Esiste una luce in ogni persona.

Si percepisce attraverso il brillare degli occhi, la passione nelle intenzioni, il coraggio di comunicare.

La tua si illumina mentre suoni il violino.

La mia, forse, tra le lettere che bramano di essere impresse in questa pergamena.

Ho creduto alla tua morte. L'ho intensamente creduta perché in te ho sempre riposto quella fede che le persone ripongono nell'invisibile. Dopotutto, credere in ciò che di più puro io abbia conosciuto, ritengo sia una fede più che accettabile, quasi onorevole.

Poi, quella notte, ho capito perché gli altri la ripongono in ciò che non vedono. 

Perché è più facile, meno coraggioso.

Perché quella notte è stata la più tragica della mia vita.

Perché, forse, una parte di me è morta mentre la runa parabatai si dissolveva.

Immagino tu lo sappia, tu sai sempre tutto, in qualche modo. 

O almeno, da quando i nostri piccoli occhi, così diversi, si incontrarono la prima volta. Mi sembrasti così delicato e forte al contempo, così dignitoso. Avevi perso tutto, e mi amasti nonostante io invece avessi voltato le spalle a tutto ciò che avevo.

Non avremmo potuto essere più diversi di così, eppure in te ho riconosciuto quello stesso bagliore che anima me.

Alcuni la chiamano passione, ma è una parola troppo inflazionata per descrivere la scintilla comune soltanto a noi.

E quella, mio amato Jem, quella non si può dissolvere come una runa, non si può recidere come un cordone ombelicale. Quella c'è e basta.

E mi basta.

Mi basta perché non ti abbandona nemmeno attraverso quello sguardo ovattato, nemmeno attraverso quelle vesti ingiallite.

Sono convinto che illuminerà il mondo per molto tempo, quella scintilla.

Fino a che i ricordi la accenderanno, essa vivrà.

Per questo motivo ho detto a Tess dove si trova il tuo pugnale. Affinchè un giorno, quando io sarò ad aspettarti prima di attraversare il fiume per l'Ade, tu abbia una ragione di farla brillare ancora su questa terra.

Perché il mondo, Jem, ha bisogno di quella luce. Ha bisogno di persone come te.

Persone che conoscono il valore di un respiro e quello di una nota, il valore delle parole e quello dei silenzi. Che hanno il coraggio di fare brillare la loro luce, di trasmetterla e illuminare le tenebre.

Dopotutto è questo il compito di uno shadowhunter, no?

Ricordalo all'Enclave, la prossima volta che qualche giovane cacciatore si caccerà in nuovi guai per una ragione che loro ancora non conoscono.

Ricordagli di avere fede, perché probabilmente quei giovani spiriti passionali non stanno facendo altro che accendere la loro luce con avventure avventate e meravigliose.

Sono sicuro che assisterai ad altre storie magnifiche, fratello.

Magari un'altra storia di Lightwood ed Herondale e Fairchild.

Salute e Addio fratello mio, anima mia.