani che anche se incontrano nuove persone non riescono a dimenticarsi… Ma il ciclo delle cose, forse, cambierà…
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Contesto generale/vago
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CAPITOLO I - La confessione di Manuel

Tornato tranquillo da lavoro il povero Manuel ignaro dei dubbi che invadono la mente della dolce fidanzata, indaffarata a sbrigare le faccende di casa, il dolce amante le va incontro e cerca di salutarla con un dolce abbraccio, ma appena poggia le sue mani sui fianchi della fanciulla lei si detrae... Lui la guarda con occhi attoniti e stranito dal suo comportamento le chiese "Ei amore ma cosa ti succede? Ho fatto quacosa di sbagliato?" La dolce Maria stanca del dubbio che le persuadeva la mente non si fece ripetere la domanda due volte “Manuel ti devo chiedere una cosa, ieri per sbaglio ho trovato questo braccialetto nel tuo cassetto non penso sia mio e neanche tuo, forse dovresti dirmi qualcosa che ancora non mi hai raccontato? Credevo fossi la prima ragazza ad essere ospitata in questa casa!”
“No, è ora che tu sappia la verità. Quel braccialetto è di una ragazza lei è stata molto importante per me, e se devo essere franco ho conservato quel braccialetto perché non l’ ho mai dimenticata e mi fa strano che ora sia qui guardare quel braccialetto e pensare quell' estate, sai mi fa male! E dire che tutto partì da quel maledettissimo 25 Giugno.. Era una giornata tremendamente calda. Appena tornai da lavoro andai a farmi una bella doccia rinfrescante. Dopo aver lavorato tutta la settimana avevo intenzione di uscire. Purtroppo mi ero da poco trasferito a Napoli e conoscevo poco la gente del posto. Si dimostrarono già da subito molto buoni, ma essendo sempre a lavoro non avevo avuto ancora modo di fare amicizia. Quella sera andai al bar dov' ero solito fermarmi ogni mattina prima di recarmi a lavoro. Ricordo ancora il ragazzo che lavorava li, era molto socievole solare e anche se affranto dal lavoro, riusciva a mentre sempre quel splendido sorriso, che faceva innamorare ogni ragazza che entrava! Arrivato al bar entrai dentro, e notai quanto fosse affollato. C' erano tante ragazze incantate dal barista e i suoi occhi verdi che spiccavano tantissimo al risalto della sua pelle color cioccolata e quei capelli neri più scuri del carbone. Aveva un viso talmente affascinante che sembra dirti "Non ti scordar mai di me". Presi un bel Campari tanto per iniziare la serata, mi guardai un po' in giro e vidi tante belle ragazze tutte molto scure di carnagione. Subito ne notai una, e come non notarla, era semi nuda indossava degli short di jeans super corti e un top bianco molto scollato, aveva una chiusura dietro al collo ed era aperto dietro la schiena, era trasparente tanto che si vedeva il reggiseno di pizzo nero. Era magra ma molto prosperosa, capelli neri e lisci, labbra carnose e occhi piccoli neri, sembrava una pantera! Svegliava le fantasie di tutti gli uomini che erano in quel bar, che "la mangiavano con gli occhi!" Affianco al suo tavolo c' erano tre ragazze, una di loro era stupenda. Aveva i capelli biondi, carnagione non molto scura, due occhi grandi azzurri, indossava un vestito nero stretto fino sotto al seno, un seno bello formoso e una scollatura non molto eccessiva. Aveva delle scarpe rosse di velluto e una borsetta rossa che andava ad aprirsi come se fosse una rosa, gli accessori facevano pendant al suo rossetto rosso. Quel rossetto che tradiva il suo viso, quel viso così angelico che era accompagnato dalle sue labbra così sensuali che pendevano ai miei occhi. Era bellissima! Non persi tempo chiesi a Luca (il barista) chi era quella visione angelica. Mi disse che andava al bar ogni sabato sera verso le dieci e si fermava a prendere un semplice aperitivo, si chiamava Sofia, un nome così aristocratico, così bello. Non so il perché ma mi eccitava tantissimo, forse perché vedevo nei suoi occhi e sulle sue labbra bruciare la passione. Lei notò che la stavo guardando e parlava di me alle amiche sorridendomi, le amiche si alzarono per andare a fumare una sigaretta. Lei non andò si notava che stava aspettando me! Passammo tutta la serata insieme a parlare di noi. Parlammo talmente tanto che non ci accorgemmo nemmeno che