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Autore: Frozen pal    30/09/2013    0 recensioni
Quattro sorelle vengono chiamate al cospetto di Odino, Padre degli dèi, per un'emergenza: Midgard, il mondo terrestre, sta per affrontare una minaccia. Saranno in grado di salvare la Terra?
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Altri, Chris Hemsworth, Tom Hiddleston, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Non avevo mai immaginato che le statue ai piedi del palazzo reale fossero altissime e fatte proprio in oro pregiato come ci aveva raccontato Amelia, la nostra balia. E mentre le ammiravo, inciampai addosso a qualcuno, che doveva essere un po’ più alto di me.
< Chiedo perdono > Dissi, guardando un paio di occhi azzurri.
< Nessun problema, siete una messaggera? > Annuì. < Avete di fronte a voi il principe Thor, milady > Spalancai gli occhi e rimasi immobile a fissarlo, poi ricordai il motivo per cui ero lì.
< Vi porgo i miei saluti > Mi inchinai. < Sono qui per portare questa lettera al Padre degli dèi, vostro padre > < Certo, seguimi pure > Disse sorridendomi. < Non sapevo che fossi così piccola, pensavo che fossi della mia età > Guardai il principe biondo confusa.
< Ho dodici anni, posso badare a me stessa. Voi quanti ne avete? >
< Io ne ho quindici > Lo disse tirando fuori il petto, come se ne fosse fiero.
Non parlammo finchè non mi portò al cospetto di suo padre, Odino, che in quel momento stava leggendo dal suo trono con un altro ragazzino, con i capelli corvini e un paio di occhi verdi che furono puntati su di me non appena si accorsero della nostra presenza.
< Thor, figlio mio, chi è questa fanciulla? > Domandò, con un po’ di preoccupazione nell’occhio, Odino. < Lei è la messaggera che aspettavate, padre > Il padre degli dèi si alzò di scatto.
< Non ci credo… Quanti anni hai? > La preoccupazione era un sentimento ormai evidente in lui.
< Dodici, Padre degli dèi… > Risposi impaurita. < Porto un messaggio da parte della nostra balia Amelia, la quale ha dovuto dare le dimissioni a causa di un problema fisico e >
< Amelia non si più presa cura di voi quattro?!? > Esclamò Odino, facendomi morire di paura lì. < Da quanto tempo? E’ questo il motivo per cui il vostro aspetto è così debole? > non mi aspettavo tutta quella premura da parte del re di Asgard, quindi tremavo dall’emozione di sapere che il Padre degli dèi era proprio saggio e altruista come lo descrivevano tutti.
< Amelia è andata via da poco e… No… Io e le mie sorelle siamo così strutturalmente, siamo deboli… Ma non perché non mangiamo… Non lo sappiamo il motivo… > Dissi, per poi abbassare lo sguardo.
< Thor, avverti tua madre della visita che abbiamo ricevuto > Il biondino si inchinò e dopo un “Si padre” uscì dalla sala del trono. < Loki, figliolo, prenditi cura di questa fanciulla > Il ragazzino chiuse il libro che teneva in mano e mi si avvicinò.
< Come vi chiamate? > Mi domandò titubante. Io alzai lo sguardo e sorrisi.
< Freya, principe >
< E’ un nome bellissimo, davvero > Disse sorridente. < E vedo che avete anche delle lentiggini sulle guance > Con il dito mi toccò una gote, mi imbarazzai e cercai di nascondere la testa in mezzo alle spalle. < Non vi piacciono? A me si, sono marchi della pelle molto simpatici > Non potei fare a meno di sorridere.
Ad Asgard si diceva che il migliore dei due figli di Odino fosse Thor, in ogni cosa. Ma, sinceramente, la capacità di Loki di mettermi a mio agio era una caratteristica fantastica, che Thor non aveva.
