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Autore: MissDangerous    29/03/2008    5 recensioni
Hermione viene rapita dai Mangiamorte per tradurre un'importante testo antico.
Ma siamo sicuri che il Mangiamorte che la sorveglia sia veramente un Mangiamorte?
Questa shot l'abbiamo scritta io e Angelgirl1993 per un contest sul forum {Leather&Libraries}.
E' la nostra prima shot siate clementi.
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I'm Not What I Seem
I'm Not What I Seem
Questa one-shot l'ho scritta insieme a Angelgirl1993
per un contest sul forum {Leather&Libraries}

Io la dedico a Susanna.
Che conosco ormai da 15 anni.
Questa è per te Susy.
Ti voglio bene tesoro.


Sapete…. Mi ricordo benissimo la notte che cambiò completamente la mia vita.
Una notte in cui il destino mi prese per mano e mi condusse sulla via del mio futuro.
Quella notte che mi fece cambiare non solo il mio di destino, ma anche quello di una persona che sarebbe diventata la più importante della mia vita.
Ero sempre stata sicura che non sarei mai cambiata nel corso della mia vita.
Io, sempre così dannatamente orgogliosa e tenace.
Io, una perfetta Grifondoro.
Ah …ancora non ve l’ho detto?
Bhè …sono Hermione Jean Granger.
La famosissima So-Tutto-Io Mezzosangue della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Bhè certo... adesso ho 24 anni e sono una medimaga ma non sono poi così tanto cambiata dai tempi della scuola.
Quindi, ho deciso di raccontarvi la mia storia.
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Come ogni venerdì sera stavo tornando a casa dal San Mungo, dove lavoro come Medimaga a tempo pieno. Appena arrivai davanti il portone di casa mia però una figura maschile si stagliò davanti a me.
- Hermione Jean Granger? -
- Si ma che... -
Non feci in tempo a replicare che una fattura gambemolli mi colpì alle spalle facendomi cadere tra le braccia dell'uomo davanti a me. Sentii un'altra voce in lontananza che si avvicinava.
- Nott sicuro sia lei? -
L'uomo che mi reggeva imprecò ad alta voce.
- Cazzo Leery sta zitto! -
Tuonò quello. Cercai di divincolarmi dalle braccia di quell'uomo dal cognome familiare.. e qualcosa mi fece ricordare: Theodore Nott, Serpeverde, ultimo anno.
- Ok scusami.. Scagliali questo fottuto Oblivion e torniamocene alla base.. -
Oblivion? Perchè dovevano cancellarmi la memoria? Che stava succedendo?
- LASCIATEMI ANDARE BRUTTI IDIOTI!!! -
Urlai io cercando di arrivare alla tasca per tirare fuori la mia bacchetta, ma me ne fu subito puntata una alla tempia.
- Sanguesporco tappati quella bocca. Adesso vieni con noi e non fai storie... Oblivion! -
E da lì ricordo solo la risata di quei due uomini.
- Perfetto... ora torniamocene a Malfoy Manor -
Quella sera, quando il mio migliore amico venne a trovarmi come era solito fare, Harry Potter trovò solo un biglietto attaccato alla porta con scritto:
"Abbiamo la tua cara Mezzosangue. Appena avremmo finito con lei, considerala morta"
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Quando riaprii gli occhi mi chiesi immediatamente dove fossi finita: ero sdraiata su un letto a baldacchino, sopra a coperte di velluto rosso bordeaux. Avevo un mal di testa incredibile, e non ricordavo nulla. Guardai oltre la finestra davanti a me e vidi buio. Era notte fonda. E fuori c'era la campagna. Ma dove cavolo ero finita? Il rumore di una serratura che scattava mi ridestò immediatamente dai miei pensieri: Vi entrò un uomo incappucciato, con un mantello nero, lungo fino ai piedi, e il cosiddetto cappuccio a coprirgli il volto. Chiuse la porta dietro di sè a doppia mandata e io strinsi tra le mani le coperte sotto di me.