si fossero fatte le tre di notte! Decidemmo insieme di andare a casa mia, appena arrivati ci sedemmo sul divano uno di fronte all' altro gli offrii un bicchiere di champagne e i Ferrero Roche erano appoggiati sul tavolino. Mi sedetti affianco a lei gli aprii il Ferrero Roche e glielo appoggiai sulle labbra lei le aprì, era così bella e sensuale, ne presi uno anche io e lo mangiai mentre la guardavo. Volevo tanto baciarla ma era terrorizzato, e se lei non voleva? Mille domande mi assalivano la mente poi mi disse che ero molto simpatico e che gli piacevo davvero tanto, mi accarezzò il viso e con la mano scese fino al petto e poi si fermò. Io gli confessai che la trovavo molto attraente ed era il mio sogno realizzato. Le misi le mani sui fianchi delicatamente mentre la guardavo negli occhi, si avvicinò a me ci guardammo fisso negli occhi quegli occhi così grandi, ricchi di passione, le bocche che si sfiorano, si provocano ma poi si tirano indietro per poi sfiorarsi di nuovo. Ci guardammo di nuovo mentre lei abbandonò il suo corpo sul mio. Scivolammo a terra, nel silenzio ci perdemmo nei nostri corpi gli occhi parlano senza parole, ci avvolgemmo nei nostri profumi mentre le nostre lingue erano impegnate in un gioco appassionante, aveva delle labbra morbide e umide, dolci e soffici come in un sogno. Sentivo dentro di me un brivido continuo che mi pervase e mi prese completamente l 'anima, delicatamente gli slacciai il semplice nodo dietro a collo e lasciai cadere il suo vestito. Mentre le accarezzavo la schiena lei mi tolse la camicia e incominciò  ad accarezzarmi dal petto fino ad arrivare sopra alla cintura, ripeteva quel gesto continuamente tanto da creare suspense ed era proprio quella suspense che continuava ad eccitarmi. Poi mi slegò la cintura mentre io gli sbottonai il reggiseno e appoggiai le mie labbra su i suoi bei capezzoli ormai induriti dal' eccitazione, mentre ero impegnato a giocare con i suoi capezzoli ci ritrovammo completamente nudi. Lei mi spinse all' indietro e si mise sopra di me appoggiai le mani sui bellissimi fianchi e la spinsi all' indietro, giunse dentro di me il suo ansimare era musica per le mie orecchie. I nostri corpi nudi oramai erano avvolti nella passione sfrenata. La spingevo con tanta passione e con tanto erotismo i nostri sospiri divennero una cosa unica, sentivamo mille brividi scorrere sulla pelle. Si lasciò cadere all' indietro e io sopra di lei compivo movimenti forti e dolci allo stesso momento il suo ansimare cresceva sempre di più lei appoggiò le sue mani sul mio sedere spingendomi sempre più forte in lei. Provavo un piacere intenso, nel vederla abbandonata a me, spingeva sempre più forte e le sue grida aumentavano sempre di più, insieme ai suoi si unirono i miei fino ad arrivare insieme ad un unico grande orgasmo. Mi tolsi sopra di lei e mi stesi lei mi baciò e si appoggiò sul mio petto e ci addormentammo mentre giocavo con i suoi capelli, ci addormentammo così perfetti nella nostra nudità che ci faceva sentire una cosa sola. Dormimmo tutta la notte abbracciati, ci sentivamo come una coppia sposata da tanti anni. Lei poi partì per Di serate così ne passammo tante ci raccontammo ogni minimo dettaglio della nostra vita. Fu un' estate fantastica. Purtroppo, però il 25 Agosto arrivò, e il mio angelo dovette partire per l' America, era lì che abitava. L' accompagnai all' hotel dove alloggiavano le amiche e con un ultimo bacio ci salutammo. Prima di scendere ci scambiammo i numeri e gli raccomandai di chiamarmi prima di partire lei con le lacrime agli occhi annui e scese dalla macchina mentre scendeva gli cadde il braccialetto sul sedile come Cenerentola perse la sua scarpetta per correre via dal suo principe non voleva ma doveva andar via. Lei Scese dalla macchina si girò e mi sorrise, poi si volto e camminò dritto verso la porta d' albergo, mi faceva male il cuore strinsi forte il braccialetto. Purtroppo Sofia non mi chiamò, e né io chiamai lei, forse per paura non so. So solo che un' estate mi è bastata per amarla, ma una vita non mi basterà per dimenticarla. Era il mio sogno diventato realtà purtroppo questo sogno è diventato un incubo, un incubo terribile, vorrei tanto rivedere il mio angelo anche solo per una notte, anche solo per un secondo...”
