I
due flûte
da champagne giacevano dimenticati sul tavolino basso davanti a loro,
vittime
della irrefrenabile forza magnetica dei loro corpi da neo fidanzati.
Erano
riusciti a bere giusto un sorso di quelle bollicine celebrative prima
che le
loro labbra si unissero, ancora una volta, in un’armonia di
sospiri gioiosi che
avevano colmato il silenzio pomeridiano del loft.
Sua
madre
era introvabile, cosa non certo inusuale per una donna di tale energia
e
spontaneità. Entrambi non vedevano l’ora di
comunicarle la grande notizia –
Castle in particolare. Erano state proprio le parole di lei, dopo
tutto, traboccanti
di onestà e ragionevolezza, che lo avevano accompagnato fino
a questo punto. In
questo luogo nuovo. In questo luogo nuovo e meraviglioso.
“Allora,
sembra diverso?” le chiese, la fronte appoggiata
delicatamente a quella della
donna, subito dopo aver separato le proprie labbra da quelle di lei.
Kate
si
allontanò da lui con un misto di curiosità e
confusione, le labbra ancora
brillanti per il loro recente contatto. “Sembra diverso
cosa?”
“Baciare
il
tuo fidanzato, Richard
Castle” le
rispose con un sorriso percepibile anche a orecchio. Il solo
pronunciare quella
parola lo fece esultare di gioia. “Meglio che baciare il tuo ragazzo, Richard Castle?”
“Ahhh”
rispose Beckett con una risatina, distendendosi accanto a lui, una
mossa
studiata per facilitare ciò che stava per succedere.
“Bene, fidanzato Richard Castle,
suppongo che, poiché questo fidanzamento ha solo un paio
d’ore, avrò bisogno di
maggiori dati a sostegno di una qualsiasi conclusione.” La
gamba destra di lei
scivolò lentamente sul corpo di lui poi, mentre si
posizionava a cavalcioni sul
bacino dell’uomo, distese le braccia sopra le spalle
dell’uomo e afferrò il
divano dietro di lui.
“Presumo
che
parteciperai volontariamente a questo studio?”
scherzò con voce sommessa,
mentre la parte superiore del corpo dell’uomo accoglieva
felicemente la donna
che si appoggiava a lui.
“S…sì”
balbettò. “Mi conosci, quando la scienza chiama,
io rispondo sempre.”
“Bene”
mormorò lei con marcato entusiasmo. “Sono molto
felice di sentirlo”
“Sì,
lo sai”
continuò a farfugliare, le labbra della donna ora abbastanza
vicine da sentire
il respiro delle sue parole, “io dovrei davvero ricevere un
premio per la mia
disinteressata devozione al progresso della scienza.”
Kate
roteò
gli occhi, sebbene lui fosse troppo perso nel suo narcisismo per
rendersene
conto; il tempismo del suo ego era impeccabile, come sempre.
“Intendi dire come
buttare roba nel ghiaccio secco o creare delle combinazioni
immangiabili di
cibo – è per questo genere di importanti
contributi scientifici che vorresti un
encomio, Castle?”
Rick
le propinò
un’occhiata di finto shock e replicò:
“Beh, un momento, quasi-agente-federale
Beckett”. Le mani di lui si mossero sui fianchi della
fidanzata e glieli
strinsero giocosamente. “E’ una cosa dannatamente
buona che tu abbia accettato
di stare con me per sempre. Ovviamente mi ci vorrà un
po’ per raffinare quel
palato che ti ritrovi. Le omelette di marshmellows diventeranno famose
un
giorno, aspetta e vedrai!”
“Hai
finito
di chiacchierare?” sbuffò Kate, leccandosi le
labbra con una mossa strategica
ed efficace.
“Oh,
questo non
è leale” borbottò Rick prima che le
loro bocche si fondessero di nuovo.
La
chiave di
Martha nella porta principale, qualche tempo dopo, fu totalmente
ignorata dai
due. In quel momento, si trovavano in posizione orizzontale, avvolti
completamente l’uno nell’altra, i pochi pezzi di
abbigliamento rimasti considerati
del tutto superflui.
“Ma
insomma,
voi due” sputò fuori Martha con il suo tono
più materno. “Mi sarei aspettata
che l’uomo che vive in questa casa e una detective fossero
stati in grado di
mettere insieme i loro cervelli per riuscire a trovare la camera da
letto.”