- Chi...chi sei? Dove mi trovo? -
Chiesi titubante a quell'uomo che sembrava muto. Il silenzio però venne rotto da una sua risata.
Risata che poteva ghiacciare persino i muri.
- Non ha importanza chi sono io. Comunque ti trovi nel quartier generale dei Mangiamorte... -
- Man...Mangiamorte?!?! -
Mangiamorte? Che volevano da me? Io non ero un Auror, tantomeno conoscevo i piani di Harry e della sua squadra.
L'uomo rise di nuovo.
- Si bambolina... Mangiamorte. Che c'è? Sei stupita? Credevi che dopo la morte del nostro Oscuro Signore fossimo morti tutti anche noi? -
Deglutiì a fatica.
- Cosa volete da me? Io non sono un Auror! -
Quel tizio rise di nuovo.
- Lo so che non sei un Auror bambolina non c'è bisogno che me lo rammenti... Sei qui per un altro tipo di lavoro -
La voce di quel tipo mi incuteva paura, ma Dio, io ero una Grifondoro... impavida fino all'ultimo.
- Cazzo vuoi da me? -
Dissi spavalda, alzandomi dal letto e cercando la mia bacchetta nella tasca dei pantaloni che.... non c'era?!?
 Dove era finita la mia bacchetta? Quello rise di nuovo.
- Credevi che ti avremmo lasciato la tua bacchetta bambolina? Sei proprio ingenua sai? -
- Smettila di chiamarmi bambolina idiota! -
Tuonai. Ma che volevano da me? Lo vidi avvicinarsi e prendermi per il colletto della camicia. Abbassai lo sguardo e vidi il suo Marchio. Quel marchio che credevo sconfitto 6 anni fa. Ed invece era lì, che spiccava nero e brillante come mai sulla pelle abbronzata di quell'uomo.
- Non permetterti di trattarmi come un tuo inferiore Sanguesporco! O fai come ti dico oppure i Cruciatus si sprecheranno con te... mi hai capito bene? -
Lo guardai sprezzante e cercando di divincolarmi feci cadere il cappuccio di quello, rivelandone il viso. Era lui, Theodore Nott.
- Non credere che darò una mano a te e alla tua schifosa cerchia di Mangiamorte Nott! -
- Mi hai riconosciuto Granger? Eppure pensavo di essere cambiato... -
Mi guardò lascivamente il che mi diede un senso di disgusto.
- E vedo che anche tu sei cambiata... -
Sentii una sua mano accarezzarmi il braccio e poi il fianco.
- Non toccarmi schifoso Mang... -
In quel momento sentimmo entrambi scattare di nuovo la serratura e ne entrò una nuova figura. Theodore mi mollò malamente e io caddi a terra. Lo guardai rimanere in silenzio e poi scusarsi.
- Scusami capo... volevo solo chiarire all'ostaggio come stavano le cose -
Il secondo uomo, incappucciato anche lui, lo zittì con una voce che avrebbe fatto tremare anche il più coraggioso tra i Grifondoro.
- Non era compito tuo Nott. Esci da qua immediatamente... Devo scambiare due paroline con la nostra Ospite -
Deglutii di nuovo vedendo lo sguardo vitreo di Nott annuire e defilarsi dalla Stanza alla velocità della luce.
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Ricordo molto bene la paura, la vera paura che provai quando lo vidi avvicinarsi lentamente.
Si muoveva con una fluenza ed eleganza fuori dal comune.
Avevo uno strano presentimento, come se quello che mi stava succedendo, in un modo o nell’altro, mi avrebbe cambiato la vita.
E non potevo neanche lontanamente immaginare quanto avevo ragione.
