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Autore: Satsuriko    30/03/2008    7 recensioni
Sia Retasu che Pai sono in balia di nuove emozioni, ma non lo accetteranno entrambi. Potrà mai l'alieno ribellarsi all'amore che, quasi incosciamente, prova?
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Pai Ikisatashi, Retasu Midorikawa/Lory
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un sentimento chiamato amore Mew Mew

 

Un sentimento chiamato amore”


 

La notte era ormai calata sulla splendente Tokyo.
Una leggera brezza scivolava veloce insinuandosi fra un grattacielo e l’altro e molte persone si riversavano nelle strade. Ciascuna di esse aveva una meta: qualcuno andava al cinema con la persona amata, dei genitori portavano i figli al parco-giochi, molti volevano semplicemente passeggiare con gli amici fra le strade illuminate di questa splendida città.
Ovunque ci si voltasse si incontrava uno sguardo allegro e spensierato.
La felicità sembrava regnare incontrastata, quella notte.
Tutti erano euforici e contenti… o quasi.

Retasu fissava il soffitto buio, distesa sul suo letto. Non riusciva a dormire.
Il timore che gli alieni potessero attaccare da un momento all’altro la sua città era pressante e insopportabile. Da qualche tempo gli attacchi di Kisshu, Taruto e Pai si erano fatti sempre più frequenti e difficili da fronteggiare.

Già…gli alieni…
Da qualche mese i suoi pensieri erano rivolti quasi esclusivamente a loro, e, in particolare, al gelido Pai.
Più volte aveva tentato di convincerlo che la guerra da lui intrapresa fosse inutile e non portasse ad alcun risultato...
Ma tutto si era rivelato vano: l’alieno non prendeva mai in considerazione le sue parole e continuava a mostrare, imperterrito, la sua ostilità nei confronti degli umani.
La ragazza aveva provato più volte a mettersi nei panni degli alieni, sperando di comprendere il loro stato d’animo, e aveva capito che la vita di Pai fosse stata sicuramente infernale, così come quella di tutti gli alieni del suo pianeta. E proprio per questo si era ritrovata spesso a fantasticare su quanto sarebbe stato bello… se Pai avesse trovato l’equilibrio interiore e avesse smesso fare del male.
Di certo sarebbe stato una nuova persona e sarebbe stato felice.

-Ooh, Pai…- sussurrò malinconica la dolce guerriera dal cuore puro,        
-…perché?! Perché non vuoi ascoltarmi?-

                                      ***********************

Nel mondo degli alieni ricorreva quel giorno una festività tipica del pianeta, una festa paragonabile al Natale sulla Terra.
Nonostante le sofferenze e le ingiustizie subite, tutti, in questa giornata speciale, tentano di sorridere e trovare la felicità nei piccoli gesti affettivi fra amici o parenti. Persino gli alieni che più hanno sofferto si ritrovano a festeggiare in allegria e a gioire del dono della vita.
Nel giorno del Kanhal Blue tutti trovano in sé stessi un po’ d’amore e amicizia da donare al prossimo…o forse non proprio tutti?

-Tsk…patetici!-
Pai se ne stava da solo, in disparte, lontano da quella gioia che considerava sciocca e insensata.
-Anche Kisshu e Taruto si sono lasciati andare a questa morbosa follia…che idioti- sospirò il giovane alieno, rassegnato all’idea di essere, per l’ennesima volta, solo.
Era abituato ad essere solo, lo era sempre stato.
Ormai la solitudine rappresentava il suo pane quotidiano a tal punto che neanche lui si rendeva conto della maschera di odio e diffidenza che aveva, forse involontariamente, indossato.
Il suo profondo sguardo, all’apparenza sempre pacato, celava un mare di inquietudine e tormenti. E nessuno sembrava interessarsene.
Nessuno si era mai preoccupato per lui, o preso a cuore i suoi stati d’animo. Forse solamente…

-…Quell’umana!- sussurrò Pai a denti stretti, maledicendosi per aver pensato ancora una volta a lei: la sua nemica, la sua salvatri…
-NO!!- un pugno carico di rancore colpì una parete della stanza.
-No, io la odio!-
Ma più l’alieno ripeteva a sé stesso queste parole, più la sua mente si affollava di capelli smeraldini… di grandi occhi verdi… e di discorsi che a lui apparivano privi di logica. Ed ecco Mew Retasu combattere con determinazione, animata da un sentimento chiamato amore; poi eccola timida e impacciata, che arrossisce violentemente nella sua versione umana; gli appare infine come una splendida sirena luminosa, portatrice di calore.
-…Perché?! Perché non riesco a togliermela dalla testa!?!-

                                 **************************

Retasu era da sola in casa, quella notte: la sua famiglia era partita per una piccola vacanza in montagna e lei, troppo preoccupata per le sorti delle sue amiche, aveva inventato una scusa per restare in città.
La Mew Mew scrutava ancora il soffitto della sua cameretta, avvolta dall’oscurità della notte e da un turbinio di pensieri che non le dava pace.

