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Autore: Flam92    30/09/2013    3 recensioni

- Anja –
Tre anni prima . . .
Basta, me ne vado, sono arrivata al limite della sopportazione . . . È questo che ho ottenuto per essermi sacrificata all’inverosimile?! Il fatto che tra meno di un decennio sarò morta e sepolta, la donna che mi ha dato la vita mi ha insultato in ogni lingua conosciuta e non, e che devo lasciare tutto e tutti per andare oltreoceano?
- Loki –
Un anno prima . . .
In una cella, di nuovo!! Maledizione, odio stare qui dentro, mi manca l’aria, non posso muovermi . . . almeno mi hanno levato quel dannato bavaglio. Uff . . . che cosa dovrei fare per i prossimi due secoli? No, se non esco prima di qui finisce che divento pazzo sul serio.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 4: "Situazioni spinose e guai all'orizzonte"
 

- Anja –
         - Ma stai scherzando vero?! No, ti prego, dimmi che stai scherzando!-
- Perdio, Helen, non urlare! E comunque, non sei mia nonna.-
Uff... quante storie per un innocuo bacio sulla guancia: non è difficile da capire, era un modo come un altro per ringraziarlo della gentilezza di averle, nell’ordine, evitato di cadere dalle scale della biblioteca, di morire per strada, causa ennesimo attacco di tosse violenta e di averla riportata a casa sana e salva, nonché piuttosto asciutta.
         Quello che è successo poi, Helen non lo immagina nemmeno lontanamente e forse è meglio così, altrimenti nulla le leverebbe una grandiosa lavata di capo nello stile di Helen: chiassosa, sentita e, soprattutto, plateale. Tuttavia Anja non si sente minimamente in colpa, anzi, le sembra di percepire ancora la sua presenza, come se lui fosse tuttora lì con lei. Portando la mano alla bocca, nasconde un sorriso.
 
         Le sue mani, forti e delicate al tempo stesso, le scorrono sulla pelle, una rovente carezza che infiamma ogni parte di lei. Lentamente, la giacca e la camicia finiscono a terra, la punta delle dita di Anja gli sfiora la schiena, i muscoli guizzano sotto la pelle.
I  pantaloni di lei fanno la stessa fine della camicia di lui; l’uomo la solleva, la schiena contro il muro, le  gambe di Anja si serrano attorno alla sua vita. Interrompe il bacio, ansimando e per un attimo i loro sguardi si incrociano, il verde dei boschi contro il grigio della tempesta.
Senza sforzo la prende tra le braccia e la adagia sul divano, continuando a guardarla con quei suoi occhi magnetici. Il viso di Anja si imporpora e lui sorride, quasi che sia soddisfatto per così poco. Si china su di lei, sollevato sulle braccia, mentre la sua bocca maliziosa traccia scie bollenti sul collo di Anja. Le sfugge un mugolio estatico e implorante allo stesso tempo. Anja lo sente sorridere contro la sua pelle e lo stringe con più forza, le dita intrecciate nei suoi capelli neri e morbidi. Le mani affusolate di Lars scivolano impunemente sotto maglia di Anja, gettandola poi da parte. Riprende a torturarla con le sue labbra peccaminose, seguendo il profilo del collo e poi sempre più giù, nel solco tra i seni. Anja si vendica mordicchiandogli appena la linea della mascella e il petto. Sogghigna contenta, quando gli sfugge un mugolio soddisfatto.
Le mani di Lars scorrono sulla sua pelle, accarezzandole le gambe affusolate e le natiche sode, senza fretta, stuzzicandola, mentre lei inarca la schiena e calde ondate di piacere le infiammano il bassoventre.
- Meravigliosa . . . nulla, di tutto ciò che ho visto, lo è quanto te  . . . – mormora, la voce roca di desiderio. Puntando un ginocchio le fa aprire la gambe.
Anja fa per rispondere, ma viene interrotta dalla bocca di lui premuta sulla sua, le lingue intrecciate in una danza sensuale.
