Famiglia



Fanfiction scritta per i miei sei anni di permanenza su EFP. Spero che la storia piaccia e riceva anche delle recensioni!!! ^^


Yogi nonostante il suo essere adulto, prova uno strano calore mentre si rimpinza di dolci e gioca a nascondino come un bambinone.
Un calore che gli riempe il petto di un bel sentimento; che riesce a mettere a tacere le voci di un passato troppo oscuro per essere ricordato.
I bambini lo circondano sorridenti mentre lui offre dolciumi e buffe pose per rendergli la giornata lieta.
Nel suo essere Nyanperona cerca di donare a quei suoi piccoli amici di pochi attimi, sorrisi che spera durino il più a lungo possibile.
Con addosso quel costume può essere quello che desidera, ovvero una bonaria creatura che difende quelle fragili creature.
Ma quando lo spettacolo termina e del magico Nyanperona non rimane che un morbido costume appeso a una gruccia, la solitudine prende in sopravvento attanagliandogli il cuore.
Lui è solo.
Anche l'altro è solo.
La parte oscura del suo animo, quella che ama la battaglia e che ricorda memorie di un tempo passato.
La testa gli duole mentre lo sguardo si offusca.

"Dov'è? Perché l'ho lasciata da sola? Devo trovarla."
La mente è affollata da mille preoccupazioni, mentre avanza in un enorme prato verde.
Crede vi siano altre persone con lui e se tutto non fosse così confuso noterebbe anche i particolari abiti che indossa.
Un sibilo si protrae nell'area, bloccandolo sul posto.
Qualcosa o qualcuno cade tra l'erba.
Il verde del prato esalta le gocce scarlatte che si sono posate tra i ciuffi d'erba.
Qualcosa di pericoloso si sta avvicinando.
Il suo piccolo corpo trema, consapevole che nessuno potrà salvarlo.
Stringe forte le palpebre cercando di estraniarsi da quella situazione.
Davanti a lui l'immagine di una bambina sorridente.
«Miumarie.»
Sussurra mentre quel nome lo porta in un'altro luogo.
Vi è paura, vi è dolore.
Vi sono le lacrime di un bambino che ha visto tutto quello che amava venir distrutto.

«Ohi, non ti metterai a frignare come al tuo solito spero.» La voce di Gareki lo riporta alla realtà, lasciando nella sua mente un vago e triste ricordo, mentre quelle immagini vengono di nuovo gettate nell'oblio.
«G...areki-kun?» Mormora affranto nel vedere il suo nuovo amico con il solito broncio.
«Ora non mi dire che anche tu hai mal di stomaco come quel animale.»
«Nai-chan si sente male?» Chiede allarmato. Vorrebbe aggiungere che non è carino apostrofare Nai come animale, per quanto sia corretto.
«Ed eccoti ancora a preoccuparti per gli altri.» 
«Questo è il mio lavoro.» Sorride, mentre qualcosa dentro di se gratta fastidiosamente, gli viene voglia di piangere ma non ne conosce il motivo.
Gareki sembra rendersene conto e sbuffando gli si avvicina.
«Sei proprio un bambino che piange quando la festa è finita.»
«Non ti mette un po' di malinconia quando tutti se ne vanno?» Domanda, senza rendersi conto di esporsi in qualche modo.
Gareki sembra imbronciarsi di più a quella domanda e gli tira un leggero scappellotto sulla nuca.
«Razza di stupido, guarda che noi siamo ancora tutti qui.»
E detto ciò si allontana da lui per dirigersi all'uscita del camerino.
«Comunque gli altri ti stanno cercando.»
Dice prima di chiudersi la porta alle spalle.
Yogi non può trattenere un sorriso.
Lui non è solo.
Il circo è la sua nuova famiglia e anche se non sembra anche Gareki sembra incominciare a considerarlo tale.