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Autore: black_eyes    29/09/2013    2 recensioni
Seblaine!Sunday
Per la Challenge indetta da Alice
11 Settembre. (Attention!Dead Main Character)
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Saaaalve! sono spiacente di aver scritto questo obrobrio ... ma il tema sopravvissuti mi ha messo addosso questa idea ...
NON continuate se incidenti aerei e 11 settembre sono temi delicati per voi.
Persone avvisate, mezze salvate (sì, già che siamo in tema diciamo questa parola)
Ci leggiamo in fondo!

 

Blaine stava andando a NY per fare una sorpresa al suo ragazzo.

Il primo scalo lo fecero a Boston e poi, fu un volo tranquillo.

Era da tanto che aveva comprato quel biglietto aereo e finalmente poteva permettersi di far ritorno dal suo ragazzo.

Era seduto comodamente sul suo sedile quando un leggero scossone fece sobbalzare l'aereo.

Blaine si sistemò gli auricolari del cellulare e fissò fuori dal finestrino. Poche ore e sarebbe riuscito a rivedere il suo amore.

Non fece in tempo a muovere lo sguardo che scoppiò l'inferno.

Voci arabe, pistole puntate contro ai visi dei passeggeri, urli e ordini impartiti.

La paura sul viso di tutti, le lacrime sugli zigomi delle donne e Blaine con il suo cellulare in mano.

Sapeva che non sarebbe andata bene, sapeva che ci sarebbe stato un massacro; la paura, il fatto di non poter più vedere il suo ragazzo, gli fece fare una piccola pazzia.

Lo chiamò, sapeva di stare correndo un pericolo, ma non gli importava. Sarebbe morto comunque.

“Pronto?” Una voce chiara, dolce, gli riempì le orecchie.

“Ciao Bas.” Lo salutò flebile. “Ti amo. Ti amo così tanto.” Disse trattenendo le lacrime.

“Ehy cucciolo che c'è?” La voce metallizzata piena di paura del suo ragazzo gli arrivò alle orecchie.

“Nulla. Solo … dove sei?” Gli chiese.

“Al lavoro, nel mio ufficio al quinto piano.” Sentì in sottofondo dei rumori.

“Ok, fammi un favore, fuggi, vattene. Ti prego.” Blaine vide che l'aereo stava prendendo velocità, lo stavano dirottando. Sentì la paura invadergli ogni osso, ogni tendine, ogni particella del proprio corpo. “Salvati.” Disse scoppiando in un piccolo singhiozzo.

“Blaine cosa mi stai dicendo?” Sebastian alzò la voce.

“Fallo.” Il moretto abbassò il tono della voce, si nascose poggiando il viso contro il finestrino. La città si avvicinava sempre più. “Ti prego Seb.” Vide le Torri Gemelle a poca distanza. “Ti amo Sebashian.”

“Ti … Ti amo anche io Blaine.”

Dopo quella frase il ricciolino spense la chiamata e il cellulare che lo tenne stretto al petto.

Un rumore sordo, fiamme, caldo, urla e poi tutto finì.

 

Sebastian era scosso, aveva cicatrici e abrasioni sulle braccia, teneva una coperta sulle spalle e una tazza di caffè annacquato in mano.

Fissò la costruzione delle Torri Gemelle in fiamme.

Una lacrima gli solcò il viso. Che era successo? Avevano dirottato un aereo, dei terroristi avevano preso possesso di vari voli e si erano schiantati contro quegli uffici, e anche il Poligono.

Morti ovunque, fiamme, persone ferite, mutilate. E lacrime da parte dei familiari.

Perchè Blaine lo aveva chiamato? Perchè?

Quando le forze dell'ordine recuperarono i corpi, controllarono i vari documenti e le nazionalità

Nessun sopravvissuto all'attacco. Giovani, vecchi, famiglie, single. Una carneficina di massa.

“Signor Smythe?” Un vigilante gli si avvicinò tenendo in mano una valigia mezza distrutta.

“Sì?” Si schiarì la voce “dica.”

“Ci sono degli oggetti con anche il suo nome, li abbiamo trovati sull'aereo dirottato.” Gli porse la valigetta che si ruppe in due pezzi, mostrando all'interno un paio di libri, alcuni capi d'abbigliamento e una scatolina quadrata, molto piccola, chiusa e riparata. “Erano di un certo Anderson.” E dicendo questo porse anche i documenti.

“Blaine.” Un gemito uscì dalle labbra del ragazzo dagli occhi verdi. “Dov'è il mio ragazzo?” Ma si rese subito conto di aver detto una domanda retorica.

“Mi spiace signor Smythe. Non è sopravvissuto nessuno dei passeggeri. È all'obitorio.”

Quelle parole ebbero lo stesso effetto di un batuffolo di ovatta messo nelle orecchie.

Non sentì più nulla, il buio scese completamente su di lui.

Blaine morto. Blaine era su quel volo. L'ultima cosa che aveva sentito dire da Blaine fu un 'ti amo' detto troppo velocemente.

Sebastian strinse a sé tutti gli oggetti ritrovati, e si lasciò scortare all'ospedale per fare dei controlli.

Gente morta ovunque, barelle piene di corpi mutilati, donne che piangevano la morte dei mariti, bambini lasciati in un angolo per la perdita dei genitori. E infine i parenti dei passeggeri sui voli dirottati. Li trovò tutti stipati nella stanza dell'obitorio.

Smythe sperava di essere in un incubo, ma lo stava vivendo.

Si trovò davanti la salma del suo ragazzo; pelle escoriata, mezzo volto completamente divorato dalle fiamme. Il ragazzo dagli occhi verdi si accorse di piangere solamente quando si accasciò per terra lasciando cadere magliette, libri ai propri piedi. Sentì un unico tintinnio, un leggero tintinnio come di un qualcosa di rotondo che rimbalza a terra. Un anello, una piccola fedina in argento, che era nella scatolina chiusa. Non riuscì a trattenersi dall'urlare.

Com'era possibile che Blaine aveva tenuto con sé quella fede? Voleva chiedergli di sposarlo?

Lui aveva pensato la stessa cosa. Voleva andare da lui, chiedergli di sposarlo, di vivere assieme, in una piccola casa.

Aveva già deciso che appartamento scegliere, con un bel giardino per il cane e delle grandi camere da letto, magari con un paio in più per nuovi 'coinquilini'.

Morire a 30 anni, perdere una vita e un amore così giovani.

Sebastian strinse il pugno sentendo le unghie graffiare il palmo della mano in profondità.

Perchè proprio loro? Perchè Blaine aveva deciso quel giorno di fargli visita?

Se quell'11 settembre Blaine fosse rimasto a casa propria, se non fosse salito su quell'aereo.

Strinse l'anello nel pugno. Come avrebbe fatto a vivere senza il suo Blaine?

Ora doveva vivere da solo, anche se oramai lui non si sentiva vivo.

Si sentiva solo un sopravvissuto.


Odiatemi, perchè mi odio pure io. Avete tutto il diritto di farmi male fisico.
Questa Os minuscola non è betata, quindi scusate per gli orrori.
Buona Seblaine!Sunday e FELICITAAAA' ovunque!
(nella puntata i nostri bimbi si sono abbracciatiii ** sto ancora fangirlando per le gift che girano)
Adesso vado veramente a nascondermi! Adieu!
 
  
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