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Autore: violetmoon888    28/09/2013    0 recensioni
Margaret ormai è una donna, vive una vita frenetica ma le manca quel sentimento che provava da bambina... un giorno, una storia vissuta, una nuova vita....
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ALOE INVISIBILE

Tic…tic…tic…quel flebile suono stava diventando sempre più forte e stridulo nella mia testa. “Basta” -pensavo- “stupido rubinetto”… Rose stava sistemando i barattoli di marmellata sullo scaffale azzurro, canticchiava una vecchia canzone country. Era una tepida giornata di maggio, il ciliegio era in fiore e nell’aria echeggiava un gradevole profumo di gelsomino, il cielo era semi cupo, non soffiava vento, quell’aroma riempiva le narici anche al chiuso. Tutto sembrava seguire il mio atteggiamento; l’esplosione di collera, il temporale doveva ancora arrivare e il silenzio accumulato, interrotto solo dal gocciolio dell’acqua, da quell’orribile sentore dolciastro non faceva altro che innescare il meccanismo. Per fortuna parlò :<>. La confusione di Rose era normale alla sua età, ma invece di scattare, proferii una semplice constatazione :<>. Dal giorno dell’incidente non riuscivo a chiamarla nonna e nonostante sapessi quanto le facesse male a volte continuavo a chiamarla Rose .<>, ecco…cambiava discorso alla minima difficoltà. Forse lesse lo sconforto nei miei occhi e disse :<>; “Bella domanda!” -pensai- <>. Mi porse una vecchia scatola impolverata, l’aprii, guardai…un brusco risveglio…

Tre anni fa a maggio pioveva…. le gocce cadevano con una tale violenza, così freneticamente che sembrava che ostacolassero la nostra idea di divertimento : viaggiare in auto insieme. Kate aveva preso la patente da 3 anni ormai e amava darmi lezioni anche se sempre lontano dal volante, nessuno oltre lei poteva guidare la sua minicooper. Tuttavia quel giorno chissà per quale assurdo motivo acconsentii provocandomi :<>…<> scherzai. Mi lanciò un occhiataccia , poi un’altra, poi un’altra ancora finché scoppiammo a ridere; <> e sgattaiolai sul suo sedile consegnandole il bicchierone appoggiato sul cruscotto mentre lei sghignazzava: <>. Era vero, da quando mamma e papà erano morti non ero mai stata di peso a Kate, ci sorreggevamo a vicenda, Kate era quella ribelle, imprevedibile, allegra; io quella controllata, precisa, malinconica.<> sbraitai…Kate commentò <>; “facile a dirlo”, le altre auto come proiettili ci vorticavano attorno … Poi un tonfo , <>, colpimmo un palo… Non ricordavo che il sangue avesse un colore così chiaro, tutto il sedile ne era cosparso, partiva lì, in alto a destra, ferita alla testa probabilmente, mi coprii gli occhi; << O Margaret!!! Sei un’idiota ! Si è rovesciato tutto! Due fragole spremute mi sono venute a costare una fortuna!>>. Mi sentii così sollevata che non badai alle sue parole e sospirai; fortunatamente solo un faro rotto e qualche ammaccatura intorno : <> sussurrai , lei alzò un dito << Shhh!>> e rientrò in macchina al posto di guida però, abbassai gli occhi e la seguii. Aveva smesso di piovere, mancavano venti minuti e saremmo arrivate al lago; nonna Rose abitava lì ormai da 25 anni ed era vedova, le piaceva molto stare sola: “Stare con se stessi a volte è meglio che stare con certe persone” ,la sua perla quotidiana. Kate non mi parlò finché arrivammo al cancello della piccola villetta, il lago ci circondava, azzurro e leggermente increspato come i miei occhi azzurri e colpevoli. << Katy ! >> - odiava essere chiamata così -<< Mi dispiace, andiamo dì qualcosa !>>; si voltò con gli occhi fiammeggianti e poi mi guardò soddisfatta delle mie scuse, cavarmele di bocca era difficile, e disse: <> e mi abbracciò , <> sussurrai e le diedi una pacca sulla spalla. La nonna era fresca e allegra come al solito, indossava una gonna lunga, una maglietta svasata di cotone e il suo adorato grembiule a “poi” era però dimagrita , Kate io la salutammo; poi ci condusse in veranda e bevemmo un tè freddo .La nostra infanzia si basava d’inverno a casa con tutti i parenti ,riuniti ogni qual volta ce ne fosse stata l’occasione, d’estate sole con nonna Rose in quel luogo fatato. Da piccole ci rincorrevamo a ridosso della riva e lanciavamo non i sassi in acqua bensì palline di carta dipinte d’oro che poi ripescavamo tuffandoci in acqua fingendo di essere grandi esploratrici. La veranda era placcata di marmo e grande quanto un giardinetto; la nonna con sorsi lenti bevve tutto il tè, io con quell’aria afosa venutasi a creare lo mandai giù immediatamente : << Uh ,l’ arcobaleno ,lo vedete? >> ci domandò la nonna indicando l’orizzonte ; io e Kate la guardammo simultaneamente e sorridemmo : << Andiamo nonna lo chiedi ogni volta che piove!>> le disse Kate, abbracciandola. << Beh allora?>> si rivolse a me fingendo di non averla sentita e rise, divertita dalla sua faccia ; quindi le dissi per l’ ennesima volta: << D’accordo ,no, oggi, - lo enfatizzai – non c’è perché la nebbia ha invaso tutto quel versante…però forse un po’ di rosso si vede…>>, la nonna sconsolata per la mia risposta ,sbruffò e ci disse di seguirla dentro. Preparai la cena: feci un po’ di spaghetti ai funghi e del petto di pollo, amavo cucinare; le due dame (a tavola sembravano proprio delle critiche culinarie ) apprezzarono il mio sforzo. A tarda sera arrivarono le domande banali del tipo : allora c’è qualcuno nella vostra vita? Gli studi? L’affitto?; la nonna non amava ridurre al minimo le visite e questa era l’ultima cosa che chiedeva parlando prima di tutt’altro. Il giorno seguente venne al lago un vecchio amico di infanzia di Kate che portò le canoe; mentre Jared le sistemava noi ci strattonavamo e correvamo come da bambine ,felici ,domani sarebbe tutto finito. Gli andammo incontro, lo ringraziai, lui però doveva scappare via; notai gli occhi un po’ delusi di Kate. << Okay nonna dato che domani partiremo devi provare il brivido del canottaggio>> disse. << Cavolo… Margaret dille tu…-io impassibile e divertita, sfruttai la sua tecnica- va bene>>, sospirò .La natura che ci circondava grondava di vita e benessere , io ero con la nonna, Kate in una canoa singola era davanti a noi, parlavo con la nonna che mi chiese nuovamente se da lì potevo osservare l’arcobaleno ,dissi no ,poi sentì il legno frantumarsi, la nonna urlò. << Calma ragazze sono solo passata su questo stupido ammasso di tronchi!>> disse Kate; il giro durò un bel po’ ma non volevamo stancare Rose quindi ci fermammo sulla riva opposta, dimenticai la borsetta sulla canoa , e mandai Kate a prenderla. Io e la nonna guardammo tutte le foto scattate durante quella giornata, io e lei distese sul prato, io e Kate mentre mi sporcava con il cioccolato…Passarono 15 minuti:<< Vado a controllare !>> disse la nonna, io feci per seguirla ma lo short si era incastrato vicino alla roccia su cui eravamo sedute e ci impiegai 5 minuti a liberarmi. << Nonna! Kate! >> chiamai ,la borsetta non c’era più, la canoa sempre lì galleggiava, << Si si divertente! Dove cavolo siete?!... Basta adesso!... Kate!!! Non…Nonnaaa!>> il suo grembiule a poi spuntava poco distante dalla canoa, mi gettai senza pesarci ,nuotai così velocemente che la raggiunsi in pochi secondi << Cche è su..successo? >>, l’ acqua era gelata, ma lei stava bene e aveva la mia borsa in mano, << Nonna dov’è Kate? >>, mi guardò terrorizzata, lo sguardo fisso davanti a se… solo in quel momento realizzai di non aver neanche guardato verso la canoa per raggiungerla. Vidi il sangue ,il vero sangue, la mia bocca si spalancò , l’aloe sbocciò prepotentemente ma non usciva alcun suono, un Nooo insonoro, terrificante.

