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Autore: Despicable Meggs    29/09/2013    9 recensioni
Raccolta di OneShot basata sulla coppia Tony e Ziva, sui nostri cari TIVA. Sono storielle molto leggere al solo scopo di farci due risate e di sognare ancora sulla nostra coppia preferita. Non sono legate tra di loro e raccolgono alcuni dei momenti comici o Fluff che avrei voluto vedere davvero sullo schermo! In qualche OS potrebbe comparire anche qualche altro personaggio oltre Tony e Ziva, quindi aspettatevi di tutto! Spero vi piacciano e che altro dire se non... Love for Tiva!
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Ziva David
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Ncis e i suoi personaggi non mi appartengono, purtroppo (o per fortuna, dipende dai punti di vista) perché se mi appartenessero a questo punto non sarei qui a pubblicare OS e FF di ogni tipo, ma sarei agli Studios a Los Angeles a scrivere episodi. Episodi in cui c'è Ziva. Infatti il mio primo obiettivo sarebbe stato riavere Cote. Ma purtroppo non sono a Los Angeles e devo accontentarmi di scrivere storie in cui Ziva c'è ancora.


Go home Ziva, you're Drunk.

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Era comodamente seduto sul suo divano che leggeva il suo libro preferito. Anche se poteva sembrare strano, persino Anthony DiNozzo leggeva. Non si stava certo dedicando a letture impegnate, ma era un passo avanti.
Forse stava leggendo quel libro solamente perché era stata Ziva a regalarglielo, ma era comunque un evento.

Era impegnato nella descrizione della battaglia meglio riuscita nella storia di tutti i combattimenti quando il suo cellulare suonò.
Scocciato, appoggiò il libro sul divano e prese il cellulare che era appoggiato sul tavolino. Prima di rispondere avrebbe guardato chi era che lo stava chiamando, non era in vena di uscite serali tra amici o feste pazze.
Quando però sullo schermo vide il nome di Ziva, non esitò un secondo ad accettare la chiamata.

"Qui parla l'agente super speciale Anthony DiNozzo. Cosa posso fare per lei agente David?" chiese in tono scherzoso.

Pensava semplicemente che Ziva avesse voglia di una delle loro serate film. In fondo era venerdì sera e spesso, proprio in quel giorno della settimana, sia svolgeva la loro "Movie Night".
Di sicuro non si aspettava quello che sarebbe accaduto di lì a poco.

"Tonyyyyyyy" gridò lei.
"Zivaaaaa" gli fece il verso lui per prenderla in giro.

Quello che udì dall'altra parte del telefono fu una lunga risata.

"Perché stai ridendo?" le chiese.
"Non lo so, sei tu che mi fai ridere" rispose lei continuando a sghignazzare.
"Ma io non ho né fatto né detto nulla" disse Tony.
"Aaaaaa tu fai sempre qualcosa di ridicolo, qualcosa che fa ridere tutti" ribattè lei.
"Non so se prenderlo come un complimento o come un'offesa" disse lui ripensando a quello che Ziva aveva appena detto.

"Comunque" continuò "Come mai mi hai chiamato? Va tutto bene?".
"Mmmmm sinceramente non lo so" rispose.
"Cosa vuol dire che non lo sai? Ziva, qualcosa non va?" chiese di nuovo Tony.
"Penso tutto bene... È che devo aver bevuto un po' troppo, troppo troppino" disse lei ricominciando a ridere.

Tony sprofondò sul divano.

"O mio Dio, Ziva. Quanto hai bevuto?" chiese.
"Non lo so, ho perso il conto. Tanto però".
"Sei ancora al bar adesso?" le domandò preoccupato.
"No! Sono uscita e sto tornando a casinaaaaa" fu la risposta di Ziva che ad ogni parola sembrava sempre più persa con la testa.

"Ti prego dimmi che non stai guidando. Sei un pericolo pubblico in condizioni normali, non posso immaginarti ubriaca fradicia al volante" le disse Tony.
"Sono a piedi. Quell'idiota del barista mi ha preso le chiavi della macchina. Sai cosa faccio? Ora torno indietro e lo picchio finché non me le ridà" disse entusiasta della sua idea.
"No, Ziva. Assolutamente no. Ma con chi eri al bar? Non ti potevano riaccompagnare a casa?" domandò Tony sconvolto dal fatto che l'avessero lasciata sola in quelle condizioni.
"Ero con Abby e quella delle risorse umane... Come si chiama Carov... No Caro... Carotina!" esclamò Ziva.
"Carolina, Ziva. Non Carotina. Per la miseria sei completamente ubriaca" disse Tony disperato.
"Beh comunque loro sono andate via prima, io dovevo ancora finire il mio drink e sono rimasta. Poi qualcuno me ne ha offerto un altro, e poi un altro e alla fine non smettevo più di bere" raccontò ridendo più di prima.