Anja gli posa le mani in vita, facendogli  scivolare i pantaloni giù dai fianchi snelli, le sue dita indugiano sul suo addome scolpito. Il bacio si fa più rovente, calde onde di desiderio li infiammano entrambi; con una spinta possente, Anja lo sente dentro di lei, un’incontenibile esplosione di pura energia e piacere la avvolge. Si stringe di più a lui e  si muovono all’unisono, il suo desiderio e quello di lei si rincorrono sulla poderosa onda del loro piacere...
        
         Helen intanto continua a blaterare le sue assurde convinzioni – e lei ha perso una buona parte del discorso, mentre pensava a quell’amante così fuori dal comune e così dannatamente bravo - e ad Anja viene da sorridere, visto che i rimbrotti arrivano da una donna quanto mai... libertina, su certi aspetti; eppure non si fa scrupoli a rimproverarla per le stesse cose. Oh Helen, sei uno spasso quando fai così…
Finalmente interrompe la sua tirata, così Anja ne approfitta per chiederle se ci sono novità in ufficio, considerando che è rientrata solo due giorni prima, dopo quindici di malattia.
         All’improvviso Helen le dà di gomito e Anja si gira verso la tv del bar, lo stesso, a ben pensarci, in cui erano l’altro giorno lei e Lars. Al telegiornale stanno mandando uno speciale per commemorare le vittime dell’attacco dei Chitauri, avvenuto più di un anno prima: visti i video di repertorio e tutti i disastri che quegli alieni hanno fatto, ad Anja viene spontaneo ringraziare la sua buona stella, perché in quel momento era dall’altra parte del mondo... Klaus, suo cugino, ha voluto sposarsi in Nuova Zelanda e così le è toccato andare a quella meravigliosa riunione di famiglia… e litigare con metà del parentado. Ci fossero almeno stati Ludo e Wolf… sarebbe stato più sopportabile.
         - Ehi, Anja, guarda un po’, non ti pare che Loki somigli tanto al tizio con cui stai uscendo? Dai, mettigli un completo scuro ed è lui! –
- Ma che ca... oddio, la somiglianza è impressionante... ma mi pare strano che possano essere la stessa persona, no? E comunque, col tizio, come lo chiami tu, non ci sto uscendo- replica Anja scettica - Non mi hai mica detto che, dopo aver sconfitto quei cosi, il fratello lo ha riportato in quel di Asgard? Loki, intendo-
- Così pare... però, boh, il tizio, quando lo abbiamo visto alla festa, mi sembrava troppo strano- Miseria ladra, lei e le sue congetture da cospirazioni e complotti… Chi è che voleva dormire, stanotte?!
- Strano in che senso, Helen?-
- Nel senso che era troppo perfetto e... artificioso nei modi, non so se capisci che intendo...- Oh, fantastico, giusto la pulce nell’orecchio ci mancava.
- Sì, penso di aver capito dove vuoi andare a parare... Ora però dobbiamo tornare in ufficio, forza- Anja scuote la testa e precede l’amica uscendo dal bar.
 
         La discussione di quella mattina ha lasciato Anja davvero perplessa, perciò decide di controllare tutto una volta a casa, dopo aver mangiato un boccone, giusto per escludere di stare improvvisamente diventando una pazza paranoica con manie di persecuzione. Non che la passeggiata dall’ufficio a casa sua le abbia schiarito le idee.
Il portiere all’ingresso del palazzo la ferma non appena varca la soglia.
- Miss Blackwood, è arrivato questo per lei! Prego, firmi qui...-
- Ecco qui – risponde dopo aver firmato – grazie molte, Bartolomew –
Prende il pacco e sale in casa; dopo essersi data una rinfrescata e aver indossato gli abiti da casa, mette a cuocere una zuppa, si siede sul divano e Siegfried le si acciambella accanto per farle compagnia.
         Dentro la scatola, accuratamente avvolto nella garza bianca, trova il libro che stava cercando l’altro giorno: una delle prime copie tradotte dell’Edda in prosa!  Ad Anja si spalancano gli occhi per lo stupore: testi del genere sono estremamente rari e difficili da trovare, senza contare che hanno un valore incalcolabile. Dalle pagine del libro scivola fuori un bigliettino piegato a metà: lo apre e trova le ben note iniziali, vergate nella consueta grafia elegante, sempre in verde.
