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Autore: emanuela89    28/09/2013    3 recensioni
Una ragazza che vuole porre fine alla sua sofferenza.
Un ragazzo che decide di salvarla.
Dal testo:
“Ti prego non lo fare!”
Ti giri di scatto e vedi il ragazzo con il quale ti eri scontrata pochi minuti fa.
“Che cosa non dovrei fare?” gli chiedi tu.
“Non buttarti ti prego”
Riuscirà ad aiutarla?
Si lascerà salvare?
Genere: Commedia, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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EVERYTHING'S GONNA BE ALRIGHT

 

Ogni giorno ti senti persa e sola.

Ogni giorno ti senti inutile.

Ogni giorno speri sia l'ultimo.

Ogni giorno per 3 anni hai pensato di porre fine alla tua vita, ed oggi, nel giorno del tuo sedicesimo compleanno, decidi che è arrivato il momento.

Oggi smetterai di soffrire.

Oggi è il giorno in cui morirai.

Ti ritrovi seduta alla scrivania, in camera tua. Tua madre è al lavoro e non tornerà fino alle otto, ma tu per quell'ora sarai già sparita, tuo padre non lo senti che una volta al mese da quando i tuoi si sono separati. Vuoi lasciare almeno un messaggio, per far capire cosa ti ha portato alla tua scelta. Prendi un respiro è inizi a scrivere.

“Scusa,

è una parola che più si usa più perde significato, ma è anche l'unica che posso dirti.

Mamma so di darti un dispiacere, ma io così non potevo più vivere. Ogni giorno a scuola mi prendono in giro, per il mio aspetto, per la mia timidezza, ed anche perché non seguo le mode del momento, tra cui quella di perdere la verginità entro e non oltre i 15 anni, se non lo fai sei una sfigata. A scuola ogni giorno è una battaglia che non mi va più di combattere. Poi arrivo a casa e tu non ci sei, e se ci sei hai troppo lavoro ed io non esisto, per non parlare di quanto mi manca papà.

È da tanto che penso di essere arrivata al limite, ma oggi il limite l'ho oltrepassato ed anche di tanto. Sono arrivata alla conclusione che in questa vita non ci sia spazio per me e per i miei problemi. Mi sono buttata dal London Bridge, perché è il mio posto preferito, è il posto che mi ha ascoltata quando tu non ceri ed è anche il posto che ha asciugato le mie lacrime, quindi credo sia il posto giusto per mettere fine a tutto.

Non piangere per me, mamma.

Ora sto bene, ora sono in pace.

Con Amore, la tua piccola Amy.”

Prendi il foglio lo pieghi e lo metti in una busta di plastica sigillata, poi lo metti nella tasca della giacca ed esci.

Per strada ti scontri con un ragazzo dagli occhi verdi, e cadi a terra, lui ti aiuta a rialzarti, e si scusa. Tu gli sorridi imbarazzata, gli dici che non è successo nulla, poi corri via.

Ma dalla fretta non ti accorgi di aver perso la tua ultima lettera.

Arrivi al London Bridge e ti siedi sulla balaustra più esterna, nessuno ti ha vista, troppo impegnati a guidare.

Decidi di guardare il panorama che tanto ami ancora una volta. Fino a che una voce urla alle tue spalle.

“Ti prego non lo fare!”

Ti giri di scatto e vedi il ragazzo con il quale ti eri scontrata pochi minuti fa.

“Che cosa non dovrei fare?” gli chiedi tu.

“Non buttarti ti prego”

“Come fai a saperlo?” domandi

Lui tira fuori un figlio dalla tasca dei jeans, è la tua lettera di addio.

“Lo so non avrei dovuto leggerla, ma tu non puoi pensare davvero che la tua vita non valga la pena di essere vissuta, sei giovane, hai ancora tante cose da scoprire.”

“È vero non avresti dovuto, ma tu non sai cosa ho dovuto sopportare in questi anni, non sai quante volte ho aspettato di essere sotto la doccia per piangere, non sai cosa provo ogni volta che sono sola in casa perché mia madre lavora troppo e mio padre è via chissà dove. Perché dovrei ancora voler vivere?” gli rispondi triste e stanca.

“Raccontamelo” ti dice lui, con i suoi occhi verdi che ti guardano speranzosi.

“Sarebbe inutile, anche se lo dico a te, cosa cambia nella mia vita? Nulla! E poi non voglio più rimandare, ormai ho deciso”

Lui non si arrende e si avvicina a te.