Sconcertata e con gli occhi stracolmi di lacrime la ragazza non credeva alla storia che aveva appena ascoltato... “Tu non mi hai amata veramente! Stavi con me solo per dimenticare lei… Ti odio!” Si diresse verso la camera da letto chiuse la camera e scoppiò in lacrime… Prese la valigia e con odio e rancore posava tutte le sue cose…
“Come una scema mi ritrovo qui a piangere! Cosa devo fare, devo lasciarlo o devo perdonarlo, non ho voglia di continuare ma non ce la faccio ad andarmene, nei film sembrava così facile lasciare una persona, ma mi avevano solo illuso. Sul grande schermo è tutto più bello “un ultimo bacio e poi via” ma quando mai!! Quale ultimo bacio vai trovando? Nella realtà è tutto diverso, ti trovi di fronte a lui e non sai cosa dire, quando poi ti escono le parole e il tuo lui capisce che è tutto finito, ti guarda con quello sguardo che sembra dirti “non te ne andare!!” e tu vorresti abbracciarlo, vorresti consolarlo e dirgli “su dai scherzavo, dammi un bacio” ed invece riesci solo a dirgli “devo andarmene, ciao..”  E così passi le notti a piangere ed anche se le lacrime che bagnano il tuo cuscino sembrano dirti “datti forza, vai avanti” ti senti persa, vuota, sola, triste e l’unica cosa che va di fare è piangere e dire “spero che di me gli sia rimasto un bel ricordo”. Quindi ascoltate bene, non illudetevi come me, essere lasciati fa male, ma lasciare è ancora peggio! Io sono qui vicino alla finestra a guardare il cielo e le sue stelle. Ah! Quanto vorrei essere una stella, loro sono lì ad osservare il mondo, così lontane belle e brillanti. Loro non hanno problemi, non devono lasciare nessuno! Le loro notti le passano a ridere e divertirsi e forse non sanno neanche cosa significa star male e piangere a-dirotto! Poi guardo la luna, così piccola e sottile, sembra che voglia nascondersi nel manto della notte e scomparire. Ma cosa sarebbe per noi una notte senza luna? Lei che ci indica la strada, oh luna aiutami tu sono qui di fronte ad un bivio e non so quale strada intraprendere. Una parte di me mi dice di dimenticare tutto, di andare avanti e lasciarmi il passato alle spalle; mentre l’ altra parte mi implora di tornare indietro e che è sbagliato cambiare strada. Forse ho troppa paura di andare avanti, perché non so cosa mi aspetta, non so come farò a dimenticare colui che ha riempito i giorni miei, colui che è stato il mio tutto, colui che ho amato e che amo ancora. Ma ho anche paura di tornare indietro, farmi male ancora, cadere negli stessi sbagli fatti e rifatti. Non so più chi sono e chi vorrei essere. In questo momento vorrei solo scomparire e dimenticare tutto…”
 
Maria prese la sua valigia s’ incamminò verso la porta si fermò ad ascoltare se stessa, e decise… Aprì la porta e uscì guardo il suo primo amore un’ ultima volta e dalle sue labbra uscì un doloroso “Addio” varcò la porta dell’ entrata e se ne andò…
Manuel vide andar via dalla sua vita l’ ennesima ragazza che aveva cercato di sostituire con Sofia… Ma anche questo tentativo era fallito… Forse il disperato amante come pegno del suo folle amore era destinato a rimanere solo tutta la vita...
  
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