A RAINY DAY
 


-Aaaah! Piove! – Naruto si portò entrambe le mani alla nuca sfregandosi i capelli.
Non aveva neppure fatto in tempo a svegliarsi del tutto che il rumore scrosciante della pioggia l’aveva colpito dritto alle orecchie. Aveva appena scostato le tende che già quella luce così chiara e strana del cielo lo aveva accecato. Quel clima gli dava estremamente fastidio: come poteva essere così luminoso il cielo senza sole? Lui, la odiava la pioggia. Era così fredda e bagnata! Arrivava velocemente preannunciata solo da un cielo scuro e se ne andava altrettanto velocemente lasciandoti solo più triste e…solo di prima. Quando pioveva doveva starsene chiuso in casa. Quando pioveva al villaggio non c’era vita, anche se passeggiava incappucciato per le strade non avrebbe incontrato nessuno a fargli compagnia.
Quando pioveva era costretto a starsene con i suoi pensieri. Li, in quella casetta così piccola. Da solo, tra quei muri e niente di più.
Osservò un’altra volta fuori dalla finestra, sperava che smettesse velocemente. Voleva andare da Sakura, incontrare Kakashi e mangiarsi del buon ramen. Avrebbe aspettato.
Si stiracchiò di mala voglia scoprendosi del tutto dalle lenzuola bianche, diede una veloce occhiata alla foto sul comodino e cercò qualcosa da fare.
 
Erano le cinque del pomeriggio e ancora pioveva. Naruto appiccicò la fronte sul vetro della finestra mentre si esibiva nella sua peggior smorfia. Per tutta la mattinata aveva cercato di fare un rompicapo che gli aveva regalato Sai e, ovviamente, non era riuscito a farlo, così in preda alla frustrazione l’aveva buttato per terra con violenza. A pranzo aveva mangiato della frutta che non sapeva nemmeno di avere. Verso le due del pomeriggio si era addormentato ancora e verso le quattro aveva cercato di sistemare la sua stanza, con scarsi risultati. Come sempre.
Si stava già facendo scuro, notò con tristezza il giovane ninja. Le giornate si stavano accorciando di nuovo, l’estate se ne andava per lasciare posto alle fresche giornate autunnali. Non gli piaceva nemmeno la notte.
Staccò la fronte dal vetro e si accorse di aver lasciato delle chiazze di vapore. Ridacchiò. Con l’alito ne creò un’altra e cominciò a disegnarci una scodella di caldo rame. Il disegno sparì così usando lo stesso metodo disegnò il maestro Iruka, dopo qualche secondo svanì. Le sue mani agirano prima della mente e questa volta il disegno fu il Team 7.
Sasuke…
Anche quell’immagine scomparve.
 
Non si accorse nemmeno del tempo che passava. Stava semplicemente così a guardare la pioggia cadere, seduto a gambe incrociate sul letto sfatto. I suoi occhi, dello stesso colore del cielo limpido, vagavano in preda ad un vortice di pensieri ed emozioni. Il freddo sia fuori che dentro alla casa si stava facendo pungente, ma forse quel gelo che sentiva Naruto veniva soprattutto dal suo cuore.
Aveva tentato in tutti i modi di non pensare quel giorno. Ma come tutte le volte, quando pioveva, lui ricordava.
Un rumore alle sue spalle attirò immediatamente la sua attenzione. Afferrò lo shuriken più vicino e si girò di scatto.
Rimase completamente immobile. Gli occhi spalancati. Le labbra semiaperte. Non osava dire una parola, non riusciva, non poteva.
Il ragazzo dall’altro lato della stanza aveva gli occhi bassi, i capelli corvini gli ricadevano completamente bagnati sulla fronte. Aveva i vestiti, i maledetti vestiti che gli aveva dato Orochimaru, completamente inzuppati.
Sasuke si avvicinò fino ad arrivare a qualche passo dal letto di Naruto.
-S-Sa…su…ke…- il ragazzo alzò gli occhi sul biondo. Si fissarono a lungo. Naruto non capiva perché lui fosse li, non capiva perché avesse quegli occhi così tristi…così impregnati di odio.
Non capiva perché lui non riuscisse a muoversi.
Sasuke appoggiò un ginocchio sul letto e si sporse verso l’altro. Il moro lo osservò impassibile, poi intrecciò le sue braccia attorno al collo di Naruto. Appoggiò la testa sulla sua spalla, il naso che sfiorava il collo dell’altro. Sospirò abbandonandosi completamente sul corpo del più giovane.
Non voleva più chiedersi il perché fosse li, voleva solo sentirlo vicino. Come un tempo.
Naruto lo sentiva tremendamente freddo. Lo sentiva così lontano anche se erano così vicini…
Lo strinse a sé cercando di scaldarlo il più possibile. Con una mano prese ad accarezzargli i capelli.
Stettero così a lungo, nessuno dei due voleva parlare e persero velocemente la cognizione del tempo. Ma fu proprio nel momento in cui i vestiti di Sasuke si stavano asciugando che quest’ultimo si staccò delicatamente. Una seconda volta i loro occhi si cercarono. Naruto tese la mano verso la sua, la prese, delicatamente.
-…Resta, p-per favore…-
Un’increspatura segnò per un secondo il volto impassibile dell’Uchiha.
Le dita dei due si sfiorarono un’ultima volta, poi Sasuke si voltò per uscire.
-N-Non andartene…ancora…!-
Il moro roteò la testa fino a rivelare all’altro solo il suo profilo. Le labbra si piegarono in un sorriso, ma la sua direzione non mutò.
Naruto lo vide uscire nell’oscurità della notte, incapace di fare nulla per fermarlo.
L’unica cosa che gli aveva lasciato era quel freddo, quel bagnato.
 
Lui, la odiava la pioggia.

Ma a volte la amava così tanto...