Un tonfo sordo.

Retasu saltò dallo spavento e si alzò in piedi. Il rumore proveniva dal tetto.
La ragazza raccolse tutto il suo coraggio e, afferrato uno dei suoi zoccoli di legno, si avvicinò alla finestra per colpire un eventuale ladro.
Procedeva a piccoli e tremanti passi, i denti le battevano per la paura, la stretta sull’oggetto che teneva nelle mani era salda e sempre più forte.

“Aiuto. Cosa sarà stato? Lo sapevo, lo sapevo!! Perché succedono tutte a me?! Ho paura.
…No: io sono una Mew Mew! Non posso farmela sotto per uno stupido rumore. Su che razza di persona dovrà fare affidamento l’umanità? Su una mocciosa che ha paura del buio? Forza e coraggio, Retasu. Puoi farcela!”

Nel giro di pochi secondi giunse ai piedi della finestra. Si affacciò. Scrutò il cielo davanti a sé, guardò a destra, a sinistra e in basso. Rimaneva solo una direzione in cui guardare. Retasu, zoccolo alla mano, alzò lentamente il volto verso l’alto e…

-…Aaaaaaaaaah!!!-
-Avevi intenzione di colpirmi con quell’affare, per caso?-

Pai, il freddo Pai, l’astuto e razionale Pai, il Pai contro il quale aveva combattuto tante volte, l’alieno che desiderava la fine di tutti gli esseri umani… volteggiava a pochi centimetri da lei.

L’alieno fluttuava, parallelo al suolo, sopra la testa della Mew Mew.
I loro volti erano molto vicini.
Per la povera e spaventata Retasu questo era troppo: si scostò velocemente ritirandosi all’interno della propria camera da letto.


“Oh, no!! E adesso che faccio?? Sicuramente il caro vecchio Pai non è venuto qui per una chiacchierata fra amici: la mia unica possibilità…è trasformarmi!”

Prima ancora che la ragazza riuscisse ad effettuare la trasformazione, l’alieno dagli occhi profondi come la notte oltrepassò la finestra ed entrò nella stanza.
Il suo volto, candido e austero, non lasciava trasparire alcuna emozione. Avanzò a passo lento verso la Mew Mew.
Più l’alieno si avvicinava, più lei, tremante, indietreggiava; fin quando cadde all’indietro sul pavimento e non le rimase che fissare Pai dal basso, sperando che non avesse intenzione di farla fuori.

“Alla fine ci sei riuscita, strega: con il tuo malefico incantesimo mi hai portato qui al tuo cospetto. Io non avrei mai voluto.
Sono un lupo solitario e lo sarò per sempre. Non ho bisogno di nessuno.
Perché aggrapparsi ad un sentimento tanto effimero quanto inutile? Perchè dedicare tutta la vita ad una favola per bambini?
L’amore non esiste.
Eppure…sono qui. Sono qui davanti a te, in questa notte senza luna. Perché?
Qualcosa mi ha portato da te, qualcosa che non conosco.”


-Non sono qui per farti del male, se è questo che stai pensando- affermò Pai con una semplicità impressionante.

-…non è vero…-
-Cosa?-
-NON È VERO! Tu menti! Tu…è una trappola lo so: ti conosco. E mi sono rassegnata, sai? È inutile sperare che tu possa cambiare e diventare migliore perché ti chiudi in te stesso e non dai retta a nessuno! Figurati se io, la tua nemica, posso penetrare questa tua barriera di odio e diffidenza!!
Perché è questo che sono io, vero? Solo la tua nemica! Beh…se sei venuto qui per combattere e farmi fuori approfittando del fatto che sono stanca e da sola…Allora prego: sono pronta!-

Una situazione di stallo.
Nonostante l’invito di Retasu al combattimento, nessuno dei due pareva avere intenzione di muoversi. Entrambi rimasero immobili nelle loro posizioni: l’alieno in piedi, rigido come un palo, a poca distanza dalla ragazza; e lei, a terra, con la folta chioma di capelli smeraldini che le nascondeva una parte del viso.
Pai cercava lo sguardo della sua nemica, ma esso fissava un punto imprecisato sul pavimento alla sua destra.

-Io…- ricominciò Retasu, con la voce tremante, rompendo quell’imbarazzante silenzio piombato nella stanza -io non vorrei combattere contro di te: non l’ho mai voluto. Mi piacerebbe dire addio a ogni ostilità e convivere da buoni amici… Ho provato più volte a farvelo capire, a FARTELO capire, ma voi…TU…hai sempre fatto finta di niente.
Io ODIO la guerra. È per questo che mi trovo continuamente a disagio come guerriera, come Mew Mew…-

Ci fu una breve pausa. Poi la ragazza alzò all’improvviso il suo volto, trovando il coraggio di guardare Pai negli occhi.
Calde lacrime rigavano il suo volto e scorrevano copiose sulle sue guance arrossate. Lo sguardo affranto, quasi supplichevole, scosse interiormente il giovane alieno. E fu come fulminato.