Nella scatola il blu zaffiro della collana preferita di mia sorella splendeva sul mio collo ,le fotografie di 3 anni fa mi fecero traballare il cuore ,lo stomaco ,il pensiero .Il suo accendino che le diede papà, il crocifisso d’oro della nonna. << Credi davvero che ci sia, che lei ci sia in qualche modo?>>.Dissi con voce tremante alla nonna che era stata in silenzio mentre contemplavo quegli oggetti; << Si>>, ma non fu un si fasullo da dire in quell’occasione, fu il si più sincero del mondo. << Margaret.. non sai quante volte ho pensato a tua sorella e mi sono chiesta come sia possibile scivolare su un sasso e morire... oppure ho pensato che se solo non avessi visto la borsa galleggiare lontano mi sarei recata subito da lei, lo so che mi dai la colpa, lo so e colpa mia…io…>>. Non ce la fece più le lacrime le rigarono il volto, scoppiai a piangere con lei:<< no..shhh… non è colpa di nessuno ,io me ne sono andata ,sono fuggita ma ora sono qui…shhh>> .Restammo abbracciate mentre il cielo finì d’incupirsi e scoppiò a piovere. Dopo del tempo ,non so quanto andammo in veranda, ci sedemmo ,rigenerate; quello sfogo, l’orrore che rivelammo per quel giorno per la prima volta mi avvicinò alla nonna perché non ero sola, non lo ero ancora e questo era fondamentale, la nonna mi aveva capito e finalmente mi ero resa conto della sua abnorme sofferenza per Kate e anche per me. La cortina di nebbia era sparita dalla mia testa il cielo si aprì .La nonna mi sorrise per la prima volta: << Oggi vedi l’arcobaleno?>>… Le risposi soddisfatta:

<< Si…finalmente lo vedo>>.


 


 


 


 


 

 


 

  
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