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Autore: Juuri    29/09/2013    8 recensioni
Lily era il giorno, e la chiarezza dei paesaggi, e il cielo senza nuvole, e l'orizzonte in lontananza.
James era la notte e le sue stelle, quando tutto il resto scompariva e si offuscava, e l'unica cosa costante diventava se stesso.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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"La completezza è da ricercare nei silenzi e nell'assenza di parole e descrizioni." 
E poi c'è AnnieWeasley, che con quest'unica frase manda all'aria tutte le mie esitazioni.
Credo di doverti un "Grazie".

 
Lui è me stessa più di quanto lo sia io.
 

Lily era le notti insonni di James, dopo un'ennesima giornata trascorsa a cercare di ignorarla.
Era il suo sorriso, quando la vedeva passare per i corridoi, altera ed austera.
Era il giorno, e la chiarezza dei paesaggi, e il cielo senza nuvole, e l'orizzonte in lontananza.
Era la testardaggine dei Grifondoro e la compostezza con cui cercava di affrontare i suoi problemi.
Era capelli rosso scuro ed occhi verde chiaro, Eccellente in ogni materia e gruppetti di ragazze.
Era la fragilità nascosta dall'orgoglio e dall'autoconservazione, dalla sopravvivenza.
Era le pagine dei libri babbani che tanto amava e dove si chiudeva, le letture in piena notte, un “Lumos” pronunciato sottovoce per far luce.
Era l'insicurezza che cercava di nascondere, e la maschera di forza che mostrava.
Era gli ultimi sette anni di James, e quelli che dopo sarebbero venuti, e il futuro a cui entrambi rivolgevano i loro pensieri.
Era il tempo infinito che aveva passato a fingere di odiarlo, e la dolce consapevolezza che odio non era.
Era battute, e scherzi, e litigate, e battibecchi, e risate, e lacrime.
Era tutto ciò che James le aveva visto essere in quegli anni, e tutto ciò che aveva imparato ad amare, che si era sorpreso a voler conoscere.
Era Lily, Lily Evans. E a lui bastava.

James era la vivacità dei ragazzi, che anche nel pieno di una guerra mantengono vivo ciò che ormai è prossimo alla morte.
Era il leader di ogni scherzo, e il marchio di ogni bighellonata.
Era la notte e le sue stelle, quando tutto il resto scompariva e si offuscava, e l'unica cosa costante diventava se stesso.
Era Prongs, e corse in piena notte per dimenticarla, per fingere di essere qualcun altro, per beffarsi dei limiti che la vita gli imponeva.
Era la calamita che univa Remus, Sirius, Peter; era l'uragano che attirava a sé gli altri, inconsapevolmente.
Era l'elogio dei professori, e l'altra faccia della medaglia.
Era la sua antitesi, il suo subconscio e l'utopia nella quale Lily si perdeva.
Era l'arroganza dei giovani e la dolcezza degli stessi, quando cacciava fuori quel lato di sé che nessuno, Malandrini a parte, aveva mai conosciuto.
Era la maturità di chi prende coscienza delle proprie azioni, e diventa consapevole del proprio essere.
Era il sapore del primo bacio, e di tutti quelli dopo. E di quelli dopo ancora, quando Lily aveva imparato che nessuno avrebbe potuto prendere il posto che lui si era ricavato all'interno del suo cuore, della sua testa, del suo corpo, della sua pelle.

Era Lily più di quanto lei fosse se stessa.


Angolo.
"Lui è me stessa più di quanto lo sia io" - Catherine Earnshaw, Cime Tempestose. (Tanto per cambiare, vero?)
Ed un altro Grazie, oltre che a tutti voi, va a Clardock, che mi ha involontariamente dato l'ispirazione per completarla.

  
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