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Lo vidi scivolare verso di me, lentamente, ma ancora esitavo a riconoscerlo, anche se i suoi modi di fare mi sembravano familiari. Arrivò vicino a me, ed io, da fiera Grifondoro che sono e che ero anche a quell’epoca, alzai il viso per provare almeno ad incrociare il suo sguardo. Tirò fuori lentamente dalle tasche le mani, bianche spettrali alla luce delle candele, e le avvicinò al suo viso. Segui quei gesti affascinata, d’altronde non è mai stato un mistero di quanto fossi curiosa.
Quando però si levò il cappuccio, mi si gelarono le vene: una massa di crini biondi si celava nascosta e degli occhi grigio plumbeo sembravano volermi trafiggermi.
- Che c’è Mezzosangue, non ti ricordi di me? -
Mi chiese con la sua voce melliflua e con il suo solito ghigno stampato sulle labbra.
- Purtroppo mi ricordo fin troppo bene di te, Malferrett -
Risposi con spavalderia, tornando per un momento ai tempi di Hogwarts e scordandomi della situazione in cui mi trovavo.
Lui si irrigidì di scatto e movimento fluido tirò fuori dalla manica del mantello la bacchetta.
- Mezzosangue, non sei proprio nella posizione di sfottere -
Ma io non ascoltai più niente: ero troppo presa dal marchio nero che spiccava sul braccio di Malfoy.
Mi allontanai impercettibilmente, ma non troppo perché lui si accorse del mio sguardo per la prima volta spaventato, (ebbene sì, lo ammetto) puntato sul suo braccio.
Facendo scivolare giù il mantello, ricoprendo quello scempio, mi si avvicinò e con il suo peggiore ghigno mi disse:
- Guarda che non mordo mica Mezzosangue. A meno che, ovviamente -
Aggiunse allontanandosi.
- Tu non mi obbedisca facendo una cosuccia per me -
Mi ripresi dallo stato di shock in cui ero caduta e risposi a testa alta.
- Non aiuterò mai voi luridi Mangiamorte -
E per siglare la mia promessa sputai per terra.
- Oh … invece lo farai mia piccola Mezzosangue, perché di là abbiamo due persone che potrebbero farsi molto male -
- E sentiamo … chi sarebbero? -
Disse lei.
- Il tuo caro papà e la tua cara mamma -
Mi rispose lui ghignando.
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Forse fu quello il momento in cui ebbi più paura: lo scoprire che i miei genitori, rischiavano la vita per colpa mia.

La sensazione di panico che mi pervase fu così violenta da mozzarmi il fiato. Malfoy, nel frattempo, si era allontanato e seduto su una poltrona di lato a letto.
- allora Mezzosangue, pensaci bene. Se mi traduci questo foglio -
Tirò fuori dal mantello ad una velocità impressionante una pagina di un libro: la riconobbi dalla scrittura elegante e sottoforma di Rune (la mia passione di Hogwarts) e dall’evidente stato disastroso con cui era stata conservata.
- Forse, ti lascerò andare libera insieme ai tuoi sporchi genitori, sennò -
Fece un gesto eloquente con la mano, ghignando nel suo solito modo.
Annuii, incapace di trovare una soluzione oltre quella … e gli presi dalle mani il foglio.
- Bene …. Brava Mezzosangue. Adesso puoi iniziare …quando hai finito chiamami -
Disse lui uscendo dalla porta, silenziosamente. E così iniziai a tradurre quella pagina, che molto presto per me sarebbe diventata maledetta.
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Mi ci vollero due settimane per tradurre quelle Antiche Rune … forse anche di più…ma piegata su quella pagina ingiallita, ansiosa di finire la traduzione per consentire a me ed ai miei genitori di scappare, persi addirittura la cognizione del tempo. Ogni giorno Malfoy entrava, e rimaneva a fissarmi per ore, mentre scrivevo e sfogliavo frenetica le pagine di libri che mi avevano dato per la traduzione.