Questo mi ricorda che devo ritirare fuori e passare al vaglio tutto il materiale che ho raccolto sull’attacco dei Chitauri, foto, dichiarazioni dei testimoni e quant’altro.
         Scodella di zuppa alla mano, musica di sottofondo e il suo gattone seduto sul tavolo del soggiorno sono tutto ciò che le serve. Guarda la pila di documenti davanti a lei e sospira sconsolata. Ancora si domanda per quale motivo abbia raccolto tutti quei dati, foto, articoli di giornale… e conclude di averlo fatto meramente per noia.
 
         Meno di due ore dopo ha scremato tutte le informazioni che, al momento, non le servono e passa alle foto e ai filmati.
Devo ammettere che le impressioni di Helen sembrano essere fondate, in effetti la somiglianza tra i due uomini è davvero incredibile, però...
- Che devo fare ora, Siegfried ?-  chiede Anja al gatto, facendogli i grattini dietro le orecchie – a chi do retta? – , ma il felino, questa volta, le rimanda il suo sguardo perplesso, muovendo la coda a scatti.
         Esasperata, lascia perdere tutto quanto e si prepara per andare a dormire. Considerato che è mezzanotte e venti, si merita un po’ di sonno.
Prima, però, a dispetto dell’ora, compone il numero di Lars / Loki, o chiunque egli sia, e gli propone, sempre per tramite della segreteria, di vedersi non appena ne ha occasione...  Per tagliare la testa al toro, deve vederlo di persona e cercare di non fare affidamento su nulla tranne che i fatti: logica, fredda e obiettiva, così deve essere. Tutte caratteristiche che sembra aver perso per la via da quando quell’uomo è entrato nella sua vita…
         Tuttavia il sonno tarda ad arrivare, perciò, animata dal sacro fuoco dell’insonnia – che novità, eh?! – decide di fare un (bel) po’ di pulizie di Pasqua anticipate: prima, il soggiorno, che è un caos indegno di carte, raccoglitori, manoscritti e altre cose sparpagliate in giro.
         Non contenta, Anja svuota la libreria uno scaffale alla volta, pulendo tanto questo quanto ogni singolo libro, che ritorna quindi al proprio posto; inutile dire che dopo questo lavoro lungo e monotono, che le ha portato via quattro ore abbondanti, secondo l’orologio, è piena di polvere da capo a piedi. Mentre sistema uno degli ultimi libri, le cade sul naso una vecchia cartellina verde di cuoio, ormai consumata in più punti. Borbotta un’imprecazione e se la rigira tra le mani.
         Scende dalla scala e la apre: dentro trova delle vecchie foto della sua squadra,  quando ancora era un’agente dell’Interpol, il documento di congedo dopo l’incidente che le è costato i polmoni, tutti gli esami e gli studi che hanno fatto per capire che cosa, esattamente, la stia uccidendo, articoli che parlano del suo caso, unico al mondo... incredibile, se nemmeno le menti più brillanti del pianeta sono riuscite a venirne a capo, allora davvero non c’è speranza. Chiude tutto di scatto, frustrata e arrabbiata con tutti e nessuno in particolare.
         Una volta ancora, rimette quell’affare dov’è stato in tutti quegli anni, in modo che nessuno possa vederlo; dopo una più che meritata doccia, crolla sul letto stanca morta e, per una volta, nessun sogno di nessun tipo le disturba il sonno.
 
- Loki –
         Maledizione, maledizione, maledizione! Ci scommetto che in tutto questo c’è anche lo zampino di Heimdall, dannata spia !
Loki prende un respiro profondo, cercando di essere razionale: se Thor è arrivato fino a lui, qualcuno deve averglielo detto e i casi sono due: o hanno fatto tutto lui e il guardiano, che deve aver subodorato qualcosa, oppure è stato Padre Odino a ordinare a Thor di venire lì. In un caso come nell’altro, deve trovare un modo per tirarsene fuori.
