29/09/2013
2 recensioniPerché ti ricordi, Oh Sehun?
E ancora una volta mi ritrovo seduto sulla poltrona verde mela nell'angolo del piccolo salottino tipico di una casa coreana.
Ti ricordi, Sehun?
Questa era la tua poltrona. Ogni sera, prima di coccolarci dolcemente e lasciarci trasportare dall'atmosfera d'amore che aleggiava nell'aria, ti sedevi stanco e sfinito dal duro lavoro che ti occupava tutta la giornata e dopo esserti passato una mano sul viso guardavi il soffitto e gridavi "E anche oggi abbiamo vinto noi".
Ti ricordi perchè lo dicevi, Sehun?
Perchè anche quel giorno noi eravamo rimasti uniti, eravamo ancora nelle solite sere, nella solita periferia, nella solita casa tradizionale, vicini tutti e due alla stessa poltrona, chi di più chi di meno, ma sempre vicini alla tua Mella.
Ti ricordi perchè l'avevi chiamata Mella?
Ogni volta ti chiedevo di raccontare nuovamente la tua fantastica storia. Non ti ho mai detto che ho sempre saputo che era una bugia per farmi sorridere, perchè ogni volta ci mettevi un grande entusiasmo e temevo che avresti smesso di raccontarla come solo tu sapevi fare. Era una storia strana, contorta, che custodivi con grande gelosità. E ogni volta io ridevo, anche se ormai quella storia era già stata raccontata tante volte.
E Sehun, ti ricordi il picnic dentro casa?
Una calda sera d'estate io ero rimasto chiuso dentro casa per la febbre alta che mi ero preso dopo una partita di calcio sotto la pioggia. Ogni giorno mi sentivo sempre più male, sempre più vomito, mal di pancia e mal di testa. Ma anche in condizioni del genere tu sei riuscito a farmi sorridere e a farmi innamorare di te per la milionesima volta, come tutte le sere.
Ero appoggiato al tuo petto e, mentre sentivo il tuo cuore battere, tu mi accarezzavi piano la testa e mi baciavi la fronte. Sentivi che la febbre mi aveva portato via molta della mia forza che avevo pochi giorni prima e mi stringevi tra le tue braccia come se temessi di rompermi in mille pezzi, proprio come un pezzo raro di porcellana.
Ti ricordi la prima stupida litigata, Sehun?
Io come potrei dimenticarla. Quella bambolina pregiata di pezza che mi regalò mia madre quando ero piccolino, quando papà è morto e non riuscivamo a pagare l'affitto e il cibo.
Tu, correndo in tutta fretta, l'hai fatta cadere insieme alla pittura con cui avevamo dipinto il muro. Tu cercavi di scusarti, ma io continuavo ad urlarti contro. Ti dicevo che eri uno stupido, che non avevi rispettato i miei sentimenti per quell'oggetto e tu, sul punto di piangere, continuavi a pregarmi di perdonarti. Ma io corsi via, nel parco vicino a casa. Rimasi li a pensare al mio passato, ai miei ricordi legati al pezzo di stoffa creato con grande cura da mia madre. E tu per me in quel momento avevi distrutto, calpestato, annientato una parte della mia vita. E poi un tuo bacio improvviso, casto, a fior di labbra. Il cuore mi si strinse appena vidi il tuo viso rigato dalle lacrime. "Ho avuto paura che stasera non avrei potuto dire la mia solita frase". E poi, tutte e due consapevoli, ci baciammo di nuovo.
Ma ti ricordi, Sehun, le partite alla playstation?
Perchè, alla fin fine, pure noi eravamo giovani. Quando potevamo, giocavamo per un'oretta e io vincevo sempre, anzi, tu mi facevi sempre vincere. Io gridavo che ero il campione del mondo e tu mi guardavi piegato in due dalle risate. Giocavamo come due ragazzi dovrebbero fare.
E quando non riuscivo più a guardarti, ti ricordi questo Sehun?
