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Autore: _Rael_89    28/03/2008    6 recensioni
"-Spero che tu abbia un chewing gum con te, perché sai che non mi piace il sapore della nicotina.- si sentì un rumore di metallo pressato, precisamente alluminio.
-Sai che sei una rompiscatole?!-
-I patti li conosci.- con la punta di quello stivale bianco un po’ rovinata diede un forte calcio alla lattina di birra, facendola finire dritta nel cestino.
Canestro: ma non se ne meravigliò.
Una lunga scia di fumo perla invase l’aria dell’odore del tabacco. –Come se elemosinassi le tue labbra…- aspirò di nuovo dalla sigaretta."
[Itachi x Ino]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Itachi, Ino Yamanaka
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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ItaIno

Cigarettes and beer- Waiting the bus

Un tonfo metallico seguì un sibilo lungo ma quasi impercettibile; si inchinò per raccogliere ciò che aveva ordinato al distributore, scartando il pacchettino riflettente il flebile raggio dei lampioni. Un paio di occhi marini seguirono il veloce e solito movimento di estrarre una lunga bacchettina bianca, frugando nel contempo nella tasca dei jeans; gli ci volle poco per trovare un aggeggio di metallo chiaro che, con un tic, illuminò le labbra umide che reggevano a stento la sigaretta ancora spenta.
-Spero che tu abbia un chewing gum con te, perché sai che non mi piace il sapore della nicotina.- si sentì un rumore di metallo pressato, precisamente alluminio.
-Sai che sei una rompiscatole?!-
-I patti li conosci.- con la punta di quello stivale bianco un po’ rovinata diede un forte calcio alla lattina di birra, facendola finire dritta nel cestino.
Canestro: ma non se ne meravigliò.
Una lunga scia di fumo perla invase l’aria dell’odore del tabacco. –Come se elemosinassi le tue labbra…- aspirò di nuovo dalla sigaretta.
La sua aria da dura si infranse in una smorfia offesa: si alzò in piedi stringendosi nel giacchettino di jeans e nella scarpetta leggera.
-… fanculo, Itachi.-
Il moro la osservò, compiaciuto di vederla crucciata e con le braccia conserte: ma passò lo sguardo soprattutto sulle candide gambe, compiacendosi che indossasse una mini troppo corta per il freddo di una serata giapponese… ma che le stava maledettamente bene.
-Stanotte vengo a dormire da te.-
Era così buffo il vedere colorarsi quelle guance truccate con il fard di un rosso leggero, come un frutto maturo; ancor più buffo, il vedere che riuscisse a fatica a mantenere il sangue freddo.

Vengo a dormire da te… chiaro che il dormire fosse un eufemismo.
-Se non mi vuoi, scacciami.- la sua camicia scura frusciò sulla sbarra di metallo che delimitava il cavalcavia; e le era talmente vicino da respirare il suo delicato profumo alla vaniglia. Nuovo, mh.
-Idiota.- strinse le dita dalle unghie mangiucchiate sulla borsetta, tale era il nervosismo di averlo accanto.
Itachi morse la sigaretta, osservando un fascio di luce nell’orizzonte, che raggruppava tutto ciò da cui sono scappati qualche minuto prima: forte odore di birra e di sesso, aria infettata dalla nicotina, musica assordante che ti perfora i timpani, luci al neon che coprono gli astri celesti.
Il centro di Konoha, luogo perennemente sveglio.
-Sta arrivando il 318.- annunciò, focalizzando il numero in caratteri rossi sul display in cima al mezzo di trasporto. –Allora, Ino? Avrò l’onore solo di accompagnarti alla fermata dell’autobus?-
La sua mano libera si posò sulla spalla di lei, premendo le dita con forza sulla stoffa del giacchetto; perché lo sapeva già, lei non gli avrebbe detto di no.
Un lungo sospiro fece svolazzare il solito ciuffo che le copriva l’occhio destro; non appena percepì lo stridere delle ruote anteriori sull’asfalto, si mosse velocemente in direzione del bus che le spalancava la porta, facendo risuonare nell’aria i suoi tacchetti a spillo. Si fermò poggiando un piede sullo scalino, reggendosi con la mano sul portello di metallo; non si voltò.
-Che fai? Non vieni?-
Posa apparentemente casuale, eppure ricercata; perché, così, il leggero tessuto della calza a rete risaltava la sinuosità delle sue forme. Ed Itachi sì, se compiacque.
Non se lo fece ripetere due volte; con un brusco ma veloce gesto, il mozzicone di sigaretta finì a terra.

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SasuIno trasformata in ItaIno… i perché sono tanti.
Perché il “Sasuke” mi era venuto troppo simile al fratellone, almeno secondo i miei canoni.
Perché non sono assolutamente soddisfatta della mia precedente ItaIno.
Perché è per Kaho, per Mimi, per Bambi e per Arwen: vale a dire, scrittrici di grande talento che hanno prodotto capolavori su questo crack pairing, ed alle quali voglio dedicare questa cosetta di cui, almeno un pochino, ne sono fiera.
Perché… perché sono in qualche modo convinta che così l’apprezzerete di più.
E per Itachi, anche… una sua piccola rivincita dopo che l’ho disegnato in versione fantasma, dato per scontato che Sasuke attuerà la sua vendetta XD
Per chi leggerà. Per chi commenterà. Insomma, per voi…
La vostra Rael
PS: Piccolo applauso (XD) per la mia solita e fedele beta, Mimi.

  
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