         Punto primo, la ragazza non deve esserne coinvolta, da quel poco che gli ha detto, ha già abbastanza grattacapi di per sé; punto secondo, se Heimdall ha mandato Thor, è un enorme problema, infatti Loki sa che il guardiano vuole la sua testa e non ci sono scuse di sorta che possa inventarsi per uscirne più o meno pulito; punto terzo, con Padre Odino forse si può arrivare a qualche compromesso... magari leggermente svantaggioso per Loki stesso, ma sempre meglio che rimanere per i prossimi tre secoli chiuso nelle prigioni asgardiane; quarto e ultimo punto, per evitare tanto il guardiano quanto il Padre degli Dei, sparire da qualche parte e ricomparire con tutta calma fra qualche decennio potrebbe essere la soluzione migliore.
         Un tonfo che fa scuotere di nuovo la terra annuncia la presenza e l’aggraziato atterraggio di Thor, comparabile ad un pentapalmo in corsa che rotoli giù per una collina, tant’è delicato.
- Salve, fratello, noto con piacere che la tua grazia ti precede ovunque vada. A che devo la visita, questa volta? –
- Padre Odino mi ha mandato qui per sincerarsi che tu non stia facendo nulla di
 male... –
- Mi congratulo per la tempestività. Sono quasi cinque settimane che sono qui, se avessi voluto fare del male l’avrei già fatto, no? E comunque, chi gli ha suggerito di venire a cercarmi proprio qui? Tu, forse? Sei davvero così preoccupato per la mia salute?- vediamo se il boccalone abbocca una volta di più.
- Se ti riferisci ad Heimdall, no, la tua magia nera lo rende cieco ai tuoi movimenti; in ogni caso, la tua sparizione è stata scoperta due giorni fa, motivo per cui mi hanno mandato di nuovo qui –
         Uhm... questo sì che è interessante, quindi Heimdall non può ancora trovarmi, ovunque io sia... bene, eliminiamo la seconda opzione dall’elenco. Ma se Thor mi ha trovato ieri… forse i Corvi di Odino lo hanno riferito al Padre degli Dei e lui ha mandato lo scimmione a controllare… ma non ha senso che non mi abbia portato con sé.
- Chi altri lo sa ?- a questo punto, l’unica altra incognita è quel maledetto monocolo e i suoi tirapiedi dello S.H.I.E.L.D, oltre ai Vendicatori, che lo seguono come cagnolini. Dai, Thor, fammi contento per una volta e dimmi quel che voglio senza che debba arrivare agli insulti... con te ormai non mi diverto più.
- Per ora nessuno, ma fra poco sarò costretto a dirlo a Fury... non posso fare nulla a riguardo, ho promesso – dice, abbassando gli occhi sul suo martello.
- Sì invece!! – per gli Inferi, con lui non c’è verso, è troppo stupido – Avresti potuto venire qui e dire di non avermi visto! Coprirmi, esattamente come ho sempre fatto io con te!– Promesso? Promesso?! Conosco bene le tue promesse e valgono meno della terra su cui cammini, aggiunge mentalmente con disprezzo.
- E mentire al Padre degli Dei? Io non mi abbasso alle tue doppiezze! –
- Sei sempre il solito patetico idealista! Svegliati, idiota, e capisci che così facendo sarai sempre un burattino in mano d’altri! Avrai anche i muscoli, ma sono inutili senza un cervello!-
- Ti do due giorni per sistemare i tuoi affari, poi avviserò Nick Fury e tu tornerai con me ad Asgard –  Niente facce contrite, non ci credo... la verità è che non vuoi che sia libero dall’influenza di tutti voi. E dalla tua soprattutto.
- Oh, gentile da parte tua farmi questa concessione. Ora vattene, non sopporto che tu mi stia tra i piedi quando ho una montagna di cose da sistemare.-
Un altro rombo assordante e il suo pachidermico non-fratello sparisce. Loki è a tanto così dal perdere le staffe, non solo, però, per l’ordine appena ricevuto.
         Si teletrasporta di nuovo in albergo; qui passa un tempo indefinito a camminare avanti e indietro per la stanza, la sua mente che lavora a pieno regime per cavarsi d’impiccio.
         Sta seriamente meditando di eclissarsi e sparire da qualche parte, quando un trillo fastidioso interrompe le sue elucubrazioni: è quell’aggeggio infernale che, così crede, dovrebbe chiamarsi “telefono”; siccome non ha intenzione di rispondere, lascia che continui a squillare. Dopo poco quel suono fastidioso si zittisce, lasciando il posto ad una voce morbida, che Loki ha imparato a conoscere in tutte le sue sfumature : “Ciao, sono Anja... senti, so che è tardi per chiamare, ma ho davvero bisogno di parlarti, appena hai un momento libero.”
