Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Laylath    30/09/2013    1 recensioni
Dal capitolo 1.
Levi vide con orrore che quella donna, senza alcun timore, si stava avvicinando alla gabbia e stava allungando una mano. Il gigante ovviamente cercò di muoversi, spinto dall’istinto di mangiare l’umana che aveva davanti. Ma lei ignorò completamente quel dettaglio e gli accarezzò la mano enorme e sformata.
“E’ tutto a posto, Andy – disse, con voce amorevole, che Levi udì chiaramente in quanto trasportata dal vento della sera – è stato un viaggio faticoso, lo so. Ma è finito”
Perché diamine sta parlando ad un gigante? E perché lo sta accarezzando come se fosse un cagnolino… o peggio ancora un bambino?
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hanji, Zoe
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1. La ragazza che amava i giganti



Nonostante sul suo passato ci fosse l’alone di mistero, la Legione Esplorativa era stata ben felice di avere Levi tra i propri ranghi: il giovane si era fatto già una notevole fama durante l’addestramento ed erano bastate poche missioni per convincere i membri di quel corpo di aver fatto un acquisto formidabile.
Levi si era dimostrato subito silenzioso e poco incline ad avere contatti con gli altri: era il classico solista di cui non puoi far altro che ammirare la bravura. Persino i soldati più esperti non faticavano ad ammette che, in quanto a velocità e precisione, non aveva alcun rivale.
Il comandante Irwin Smith era particolarmente fiero del giovane e si vociferava che fosse stato lui ad avvicinarlo e convincerlo ad entrare nell’esercito e successivamente nella Legione Esplorativa. Forse era per questo che Levi si vedeva spesso camminare accanto al leader di quel gruppo: nonostante la grandissima differenza d’altezza, c’era una forma di rispetto tra di loro e tutti capivano che, ben presto, quel giovane dagli occhi azzurri e infossati, con l’espressione perennemente annoiata, ed i capelli neri, avrebbe assunto delle posizioni importanti all’interno del corpo d'elite.
 
Quando non era accanto al comandante Smith, Levi preferiva stare da solo.
In quel periodo il distaccamento principale della Legione Esplorativa si era ritirato in uno dei tanti castelli che c’erano tra le colline, al di fuori delle mura: al contrario degli altri corpi dell’esercito, la legione aveva diversi punti di ritrovo di questa tipologia: era quasi naturale per loro stare distaccati dal resto della popolazione.
Nelle giornate di quiete, come quella attuale, Levi amava passeggiare su un’alta impalcatura di legno che girava intorno ad una sorta di campo aperto, dove spesso i soldati facevano esercizi di combattimento.
Ma negli ultimi giorni quel posto era completamente deserto ed il giovane assaporava quella quiete, camminando senza problemi su quelle travi, segno di quanto il suo equilibrio fosse perfetto. Nessun soldato si avvicinava a quel posto, quasi avessero capito che era diventato una sorta di passeggiata privata per il giovane soldato.
 
