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Autore: ehybrittana    29/09/2013    3 recensioni
Harry lavora part-time come barista, quattro volte a settimana, ogni pomeriggio dalle 17.30 fino all’orario di chiusura.
Lascia Holmes Chapel all’età di 19 anni.
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“La parola “agorà”, deriva dal greco, e significa letteralmente raccogliere o radunare. Veniva usata nell’antica Grecia per indicare le piazze come punti di ritrovo. Mi segui?”
Annuisco, sistemando la sedia davanti la scrivania dello studio.
“Per questo, il termine agorafobia indica etimologicamente “paura della piazza”, quindi paura degli spazi aperti.” Spiega il dottore, gesticolando animatamente.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Prologo. 



 

“La parola “agorà”, deriva dal greco, e significa letteralmente  raccogliere o radunare. Veniva usata nell’antica Grecia per indicare le piazze come  punti di ritrovo.  Mi segui?”
Annuisco, sistemando la sedia davanti la scrivania dello studio.
“Per questo, il termine agorafobia indica etimologicamente “paura della piazza”, quindi paura degli spazi aperti.”  Spiega il dottore, gesticolando animatamente.
“Ho capito, ma non riesco a credere che esista qualcuno che abbia davvero paura di stare in un qualsiasi posto aperto … insomma, è una cosa improbabile.”
 Rispondo cercando di capire il suo discorso.
“Certo, questo lo dici tu. Ma ci sono persone che vivono l’esperienza con grande timore. Il soggetto, in questo caso la signorina Allie, teme di spostarsi lontano da casa, perché la propria abitazione può essere in qualche modo vissuta come un luogo sicuro.”
Il dottor Foster mi guarda, sperando di ottenere un qualche segno di approvazione.
“D’accordo, ma non capisco una cosa. Se queste persone hanno paura degli spazi aperti, perché non frequentano neanche quelli chiusi?”
Sul  volto del dottore si fa spazio un’espressione interrogativa. “Spiegati meglio Harry.” 
“Voglio dire, se questa Allie  ha paura degli spazi aperti, perché deve andare a riceverla a casa sua? Non potrebbe venire lei qui? Insomma, il suo studio è al chiuso, no?”
“Non è così semplice come vuoi far intendere. Le persone che soffrono di questa malattia, teoricamente dovrebbero sentirsi confortati ad essere in un luogo raccolto, ma sono in realtà altrettanto temuti, qualora impediscano all’individuo, in caso di malore, di rifugiarsi il più presto possibile nella loro abitazione.”  
Continua a gesticolare.
“Ma di cosa hanno paura queste persone? Cosa pensano potrebbe accadere loro?”
“Di tutto Harry. Di perdere il controllo, di svenire, di sentirsi male e in tal caso non essere soccorsi da nessuno.”
“In poche parole non si fidano.”
“Non è esattamente un problema di fiducia, diciamo che lo capirai più avanti.”  

 

12 Maggio 2012, Londra. 
 
“E imparai, con umiltà e fatica, ma imparai quello che dovevo fare, e che sarebbe stato ovvio per un bambino: la vita non è altro che un susseguirsi di tante piccole vite, vissute un giorno alla volta. Si dovrebbe trascorrere ogni giorno cercando la bellezza nei fiori e nella poesia e parlando con gli animali. E nulla può essere migliore di un giorno colmo di sogni e di tramonti e di brezze leggere. Imparai soprattutto che la vita è sedere su una panchina sulla riva di un fiume antico, con la mia mano posata sul suo ginocchio e a volte, nei momenti più dolci, innamorarmi di nuovo.” *
E a quel punto Allie si sentì mancare per un momento.
Lei dalla sua vita, non aveva imparato altro che la paura.  Si sentiva in qualche modo tradita da se stessa, poiché lei, quelle sensazioni, non era mai stata in grado di provarle.
E a quel punto, Allie, non desiderò altro che trovarsi sdraiata in riva ad un fiume, accanto alla persona che aveva aspettato per così tanto, contemplando chissà quale assurda bellezza.
Ma a quel punto Allie capì che lei, grazie ai suoi libri, queste sensazioni riusciva a provarle comunque. Ma ogni tanto lo desiderava, fare un viaggio lì fuori. Ricordava poco e niente delle giornate trascorse da bambina nel parco. E poi,  se proprio doveva essere sincera con se stessa, facendo affidamento alla memoria, tutto ciò non le mancava per niente. Era combattuta a volte.  Stando a ciò che aveva appena letto, tutto ciò che lei aveva evitato per anni, portava ai due protagonisti un senso di accettazione.
Ma Allie, lì fuori, si sarebbe sentita in qualsiasi modo, tranne che accettata.
E lei questo lo sapeva. Ma allo stesso tempo pensava alla sua di vita. Una domanda che ci viene rivolta spesso è “dove ti vedi tra vent’anni?”. La risposta di Allie era sempre la medesima, ovvero “qui, dove sono in questo istante”.
A volte rimaneva sorpresa persino da se stessa. La voglia di vedere le persone e dare prova della sua esistenza superava anche la paura. E a quel punto, la vecchia Allie trovava il coraggio di uscire dalla porta di ingresso, fare un piccolo giro del giardino e controllare la salute delle sue aiuole. Il suo tour finiva lì.
La maggior parte delle volte tornava a casa pentita da quella specie di affronto a se stessa, altre con una nostalgia inspiegabile addosso.
Dopo anni di lettura, Allie aveva capito una cosa.
La maggior parte delle volte, i finali dei libri  lei non riusciva neanche a ricordarli. Anche se ai tempi si trattava di uno dei suoi romanzi preferiti.  Era arrivata poi ad una conclusione.
Se un libro ha una trama particolarmente interessante, ciò che sta alla fine poco importa. Quello che lei ricorderà di più, sarà ciò che l’ha davvero fatta appassionare alla storia.
Ma anche nella vita quotidiana, il modo in cui le cose hanno termine è spesso casuale, o involontario. 
Ed è esattamente questo che le balena in testa il pomeriggio del 12 Maggio 2012, quando chiude il suo libro per affrettarsi a tornare in casa.
Ciò che definisce una persona sono le azioni che essa compie durante tutto l’arco della sua vita. Possono renderti buono, odiato, imperfetto.
Ma Allie tutto ciò che riesce a chiedersi è se mai qualcuno ci pensa a lei.
 