Loki guarda stupito fuori dalla finestra, dove una timida luna si staglia sul cielo scuro: ha passato l’intera giornata a riflettere, non rendendosene minimamente conto.
         Tornando ad Anja, il suo tono ora è palesemente preoccupato e una buona dose di sospetto sta cominciando a farsi strada nella sua voce.
Questo sarebbe un motivo in più per sparire prima di averceli tutti a fiatarmi sul collo, però a lei una spiegazione la devo. In fondo, a dispetto di ogni cosa, mi ha accettato per come sono... beh, più o meno. Mi piacerebbe che anche gli altri fossero così lungimiranti.
Bizzarro… ho un debito d’onore con una donna di Midgard… Chi l’avrebbe mai detto?
Si sdraia sul letto, cercando di recuperare quel poco di sonno, e con esso parte della sua lucidità, che in questo momento non potrebbero fargli che bene.
 
         Le quarantott’ore concessegli da Thor stanno per scadere, ma questa volta la partita andrà diversamente.
Ha lasciato detto ad Anja di trovarsi sulla panchina del loro primo incontro, fra poco più di due ore.
Vediamo se il tempo tolto al sonno darà i suoi frutti: se tutto va come deve andare, non ci saranno danni e, cosa più importante, sarò libero di andarmene entro sera.
 
         - Anja, che piacere vederti! – eccola lì, seduta sulla panca, che fissa il lago con aria assorta; quando sente la voce di Loki, si alza e gli sorride, andandogli incontro.
- Scusami per il poco preavviso, ma ho davvero bisogno di parlarti... Facciamo due passi, ti va?-
Cominciano a camminare, costeggiando il lago ghiacciato. C’è qualcosa che la turba, ma insistere per farla parlare sarebbe controproducente e in questo è esattamente come lui. Le parole hanno un loro proprio peso e non le si dovrebbe mai estorcere con la forza.
         Si ferma di scatto e si volta a fronteggiarlo: non è molto più alto di lei, i loro occhi sono quasi allo stesso livello. Gli allunga una cartellina di cuoio verde e consunta, che lui prende, perplesso.
- Non sono stata del tutto sincera con te; per quanto molto spesso non mi senta a disagio a omettere particolari della mia vita, con te non riesco a farlo, anche se non so perché. Perciò, se vuoi, la verità su di me è lì dentro. – Si appoggia ad un albero, le braccia rigide lungo i fianchi, gli occhi che saettano da un punto all’altro, senza vedere realmente nulla. Il suo sguardo non si sofferma mai su di lui. È nervosa, e in imbrarazzo… ma come mai?
- Potrei leggerlo, certo, e scoprire da me cosa nascondi, in realtà più a te stessa che agli altri; tuttavia voglio che sia tu a parlarmene, perché la vita di una persona deve essere raccontata da chi l’ha vissuta. Tutti hanno dei segreti, me compreso.- e dire che ho dei segreti è l’eufemismo del secolo...
         Anja prende un respiro profondo, senza mascherare, questa volta, quanto dolore le causi; se lui non fosse l’Inganno fatto persona, riflette, non sarebbe stato in grado di accorgersi di tutte le verità che ha omesso, le emozioni che ha nascosto, il dolore che ha ricacciato dietro una facciata.
Occhi grigi infiammati da dolore e collera... ma no, non  è possibile.
Respinge indietro questo pensiero ramingo e le presta attenzione.