“Piano! Fate piano!” esclamò una voce all’improvviso.
Levi si girò, leggermente seccato dal fatto che il suo personalissimo momento di quiete fosse stato interrotto. Ma la sua irritazione lasciò subito il posto alla curiosità quando vide che su quel campo di terra battuta, una ventina di soldati stavano aiutando dei cavalli a spingere un grosso carro coperto da pesanti teli.
Ma a fare tutto quel rumore non erano tanto i soldati, quanto una donna che zompettava come un cagnolino impazzito attorno al carro, prodigandosi di attenzioni per il contenuto.
“Attenti! Poverino! Non fategli sentire troppo gli scossoni! Tranquillo, Andy, siamo arrivati! Adesso ti portiamo fuori”
“Caposquadra Hanji, è sicura che…”
“Ma certo! Basta fare con dolcezza!”
Levi si sedette nella trave, lasciando le gambe a penzoloni nel vuoto, i capelli neri mossi dalla brezza serale.
La voce squillante di quella donna gli rimbombava in testa ed i suoi movimenti erano così irrequieti da disturbarlo. Quel Caposquadra Hanji era la sua completa antitesi, gli erano bastati pochi secondi per capirlo…
Cosa aveva da scatenarsi così tanto?
Ma gli occhi azzurri del giovane si sgranarono quando vide quello che i soldati stavano tirando fuori dal carro.
Un gigante?
Sì, era un gigante: un esemplare di circa sette metri, maschio, chiuso dentro una gabbia. Le braccia e le gambe erano pesantemente inchiodate alle travi di legno che ne componevano la base ed era ulteriormente legato ad un grosso palo che si alzava verticale nella struttura.
“Visto, Andy? Siamo arrivati! – disse lei con entusiasmo mentre gli uomini portavano la gabbia in mezzo al terreno e la posavano con un grande tonfo – Ehi! Vi ho detto di fare piano!”
Ma che sta facendo!?
Levi vide con orrore che quella donna, senza alcun timore, si stava avvicinando alla gabbia e stava allungando una mano. Il gigante ovviamente cercò di muoversi, spinto dall’istinto di mangiare l’umana che aveva davanti. Ma lei ignorò completamente quel dettaglio e gli accarezzò la mano enorme e sformata.
“E’ tutto a posto, Andy – disse, con voce amorevole, che Levi udì chiaramente in quanto trasportata dal vento della sera – è stato un viaggio faticoso, lo so. Ma è finito”
Perché diamine sta parlando ad un gigante? E perché lo sta accarezzando come se fosse un cagnolino… o peggio ancora un bambino?
 
Quella sera, in sala mensa, a farla da padrone era la voce della nuova arrivata.
“Quella è Zoe Hanji, - disse uno degli uomini seduti al tavolo accanto a quello di Levi – è forse la maggior esperta di titani di tutta la Legione Esplorativa… era da parecchio che non passava da queste parti”
“Hai visto che cosa si è portata dietro? Un gigante… non pensavo… insomma, credevo fosse solo una stupida storiella su di lei” disse un altro
“No, no, è proprio vero: quella tipa adora i giganti. Li studia, e su questo non c’è nulla di male… ma gli dà un nome, ci parla: alcuni dicono che sia fuori di testa, ed effettivamente a guardala da vivo, proprio normale non  mi sembra”
Levi lanciò un’occhiata distratta al tavolo dove Hanji stava parlando entusiasticamente col comandante Smith ed altri uomini. Gesticolava in modo esagerato ed i folti capelli castani, raccolti in un’alta coda arruffata, si muovevano a destra e a sinistra, seguendo i cenni della testa. Portava gli occhiali, un particolare che Levi aveva visto in pochissime persone: spesse lenti, in una montatura grigia, tenuta da un elastico che le circondava la testa: le lenti erano abbastanza grosse ed il giovane, considerata anche la distanza, non riuscì ad indovinare l’esatto colore degli occhi.
Il comandante Smith e gli altri ascoltavano quello che aveva da dire la donna che, ovviamente, stava parlando di titani… e molti di loro avevano l’espressione palesemente esasperata o rassegnata.
Ma lei pare non farci caso… se si trova davanti ad uno specchio questa parla anche da sola…
 