-…Vorrei…vorrei soltanto…-
Gli occhi perennemente glaciali di Pai non riuscirono a nascondere, stavolta, il turbamento che lo stava torturando.

-…Salvarti-

Un istante. Uno guardo. E i loro animi si misero in contatto.

“Sì, Pai.
Voglio salvarti. Voglio vederti sorridere. Voglio che tu trovi la felicità e il gusto di vivere. Ti prego, non ignorarmi anche questa volta: non me lo merito. TU non te lo meriti. Ascoltami. Ascoltami e sorridimi.
Pai! Rompi quella tua stupida barriera che hai costruito attorno a te e vivi!
… Ama.”

“Retasu…
Sei sincera, lo leggo nei tuoi occhi profondi come il mare.
Sei così dolce e altruista… Così buona e generosa che sembri un angelo.
Un angelo venuto dal cielo per insegnarmi a vivere
…Insegnarmi ad amare.”

Pai si inginocchiò all’altezza di Retasu.
La ragazza era ancora scossa dai singhiozzi, ma cessarono improvvisamente al semplice tocco del suo interlocutore. Egli, infatti, le stava accarezzando lievemente una guancia con il dorso della mano, asciugandole le lacrime.
Retasu si sentì avvampare e rimase come pietrificata. Non credeva di essere mai arrossita tanto in vita sua, se ne accorgeva.

Pai, spinto da un bisogno irrefrenabile di lei, scattò avanti e le rubò un bacio. Gli occhi blu di Retasu si spalancarono, esterrefatti e increduli.
Il bacio divenne sempre più intenso e i due si ritrovarono in un mondo tutto loro. Un mondo totalmente nuovo.

                              *****************************

Retasu si svegliò da quel dolce sogno e riaprì lentamente gli occhi, accarezzati dalle prime luci dell’alba.
…Un sogno? Solo un sogno?!?

-Ma…era così reale…- sospirò tristemente.
Si portò istintivamente le dita affusolate della mano destra sulle labbra.
Quel bacio… arrossì fortemente al solo ricordo.
 
                                *****************************
 
Pai si ridestò di soprassalto da quello che avrebbe definito un incubo.
Si chiese come diamine avesse fatto a sognare una cosa del genere.
-…Questa insulsa festività del Kahnal Blue deve aver influenzato persino me, alla fine!- mormorò con stizza.

…Ma forse, in una remota e lontana parte di lui… era nato quel sentimento che tanto disprezzava e che mai avrebbe accettato.
E quel sentimento era…


                              ******************************

                                      Poche settimane dopo…


Un grande e pericoloso fascio di luce avanzava verso le Mew Mew, impotenti di fronte una forza tanto devastante.
Retasu sorreggeva Ryo, ferito gravemente da una chimera, e non c’era tempo per trascinarlo via quel tanto che bastava per metterlo al sicuro da quell’immensa energia che non accennava a diminuire o a cambiare direzione. Era troppo tardi per spostarsi dalla sua traiettoria. Ma lei non poteva e non voleva abbandonare Ryo al suo destino.
Ancora pochi attimi e sarebbe sopraggiunta la fine.

Ed ecco il miracolo.
In un attimo Pai era davanti a lei e la sua figura si stagliava maestosa ai piedi dell’uragano di energia.
Lo sguardo fiero e impavido, lo sguardo di chi non teme la morte.
Chissà cosa gli passò per la testa quando decise di frapporsi tra le Mew Mew, sue nemiche, e il pericoloso fascio di luce, che lo avrebbe ucciso…

Prima di usare il suo attacco più potente e tentare di respingere quel pericolo, ormai imminente, si voltò a guardare Retasu. La sua Retasu.

Un sorriso.

“Un sorriso!”
 
Il sorriso che Retasu voleva tanto vedere sul volto dell’alieno.

Pai le donò il suo sorriso, che le sarebbe appartenuto per sempre.

“…È arrivato il momento di ricambiare il favore: tocca a me salvarti

E Pai la salvò.
Sacrificò la sua stessa vita per impedire che il suo dolce angelo morisse.

Prima di andarsene lo sentì dentro di sé, sentì quel sentimento…
...Chiamato amore.

 

                                                                    


*Whaaaaaaaaaaaaaaa!! Finalmente ho capito come si pubblicano le fan fictioooooooon!! (…ok, ora basta con gli slanci di follia).
Vi è piaciuta?? A me piace molto la coppia Pai/Retasu ma su EFP ce ne sono così poche dedicate a loro… Perciò ho deciso di scriverne una io ^^ (non c’era bisogno di disturbarsi -_-‘ nd voi).
Scherzi a parte, spero con tutto il cuore che abbiate apprezzato il mio lavoro e mi farebbe infinitamente piacere ricevere recensioni, anche negative se lo ritenete necessario -fa un piccolo inchino da giapponesina-.
Un abbraccio a tutti!
 

 

 

 

 

 

 

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