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Autore: NakamuraNya    30/09/2013    1 recensioni
FF che si ambienta dopo la storia del troll che aveva preso il posto di Thor. I pensieri di Ikol che volteggiano nelle stanze di Thor. "Una leggera brezza entrò da una finestra aperta portando con se un ospite inaspettato."
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il suo eroe

Storia scritta per i miei sei anni su EFP!!! ^^


Tra le distese desertiche e spuntoni di roccia quella che un tempo fu la dorata città che si ergeva tra le fredde stelle ora si poggia sulle sue macerie vicino alla città di Broxton.
La notte è calata tra le sue anguste costruzioni, gettando il suo manto di oscurità sul popolo di Asgardia, son troppo lontane le luci della cittadina per contaminare quel buio assoluto.
In varie dimore ancora si sente il concitato brusio dei racconti dei guerrieri sulla battaglia appena svolta, e sul ritorno di Thor dalla morte, molte sono le bocche aperte dallo stupore a sentire quelle storie a volte un po' ingigantite per far scena.
«Thor con la sua forza ha spaccato il cranio di quel troll impostore in due, la madre di tutto poi ha trapassato da parte a parte il corpo di quella ingannatrice della regina dei Morn.»
Voci concitate esultano per l'ennesima vittoria, in quei pochi locali ancora aperti mentre innalzano boccali di birra.
«Prosperità e gloria per Asgardia!» Intonano voci un po' alterate dall'alcool.
Risate, urla, cibo e birra, di questi son composte le feste per gli asgardiani.
Tra quelle genti però manca il grande condottiero che rende fiera Asgardia, già da prima dell'inizio della festa Thor si era congedato dicendo che preferiva riposarsi.
Nelle stanze reali il figlio di Odino è disteso dormiente nel letto, a causa della stanchezza si è tolto solo l'armatura e non le vesti.
Di certo quella notte non avrebbe cercato calore nel letto di Sif.
Una leggera brezza entrò da una finestra aperta portando con se un ospite inaspettato.
Ikol si appollaiò su una balaustra ai piedi del letto, dopo essersi sistemato l'animale fissò con i suoi scintillanti occhi neri Thor.
Del grido di morte del grande Loki non rimaneva che uno spirito rinchiuso nel corpo di una gazza.
Una gazza, animale poco considerato e conosciuto solo per la sua attitudine al furto di piccoli oggetti luccicanti.
Un corvo sarebbe stato più appropriato, con il suo piumaggio completamente nero e il suo becco robusto.
Con un becco più forte almeno avrebbe cavato un occhio a quello sbruffone di Thor, per poi di certo morire sotto il pesante colpo di Mjollinir, ma con la soddisfazione di averlo ferito.
Poi chi si sarebbe preso cura di quel moccioso?
Aveva sacrificato chi era per non essere più prevedibile, ma a che prezzo?
Il nome di Loki si era trasferito a quel ragazzino così stupido e ingenuo, eppure ricorda che alla sua età non era mai stato così.
Detesta il modo in cui mostra profondo affetto nei confronti di Thor, vuole gridargli che così è vulnerabile, che si pentirà delle sue scelte.
Sa che però non sarà ascoltato.
«Sei il suo eroe.» Disse rivolgendosi a quel omone ancora profondamente addormentato.
Purtroppo è proprio così che il piccolo Loki vede il dio del tuono, lo si può scorgere dai suoi occhi pieni di ammirazione.
Alla fine poi Thor non aveva fatto altro che delegare a Vogstlag il compito di proteggerlo e quando ci fu la questione di Galaticus lo aveva aggredito per poi chiedergli pateticamente scusa.
Imperterrito, quel marmocchio, nonostante l'odio di Asgardia nei suoi confronti continua a proteggerla, anche se i suoi piani portano a volte ad altre minacce, che però nell'ombra riuscirà a risolvere.
«Ecco che il destino condanna anche il nuovo Loki ad essere la tua perenne ombra, o possente Thor.» Le sue parole sono falsamente lusinghiere.
Nella mente della bestia brucia  come un marchio il ricordo di quando era lui l'ombra del biondo, quanti piani aveva escogitato per poi vedere Thor ricoperto di onori al suo posto.
Asgard aveva sempre ammirato la forza bruta non apprezzando l'ingegno di una mente come la sua, disadattato in mezzo a tutti quei guerrieri non aveva fatto altro che usare le sue doti solo per sé.
«Presto però anche lui lascerà il tuo fianco.» E' tagliente nelle sue insinuazioni, mentre gioisce nel vedere la grande divinità del tuono agitarsi nel sonno.
Incubi, spera che Thor ne abbia molti quella notte e quelle successive.
Presto quel ragazzino dovrà capire che deve soffocare quel suo cuore ancora così grande.
Il male non ha bisogno di stupidi sentimentalismi, perché più il proprio cuore sarà scoperto più dolorosa sarà la ferita che gli verrà inferta.
Gli piace pensare che è tutta colpa di Thor e della sua grandezza, se lui un tempo aveva preferito abbracciare le tenebre piuttosto di essere il perenne secondo.
In realtà a monte vi erano molte altre cause ma Thor era stata quella decisiva per la sua caduta.
«Tu l'hai portato alla vita condannandolo a ricordare chi era stato e portandolo in questo covo d'odio. Sarà però il tuo egoismo a ferirlo portandolo ad essere come me.» La gazza conosce il modo in cui Thor riesca ad essere crudele, la cosa peggiore è che lo stessa divinità non si rende conto delle sue azioni.
Quello che un tempo chiamò fratello aveva deciso di riportarlo in vita solo per colmare la sua solitudine. Il suo fantomatico affetto nei suoi confronti però sarebbe scemato per accogliere l'interesse per nuove sfide e battaglie, come era già avvenuto in passato.
«Presto la figura del dorato eroe si infrangerà davanti ai suoi occhi e vedrà il tuo vero aspetto, stupido fratello.»
Ikol vedendo i movimenti della divinità farsi più agitati tra le lenzuola decise di volare via.
Madido di sudore Thor si svegliò improvvisamente lanciando uno sguardo lì dove gli era sembrato di sentire la voce del vecchio Loki.
Dirigendosi al davanzale di una finestra, lasciata aperta durante la notte, la divinità dei fulmini sorride tristemente al cielo che si sta pian piano schiarendo.
«Fratello ti sbagli, non permetterò che ciò accada.» Sussurra quelle parole rivolte al grido di chi ormai non c'è più
In questo ciclo continuo chi vincerà questa tacita scommessa? Ikol la gazza dal vecchio spirito o il valoroso Thor che ha affrontato molte battaglie? Solo il tempo nel suo scorrere ritmico sarà il nostro unico consigliere per questo enigma. Anche se il fato ha già scritto il finale.
   
 
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