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Quel giorno fu la fine. O l'inizio di una fine. La fine della mia vita come l'avevo sempre conosciuta.

Ero chinata su un grande tomo di Antiche Rune, ancora un ultima parola e sarei stata libera. Niente più buio, niente più Mangiamorte, e niente più Malfoy. Stava diventando insopportabile (più di quanto già non lo era). Nelle ultime ore era rimasto a fissarmi silenzioso, e questo, dopo due settimane, iniziò leggermente a infastidirmi. Alzai lo sguardo dal tomo, seppur mi mancasse la traduzione di un'ultima runa, e lo puntai verso quello del ragazzo davanti a me. Lui rimase in silenzio, piegò solo la testa da un lato. Rimasi a fissarlo, però... era bello. Più di quanto mi ricordassi. Gli osservai i crini biondi e morbidi che gli ricadevano sul volto e quegli occhi color dell'argento che mi fissavano insistentemente. Il mio sguardo poi scese sulla sua figura altera e muscolosa, molto cambiata da quella mingherlina che esibiva ad Hogwarts. Mi diedi in quel momento della stupida. Ma cazzo ero bloccata con un Mangiamorte nella stanza e pensavo a quanto fosse bello?? Scossi la testa e ritornai a fissare il foglio stropicciato. Ecco, adesso chi si concentra più? Cercavo invano di arrivare a capire il significato dell'ultima runa ma mi era impossibile: dopo averlo fissato così a lungo mi sentivo totalmente in imbarazzo. Cosa avrei dovuto fare? Finsi di sfogliare un nuovo libro in cerca di qualche soluzione, ma un movimento nella stanza mi fece alzare lo sguardo immediatamente. Malfoy non c'era più. Sospirai sonoramente e gettai il capo all'indietro chiudendo gli occhi. L'avevo scampata. O almeno così credevo.
- Mezzosangue non ti ho detto che potevi fermarti -
La voce del biondo mi arrivò dritta alle orecchie e voltai subito il busto verso la porta. Lui, altero, stava appoggiato alla porta con la schiena, con le braccia incrociate al petto e un piede sulla porta.
- Certo... scusami -
Mi ritrovai a dire. Ormai nemmeno mi opponevo più, i miei tentativi cadevano tutti nel vuoto. Ritornai a guardare la pergamena e cercai di concentrarmi il più possibile, ma... ma due mani diafane e fredde si poggiarono lente sulle mie spalle. Spalancai gli occhi senza alzare lo sguardo, mordendomi il labbro inferiore.
- Non avere paura... Ti ho già detto che non mordo -
Si abbassò a sussurrarmi all'orecchio lui. Chiusi gli occhi e assaporai le sue parole sussurrate così fermamente, che nemmeno mi accorsi quando poggiò le sue labbra su una mia spalla.
- Malfoy... -
Dissi ma il suo sussurro spezzato non mi diede la forza di continuare.
- Shhh.. -
Passò le labbra dalla spalla al collo, risalendo su fino a poggiare le labbra sul mio orecchio.
- Sono giorni che ti osservo. Sei veramente bella Hermione -
Fermi tutti. Da quando mi chiamava per nome? Mi aveva sempre apostrofato come Mezzosangue o Granger... ma mai aveva pronunciato il mio nome. Che d'altro canto era tutta un'altra cosa pronunciata da lui. Rimasi in silenzio, anche perchè non sapevo nemmeno che dire. Anzi, i suoi baci leggeri sul collo mi avevano praticamente tolto la parola.
- Non ci crederai mai, ma io non sono quello che sembro -
Stavolta fu freddo nelle parole. E si staccò da me allontanandosi. No, non ero pronta ad interrompere quel contatto. Prima che fu troppo lontano da me lo presi per un polso e lui voltò lo sguardo a puntare il mio.