"Ziva smettila, c'è poco da ridere. In quale bar eri? Spero che tu abbia preso un taxi almeno!" chiese Tony.
"Ero da O'Malley, e si ho preso un taxi Tony. Non me ne vado in giro la notte a piedi da sola, anche se sarei in grado di difendermi. Cosa pensi? Che sia ubriaca? No aspetta... Ma lo sono" esclamò ridendo come una matta.

"Fantastico... La sto perdendo, questa tra un po' si mette a ballare per la strada" disse Tony sotto voce senza farsi sentire da Ziva.

"Tony sai cosa!? Non mi ricordo dove abito" disse lei improvvisamente.
"Come non ti ricordi dove abiti?" rispose Tony a metà tra il preoccupato e il divertito.
"Forza, passami il tassista che gli spiego come arrivare a casa tua" concluse.
"Il tassista? No sono già scesa dal taxi. Da un bel po' anche. Ma ora non trovo la strada di casa" spiegò Ziva.
"Spiegami, non ti sei fatta portare sotto casa?" domandò Tony sconvolto.

Rimase veramente senza parole dal comportamento della collega. Aveva immaginato che anche Ziva potesse ubriacarsi ma non si sarebbe mai aspettato di vederla perdere il controllo in quel modo.

"No. Non mi ricordavo la via" disse ridacchiando.
"Magnifico. E adesso dove sei? Riesci a dirmi in che punto della città ti trovi?" le chiese Tony sperando che non si trovasse in un sobborgo.
Non metteva in dubbio le sue capacità da Ninja, ma date le condizioni del momento, non era certo che sarebbe riuscita a difendersi da qualche malintenzionato.

"Aspetta fammi guardare... Bingo!!! Sono sotto l'obedisco! Quel pilone orribile" disse lei.
"L'obelisco, Ziva. E quello che chiami "pilone orribile" è il monumento a Washington. E poi comunque... Tu abiti dall'altra parte della città! Come hai fatto a finire lì" disse Tony.
"Ora ti prego, resta ferma immobile dove sei. Ti vengo a prendere io. Dammi dieci minuti" concluse.
"Va bene, bene, bene, beneeeeee" gridò lei.
"Si. Ti prego abbassa la voce e non parlare a nessuno. Se qualcuno si avvicina con cattive intenzioni, picchialo. Per favore" la istruì Tony preoccupato.
"Ok, papà. Farò la brava" rispose lei.
"Non chiamarmi mai più così. Mi da i brividi. Senti sto salendo in macchina, ora riaggancio così posso guidare più veloce" le speigò.
"Ok, ti aspetto. O ma guarda, c'è un gattino!! Vieni qui micio micio micettooo" disse lei rincorrendo il gatto, che spaventato, scappò alla velocità della luce.
"Ziva! Seduta e ferma immobile dove sei. Non voglio doverti cercare per tutta la città perché insegui un povero gatto innocente" la sgridò Tony.
"Scusa. Sto ferma, promesso" disse lei poco prima di chiudere la telefonata.

Nel breve viaggio da casa sua all'obelisco Tony si chiese perché era toccata a lui.
"Con tutte le persone che poteva chiamare, proprio me?" disse tra sé e sé.
Poi però si rese conto di essere felice che avesse pensato proprio a lui nel momento in cui aveva bisogno.

Dopo all'incirca un quarto d'ora arrivò sotto l'obelisco. Fermò la macchina lì vicino e scese a piedi a cercare Ziva.
La trovò dopo poco seduta su un gradino, proprio sotto il monumento.

"Ecco qui la mia ubriacona" disse avvicinandosi a lei.
Ziva si alzò di scatto e gli andò incontro.
"Tonyyyyyy! Il mio autista personalissimo" gridò.
"Ziva, abbassa la voce, la gente ci guarda. E siamo due agenti federali" disse Tony un po' in imbarazzo.

