Era ottobre e la pioggia non faceva altro che scendere, e scendere. 
Una ragazza camminava sola, lungo la strada. 
Un ragazzo la osservava da lontano, come a volerla proteggere. 
I capelli neri  le ricadevano sulla fronte, gli occhi verdi erano spenti. Camminavano svelti entrambi, lei aveva gli occhi lucidi, all'idea che un'altra orribile giornata di scuola stesse per cominciare.
Lui sorrideva, sentiva che oggi sarebbe stata la giornata giusta. 
Si fermò davanti all'entrata, fece un respiro profondo ed entrò. 

'Buongiorno Sparks.' 
'Bungiorno professore.' 
Andò a sedersi infondo all'aula, il posto affianco al suo perennemente vuoto, o almeno fino ad allora. 
Un ragazzino magro dai capelli biondi si sedette al suo fianco. 
Sembrava triste, ma sorrideva. 
Cominciò ad osservarlo, lo aveva sicuramente visto da qualche altra parte. 
La giornata finì stranamente in fretta, per le quattro ore successive era stata travolta da un turbine di pensieri, come al solito. 
Era notte fonda, la stanza era illuminata dalla luce della luna, la ragazza fissava le stelle, finalmente nulla che la potesse distrarre dai suoi pensieri. Come al solito, leggeva.
Si rifugiava in mondi che non le appartenevano, si innamorava di personaggi che neanche esistevano. Immaginava vite diverse, disegnava volti di persone sconosciute, scriveva, molto.
Ad un tratto un lampo la colse, prese di corsa la cartellina dei suoi disegni, e cominciò a sfogliarli. Finalmente lo trovò.
Un ragazzo in piedi sulla scogliera fissava l'alto, i capelli biondi mossi dal vento, gli occhi brillanti, azzurri come il colore del mare,  sorrideva. Non c'era dubbio, era esattamente lui.
Lo prese e lo ripose in borsa. 
Salvami, sussurrò. 
Il giorno seguente fu diverso, lo sentì anche lei dall'aria che si respirava. Per la prima volta si svegliò con sorriso sulle labbra, aprì gli occhi e il ragazzo dagli occhi color mare stava esattamente di fronte a lei, le sorrideva e il verde che una volta era nei suoi occhi si riaccese.
A  poco a poco tutto in lei si risvegliava. 
Stava per prendere il disegno dalla borsa, quando il ragazzo sparì tutto d'un tratto. 
Non si preoccupò, sapeva che lo avrebbe rivisto.
Oggi non pioveva, nè fuori, nè dentro. 
Camminò lentamente verso la scuola,  il solito sospiro prima di entrare e una mandria di studenti gli si riversò davanti. I suoi occhi vagavano per i corridoi, alla ricerca di quei due occhi azzurri. 
Arrivò in classe, il solito banco in fondo che l'aspettava,  la chioma bionda che la salutava. 
Si sedette al suo fianco senza dire nulla. 
Gli porgette il disegno, e lui la guardò stupito. 
"Anche io ho qualcosa per te." disse ad un tratto, dopo un po'.
La ragazza lo guardò stupita.
" Tieni." disse porgendole un pacchetto, lei lo scartò e quello che trovò fu un ombrello. Lo fissò sconvolta.
"Ma come diavolo ti è venuto in mente?" sussurrò, per non essere sentita.
" Cammini sempre sotto la pioggia senza ombrello, e pensavo che te ne servisse uno."
Sorrise divertito, e la ragazza scoppiò a ridere talmente forte che il professore dovette richiamarli. Il ragazzo pensò che non c'era cosa più bella del vederla ridere. 
Andarono avanti così per molto tempo.
La ragazza si era trasformata, non smetteva mai di sorridere e il ragazzo era sempre al suo fianco.  
Fin quando non successe. 
La notizia finì su tutti i giornali.
'Giovane ragazzo investito da due uomini ubriachi alla guida.' 
Non aveva potuto fare nulla, era successo tutto davanti ai suoi occhi. 
Un 'noo' urlato al vento, e tutto il suo mondo era volato via. 
Quegli occhi color mare si erano spenti, e con loro tutta la vita che li circondavano. Tutta la vita che la circondava.
Era passato un anno, da quando era successo. 
Un anno e lei continuava a sognarlo, ogni notte. 
Camminavano insieme lungo la strada e lui la stringeva forte, poi la portava sulla spiaggia e non faceva altro che cantarle quella canzone.
Quella canzone che ormai tormentava le sue giornate.
Ad un tratto si alzò dal letto, e camminò verso la finestra. Fissò il cielo, ed improvvisamente lo vide, stava esattamente di fronte a lei, una luce diversa lo circondava.
Niall, disse in un sussurro.
I capelli chiari gli circondavano il viso dai lineamenti angelici, gli occhi azzurri la guardavano imploranti, come sempre le sorrideva, come se stesse osservando una delle cose più belle al mondo.  
Le fece segno di avvicinarsi e lei ancora una volta lo seguì. 
Ancora una volta le sembrava di sognare.
Arrivarono su una scogliera, il ragazzo biondo era al suo fianco, i capelli biondi mossi dal vento, gli occhi brillanti, azzurri come il colore del mare, sorrideva. 
" Devi farlo se vuoi seguirmi." 

Missing him was blue, like a never know. Losting him was dark, grey all alone. Losing him was like to know somebody you never met, but loving him was RED.

Queste parole le rimbombavano nella mente, ed in un attimo tutto accadde.
Lui che le stringeva la mano.
Lei che gli sorrideva.
Gli occhi azzurri rincontravamo quegli occhi verdi.
La vita di nuovo le scorreva nelle vene. 
Precipitavano insieme, verso chissà dove.
Non ha paura, chi ha imparato ad amare.