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Autore: C a u s t i q u e    30/09/2013    3 recensioni
Ti vedo procedere verso di me, con Albus e la rossa Weasley al tuo fianco. Sorridi felice, come poche volte ti ho visto fare. Ora dopo tutto questo tempo, capisco che non ho mai compreso come ti sentivi veramente, che nonostante tutti i miei sforzi tu non sei la mia copia.
I tuoi silenzi erano parte del tuo ego, e non dovevano essere un problema per me. Invece lo sono stati per troppi anni.
Tu non parlavi, tu ti esprimevi semplicemente e i miei occhi tradizionalisti vedevano soltanto un figlio emarginato, non degno del cognome Malfoy.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Nickname sul forum: T i h a;
Nickname su EFP: T a n a r i;
Titolo: Diario Di Un Mangiamorte Superstite;
Rating: Verde;
Genere: Introspettivo;
Personaggi scelti: Draco Lucius Malfoy, Scorpius Hyperion Malfoy ;
Avvertimenti: Accenno di Angst (O forse è solo un delirio!);
Generazione: Quarta Generazione;
Credits://;
Note dell’autore: Generazioni a confronto, questo era il tema del Contest e ho deciso di trattare il rapporto padre e figlio tra Draco e Scorpius. Non so perché, ma ho sempre visto Scorpius come qualcuno completamente opposto al padre e anche a tutti i suoi avi. Spero di essere riuscita a raccontare del mio personale Scorpius visto dagli occhi di Draco.
Introduzione: Ti vedo procedere verso di me, con Albus e la rossa Weasley al tuo fianco. Sorridi felice, come poche volte ti ho visto fare. Ora dopo tutto questo tempo, capisco che non ho mai compreso come ti sentivi veramente, che nonostante tutti i miei sforzi tu non sei la mia copia. I tuoi silenzi erano parte del tuo ego, e non dovevano essere un problema per me. Invece lo sono stati per troppi anni. Tu non parlavi, tu ti esprimevi semplicemente e i miei occhi tradizionalisti vedevano soltanto un figlio emarginato, non degno del cognome Malfoy.
[Storia partecipante al contest: Generazioni A Confronto indetto su ffz da Moonspell.EFP ]