Nonostante tutto il trambusto che l’arrivo della squadra di Hanji aveva provocato, Levi quella notte decise di avvicinarsi al gigante. Non sapeva nemmeno lui cosa lo spingeva a compiere un gesto simile: in genere il suo rapporto con queste creature durava una decina di secondi, il tempo necessario per infliggergli la ferita al collo che li avrebbe uccisi. Non si era mai soffermato a vederne uno da vicino.
I due uomini che stavano di guardia alla zona dove stava la gabbia non ebbero problemi a lasciarlo passare: tutti conoscevano di vista Levi e tutti lo rispettavano.
Arrivato a pochi passi dalla struttura in metallo, il giovane si fermò ed alzò lo sguardo su quella creatura.
Sembrava completamente idiota con quegli occhi neri semiaperti che fissavano il vuoto e la bocca spalancata in una sorta di macabro sorriso, la lingua a penzoloni. Guardava la luna, come uno stupido cane che non sa se ululare o meno.
A vederlo così immobilizzato, era difficile pensare che un simile tontolone potesse mangiare le persone.
“Non lo trovi adorabile?” disse una voce accanto a lui
Levi non si mosse, si limitò a spostare le pupille in direzione della persona che gli si era accostata, ma già sapeva chi era.
“A me, sembra solo un grandissimo idiota” disse secco
“Ma no, è solo perché ti fermi alle apparenze.- dichiarò Hanji - Pensa se io mi soffermassi solo alla tua altezza… non credi che farei un grosso errore di valutazione?”
Levi girò lievemente il capo, curioso di osservare bene questa sorta di leggenda della Legione Esplorativa.
Era più alta di lui, almeno una decina di centimetri (a pensarci bene non era difficile nemmeno per una donna essere più alta di lui). Vista da vicino la sua capigliatura scarmigliata pareva ancora più fuori posto. I lineamenti non erano delicati come quelli della maggior parte delle ragazze: il naso era troppo deciso e così come il mento e anche la sua figura in generale risultava leggermente scomposta.
“Perché gli hai dato un nome?”
“Perché mi sembrava giusto – sorrise lei, tirandosi gli occhiali sopra la fronte e mandando all’indietro diverse ciocche ribelli di capelli castani – non sarebbe carino chiamarlo gigante o semplicemente “tu”… come posso instaurare un rapporto con lui se non gli do un nome?”
La ragazza si girò verso Levi, il viso illuminato dalla luce: era bella a modo suo, specie se l’entusiasmo esagerato non le storpiava i lineamenti. Pareva quasi un’altra persona con la faccia tranquilla che esprimeva gentilezza e dolcezza per quell’esemplare di gigante.
Levi si accorse che senza le lenti i suoi occhi erano castani, non dello stesso colore dei capelli, ma leggermente più chiari. E le fiamme delle torce davano loro sfumature davvero piacevoli da osservare.
Il volto e l’espressione di Levi rimasero impassibili, ma dentro di sé non potè fare a meno di restare affascinato da quella donna che, così repentinamente, poteva cambiare in maniera tanto evidente.
“Credi che provi qualcosa, oltre alla pulsione di mangiare esseri umani?” chiese per spezzare quel silenzio e tornando a guardare la mostruosa creatura
“Oh, io spero tanto di sì… guarda come sono belli i suoi occhi – sospirò Hanji, fissando il suo gigante con tenerezza – Non può non provare qualcosa: devo solo trovare il modo di arrivare a lui”
“Ed una volta che ci arriverai? – chiese il giovane incrociando le braccia al petto – Gli chiederai perché ha mangiato decine di persone?”
Non aveva fatto quella domanda con cattive intenzioni, assolutamente… ma che altro si poteva chiedere a delle creature che seminavano morte e distruzione?
Ma Hanji non sembrava turbata dal tono, quanto dalla domanda in sé.
“Cosa gli chiederò…  - mormorò dopo qualche minuto, la voce sembrava quasi quella di una bambina che risponde ad una domanda particolarmente difficile del proprio maestro - ecco… vorrei chiedergli se gli piace il nome che gli ho dato”
“Andy…”
“Sì, Andy… il mio dolce Andy” sorrise lei, come una madre orgogliosa.
Intanto il gigante continuava a fissare la luna, quasi del tutto ignaro degli umani a pochi metri da lui.
E’ chiaramente pazza…
All’espressione annoiata di Levi si aggiunse un nuovo sentimento: rassegnata esasperazione.
Diede le spalle al gigante e si incamminò verso gli alloggiamenti.
“Buonanotte, caposquadra Hanji… buonanotte Andy” salutò con voce sarcastica
“Sentito Andy? Dì buonanotte a Levi – disse la voce di Hanji - è stato molto gentile a venire a trovarti”
Beh, almeno sa il mio nome…
 



________________________
nda.
Eccomi di nuovo qui, ancora una volta con una fanfiction su Levi e Hanji.
Questa volta mi sono voluta incentrare sulla prima volta che questi due personaggi si sono incontrati, quindi sono più giovani rispetto alla trama del manga...avranno sui venticinque anni.
In teoria l'ho iniziata con one shot, ma poi ho visto che si sta prolungando più del previsto e quindi ho deciso di dividerla in capitoli. Ma non sarà molto lunga, massimo tre.
Spero che vi piaccia! ^^

 
  
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