         - Fino a tre anni fa lavoravo all’Interpol, stavamo dando la caccia a un gruppo di terroristi a cui aveva aderito anche uno dei nostri. Purtroppo per noi, avevano fior di biochimici e scienziati che li hanno aiutati a mettere a punto quella tossina che poi mi ha infettato. Ero a capo della task force per l’arresto, in quel periodo. Sembrava che andasse tutto per il meglio, ma all’ultimo  ci hanno buttato quello schifo addosso per rallentarci e avere il tempo di scappare. I miei colleghi hanno sparato prima ancora di capire che stesse succedendo, peccato che, in questo modo, non sia rimasto nessuno che potesse dire come neutralizzare la tossina. Stranamente, altri che hanno respirato una quantità minore di quella schifezza, meno di quanta ne avessi respirata io, non ce l’hanno fatta. Mia madre mi ha maledetto in tutte le lingue, quando ha avuto la notizia, così come la mia sorellastra. Solo mio padre mi è stato accanto; circa un anno e mezzo dopo, mi è arrivata la notizia che miei fratelli maggiori, gemelli, erano scomparsi in guerra. Da Berlino mi sono trasferita qui, ho... ritoccato le mie credenziali e intrapreso il mio lavoro attuale. –
         Loki strabuzza gli occhi, sinceramente basito. Da non credere: da quel che ha capito, su Midgard dovrebbe essere encomiabile sacrificarsi per il proprio paese, mentre questa creatura meravigliosa è stata denigrata e lasciata a se stessa quando più aveva bisogno di qualcuno. Eppure, è riuscita a rialzarsi e a reagire con le sue sole forze. Ha l’impulso di abbracciarla e scacciare quel dolore che traspare dai sui occhi. Solo gli Inferi sanno gli orrori che hanno visto.
                                                                               
- Anja –
         La sorprende con un abbraccio forte e dolce allo stesso tempo e Anja sente che, per entrambi, quel gesto è stranamente intimo. Forse osa sperare di aver trovato qualcuno che davvero la capisca e la comprenda, al di là di tutto ciò che possa aver fatto o detto.
         Si stringe più forte a lui, affondando il viso nell’incavo tra collo e clavicola; il suo profumo le calma i pensieri; per una volta nella sua vita, ad Anja sembra di poter stare senza la maschera che ha portato così a lungo. Una mano dell’uomo scorre gentile tra i suoi capelli, dalla sommità della testa ai fianchi, un movimento ripetitivo e tranquillizzante; l’altra, le stringe dolcemente la vita e le sembra di fluttuare in un sogno... ed è bello, per una volta, poter lasciare le mie emozioni a briglia sciolta. Qualche lacrima le cade dagli occhi, ma per una volta non le importa.
         Riprendono a camminare, la leggera pressione del suo palmo alla base della schiena di lei è confortante; la donna sa, però, che Lars si è accorto che c’è altro sotto. I casi sono due: se è un uomo qualunque, ha davvero un intuito eccezionale, se, invece, è davvero Loki, come Anja comincia a sospettare, allora la cosa non la sorprende più di tanto. In fondo, non si può ingannare l’Inganno al suo stesso gioco, no?
- C’è un’altra cosa, in realtà, che mi tiene sulle spine – aggiunge infatti la donna, dopo quel silenzio che è sembrato durare un’eternità – e vorrei che tu fossi onesto quanto lo sono stata io poco fa – lo guarda di sottecchi, aspettando che le dica di andare avanti. L’uomo la incoraggia con un cenno, lo sguardo improvvisamente circospetto.
- Helen mi ha fatto notare che tu somigli in modo davvero impressionante a Loki e devo ammettere, visti i filmati e le foto dei giornali, che non posso darle torto. Tuttavia, non ero troppo propensa a darle corda, almeno all’inizio. Poi però ho notato che il tuo modo di parlare, di porti nei confronti degli altri, di intavolare discorsi che confondono è identico al modo di fare di Loki. Sai che non credo che esistano le coincidenze... ah, e i tuoi occhi, di quel colore... sono più unici che rari, non credo che siano tanto comuni. Correggimi, se sbaglio. -
Anja tace, mordicchiandosi nervosa il labbro, quasi sperando che l’uomo lì con lei sia uno qualunque... altrimenti dire che si ritroverebbe in una situazione spinosa sarebbe un eufemismo enormemente riduttivo.
         Lo vede trattenere il fiato e sorride fra sé e sé, forse ha fatto centro, ma un attimo dopo è tornato sereno e impassibile come sempre. Scoppia a ridere di gusto – amo, amo pazzamente la sua risata! Lucidità, fatti pure viva quando vuoi... – poi l’uomo si volta a guardarla, un guizzo vivace e divertito nei suoi occhi.