Diario Di Un Mangiamorte Superstite


Il treno fischiò.
Il rumore intorno a me mi avvolgeva come in una coperta. L'espresso per Hogwarts era appena arrivato al binario e gli studenti si riversarono sulla banchina di pietra come una mandria confusa. Capelli biondi spuntavano tra molte altre teste di colori del tutto normali. Scorpius mi si stava avvicinando lentamente, mentre parlava con un gruppo di compagni.
Era cambiato. Se non fosse stato per quei capelli forse non l'avrei neanche riconosciuto.
Era cresciuto in quanto? Nove mesi? In quel lasso di tempo si era alzato di almeno una ventina di centimetri, e con la sua statura anche i suoi capelli si erano dati da fare. Una massa leggermente mossa – lascito di sua madre - di crini platino.
Sorrisi, in un certo senso mi riportò alla mente quando da bambino tiravo, per gioco, i cappelli lisci di mio padre, con non poco divertimento. Questa però è un'altra storia.
Una leggera barba, anch'essa chiara, gli ricopriva il viso, rendendo ancora più serio, quel volto riflesso del mio, solamente molto più giovane.
« Salve padre ». quel banale saluto mi risvegliò dai miei pensieri, e quasi meccanicamente gli sorrisi a simboleggiare una sorta di saluto.
« Bentornato Scorpius ». gli risposi poco dopo abbracciandolo, scoprendo che ora era lui a doversi piegare e non più io, come un tempo.
Anche tu padre hai avuto questa strana sensazione nel petto? Come se qualcosa che è sempre stata parte di te, si iniziasse a staccare. Perché il mio cuore, pieno di gioia per questo unico figlio, ora era contornata da un velo di tristezza. Sapevo che molto presto avrebbe preso la sua indipendenza, da me e da come sono. O forse è già successo Scorpius?
Quelle domande si affollarono veloci, mentre le labbra pallide di mio figlio si rivolgevano a me, mi chiese di aspettare; c'era qualcuno che voleva farmi conoscere.
Peggio di Albus Potter non ci potrebbe essere nessuno. Quel ragazzino chiacchierone che si era appiccato a Scorpius, il primo giorno era suo esatto opposto. In un certo senso la loro amicizia era strana e quasi perfetta. Io e suo padre, siamo sempre stati in conflitto da quel giorno che rifiutò la mia amicizia, perché entrambi avevamo capito dal primo incontro che non era il momento.
Ora, figlio mio, vederti in compagnia con Albus e con la primogenita di casa Weasley, capisco che per te non è importante quello che per me era l'unica ragione di vita.
Per te le parole Mezzosangue e Purosangue altro non sono, che semplici parole senza significato alcuno.
Ti vedo procedere verso di me, con Albus e la rossa Weasley al tuo fianco. Sorridi felice, come poche volte ti ho visto fare. Ora dopo tutto questo tempo, capisco che non ho mai compreso come ti sentivi veramente, che nonostante tutti i miei sforzi tu non sei la mia copia.
I tuoi silenzi erano parte del tuo ego, e non dovevano essere un problema per me. Invece lo sono stati per troppi anni.
Tu non parlavi, tu ti esprimevi semplicemente e i miei occhi tradizionalisti vedevano soltanto un figlio emarginato, non degno del cognome Malfoy.
« Papà lei è Rose Weasley, sai lei e i suoi genitori, insieme alla famiglia di Al, mi hanno invitato a passare qualche settimana da loro ».
Non risposi, sorrisi solamente quando la giovane Weasley mi salutò a sua volta.
« Forza Signor Malfoy, non porteremo Scorpius sulla cattiva strada ». mi incoraggiò Albus sorridente e a suo agio. Anche al giovane Potter non importava se portavo un marchio di riconoscimento sul braccio, per lui ero solo il padre ricco del suo migliore amico.
« Tra un mese abbiamo quel viaggio, puoi restare da loro fin a quel giorno. Però voglio che mi scrivi, sia chiaro ». dissi apatico e autoritario, in fondo ero sempre suo padre, anche se gli avevo lasciato più libertà del solito.
Un sorriso irradiò il suo volto e le sue iridi di metallo argentato, con un cenno della testa mi confermò che per lui andava bene.
« Beh io e Rose diamo la notizia ai nostri genitori, raggiungici dopo Scorpius. Buona giornata signor Malfoy ». dichiarò il giovane Potter mentre lui e sua cugina si allontanavano da noi, lasciandoci da soli.
« Papà... » iniziò Scorpius, ma lo interruppi con un gesto della mano.
« Non farmi pentire di averti dato la mia fiducia ». iniziai.
« No padre, mi trovo bene con loro ».
« Lo so Scorpius, ho sempre fatto finta di non capirti, di non vedere. Non ti importa nulla del dovere verso la casata Malfoy. Tu sei riuscito dove io ho fallito. Ora vai, non vorrai essere in ritardo vero?» Conclusi la frase in modo scherzoso, dandogli una sonora pacca sulla spalla. Ormai ero abituato ai suoi silenzi, ora sapevo leggere tra le righe senza problemi.
Forse avremmo avuto un'altra occasione per poterci avvicinare, anche se la strada sarebbe stata ancora lunga.
« Scorpius? » Lo richiamai quando ormai si stava per allontanare da me.
« Lei lo sa? » Gli domandai con un sorriso alquanto esplicito sul volto, Scorpius dal canto suo, si irrigidì di colpo e non rispose.
« Sì, me ne sono accorto ». continuai e lui sbiancò ulteriormente.
« Pensi che dovrei? » Rimasi di stucco quando mi chiese un consiglio. Lo faceva di rado, anzi forse mai.
« O beh sai, io ho un maschio è lui che ha una femmina ». risi a quella affermazione alquanto fuori luogo. « Sei un ottimo studente Scorpius e anche se suo padre è uno dei salvatori del mondo magico, tu hai una cosa che lui manca!» Continuai, diventando ora serio.
« Corro più veloce? » Mi domandò scettico, rivelando pozzi d'argento fiduciosi.
« No, Scorpius. Nessun padre cruccerebbe il fidanzato di sua figlia, sapendo che lei potrebbe togliergli la parola. Fai ciò che devi, solo non dare la soddisfazione a quel Weasley di avere nipoti dai capelli rossi, platinati devono essere ». affermai con ardore nella voce e con tono severo.
« Ma padre la guerra è finita molti anni fa, smettetela con questa rivalità immotivata ». rispose mentre si recava da Albus e Rose.
Si avrei dovuto smetterla, ma nonostante gli anni non riuscivo a cambiare. Solo ora, che era cresciuto, mi rendevo conto che era completamente diverso da me, da mio padre e anche da mio nonno. Scorpius era Scorpius.
Lo vidi sparire in quel branco disomogeneo, ormai anche lui sembrava farne parte, ora non mi restava che recarmi da Astoria, le avrei portato dei fiori freschi e le avrei raccontato che finalmente nostro figlio era cresciuto, che si era innamorato e che il mio – nostro - passato non lo tormentava.
Credo di capire solo ora, quando mio padre affermava di non comprendere certi miei comportamenti eppure, mi ha sempre voluto bene nonostante tutto.
Non mi tirerò indietro, neanche se i miei nipoti avranno i capelli rossi, chissà forse diventeranno degni Serpeverde oltre che dei Malfoy.
Sorrisi e la locomotiva rossa ripartì fischiando.
   
 
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