< Mio signore! > Una guardia entrò correndo, seguita da un’altra che era senza i soliti elmi con le lunghe ali dorate. < Mio signore i Giganti di ghiaccio… Loro sono- > Prima che la guardia potesse finire di parlare, venne ricoperta di ghiaccio, completamente, poi venne distrutta da uno Jotun, alto due volte il soldato, aveva gli occhi rossi come il sangue e la pelle blu con dei tatuaggi addosso.
< Lieto di farti visita Padre degli dèi > Disse lo Jotun. < Sono qui per la profezia >
< Non puoi venire qui con atteggiamenti di conflitto nei miei confronti, Laufey! Perciò ti rispedirò a Jotunheimr, la pace ora è su un filo debole, a causa tua! > Esclamò Odino.
Ma mi sentì sollevare e mi trovai una lama ghiacciata al collo. Cominciai a respirare affannatamente, ero impaurita, non volevo morire. Nessuno vuole morire.
< Lasciatela immediatamente! > Gridò il principe Loki. < Mi avete ascoltato?!? > Lo Jotun gli diede un ceffone, che lo fece cadere a terra. Gridai, come se avessi subìto anche io la botta.
< Cosa credi di fare con questo atto, Laufey? > Domandò il Padre degli dèi, forse confuso.
< Nulla di buono > Vidi che Loki si era rialzato, e che stava puntando contro il Gigante che mi teneva stretta una torcia, forse creata al momento con l’alchimia. Dalla torcia uscì un raggio di fuoco che accecò lo Jotun, che sparì insieme all’altro. Caddi in ginocchio, dato che le gambe non mi reggevano e che tremavo.
< State bene Freya? > Mi venne accanto Loki, che mi appoggiò una mano sulla schiena.
< Ho avuto paura, il ghiaccio di quello Jotun… Era così freddo… >
< Non permetterò che vi succeda ancora qualcosa del genere >”

Quelle parole, quel ricordo, di cui mi ero tanto illusa, mi stava dando la forza per liberarmi dal blocco di ghiaccio, per impedire la distruzione di Midgard. Ma allo stesso tempo, ero consapevole che qualcosa non andava, perché non stavo liberando la forza dell’acqua, l’elemento con cui mi trovavo meglio, io stavo sciogliendo il ghiaccio con un potere che non avevo mai posseduto prima.
< Che succede? > Nella voce del moro c’era panico, paura, ansia. < Tu non utilizzi il fuoco… Freya > < Vorrà dire… Che lo userò… Per oggi! > Aprì le braccia di scatto e il ghiaccio esplose in mille pezzettini, letteralmente. < E pensare che mi avevi salvata da una fine del genere, qualche anno fa >
< Tu non capisci niente, non capisci perché lo sto facendo >
< Nemmeno tu lo capisci! > Esclamai, infuriata. < Hai un senso di rabbia e ostilità che ti spinge a fare cose solo per far provare dolore a tutti gli altri, anche se non hanno alcuna colpa! >
< Faresti meglio a calmarti, non hai tutto questo potere, di solito > Disse alzando le mani. < E non hai gli occhi viola > Deglutì a fatica, poi lo spinsi via e mi avvicinai al Tesseract, che emanava un potere enorme. < Acciaio! Mi ricevi? >
< Forte e chiaro Madame, dimmi tutto >
< Devi distruggere la nave madre, ora! >
< Con immenso piacere! > Mi staccai l’auricolare e lo buttai a terra con rabbia.
Stavo perdendo il controllo, non riuscivo più a trattenere il potere della profezia, ma ero stata scelta come contenitore. Forse, per compiere il mio dovere, avrei dovuto… Morire?
Scossi la testa, cercai di non pensarci, mentre battevo le mani e mi concentravo per assorbire l’energia del Tesseract, mi sentivo piena dopo già qualche secondo, ma sapevo che mancava ancora tanto.
Sapevo anche che stavo per liberare il mio potere oscuro e distruttivo, la verità? Non potevo riuscirci da sola. All’improvviso sentì due mani che mi staccavano con forza dal Tesseract, mi buttarono a terra e osservai il dio degli inganni mentre rompeva la barriera e spezzava in due col ginocchio lo scettro che teneva il Tesseract come se fosse stato un gioiello prezioso. Ma il suo valore era inimmaginabile.