Dopo una litigata aggressiva non riuscivo più a guardarti. Appena uscivi di casa io scoppiavo in lacrime perchè temevo davvero che non avremmo mai più avuto momenti felici. I mesi passavano e tutti e due vedevamo negli occhi dell'altro il rossore e le occhiaie che ci stavano logorando. Ma quando ci accorgemmo che dovevamo ritornare ad essere uniti, che ad uno mancava il profumo della pelle dell'altro e viceversa, decidemmo di fare l'amore. Sesso è una parola troppo gergale per descrivere la purezza che ci ha avvolto in quel momento. Ma non ero ancora pronto all'ultimo momento felice.
Perchè, Sehun, ricordi quell'incidente, vero?
Tutti e due ubriachi, in macchina , che cantavamo la solita canzone del tuo unico disco. Non ci accorgemmo in tempo delle luci, del suono del clacson. Uno scontro, la mia testa che picchia contro il vetro che s'infrange poco dopo e poi... l'oblio.
Mi risvegliai in una sala bianca, nella mia stanza d'ospedale. Ma non pensai che mi ero rotto una gamba e che ero stato ferito alla testa. Pensai che dovevo alzarmi da quel letto e raggiungerti, ovunque ti avessero messo.Saltellando e barcollando, mentre le infermiere cercavano di fermarmi invano, una voce da dietro, una voce d'uomo,mi fece girare: " Non ce l'ha fatta. L'impatto è stato troppo potente".
Tu non ricordi Sehun, ma forse hai percepito da lassù il mio dolore?
Appena uscito dall'ospedale, mi resi conto che i medici non avevano fatto bene il loro lavoro. Non avevano ricucito il cuore spezzato di un'anima infelice. Sarebbe bastata una piccola operazione, due punti di qua, due di là. Ma dopo trent'anni, dopo aver superato altre battaglie, aver costruito una famiglia, aver avuto dei bambini, penso ancora che tu sia il mio dolore che i medici devono ancora curare.
Sehun, ti ricordi ancora il nostro ultimo momento felice? Quando le nostre mani si sono intrecciate prima dell'impatto?
Ti ricordi, Sehun?
Questa era la tua poltrona. Ogni sera, prima di coccolarci dolcemente e lasciarci trasportare dall'atmosfera d'amore che aleggiava nell'aria, ti sedevi stanco e sfinito dal duro lavoro che ti occupava tutta la giornata e dopo esserti passato una mano sul viso guardavi il soffitto e gridavi "E anche oggi abbiamo vinto noi".
Ti ricordi perchè lo dicevi, Sehun?
Perchè anche quel giorno noi eravamo rimasti uniti, eravamo ancora nelle solite sere, nella solita periferia, nella solita casa tradizionale, vicini tutti e due alla stessa poltrona, chi di più chi di meno, ma sempre vicini alla tua Mella.
Ti ricordi perchè l'avevi chiamata Mella?
Ogni volta ti chiedevo di raccontare nuovamente la tua fantastica storia. Non ti ho mai detto che ho sempre saputo che era una bugia per farmi sorridere, perchè ogni volta ci mettevi un grande entusiasmo e temevo che avresti smesso di raccontarla come solo tu sapevi fare. Era una storia strana, contorta, che custodivi con grande gelosità. E ogni volta io ridevo, anche se ormai quella storia era già stata raccontata tante volte.
E Sehun, ti ricordi il picnic dentro casa?
Una calda sera d'estate io ero rimasto chiuso dentro casa per la febbre alta che mi ero preso dopo una partita di calcio sotto la pioggia. Ogni giorno mi sentivo sempre più male, sempre più vomito, mal di pancia e mal di testa. Ma anche in condizioni del genere tu sei riuscito a farmi sorridere e a farmi innamorare di te per la milionesima volta, come tutte le sere.
Ero appoggiato al tuo petto e, mentre sentivo il tuo cuore battere, tu mi accarezzavi piano la testa e mi baciavi la fronte. Sentivi che la febbre mi aveva portato via molta della mia forza che avevo pochi giorni prima e mi stringevi tra le tue braccia come se temessi di rompermi in mille pezzi, proprio come un pezzo raro di porcellana.
Ti ricordi la prima stupida litigata, Sehun?
Io come potrei dimenticarla. Quella bambolina pregiata di pezza che mi regalò mia madre quando ero piccolino, quando papà è morto e non riuscivamo a pagare l'affitto e il cibo.