“Va bene, allora se tu ti butti, io mi butterò per salvarti” e così dicendo si toglie la sciarpa e la giacca.

Tu sei allibita, non sai se mandarlo a stendere o saltargli al collo e baciarlo, non credevi che uno sconosciuto potesse realmente fare una cosa del genere, ti ricordava tanto un film, ma non ti veniva in mente il titolo. Lo vedi sedersi al tuo fianco, e mentre lo fa l'unica cosa che pensi è non posso lasciare che questo ragazzo bellissimo si butti e perda la sua vita a causa mia.

“No! Non farlo, ti racconterò la mia storia va bene? Così poi mi lascerai in pace, ma ti prego non sederti”

Lui fa un cenno con la testa e scende, poi ti porge la mano per aiutarti a scavalcare. Una volta scesa, lui prende la sua roba e ti guida verso un bar, dove ti fa sedere e ordina per tutti e due una cioccolata calda.

“Che cosa vuoi sapere?” chiedi ormai rassegnata a stare in quel bar.

“Voglio sapere cosa ti ha portata alla scelta del suicidio, voglio sapere cosa ti ha fatto credere che non ci sia più nulla per cui vivere, e non ripetere solo quello che c'è scritto nella lettera, voglio la versione estesa.” ti risponde con uno sguardo a cui non puoi dire di no.

Tu prendi un respiro e dopo che vi hanno portato le cioccolate, mentre la giri per farla raffreddare, inizi a raccontare.

“Fino a 3 anni fa la mia vita era normale, i miei erano felici, io andavo bene a scuola ed avevo molti amici, poi il giorno del mio tredicesimo compleanno mio padre urlò in faccia a mia madre che aveva un'altra e che voleva il divorzio, perché la vita con lei e con me era diventata impossibile. Da quel giorno non l'ho più visto, lo sento solo ogni tanto per telefono. Mia madre si è rifugiata nel suo lavoro, ed io mi sono chiusa in me stessa. I miei amici mi hanno abbandonata etichettandomi come 'strana'. Quando ho compiuto 14 anni mi sono tinta i capelli di viola e da quel giorno li ho sempre tenuti così, nella speranza che mia madre facesse qualcosa, ma per lei sono solo la causa della fine del suo matrimonio, o almeno la penso così, non le importa nulla di quello che faccio. Per un periodo mi sono anche tagliata, ma è una storia vecchia. Al compimento del mio quindicesimo compleanno dopo una telefonata di mio padre, in cui l'unica cosa che aveva da dirmi era stata 'Sai oggi è nata la tua nuova sorellina, è bellissima dovresti vederla' e non si era neanche ricordato che era anche il mio compleanno, ho deciso che mi sarei suicidata. In questo anno ho diviso le mie cose in scatole di cartone, sopra ogni scatola c'è scritto a chi è destinata la roba al suo interno. L'ultima cosa che mancava era solo la lettera di addio per mia madre, quella che hai tu. Sono sola da 3 anni, ho dimenticato come si sta bene quando si è amati, ho dimenticato che sensazioni da essere abbracciati, ho dimenticato come essere felice. Non c'è più nulla per me in questa vita, voglio solo che finisca al più presto.” appena finisci di parlare ti accorgi di star piangendo, quindi ti asciughi con la manica della maglia.

Il ragazzo che stava seduto davanti a te, si alza lentamente, si avvicina per poi rinchiuderti fra le sue braccia.

Tu rimani sconvolta, era da anni che nessuno ti abbracciava, all'inizio rimani rigida, ma lentamente ti sciogli e ricominci a piangere cullata tra quelle braccia che ti fanno sentire protetta. Quando ti sei calmata, lo senti prendere un respiro profondo prima di iniziare a parlare.

“Piccola, il mondo è pieno di problemi e tu devi essere più forte di loro. Vedi se eviti i problemi, se pensi che siano più grandi di te loro ti soffocano, ma se tu li affronti e li abbracci, loro si rimpiccioliscono fino a scomparire. Sai anche io mi tagliavo, perché credevo di non essere abbastanza, poi ho capito una cosa, io sono tutto quello che voglio essere, e se gli altri non lo capiscono non sono affari miei, io vivo la mia vita. Ci ho messo 4 anni ma alla fine ne sono uscito, e così come ne sono uscito io puoi farlo anche tu, hai solo bisogno di un piccolo aiuto, e qui entro in gioco io. Piccola non sei più sola.”