- Spiegami, ti prego -
Lo supplicai io in un sussurro. Al diavolo Serperverde e al diavolo Grifondoro. Io volevo sapere. Cosa stava nascondendo? Lo vidi stringere gli occhi.
- Non mi complicare il lavoro... ti prego Hermione -
Ok. Posso accettare una supplica da me stessa, ma sentire Draco Malfoy pronunciare la parola "ti prego" era veramente assurdo. E poi che lavoro? Io non lo capivo, di cosa stava parlando? Mi alzai dalla sedia, piazzandomi di fronte a lui.
- Da quando mi chiami per nome? -
Chiesi. Mi morsi il labbro perchè lo vidi assottigliare gli occhi, arrivati ad essere due lamine d'acciaio. Ma d'un tratto il suo sguardo diventò puro argento fuso, e in un attimo mi ritrovai le sue labbra sulle mie. Fu uno scoppio di emozioni, sembravo una ragazzina di 14 anni che riceveva il suo primo bacio. Lo sentii portarmi le braccia al suo collo mentre faceva scivolare le sue sui miei fianchi. Gentilmente, disegnando con la punta della lingua le mie labbra, chiese un approfondimento. Nemmeno stetti a tentennare. Schiusi le labbra facendo incontrare le nostre lingue, che si mossero prima piano, prima di prendere confidenza. Durò forse nemmeno un minuto, ma quando si staccò da me, percepii qualcosa di caldo che colava lungo le mie guance. Piangevo. Piangevo per essere stata così stupida. Avevo appena baciato Draco Malfoy, Mangiamorte, che non avrebbe esitato ad uccidermi se solo non gli avessi tradotto quella maledetta pagina di quel maledetto libro oscuro. Mi passai una mano sugli occhi, cercando di asciugarli velocemente, ma lui fu più svelto di me. Con un pollice mi asciugò le lacrime, carezzandomi dolcemente una gota. Si avvicinò di nuovo al mio orecchio, stavolta però la sua voce mi arrivò spezzata alle orecchie.
- Mi dispiace Hermione.. non è colpa mia -
Spalancai gli occhi scostandomi da lui e guardandolo con la collera negli occhi. Stavo per scoppiare, e vederlo mordersi il labbro fece crollare il mio autocontrollo in meno di due secondi scarsi.
- Per Dio spiegami! Mi minacci, mi preghi, mi baci, mi chiedi scusa... a che gioco stai giocando? -
Le lacrime ricominciarono a scendere copiose sulle mie guance, e lui tirò fuori la bacchetta. Il cuore mi saltò in gola, ma lui insonorizzò solo la stanza, il che mi fece sospirare di sollievo.
- Hermione... non sono un Mangiamorte -
La risata più sarcastica che avessi potuto fare mi arrivò alle orecchie come un vero e proprio insulto. Non mi capacitavo di credere che Draco Malfoy non fosse un Mangiamorte.
- Smettila. Ho detto basta giocare -
Impassibile e fredda. Sembravo quasi una vera Serpeverde, al contrario di lui che sembrava guardarsi intorno... spaesato. Per la prima volta in vita sua il Principe delle Serpi ebbe paura. Glielo lessi in quelle iridi argentee, e cercai di rilassarmi. Mi avvicinai a lui, che si scostò come se l'avessi scottato.
- Ti prego... Draco -
Dire il suo nome fu strano. Mai in 7 anni che eravamo stati a scuola insieme avevo osato chiamarlo Draco. Perchè noi eravamo nemici, e i nemici non si chiamano mai per nome. Lo guardai di nuovo, e lui rise. Ma la sua risata non era cattiva, non era sarcastica. No, la sua risata mi arrivò alle orecchie come una di quelle che servono a prendere in giro se stessi.
- Buffo vero? Ho sempre creduto di seguire le orme di mio padre e diventare un seguace dell'Oscuro Signore, e invece eccomi qui, a fare da balia alla mia Mezzosangue preferita mentre traduce un testo importantissimo per l'Ordine della Fenice -
Piegai la testa da un lato guardandolo interrogativo. Balia? Ordine della Fenice? Preferita?