Tu, correndo in tutta fretta, l'hai fatta cadere insieme alla pittura con cui avevamo dipinto il muro. Tu cercavi di scusarti, ma io continuavo ad urlarti contro. Ti dicevo che eri uno stupido, che non avevi rispettato i miei sentimenti per quell'oggetto e tu, sul punto di piangere, continuavi a pregarmi di perdonarti. Ma io corsi via, nel parco vicino a casa. Rimasi li a pensare al mio passato, ai miei ricordi legati al pezzo di stoffa creato con grande cura da mia madre. E tu per me in quel momento avevi distrutto, calpestato, annientato una parte della mia vita. E poi un tuo bacio improvviso, casto, a fior di labbra. Il cuore mi si strinse appena vidi il tuo viso rigato dalle lacrime. "Ho avuto paura che stasera non avrei potuto dire la mia solita frase". E poi, tutte e due consapevoli, ci baciammo di nuovo.
Ma ti ricordi, Sehun, le partite alla playstation?
Perchè, alla fin fine, pure noi eravamo giovani. Quando potevamo, giocavamo per un'oretta e io vincevo sempre, anzi, tu mi facevi sempre vincere. Io gridavo che ero il campione del mondo e tu mi guardavi piegato in due dalle risate. Giocavamo come due ragazzi dovrebbero fare.
E quando non riuscivo più a guardarti, ti ricordi questo Sehun?
Dopo una litigata aggressiva non riuscivo più a guardarti. Appena uscivi di casa io scoppiavo in lacrime perchè temevo davvero che non avremmo mai più avuto momenti felici. I mesi passavano e tutti e due vedevamo negli occhi dell'altro il rossore e le occhiaie che ci stavano logorando. Ma quando ci accorgemmo che dovevamo ritornare ad essere uniti, che ad uno mancava il profumo della pelle dell'altro e viceversa, decidemmo di fare l'amore. Sesso è una parola troppo gergale per descrivere la purezza che ci ha avvolto in quel momento. Ma non ero ancora pronto all'ultimo momento felice.
Perchè, Sehun, ricordi quell'incidente, vero?
Tutti e due ubriachi, in macchina , che cantavamo la solita canzone del tuo unico disco. Non ci accorgemmo in tempo delle luci, del suono del clacson. Uno scontro, la mia testa che picchia contro il vetro che s'infrange poco dopo e poi... l'oblio.
Mi risvegliai in una sala bianca, nella mia stanza d'ospedale. Ma non pensai che mi ero rotto una gamba e che ero stato ferito alla testa. Pensai che dovevo alzarmi da quel letto e raggiungerti, ovunque ti avessero messo.Saltellando e barcollando, mentre le infermiere cercavano di fermarmi invano, una voce da dietro, una voce d'uomo,mi fece girare: " Non ce l'ha fatta. L'impatto è stato troppo potente".
Tu non ricordi Sehun, ma forse hai percepito da lassù il mio dolore?
Appena uscito dall'ospedale, mi resi conto che i medici non avevano fatto bene il loro lavoro. Non avevano ricucito il cuore spezzato di un'anima infelice. Sarebbe bastata una piccola operazione, due punti di qua, due di là. Ma dopo trent'anni, dopo aver superato altre battaglie, aver costruito una famiglia, aver avuto dei bambini, penso ancora che tu sia il mio dolore che i medici devono ancora curare.
Sehun, ti ricordi ancora il nostro ultimo momento felice? Quando le nostre mani si sono intrecciate prima dell'impatto?
Angolo dell'occhialuta autrice Salve, sono nuova di EFP e questa è la mia prima fanfiction * applaude a se stessa* Ieri sera, la solita monotona sera, ascoltando Memory degli FT Island sono stata ispirata per scrivere una FlashFic sulla OTP HunHan e spero che gradiate la mia deprimenza LOL. E' la prima Fanfiction che scrivo su una mia OTP, quindi abbiate pietà e siate clementi sugli errori di battitura ( se ce ne sono) Per qualsiari cosa io sono sempre raggiungibile. Un bacio dalla "mitica" autrice occhialuta