 
 
E’ un caldo pomeriggio quello del 12 Maggio 2012.
Harry è costretto a sfilarsi il suo giubbino di pelle, dopo essere uscito dallo studio del dott. Foster.
Si incammina velocemente verso la periferia di Londra, prima di riuscire a raggiungere il “Mr. Fogg’s.” *
Harry lavora part-time come barista, quattro volte a settimana, ogni pomeriggio dalle 17.30 fino all’orario di chiusura.  
E’ un guadagno extra da aggiungere alla paga mensile che i suoi genitori gli mandano ogni mese per pagare gli studi di psicologia all’università “University College London” nota anche con l’acronimo di UCL e famosa in tutto il mondo.
Harry lascia Holmes Chapel all’età di 19 anni.
Subito dopo aver preso il diploma, vola a Londra per incontrare il Dott. Foster, psicologo laureato e rinomato nella capitale, nonché vecchio di amico di famiglia, con origini nel Chesire.
 Ed è proprio grazie a questo ex studente che Harry riesce ad assicurarsi una borsa di studio all’università.
Lo raggiunge qualche volta in studio per una semplice visita, per aggiornare il dottore dei sui studi, e qualche volta approfondirli.
Ora Harry ha 2o anni, è una matricola universitaria, ed è in ritardo a lavoro.
Il “Mr. Fogg’s” è un locale molto rinomato e carino. Ha interni in stile etnico, e clienti di una certa classe.  “Perfetto per un giovane ragazzo in crescita”, così lo definisce Harry ogni volta che ne parla con Zayn.
Zayn, il migliore amico di Harry.
Trasferitosi da Bradford  esattamente durante il luglio 2011. Frequenta un corso di disegno e studia storia dell’arte, conosce Harry esattamente un mese dopo il suo trasferimento.
Di venerdì 13 si incontrano in un bar, presentandosi come nuovi coinquilini. 
Torna una volta al mese nella sua città natale, per fare visita alla madre, al padre, e alle quattro sorelle.
Tornerebbe più spesso e volentieri se ogni volta non fosse costretto ad incontrare quella che è oramai la sua ex ragazza.
Anche lui per mantenersi ha trovato lavoro in un bar, ma parecchio diverso da quello in cui lavora Harry. Fa turni di notte ogni fine settimana in un pub nel centro di Londra, sempre trafficato e pieno di gente.
Ed è li che conosce Liam.
Uomo in carriera, trasferitosi da Wolverhampton un anno e alcuni mesi prima, grazie alla fine della sua storia con Danielle. 
Liam lavora come architetto, laureatosi da poco, e con una brillante carriera da costruire.
Due sorelle, una madre e un padre che non sente da anni, a causa della rottura del suoi quando lui era solo un bambino.
Ha tanti progetti per il suo futuro, compreso quello di progettarsi e farsi costruire una casa a Londra. Per ora si accontenta di un appartamento in affitto a pochi isolati da Piccadilly Circus.
Progetta case a gente di un certo livello, “con un piccolo cervello ma un grande portafogli”, come definirebbe lui, o “gente di classe” come affermerebbe Harry.
Conosce Zayn in una delle serate che lui definisce “di puro sfogo”.  Durante il dicembre 2011.
I due si innamorano e costruiscono una storia d’amore in breve tempo.
Ed in breve tempo Liam, impachetta le sue cose e dice addio al suo appartamento in centro, per condividerne uno in periferia con Zayn e Harry.
 
 
 
*Nicholas Sparks, Le pagine della nostra vita.
*Mr. Fogg’s esiste davvero a Londra, anche se non so realmente se sia un locale rinomato o no.
 
Angolo autrice.
Hola, bella gente.
 
Innanzi tutto, voglio ringraziare chiunque abbia aperto questa storia e si sia fermato a leggere.
So che è un prologo un po’ lungo, ma all’inizio avevo pubblicato come prologo solo primo pezzo, e come primo capitolo il resto, ma non mi convinceva.  Ssso.
Per chi se lo fosse chiesto, non mi sono dimenticata di Niall e Louis, ho soltanto deciso di farli apparire più in là, perché ancora non ho chiaro il loro personaggio. Ma non vi preoccupate, arrivano presto lol.
Per quanto riguarda me, vi dirò soltanto che mi chiamo Eleonora, che amo scrivere, e che frequento il liceo linguistico.  Faccio parte di tre fandom, Directioners, Tributes e Gleek.
Non vi serve sapere altro, se volete parlare con me, farmi qualche domanda, o qualsiasi cosa, potete trovarmi su twitter, sono @ehynewdirection.
Vi ho annoiato abbastanza?
Spero solo che la storia sia di vostro gradimento, e è così per favore fatemelo sapere attraverso delle recensioni.
Un bacio (:
  
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