- Beh, devo dire che il tuo è un ragionamento interessante, oltre che... logicamente inoppugnabile, fatto salvo per un piccolo particolare: se fossi davvero Loki, non dovrei essere qui, non credi? La logica suggerirebbe che dovrei stare scontando la punizione per quel che è successo. E il particolare degli occhi... per quanto affascinante, dubito fortemente di averli di un colore così unico... non sarò certo il... –
         Un rombo, come di tuono, squarcia la tranquillità del parco, piuttosto deserto a quest’ora del mattino. La terra trema e si solleva un muro di neve e terra alto quanto una casa.
Non appena si deposita il polverone e Anja vede chi sta avanzando verso di loro, le cade la mascella. Letteralmente. Non ci credo, è Thor in persona!!
- Ok... – dice al suo accompagnatore, dandogli di gomito – hai qualcosa da dire, in merito L…?-
- LOKI! – sbotta il dio – Il tuo tempo è scaduto, preparati a lasciare la Terra. –
Ecco, se anche avessi avuto ancora dubbi, ora ne sono certa. Ma maledizione, tra tutti proprio l’Inganno in persona dovevo incontrare?! Se è uno scherzo, non mi diverte affatto.
- Prenderò in considerazione le tue parole solo quando ti degnerai di chiedere le cose con un minimo di cortesia, fratello. – è la seccata risposta di Loki.
         Impercettibilmente sposta il braccio, che cingeva la vita di Anja, davanti a lei, al contempo avanzando di mezzo passo, così che la ragazza si trovi parzialmente nascosta dietro lui. Thor sembra non essersi accorto di nulla, ma ad Anja non è sfuggito il movimento circospetto del dio.
- Perché non hai fatto come ti ho detto? Ho dovuto avvisare anche Fury, sa che sei qui. Stanno arrivando e non saranno comprensivi come me, lo sai. –
Loki sbotta in una sarcastica risata, prima di rispondere a Thor – Ah, e così tu saresti quello comprensivo?! Menzogne! TU per primo, in tutti i secoli che abbiamo vissuto, non hai perso occasione di attaccarmi! Non ti sei fatto scrupoli a mostrami la tua forza, umiliandomi ogni singolo giorno della mia permanenza ad Asgard, né hai impedito che lo facessero i tuoi amici! Ora, ti sembra così strano che ti odi come mai ho odiato altri prima d’ora? –
         Anja guarda Loki con occhi sbarrati: non era certo preparata a così tanta rabbia, dolore e sfiducia nei confronti dei suoi. A quanto sembra, non tutte le leggende che ha letto su di loro sono solo storie per bambini.
Questo non è il grido di un pazzo, al contrario, è una richiesta di aiuto lanciata da un’anima persa... Possibile che nessuno lo capisca?! Quest’ultimo pensiero ramingo, più di tutto, la lascia davvero interdetta. Che si stia affezionando al Dio degli Inganni?
         Un particolare attira l’attenzione di Anja: le sembra che la carnagione del dio stia assumendo un leggero colorito bluastro, mentre il verde dei suoi occhi è incendiato da rosse fiamme di collera. Non vorrei mai e poi mai vederlo davvero fuor di sé dalla rabbia, perché qualcosa mi dice che sarebbe il principio della fine. Scuote la testa, ma quando guarda di nuovo Loki, la sua pelle è candida come sempre.
- Ho sempre e solo cercato di proteggerti! Perché ti rifiuti di capirlo? – Thor sembra davvero avvilito, magari tiene davvero molto al fratello, anche se i suoi modi di dimostrarlo sono piuttosto bizzarri. - Ora seguimi, torniamo a casa e nessuno si farà male –
- Quando capirai che non puoi darmi ordini?! Per una volta nella tua vita, fa’ qualcosa di sensato, e ficcati bene in quella tua testa dura questo semplice concetto: reagisco male quando mi si impone di fare qualunque cosa. Sono IO il padrone di me stesso, io soltanto! E non ho alcuna intenzione di starti... –
         Un forte spostamento d’aria e il rombo di quelli che sembrano rotori si portano via le sue ultime parole, mentre i tre si voltano verso il punto da cui arriva tutto quel fracasso. Sembra proprio, constata Anja sconsolata, che mi sia infilata in un tal macello, che uscirne sarà un’impresa davvero titanica. Più di tutto, però, la preoccupa che uno dei due fratelli possa fare qualcosa di davvero stupido... francamente, in quel caso non saprebbe su chi scommettere; teme anche che Loki, in un eccesso di rabbia, possa tentare gesti avventati, lui, che dei due è sicuramente quello con più buonsenso, per strano che possa essere.