I
loro corpi
scattarono in piedi. Beccati. Castle afferrò immediatamente
la maglietta di
Kate che pendeva precariamente dal bracciolo del divano e gliela
gettò,
beccando in pieno il volto della donna seppur non intenzionalmente.
“Castle!”
sbraitò Kate da sotto il cotone leggero.
Rick
fece
una risatina per scusarsi. Non riuscì ad impedirselo. La
trovava adorabile.
Con
l’esclusione dei pantaloni sbottonati, lui aveva ancora un
aspetto ragionevolmente
rispettabile. Beh, forse non per una serata con gli amici, ma
certamente per
Martha poteva andare.
“Madre,
è un
piacere vederti, come sempre.”
Gettò
un’occhiata a Kate che si era infilata la maglietta, ma a
rovescio. Non ebbe il
cuore di darle la notizia.
“Noi…
beh…
stavamo…solo…”
“Zitto
ragazzo. Posso anche essere una vecchia signora ma i miei occhi
funzionano
ancora molto bene, grazie assai. So bene cosa stavate solo…
E Katherine, ciao
cara. Non considerando la tua maglietta che è a rovescio,
direi che stai
proprio bene” le disse con un sorrisetto. Kate non
poté far altro che chinare la
testa per l’imbarazzo.
Martha
abbassò lo sguardo prendendo nota del resto dei vestiti
rimasti ancora in giro
e osservò i due flûte ancora quasi colmi di
champagne sul tavolo.
“Bene
bene,
champagne a metà pomeriggio, vestiti sparsi sul pavimento,
mio figlio con un
sorriso ebete sul volto – stiamo festeggiando qualcosa,
ragazzi? Avete messo a
nanna un grosso caso?” chiese facendo loro
l’occhiolino.
Castle
si
appoggiò sul divano e prese la mano di Kate nella sua. La
detective non aveva
ancora idea di cosa dire. Rick girò la testa verso di lei e
lei fece
altrettanto. I loro occhi si incontrarono e lei annuì,
sapendo esattamente cosa
voleva l’uomo senza che lui dicesse una parola. “In
realtà, madre, ciò che stiamo
festeggiando, beh, è che la mia
partner ha accettato di essere la mia compagna per la vita.”
Intrecciò le sue
dita con quelle di lei e si chinò per posarle un bacio
leggero sulla guancia.
“Vi
sposate!” gridò Martha, colma di gioia. E di
sollievo. “Beh, era davvero
l’ora.”
“Grazie,
madre. O almeno credo.”
Si
avvicinò loro
a passo di danza, con le braccia spalancate in una posa drammatica
degna della
grande Martha Rodgers. “Ora venite qui ad
abbracciarmi!”.
Strinse
entrambi dapprima separatamente e poi insieme, con una
felicità genuina e
palpabile. Brindarono tutti e tre con lo champagne ormai caldo ma
ancora gradevole.
Percependo immediatamente che la coppia desiderava continuare i
festeggiamenti
in privato, Martha si scusò e, salendo le scale,
gettò loro un’occhiata e
aggiunse. “Oh, prima che vada, devo far vedere a entrambi
dove si trova la
camera da letto o riuscite a trovarla da soli?”
“Divertente,
molto divertente. Ovviamente il mio incredibile umorismo l’ho
preso da mio
padre.”
“Pffff”
fu
tutto ciò che udirono mentre lei continuava a salire.
Kate
si
gettò sul corpo di lui, cingendogli la vita con le braccia e
accarezzandogli la
schiena. “Sei davvero fortunato ad averla, Castle”,
disse. “Lei ti vuole molto
bene.”
“Lo
so. Sono
molto fortunato ad averla. E sono molto fortunato ad avere anche
te.” La donna
gli sorrise e lui la attirò a sé per un bacio
delicato ma intenso.
“E’
molto
dolce, Castle, grazie,” tubò lei.
“Naturalmente,
Kate. Voglio dire, senza di te e senza i tuoi giocattoli da detective,
potrei
non riuscire mai a trovare la camera da letto”
scherzò lui.
Nota
della traduttrice
Ho
trovato questo deliziosissimo
racconto su fanfiction.net e l’autrice, SineTimore,
è stata così carina da
autorizzarmi a tradurlo in italiano. Adoro Martha e questa versione
della sua
scoperta del fidanzamento mi ha proprio riempito il cuore! E’
proprio in stile
Martha!
Grazie
a Monica per i suoi sempre
preziosi suggerimenti e commenti in verde (rigorosamente!) e grazie a
chi di
voi è arrivato fino qui.
Baci,
Germangirl