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Autore: Satsuriko    30/03/2008    3 recensioni
"I suoi occhi da serpente scrutavano la figura che aveva dinanzi: un ragazzo dalla corporatura robusta inchinato a pochi metri da lui. -La ascolto- cominciò Kabuto ansioso di conoscere il motivo di quella improvvisa chiamata nel mezzo della notte." Avvertenze: se lo yaoi vi crea solo disgusto non vi consiglio la lettura di questa one-shot.
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kabuto Yakushi, Orochimaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il giostraio

 

 

“IL GIOSTRAIO”                                        a Roberta, una ragazza speciale

 


 

I suoi occhi da serpente scrutavano la figura che aveva dinanzi: un ragazzo dalla corporatura robusta inchinato a pochi metri da lui.

-La ascolto- cominciò Kabuto ansioso di conoscere il motivo di quella improvvisa chiamata nel mezzo della notte.

Silenzio.

-…Tu credi nel fato, Kabuto?- disse l’uomo dai lunghi capelli neri, dopo un po’,  cogliendo di sorpresa il suo interlocutore.
-Credi al fatto che la nostra vita sia stata già interamente programmata da un qualcosa di superiore?-

Il ragazzo alzò il suo sguardo bruno da sotto le spesse lenti degli occhiali per incontrare quello del suo signore.
Che razza di domanda gli aveva appena posto?
Lo aveva buttato giù dal letto per filosofeggiare?
E soprattutto…cosa doveva rispondere?

-Io…- mormorò Kabuto non sapendo come continuare il discorso.

Orochimaru sogghignò nell’ombra, non sembrava turbato più di tanto
-Immaginavo…-

Ancora il silenzio.
Mille domande cominciavano ad affollarsi nella mente del giovane ninja medico nel vano tentativo di comprendere il significato di quelle parole. Ma per quanto si sforzasse era tutto inutile: stentava addirittura a riconoscere la persona con cui stava parlando. Non poteva essere Orochimaru!

Il sennin avanzò lentamente verso Kabuto, ancora in ginocchio.
I suoi capelli ondeggiavano lievemente ad ogni passo e il suo ghigno non lasciava trasparire nessuna particolare emozione: né crudeltà, né gioia, né falsità. 
Si piegò, abbassandosi all’altezza dell’allievo, per poterlo guardare bene negli occhi.
Il cuore di Kabuto perse un colpo: il candido volto di Orochimaru era a pochi centimetri dal suo.

-Il destino…- ricominciò il serpente -il destino siamo noi, Kabuto-.
Le iridi color miele dell’uomo si posarono su quelle scure del ragazzo.

Il giovane si irrigidì un poco, il suo sguardo quieto e riflessivo nascondeva perfettamente l’uragano di emozioni che lo stava travolgendo in quel momento.
Ma dopotutto Kabuto non era un ninja qualsiasi: era una spia, e perciò abituato a nascondere le proprie emozioni e i propri sentimenti.

Orochimaru, al contrario, aveva un’espressione assai strana in volto: tra il passionale…e lo sprezzante.
Lo stesso disprezzo che da sempre albergava nella sua anima nera…
Nera come i suoi capelli setosi e perfetti…
Perfetti come il suo corpo marmoreo e scolpito…
Scolpito come il suo cuore di pietra.

-Siamo noi che facciamo girare il mondo…e tutto gira attorno a noi-
“In questo momento tutto sta girando attorno a te…” questo era ciò che il giovane Yakushi pensava, ma i suoi occhi fissavano un punto indefinito davanti a sé, frenando, sempre con maggiore sforzo, il manifestarsi delle sensazioni che stava provando. Non voleva cedere e dimostrarsi debole agli occhi del suo sensei.

-La vita gira su una giostra, su di uno splendido balocco; alcuni vivono avendo la fortuna di divertirsi nella parte soleggiata del girotondo, mentre altri vivono sotto la loro ombra, nella parte oscura su cui non arrivano mai i raggi del sole. Basterebbe far girare la piattaforma…per capovolgere la situazione: donare la luce agli infelici e gettare nell’oblio le persone che hanno abusato troppo dei caldi raggi solari-.

Il serpente fece una piccola pausa.
Kabuto era sempre più attratto dal parlare di Orochimaru.
Lo stava ammaliando. Come sempre.

In quel momento Kabuto Yakushi era un bimbo in fasce abbandonato e dimenticato da tutti, cullato solo dal dolce sibilare di un serpente.

Il ninja si ritrovò a pensare che fosse proprio lui il suo raggio di sole: Orochimaru….la sua fredda fonte di calore, la sua oscura luce.

-…Io sarò il Giostraio. Avrò il potere di gestire il gioco a mio piacimento.
È eccitante, non trovi?...Avere questo potere. Vita…e Morte… MIE!!-

Orochimaru sgranò improvvisamente gli occhi, come solo i serpenti sanno fare.
Il colore giallo-oro delle sue iridi riempì la mente di Kabuto, che socchiuse gli occhi, perdendosi nel suono roco della sua risata, più malefica che mai.
Riteneva di conoscere abbastanza bene il suo signore: solo in quel momento comprese il significato del misterioso colloquio…
Il discorso sulla vita e la morte… lo sguardo deciso e torturatore… lo sghignazzamento…
Riconducevano al fatto che Orochimaru stesse architettando chissà quale piano per ottenere il tanto agognato potere. Una volta per tutte.

-Preparati Kabuto-
-A cosa, mio signore?-
-Chiamerai a raccolta i nostri ninja migliori del Villaggio del Suono e dirai loro di tenersi pronti alla battaglia, i particolari del piano possono anche attendere domani mattina. Attaccheremo Konoha- disse senza troppo entusiasmo il Demone.

-Sarà fatto- rispose il ragazzo dai capelli argentati, sorridendo.
Sì alzò in piedi e si diresse verso la porta della stanza, ma, prima che potesse allungare una mano per spalancarla e uscire, un’ombra nera si mosse rapidamente al suo fianco parandosi poi davanti a lui in un istante.
Orochimaru gli era nuovamente dinanzi.

-Ti ho forse detto che potevi andare, Kabuto?- sibilò arcigno il serpente, -prima giochiamo un po’ io e te…-

Kabuto non riuscì più a trattenere le proprie emozioni, gli doleva troppo tenerle rinchiuse. Sigillate. Ormai era arrivato il momento…
Si avvicinò con impeto a quel corpo perfetto che tanto desiderava, e il suo maestro, per tutta risposta, lo bloccò violentemente dicendogli:

-…Io sarò il giostraio…-

 

                                              *****************

 

Questa breve one-shot è dedicata a Roberta, la mia migliore amica.
So che in questo momento mi vorrebbe lanciare uno o due kunai per la delusione:  sicuramente si aspettava qualcosa di meglio, a giudicare dalle premesse.
L’ispirazione, se così posso definirla, mi è venuta all’improvviso mentre vedevo dei video su Orochimaru e Kabuto; automaticamente ho pensato a Roberta e a quanto sarebbe stata felice di leggere una fan fiction sui suoi amori scritta da me... Mi dispiace solo che il risultato non sia stato soddisfacente e nemmeno lontanamente paragonabile a ciò che legge o scrive di solito.
Spero che possa perdonarmi! Però almeno sbavavo mentre mi immaginavo la scena…XD
Chiedo nuovamente scusa per questo fiasco di one-shot e tanti saluti ai lettori.

                                 ° Satsuriko°

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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