Ziva iniziò a ridere.
Ma fu in quel momento che Tony si accorse che era senza giacca. Era autunno inoltrato e faceva abbastanza freddo.
"Ziva, dove hai messo la giacca?" le chiese mentre le toccava le mani e il viso per sentire quanto era fredda.
"Ad essere sincera non lo ricordo. Ma penso di averla lasciata al bar" rispose guardandolo in faccia e sorridendo.
"Ma stai congelando" disse Tony abbracciandola per riscaldarla. Stava tremando e aveva davvero molto freddo, anche se in quelle condizioni non se ne era resa conto.
"Tu invece sei caldo. Mi piace questa sensazione, sei come un letto con la coperta termica" disse lei.
Tony si tolse la giacca e gliela mise sulle spalle.
"Tu invece sei come un ghiacciolo, e se non ti riscaldi subito, domani mattina oltre ad avere un terribile mal di testa causato da tutto l'alcool che hai bevuto avrai anche il raffreddore" rispose Tony.

Lei tornò ad abbracciarlo.
"Si papà" fu la sua risposta.
"Ti ho già detto di non chiamarmi così. È inquietante pensare a me come tuo padre. Ora andiamo in macchina e poi ti porto a dormire. C'è la fai a camminare" le chiese vedendo il suo passo incerto.
"Si, ma che credi che sia ub..." iniziò poco prima di inciampare.
"Ubriaca... Si, lo sei" concluse lui.

Ziva scoppiò a ridere, così Tony la prese da dietro le spalle e la guidò fino alla macchina. Mise in moto e accese il riscaldamento.
"Meglio così?" le chiese mentre l'abitacolo si riscaldava.
"Si, molto meglio" rispose lei che ancora stava tremando.
"Ok, allora andiamo" disse Tony partendo.

Dopo nemmeno due minuti Ziva guardò Tony e disse "Mi gira la testa... Perché?".
"Perché? Forse perché hai bevuto troppo!" rispose lui divertito.
"Non mi prendere in giro" disse Ziva mettendo il broncio.
"Ok, ok. Dimmi una cosa, hai la nausea?" le chiese lui sistemandole meglio la giacca in modo che continuasse a riscaldarsi.
"No... O forse si. Non lo so" rispose Ziva confusa.
"Maledizione. Va bene, se ti viene da vomitare ti prego dimmelo, che fermo la macchina" le disse mentre lei chiudeva gli occhi.
"E non ti addormentare ora. Siamo quasi arrivati" aggiunse.
"Arrivati dove?".
"A casa mia, Ziva" disse indicando il cartello della sua via.
"Ma io voglio andare da me" disse piagnucolando.
"Non se ne parla. Stanotte stai da me. Ecco siamo arrivati" spiegò parcheggiando.

Scese dalla macchina e aiutò Ziva a salire le scale per raggiungere il suo appartamento.
Entrarono in casa e Tony aiutò Ziva a togliersi il suo cappotto.
Improvvisamente lei lo abbracciò.
"Che succede?" chiese lui.
"Mi fa tanto male la testa" rispose appoggiando la fronte sul suo petto.
Tony rise.
"Questo è il prezzo che si paga quando si fa baldoria, mia piccola Ninja" disse Tony abbracciandola.

Tornò a guardarla in faccia, era diventata piuttosto pallida e Tony sapeva bene cosa volesse dire questo.
"Ok, Ziva. Vieni con me, hai l'aria di una che presto avrà bisogno di usare il bagno" le disse guidandola attraverso le stanze fino al bagno.
"Non ne ho bisogno, voglio solo dormire. Qui tutta la stanza sta girando e io voglio distendermi" gli disse.
"Fidati di me, meglio se andiamo prima in bagno. E in fretta anche, il tuo stomaco sta per vendicarsi per quello che gli hai fatto" insistette lui.

E per fortuna alla fine Ziva seguì il suo consiglio. Ebbero giusto il tempo di arrivare in bagno che lei si sentì male.
"Meno male che non ne avevi bisogno, eh occhioni belli?" disse ironicamente lui mentre l'aiutava ad alzarsi.
"Non infierire Tony, non è serata. Prima quel tipo insistente al bar che non mi lasciava stare adesso tu con la tua ironia. Ho un mal di testa terribile, non ti reggo" disse Ziva appoggiandosi al lavandino.

