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Autore: Holo99    29/09/2013    1 recensioni
Lasciò gli occhi spaziare sulla piana della laguna, mentre inspirava con boccate intense l'odore salmastro dell'acqua stagnante mischiato a quello dell'eucalipto, sotto la cui ombra si trovava il muretto a secco su cui sedeva a gambe incrociate. Sì, era quello il luogo che amava..
Genere: Generale, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lasciò gli occhi spaziare sulla piana della laguna, mentre inspirava con boccate intense l'odore salmastro dell'acqua stagnante mischiato a quello dell'eucalipto, sotto la cui ombra si trovava il muretto a secco su cui sedeva a gambe incrociate.
Il rumore delle cicale era fortissimo, ma non le impediva di udire quello distinto che proveniva dal mare, il suono delle onde. Pensò che il deserto dell'Agriate fosse, se mai ci fossero state divinità su quella terra, il luogo che sarebbe stato da loro prescelto per vivere. Lasciò che i suoi cinque sensi si beassero di sensazioni che potevano essere provate unicamente laggiù, fuori dai confini del campeggio di U Paradisu, accanto alla spiaggia di Saleccia, in Corsica. Lasciò che i suoi occhi si saziassero di quella vista, i suoi polpastrelli della ruvidezza e del tepore delle pietre, le sue orecchie del rilassante e ipnotico rumore del mare, le sue narici e i suoi polmoni di quell'aria profumata di cui non aveva mai abbastanza.
Desiderò avere polmoni più grandi, e memoria più acuta, per poter immagazzinare la sensazione di beatitudine che solo quella terra magica riusciva a darle.
Si alzò infine in piedi, e senza dire una parola, s'incamminò per raggiungere la spiaggia. Percorse quei 600 metri a piedi nudi, incurante del dolore causatole dai cardi che le si conficcavano nelle estremità. Cominciò a correre in fretta, come preda di una premura innaturale. Arrivata alla sabbia e alle alghe, posò gli occhiali nella loro custodia, e rimosse gli orecchini. Si gettò tra i flutti, con tutti i vestiti addosso, nel mare perfetto e bellissimo. Aprì gli le palpebre schiudendo le pupille miopi nell'acqua limpida e trasparente. Il bruciore del sale la fece sgranare gli occhi, ma non li chiuse. Lasciò che l'acqua entrasse nei suoi polmoni, attraverso la gola e le narici, a sigillare le sensazioni della giornata che, aveva deciso, sarebbe stata l'ultima.
   
 
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