Tu sei ancora più sconvolta, non credevi che uno sconosciuto potesse capire cosa provavi e non credevi che potesse trovare le parole giuste per convincerti a rinunciare a tutti i tuoi piani, ma cosa sarebbe successo se lui ti avesse lasciata sola come hanno fatto tutte le persone importanti nella tua vita?

“Tu la fai facile, ma cosa succederà se ti stuferai di me, o se la tua ragazza ti cerca mentre io sono in crisi, o semplicemente quando ti accorgerai che non valgo la pena di essere salvata?”

Alla fine della tua domanda lui ti stringe un po' di più poi decide di parlare.

“Non mi stuferò mai di te, perché i tuoi occhi mi hanno conquistato da subito, non ho una ragazza, ma se vuoi puoi rimediare tu a questo punto, ti assicuro che vali la pena di essere salvata, perché so che sotto a questa tristezza c'è un sorriso che vuole uscire”

Non sai cosa fare, ma infondo a qualcuno dovrai aggrapparti per riuscire ad uscire da questa situazione, e quindi decidi di dare fiducia a questo ragazzo bellissimo con gli occhi verdi, i capelli ricci ed il sorriso contagioso.

“Piacere Amy Leto” sussurri alzando il viso per vedere i suoi occhi.

“Piccola il tuo nome lo sapevo già, lo hai scritto nella lettera, comunque hai un cognome famoso, piccola. Io sono Harry Styles, ho 18 anni e mi sono appena trasferito qui, ed è stato un emozionante primo giorno grazie a te”

Alzi il viso imbarazzata verso di lui e gli sorridi.

“Beh è una storia che potrai raccontare ai tuoi nipoti un giorno!”

Harry ride gettando la testa all'indietro.

Tu sai già che quel sorriso sarà la luce per riuscire ad uscire da questa vita troppo stretta.

 

 

2 anni dopo...

Tu ed Harry state insieme da quel giorno, in cui ti ha convinta che la vita va vissuta sempre.

Oggi è il giorno del tuo diciottesimo compleanno.

Harry dice di averti preparato una sorpresa, ma non vuole darti neanche un indizio. Ti dice di indossare il vestito rosso che ti aveva regalato a natale e poi ti benda.

Prendete la macchina, tu sei curiosissima ma non dici nulla, aspetti seduta sul sedile del passeggero, ti fidi del tuo Harry.

Dopo un viaggio di 15 minuti, lui ferma la macchina e ti aiuta a scendere, camminate per un paio di metri poi ti sussurra all'orecchio 'Togliti la benda Amore'.

La togli e ti accorgi di essere nel luogo dove quasi 2 anni prima vi eravate incontrati, vicino alla balaustra del London Bridge.

Lo vedi inginocchiarsi di fronte a te, tirare fuori una scatolina blu, la apre per farti vedere un anello in oro bianco con il simbolo dell'infinito, che e è tempestato di piccoli diamanti. Prende un respiro profondo e poi inizia a parlare.

“Amy grazie ad una lettera ed a questo ponte ti ho incontrata, eri piccola e spaventata dalla vita che avevi vissuto, ma i tuoi occhi mi urlavano che volevi solo essere salvata. Ancora oggi non riesco a credere di essere riuscito a farti scendere da quella balaustra e a seguirmi, ancora oggi ringrazio la fiducia che mi hai dato, ed oggi nel giorno in cui diciotto anni fa, il cielo ha perso la sua stella più bella per potermela far trovare ed accudire, ti chiedo... Amy Leto vuoi diventare l'infinito con a me? Vuoi sposarmi?”

inizia a piangere mentre ti aiuta a mettere l'anello, poi cadi in ginocchio vicino a lui, e inizia a baciarlo.

“Si, Piccolo, voglio diventare l'infinito con te” gli sussurri tra un bacio e l'altro rubandogli il nomignolo che lui ti aveva dato il giorno in cui vi siete incontrati.

 

Fine


Angolino della scrittrice...
non so perchè l'ho pubblicata, ma so perchè l'ho scritta....
l'ho scritta ascoltando una canzone di justin bieber in internet....mi è piaciuta una frase che ripeteva nel ritornello, il titolo, perchè vorrei anche io qualcuno che mi dica che tutto andrà bene... Spero vi piaccia e che lasciate una piccola recensione... Un bacio
  
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