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Autore: ZwiLLy_Kaulitz    28/03/2008    0 recensioni
Si spegne la luce e iniziano i ricordi. Dopo quattro anni Bill pensa ancora a LEI. Il dolore e il ricordo saranno troppo forti o Bill riuscirà a crearsi una nuova vita? e chi ci sarà con lui? ma soprattutto qual è il ricordo che lo affligge tanto??
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Gegen den Sturm…
FF by ZwiLLy<3KauLitZ

Ci mancava solo questa!! è saltata la luce.. Sono solo in casa…Ok…scendo le scale di corsa e do un’occhiata al contatore.. Vediamo un po’ ..nulla…chissà dov’è il problema...cazzo! non ci capisco niente di elettricità.. lascio perdere.. non ne vale la pena..
Perché non riesco mai a trovare quello di cui ho bisogno?? Eccola…finalmente!! In situazioni di emergenza è l’unica soluzione.. una candela..
L’accendo e guardo la fiamma muoversi con lentezza, oscillare al ritmo del vento. Chiudo la finestra per evitare che si spenga e inizio a ricordare.. Quel fruscio appena accennato mi riporta a lei.. dopo 4 anni.. non sono riuscito a dimenticarla.. non sono riuscito a rimuovere quelle immagini.. Ogni istante,ogni singolo momento passato accanto a lei si riaccende come quella candela nera nella mia mente..
“Das fenster öffnet sich nicht mehr hier drin’ist es voll von dir und leer und vor mir geht der letzte kerze aus ich warte schon ‘ne Ewigkeit…”
Custodisco quegli istanti nell’eternità..l’eternità che lei mi ha regalato…facendomi ritrovare la felicità.. Ed ora.. quei giorni e quelle parole scorrono veloci e sembrano indelebili.. e ci sto provando,mi sforzo,cerco di non pensare.. ma ogni cosa,tutto,sa di lei.
Lei,che aveva condiviso con me l’unico posto in cui non volevo persone, lei, che mi aveva salvato da chi si prendeva gioco di me. E io…l’ho lasciata morire.. non ho fatto niente per salvarla.. Non sono riuscito a dimostrargli riconoscenza… e dopo tanto tempo penso di nuovo a lei.. e mi sento vuoto,inutile… perché?? Cazzo… Perché??
Mi sento in colpa..ma forse era destino…”non siamo immortali” ..me l’aveva sempre ripetuto.. “per questo dobbiamo vivere ogni secondo al meglio!! “
Dal primo giorno in cui ci eravamo incontrati non aveva fatto altro che restituirmi tutti quei momenti belli della mia vita che altrimenti avrei perso per strada.. a causa di coloro che mi odiavano.. E lei,non so come, l’aveva capito che c’era qualcosa che non andava…diceva che il mio sorriso nascondeva il dolore di una persona che è stata in silenzio per troppo tempo.. E finalmente ero riuscito a parlare. Ora la vedo.. rivedo le immagini del nostro primo incontro.. e le sue parole suonano dolci.. cullano la mia sofferenza.. perché forse ho mentito a me stesso dicendo che non ci avrei più pensato..
Ero accovacciato a terra, i jeans strappati e lividi su tutto il corpo.. quello era senza dubbio il dolore minore. Quello che più mi feriva erano quelle risate che echeggiavano da poco lontano.. che rimbombavano nel cortile della scuola e nel mio cuore.. Non era al prima volta che venivo picchiato. Ne uscivo sempre deluso,amareggiato e fingevo che andasse tutto bene. Che dovevo fare? Rinunciare a quello che più amavo solo perché degli sbruffoni mi avevano preso di mira?? No…non avrei mai detto addio alla musica e a quel corso. Era lì che l’avevo vista la prima volta. Ogni tanto accennavo a un sorriso e lei ricambiava.. ma non ci eravamo mai rivolti parola. Quel giorno però… proprio lei aveva deciso di parlare. Stavo piangendo.. lo so, mi avrebbero preso di nuovo in giro per questo.. ma le lacrime erano scese senza preavviso. Sentii dei passi non distante da me e pensai ai soliti bulli della scuola.
-tutto bene?- era lei.. la sua voce mi è rimasta impressa nell’anima
-sì..tutto okay..non mi sono fatto nulla..-
-Forse dovresti andare in infermeria..-
-No, sul serio.. non ho niente.. solo qualche graffietto..-
Cercai di alzarmi ma il ginocchio mi faceva male.
-solo qualche graffietto eh?... Ti accompagno io..-
Mi porse la mano… Eravamo in una piccola stanzetta, il medico della scuola non era ancora arrivato, allora decise di medicarmi lei. Si prendeva cura di me nonostante mi conoscesse appena.. e la guardavo, osservavo il suo sorriso.
-ahi..-
-ops..scusa.. lo so che brucia ma devi avere pazienza..non sono una dottoressa e non ho tutto il pomeriggio! Devo fare una cosa veloce..a casa mi aspettano!!-
-mi dispiace..non volevo trattenerti qui..-
-Ma infatti non sei stato tu a trattenermi…ho deciso io.. Il punto è che non sopporto quei cretini. Si credono superiori agli altri… credono di poter dare degli ordini.. già..si credono immortali..ma qui nessuno è immortale e bisogna vivere ogni secondo al meglio! E loro che fanno? Non solo si rovinano la vita…ma vogliono rovinare anche quella degli altri..-
-….-
-E…ora posso farti una domanda,Bill?-
-Si..-