A sentire quelle parole Tony si spaventò.
Fece girare Ziva, la guardò negli occhi e le chiese "Ehi, qualcuno ti ha fatto male?".
"No, tranquillo. Lo sai che so badare a me stessa" disse lei appoggiandosi a lui. La nausea le era passata ma la testa le girava ancora.
"Mi preoccupo invece. Non voglio che qualcuno ti faccia male, Zee" rispose accarezzandole la testa.
"Grazie. Ora posso andare a dormire? Sul serio, non mi sento troppo bene".
"Certo, andiamo a fare la nanna Mossad" disse Tony ridendo.
La fece distendere nel suo letto, le diede un'aspirina e la guardò addormentarsi.
"Se hai bisogno chiamami, sono sul divano" le disse.
Lei fece un cenno con la testa e chiuse gli occhi. Lui la coprì bene con le lenzuola, le accarezzò il braccio e poi uscì dalla stanza.
Pensò a quello che sarebbe successo il mattino seguente. Sicuramente l'avrebbe presa in giro, in fondo non era una cosa da tutti i giorni vedere Ziva David, la perfetta macchina da guerra, perdere il controllo di sé stessa in quel modo.

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"E questa è la storia di tua madre ubriaca" disse Tony a sua figlia.
"Oddio, sul serio mamma era così persa?" rispose Samantha ridendo.
"Si, sul serio. Ma tu ora devi dormire e domani mattina riparleremo di quello che hai combinato. Non appena ti sarà passato il terribile mal di testa che avrai" le disse spegnendo la luce.
"Ma se anche mamma si è ubriacata come ho fatto io stasera non puoi mettermi in punizione, papà" rispose lei.
"Posso e lo faccio, invece. Dormi" le disse uscendo dalla stanza.

Sua figlia aveva sedici anni ed era appena tornata a casa dal ballo della scuola, completamente ubriaca.
Ziva era andata fuori di testa ed era toccato a Tony sistemare le cose.

Uscito dalla stanza si trovò davanti la figlia più piccola.
"Ciao papà" disse la bambina guardando Tony
"Gracie". 
"Sam è in punizione ora?" chiese con occhi furbi.
"Chicca, cosa ci fai sveglia a quest'ora?" disse Tony prendendola in braccio.
"Ho sentito mamma gridare" rispose.
"Si è in punizione, ha combinato un guaio" le spiegò Tony riportandola in camera sua.
"Domani la prenderò in giro" disse Garcie divertita.
"Ora torna a dormire. E ti consiglio di non prenderla troppo in giro. Tua sorella sarà nervosa domani e credimi, ora hai solo sei anni, ma prima o poi succederà anche a te" le disse dandole un bacio dopo averla rimessa nel letto.
"Mi succederà cosa papà?" chiese lei innocentemente.
"Te lo spiego quando sei più grande, ora fai la nanna cucciola".
"Notte papà" disse la bambina prima di rimettersi a dormire.

Tony rientrò in camera, dove Ziva lo aspettava seduta sul letto.
Lei lo guardò, gli andò incontro e lo abbracciò.
"Ho esagerato vero?" chiese sentendosi in colpa.
"Un tantino, Ziva" rispose lui baciandola.
"Mi sa anche a me..."
"Eh si, anche perché vuoi che ti ricordi cosa hai combinato tu?" le disse lui ridendo.
"Ti prego, no" disse lei trascinandolo sul letto.
"Allora dormiamo, domani sarà una lunga giornata" disse Tony spegnendo la luce e addormentandosi abbracciato alla moglie.








Note dell'autrice:

Ecco la prima OS di questa raccolta di storie TIVA.
Ehm... Diciamo che non doveva essere questa la storia che apriva la mia raccolta ma è successa una cosa che mi ha ispirato a scrivere questo racconto... AHAHAHHAHA XD

OMG voi non avete idea di quanto io abbia riso quando una mia AMICA mi ha chiamata abbastanza alticcia (direi ubriaca) e ha iniziato a delirare al telefono con me! XD
E il bello è che io non dicevo nulla e lei rideva come una pazza!
Non la ringrazierò mai abbastanza per l'ispirazione.
Ovviamente non faccio il nome ma la persona interessata saprà a chi mi riferisco! :):)
Beh spero sia stata di vostro gradimento! E voglio specificare che saranno tutte OS così! Divertenti da leggere e non legate tra di loro, per cercare di superare questo terribile periodo post perdita di Cote/Ziva... :(

Prima di lasciarvi voglio augurarvi una buona visione di Past, Present and Future. Facciamoci coraggio ragazzi!! E non molliamo mai: #BringBackCote! #CotesArmy combatterà finché Cote non sarà di nuovo con noi!!!!! XD

Baci, Meggie.

  
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