- Di cosa parli? -
Lui rise di nuovo, ma stavolta la sua risata sembrava quasi spontanea. Che stavo forse impazzendo?
- Oh Granger Granger.. sono un Auror -
Stavolta però risi io. Malfoy un Auror? Ma chi voleva prendere in giro?
- Dai smettila con questi scherzetti -
Dissi, ma alla vista della sua espressione tentennai. Era serissimo.
- Stai scherzando... vero? -
Lui scosse la testa, e da una delle tasche tirò fuori un cellulare. E da quando il grandissimo purosangue si abbassava ad usare un apparecchio babbano come il cellulare? Compose velocemente un numero e lo vidi sbuffare.
- Stai tranquillo hai capito? No. No ho insonorizzato la stanza prima di chiamarti -
Una voce all'altro capo del telefono urlò di nuovo.
- Cazzo Sfregiato sta zitto! Si, ho dovuto dirglielo -
Aspettate un momento... Sfregiato? Draco Malfoy stava parlando al cellulare con Harry Potter? Spalancai gli occhi fissandolo. Ero senza parole. Draco mi guardò e sorrise. Un vero sorriso. Che mai io avevo visto su quelle labbra così morbide. Tornò a discutere con Harry, scambiandosi spesso qualche parolina di troppo. Ma quando lo vidi strabuzzare gli occhi mi preoccupai.
- Sei impazzito? Così... allo sbaraglio? D'accordo... Mi affido a te Sfregiato. Spero tu sia sicuro di quello a cui ci mandi incontro -
Attaccò il telefono e mi guardò eloquente.
- Direi che è ora di fare i bagagli Hermione -
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Nel giro di una ventina di minuti mi ritrovai con i vari libri e le varie traduzioni della pagina che mi aveva dato lui nella borsa, il cappotto addosso, e un Draco Malfoy (anche lui avvolto in un lungo mantello nero) accanto, pronto anche lui a levare le tende. Mi guardò, cercando di rassicurarmi. Ero un fascio di nervi.
- Sta tranquilla... appena fuori di qui dobbiamo smaterializzarci a Grimmuald Place.. pensi di farcela? -
- Ma per chi mi hai preso? Certo che ce la faccio! -
Dissi offesa. Lui mi sorrise di nuovo.
- Dimenticavo, orgogliosa fino all'osso eh? -
Gli feci la linguaccia e lo vidi avvicinarsi a me, sfiorandomi le mani con le sue. Sorrisi e lui ricambiò.
- Pronta? -
- Aspetta -
Lui sbuffò.
- Che c'è? -
Abbassai lo sguardo.
- E i miei genitori? -
Lui sorrise di nuovo.
- Sono a casa.. non si sono mai mossi da lì. Ora sei pronta? -
Sospirai di sollievo e poi annuii. Contò fino a tre e in un battito di ciglia ci rirovammo davanti alla sede dell'Ordine della Fenice.
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Vedere Grimmuald Place mi fece tornare il sorriso.
Mollai a terra la borsa e mi gettai addosso a Draco.
Mi strinse tra le sue braccia, stavolta calde e accoglienti, e sorrise a sua volta.

- Grazie Draco... mi hai salvato la vita -
Mugugnai cercando di trattenere lacrime di gioia. Mi prese la testa fra le mani e mi depositò sulle labbra un casto bacio.
- No Hermione... tu hai salvato la mia -
E da quel momento mi resi conto che Draco Malfoy non sarebbe mai più stata la mia nemesi.
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Bhè, spero che vi sia piaciuta.
Io e Serena ci abbiamo messo una settimana e mezza a scriverla.
E' la nostra prima shot quindi siate clementi ragazze.
Un bacione a tutte.

xoxo
MissDangerous

  
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