Mi alzai a fatica, sentì che la parte del potere che avevo assorbito non poteva essere contenuta ancora a lungo, quindi battei le mani e le puntai contro il cielo, per poi liberare una scia di energia verde, in alto, dove non poteva nuocere a nessuno, anzi poteva solo migliorare l’atmosfera inquinata di quel mondo.
< Il portale… > Loki aveva gli occhi spalancati verso le mie spalle, dove prima c’era il portale che permetteva ai Chitauri di attaccare Midgard. Ora non c’era più nessun buco nel cielo, solo un’azzurra distesa incontaminata. Quando fui completamente svuotata dal potere del Tesseract, ebbi un momento in cui mi sembrò di essere diventata cieca, sorda e muta.
Non mi sembrava di esistere.

< Freya!!! Freeeyaa!!! Svegliati!!! >
Qualcuno mi scuoteva le spalle, c’era chi urlava e chi singhiozzava. Dove mi trovavo? Di certo non su una superficie morbida. Forse ero sul pavimento? Si! Ero sul pavimento della torre dove…
E il Tesseract? Loki di certo era fuggito con quello, quando io avevo avuto quel momento di debolezza. < Tesseract… Loki dov’è? Dove… Dove?> Cercai di essere il più chiara possibile, ma non ci riuscì.
< Freyaaa!!! Sei sveglia!> Riconobbi Eileen, dalla forte stretta del su abbraccio, quasi mi soffocava. < No comunque noi stiamo bene eh! Anzi, se proprio vuoi saperlo, abbiamo dovuto salvare la vita a Loki >
< E chi voleva metterlo in pericolo? > Domandai confusa, mentre mi mettevo seduta.
< A quanto pare, hai fatto come il nostro amico verde > Mi voltai verso Acciaio, che era sdraiato accanto a me, con ancora l’armatura rossa e gialla addosso.
< Freya > Mi voltai verso Thor, che mi aveva appoggiato una mano sulla spalla. < Il tuo potere si è liberato, e hai rischiato di uccidere mio fratello > Spalancai gli occhi e mi allontanai da lui, che mi impedì una fuga veloce, per nascondermi. Io avevo rischiato di uccidere colui che mi aveva salvato la vita? < Appena ti sei resa conto di ciò che stavi facendo sei svenuta addosso a lui, che ti ha tenuta finchè non lo abbiamo catturato io e le tue sorelle >
< Diciamo solo Eileen, visto che io gli ho mollato il pugno sul naso, in modo da stordirlo > Disse appunto Eileen, scherzandoci su.
< E io? Io sono riuscita a mettergli quella museruola! Talmente insisteva che sono stata costretta a pestargli il piede con il tacco! > Intervenne Sydne. Entrambe mi fecero scoppiare a ridere.
< E adesso? Dove si trova? > Domandai. Thor mi aiutò ad alzarmi, mentre Tony venne aiutato da Hulk. < In una prigione più sicura, ma tanto dovremo portarlo ad Asgard con noi, insieme al Tesseract > Rispose Thor. < E non sarebbe un male se ci sbrigassimo, dato che padre è in ansia per tutti noi > Annuì.
< Allora… Immagino che non ci rivedremo più > Disse Capitano. < Se è così, è stato un piacere combattere con voi, siete tutti dei guerrieri potenti > A Dalia scappò un risolino quando il biondo le sorrise, era la prima volta che sembrava poter provare dei sentimenti, tra cui l’imbarazzo e la timidezza.
< E voi smentite ogni voce sul fatto che il popolo di Midgard sia debole, la vostra tenacia è la vostra forza > Ricambiò i ringraziamenti Thor.
Aveva ragione, nessuno doveva più dubitare della potenza e della forza di quel mondo, che per me era come una seconda casa, dato che era una copia di Asgard, solo con più acqua e meno alberi e foreste.
Sicuramente ci sarei tornata volentieri.
  
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