-Perché ti hanno preso di mira?-
-Si divertono a chiamarmi femminuccia solo perché porto la matita agli occhi e perché ho deciso di frequentare il corso musicale..-
-non ho parole…se me li trovo davanti…io..-
-No,tranquilla…non importa.. vorrà dire che rinuncerò alla musica..se loro vogliono così..-
-Mi auguro che tu stia scherzando..-
-No..sono serio..qui sono loro che comandano-
-E tu vuoi limitarti a stare ai loro ordini? Vuoi rinunciare a ciò che ami perché loro ti dicono così?-
-..mi hanno fatto male troppe volte..non riesco più a sopportare questo peso!!-
-Ti capisco, ma non puoi arrenderti..cazzo!! no…non puoi..-
-….-
-Ok..lo so!! Non sono nessuno per prendere una decisione al tuo posto..fa quello che ti senti di fare..ma cerca di capire in tempo se dopo potresti pentirti o meno della tua scelta..-
-…-
-Lo dico da amica..-
-Grazie..sul serio..-
-Dai..su....non ringraziarmi troppo..vedrai che prima o poi troverai il modo di ricambiare-
-Ma certo..quello che vuoi!!-
-stavo scherzando..però se vuoi possiamo fare due passi.. che ne dici?-
-sei sicura che..io?…cioè..??-
-Pensi che io mi vergogni perché qui parlano male di te? Non sono quel tipo di persona..anzi! Allora..vogliamo fare o no una passeggiata??-
-Sì..certo!! andiamo allora…-
Uscimmo fuori…attraversammo il cortile.. In cielo,sospese e senza alcun pensiero,senza dolori e preoccupazioni solo le nuvole… Innumerevoli nubi nere,cupe..
-Odio questo tempo.. le nuvole.. perché ci deve sempre essere una via di mezzo? Io dico..caspita!! O la pioggia o il sole..-
Iniziai a ridere..
-e ora perché ridi??-
-Niente..-
-avanti…su..perchè ridi?? Non avrai paura di me?- mi solleticò la pancia..
-Sei buffa..cioè..prima sorridi poi ti arrabbi con le nuvole..e…guarda.. ora piove!!-
Una goccia finì dritta sul suo naso..allungai la mano per toglierla..
Una,due,tre..infinite gocce cadevano sempre più veloci e sempre più numerose..
-dovrei avere con me un ombrello,…cacchio!! Non lo trovo…Eccolo!-
Lo aprì e cercammo di ripararci..anche se sembrava tutto inutile..quella pioggia era troppo forte..
-Una vera tempesta..-
-No,Bill…molto di più..sembra quasi..un monsone!!-
Proprio in quel momento il suo ombrellino rosso decise che doveva rompersi e fummo costretti a dirgli addio una volta per tutti..
Cercammo riparo verso la scuola ma avevano chiuso il cancello..
-Bill…e adesso? Che si fa?-
-tieni questa!-
Le porsi la mia giacca di pelle per far sì che potesse ripararsi..
-Grazie..-
Mi scoccò un bacio sulla guancia..
-è solo da amica..volevo ringraziarti!!-
-Speriamo solo che smetta di piovere!!-
Rise. Mi piaceva quel sorriso..era vero,sincero.. e a differenza del mio sembrava non nascondere nulla..
Camminammo senza destinazione e per parecchio tempo sotto la pioggia battente non rendendoci conto dello scorrere del tempo..
Solo dopo qualche ora il diluvio cessò.
-Abbiamo attraversato il monsone e siamo andati contro la tempesta..dovrebbero premiarci..-
-Mi sento in colpa..-
-e di che?-
-Se non fosse stato per me a quest’ora saresti a casa tua e non avresti preso tutta questa pioggia..-
Senza dir nulla stampò un altro bacio delicato sulla mia guancia..
-E invece devo dirtri grazie..non mi sono ma divertita così in vita mia!!-
-certo che sei strana..-
- e perché?-
-Bè…divertirsi sotto il temporale..-
-Non mi sono mica divertita per la pioggia..-
-??..-
-ma perché ci sei tu..-
-io?-
-già…sei la prima persona che mi fa sorridere..-
-ma stai parlando di me..?-
-Già..Bill Kaulitz..di te!! Io non ho amici..tu sei il primo..ma..posso definirti amico?-
-Se vuoi…io non ho mai avuto amici..e non so cosa si provi ad averne uno..uno vero!!-
-Spero ti basti sapere che per ogni cosa, ogni problema io sarò qui..ti sarò accanto non appena lo vorrai..e se invece vorrai stare da solo ti lascerò i tuoi spazi.-
-Grazie..sappi che sarà lo stesso per me.. –
-…-
-Ti andrebbe di condividere un posto con me? Di solito mi isolo lì.. sto da solo..mi sfogo..scrivo canzoni..canto.. è un posto immerso nel nulla ma dopo esserci stato sto meglio..-
-se ti va di mostrarmelo..io..bè..si..ne sarò contenta!!-
Cominciammo di nuovo a camminare..E ci ritrovammo lì…in quel luogo magico. Solo una casa di legno e un laghetto.. Eravamo mano nella mano e lei ammirava incantata quel posto senza aprir bocca..lo so..ogni volta che ci andavo mi faceva quell’effetto..
Perché anche dopo la pioggia sembrava illuminato dal sole.. e perché era l’unico posto dove i pensieri diventavano parole..cantate,urlate o scritte.. Si girò versò di me..e mi fece cenno di entrare..proprio in quell’istante, in quel paradiso ritornarono le nubi..e fitte gocce iniziarono a scendere di nuovo dal cielo. Questa volta però eravamo al sicuro..nel nostro nascondiglio…e io,per la prima volta non sarei stato solo..

FINE CAPITOLO 1…


  
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