         Il mezzo atterra e si apre il portellone, mentre i Vendicatori al completo si precipitano fuori, formando un cordone di sicurezza tutt’attorno a loro.
- Chi è la ragazza?- chiede l’unica donna, rossa di capelli e indiscutibilmente bella, mentre i suoi occhi freddi scandagliano tutta la zona. Ehi, qualcuno si ricorda che esisto anche io! Che gioia . . .
- Sono una ex agente dell’Interpol, per quel che vale. – risponde Anja, facendo spallucce.
- Dove avete lasciato Banner, invece? – interviene Loki, con tono beffardo.
- In un posto lontano dalla tua influenza, criminale – è l’asciutta risposta di… Captain America?! Con la tutina a stelle e strisce?!
         Loki sbuffa e il bagliore rossastro nei suoi occhi si accentua ancora di più, tuttavia non perde la sua solita compostezza e fissa tutti i Vendicatori in modo distratto, soffermandosi poi sul fratello.
- Allora, ti senti meglio, ora che sono arrivati i rinforzi? Peccato che ti sia sfuggito un dettaglio, nel caso si arrivasse ad uno scontro – socchiude gli occhi, vagamente divertito – Io vi ho visti combattere, so quali sono le vostre debolezze... i vostri segreti. Avete perso qualunque vantaggio abbiate mai avuto su di me, a parte il numero,  ma è cosa di poco conto. –
         Mentre parla, lancia un paio di occhiatine alla donna e all’arciere che le sta accanto, i quali non riescono a celare del tutto un brivido. Sembra persino che anche la temperatura, già bassa, sia calata ulteriormente.
- Smettila di giocare con le nostre teste! – sbotta l’uomo in tutina, seccato.
- Ehi, Cap, rilassati! Non so tu, ma io oggi non ho proprio voglia di litigare... e mi toccherà lo stesso, se non tornerò per cena. Pepper sarà su tutte le furie. Avete presente come sono le donne quando si arrabbiano... –
- Stark, chiudi quella bocca! Non è un gioco, lo capirai mai? –
Sono perplessa : i Vendicatori non dovrebbero essere una squadra? Io onestamente vedo solo bambini che litigano! Anja sbircia Loki di sottecchi: da quel che può vedere della sua espressione, se la sta godendo un mondo... e forse è esattamente quel che vuole: se i Vendicatori litigano, non faranno caso a lui.
         - Stark, Rogers, vedete di darci un taglio, maledizione! Abbiamo un altro problema, ora – la donna li zittisce in malo modo, indicando poi Anja e Loki, quindi continua, rivolgendosi a quest’ultimo – Onestamente, che sei venuto a fare qui? –

N.d.A.
Ecoomi qui, anche stavolta puntuale! - grida al miracolo XD -
Orbene, le cose si stanno complicando: che succederà, ora che Anja ha scoperto chi è davvero l'uomo del mistero? e l'arriv degli Avengers al gran completo?  Seguite la storia e vedrete! XD
Una piccola postilla: dal prossimo capitolo vedremo anche la storia dai POV degli Avengers, tenerne solo due sta diventanto un po' complicato, senza contare che mi piace che ogni singolo personaggio possa dire la sua XD
Canzone consigliata per questo capitolo : You shook me all night long, degli AC/DC, che secondo me ci casca a pennello! ;)
Angolo dei ringraziamenti : a Erika_00 per le sue recensioni, sempre entusiastiche e puntuali, a akiralovemanga e DarthGiuly  e ancora Erika_00 per averla inserita nelle preferite e infine a Alexien, big gio 98, Destiel_Doped, nakimire, sakura92, simo95, tykisgirl per averla messa nelle seguite.
Come sempre, aspetto con ansia le vostre recensioni!
Alla prossima, un bacio!
Mòrrigan
  
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